A Nantes vertice mondiale delle città ecologiche anteprima del 2015 anno mondiale dello sviluppo sostenibile

Il 2015 è stato dichiarato anno mondiale dello sviluppo sostenibile e i primi incontri si terranno per Ecocity, manifestazione che si tiene a Nantes dal 22 al 25 settembredessin-ecocity-builders-620x350

Il 2015 è stato dichiarato anno mondiale per lo sviluppo sostenibile, e come importanza si può dire che sia pari a quella tenuta in Brasile e conosciuta come Rio20+ nel 2012. A Nantes (Green capital 2013) dal 22 al 25 settembre durante Ecocity, summit mondiale delle città sostenibili si discuterà della timeline per il 2015 e di come le città possano essere rese pulite e con emissioni di CO2 pressoché pari allo zero. Spiega Ronan Dantec vice presidente del comité d’orientation d’Ecocity alla rivista youphil:

La metà della popolazione urbana vive nelle città e il 70% delle emissioni di gas a effetto serra sono prodotte in città. Se vogliamo rispondere quantitativamente alle grandi sfide dello sviluppo sostenibile quali clima, biodiversità, questioni sociali, dobbiamo intervenire nelle città. la città di Copenhagen con cui collaboriamo da tempo ha oggi l’obiettivo di diventare neutra e ciò passa per una mobilità che vede la bicicletta giocare un ruolo essenziale o forti investimenti nell’eolico off shore, ad esempio.

Ma non è tutto oro quel che luce, Nantes dista anche 30 KM dal contestatissimo aeroporto di Notre Dame des Landes che ha prodotto anche le dimissioni un paio di giorni fa del giornalista de Le Monde, Hervé kempf perché messo sotto censura per i dossier proprio sull’Aéroport du Grand Ouest. In merito dice Ronan Dantec:

Questo progetto non si trova nel territorio del comune e dunque non è rientrato nella valutazione per Nantes Green Capital. Ma qui si vive un intenso dibattito e tutti sono a conoscenza della mia opposizione al progetto. Il vertice mondiale di Ecocity è l’occasione per confrontare diverse visioni. Anche se c’è forte opposizione al progetto siamo tutti d’accordo sul fatto che dobbiamo prenderci la nostra parte di responsabilità per proteggere il clima.

Fonte:  Youphil

 

Green Capital Award: cosa c’è da imparare dalle quattro finaliste 2015

Per avere una città mediterranea nella rosa delle Capitali verdi d’Europa bisognerà aspettare ancora un po’: dopo Stoccolma, Amburgo, la basca Vitoria, la bretone Nantes e Copenhagen, la sfida per il premio European Green Capital 2015 si gioca di tra Bristol, Bruxelles, Glasgow e Ljubljana. Ecco perché

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Per avere una città mediterranea nella rosa delle Capitali verdi d’Europa bisognerà aspettare ancora un po’: dopo StoccolmaAmburgo, la basca Vitoria, la bretone Nantes Copenhagen, la sfida per il premio European Green Capital Award 2015 si gioca di nuovo tutta fra città “fredde”: BristolBruxelles,Glasgow Lubiana. Il quartetto è stato selezionato sulla base dei 12 indicatori ambientali di riferimento: il contributo fornito alla lotta ai cambiamenti climatici, il trasporto locale, la quantità di verde urbano e l’attenzione al consumo del suolo; la biodiversità, la qualità dell’aria, lo stato dell’inquinamento acustico, la produzione e gestione dei rifiuti; il consumo d’acqua, le innovazioni tecnologiche ecosostenibili, la gestione delle questioni ambientali a livello di autorità locali e la performance energetica. Vediamo allora i punti di forza delle quattro finaliste.

Bristol (Inghilterra)

Il primo punto a favore la città inglese lo segna sul fronte della lotta al consumo di suolo: negli ultimi dieci anni le autorità locali hanno messo in piedi una strategia di salvaguardia del territorio solida ed efficace che ha portato ad avere il 94% delle nuove abitazioni in costruzione realizzato su terreni già compromessi e in attesa di bonifica: i cosiddetti brownfield. Percentuale ancora più alta per gli insediamenti industriali: 98%. Ottimi risultati anche sul piano della mobilità: la città sta mettendo a punto un’ordinanza che abbasserà limite di velocità a 20 miglia all’ora in tutte le aree residenziali (32 km all’ora) e sta investendo molto su mobilità ciclistica e ferroviaria.

Bruxelles (Belgio)

Il punto forte di Bruxelles è l’energia: in questi primi mesi dell’anno la città ha adottato un programma di obiettivi standard da raggiungere molto severo per limitare la quantità di emissioni inquinati, supportato da investimenti sostanziosi. Uno dei cavalli di battaglia di questa politica di efficientamento è il programma Exemplary Buildings: finanziato nel 2007 con 24 milioni di euro, oggi ne fa girare 460, con 1250 posti di lavoro. Il progetto serve a regolare gli standard energetici dei nuovi edifici, sia pubblici che privati, e nei primi due anni dalla nascita ha già permesso una riduzione di 13.000 tonnellate di CO2. Un risultato straordinario anche nel campo della riduzione dei rifiuti:la quota di produzione pro capite sarebbe calata drasticamente, addirittura il 20% dal 2000 ad oggi.

Glasgow (Scozia)

Glasgow non è certo nota per la sua anima verde: è la città più grande della Scozia e ha il carattere (e i colori) tipici delle città a forte vocazione industriale. Ma riserva delle sorprese notevoli. Prima di tutto per l’attenzione che dedica alla biodiversità e alla protezione delle aree verdi: il 22% del territorio comunale è stato dichiarato oasi protetta, e sottoposto a vincoli urbanistici severi. La Città ha dimostrato poi di saper trarre lezioni importanti dai momenti di crisi: il pesante alluvione del 2002 (in un giorno cadde la stessa quantità di acqua che la Città sopportava in un mese, e stiamo parlando della Scozia…) portò alla luce la necessità di avere un sistema di drenaggio all’avanguardia e che reggesse alle emergenze. Nacque così la Metropolitan Glasgow Strategic Drainage Partnership, un’agenzia che oggi è un vero faro nella gestione delle emergenze idrogeologiche.

Lubiana(Slovenia)
La capitale slovena ha molto da insegnare, e su diversi fronti. La gestione dell’acqua, l’attenzione per le energie rinnovabili e il teleriscaldamento, un piano serrato di riduzione delle emissioni di CO2 e soprattutto un ottimo piano per la mobilità urbana, che ha consentito di ridurre notevolmente il traffico automobilistico, e che entro il 2015 raggiungerà facilmente l’obiettivo che si era prefissata: meno 20% per gli spostamenti in auto. L’obiettivo finale, che secondo l’Unione Europea ha buone possibilità di riuscita, è l’equiparazione tra le tre voci principali del modal share: trasporto pubblico, automobili e biciclette. Inoltre il comune sta affrontando un importante rinnovamento del parco mezzi, che dovrebbe portare entro i prossimi due anni ad avere un 50% della flotta degli autobus alimentato a metano. Nei piani c’è anche una congestion charge, sul modello inglese. Lubiana è poi una delle città più verdi d’Europa: il Sentiero delle rimembranze, che attraversa diversi quartieri cittadini è lungo 33 km e conta oltre 7.000 alberi. La scelta della giuria sarà annunciata il 14 giugno, a Nantes, città che ha guadagnato il titolo per l’anno corrente.

scarica il report della Commissione Europea:

European Green Capital Award 2015

Fonte: eco dalle città