Tieni calda la tua casa con la lana di pecora

Isolare la casa con materiali naturali significa scegliere di vivere in ambienti sani, temperati e piacevoli in ogni stagione8

Le fibre della lana non sono attaccabili da muffe, anzi ne contrastano la formazione

L’isolamento termico e acustico è di fondamentale importanza per un edificio, perché oltre a garantire un forte risparmio energetico e la riduzione dell’inquinamento atmosferico, rende l’ambiente interno più sano e piacevole da vivere. Il microclima interno delle abitazioni (e dei luoghi di lavoro) influenza le persone che vi soggiornano: è quindi importante creare le condizioni ideali per rendere piacevole e sana la vita negli ambienti domestici e di lavoro. Nel caso della propria abitazione, utilizzare un buon isolante è indispensabile per garantirsi il giusto grado di umidità e di calore in inverno e di

fresco d’estate, e soprattutto per non incorrere in fastidiosi problemi creati dai prodotti chimici che contengono allergizzanti. Spesso, infatti, malattie allergiche come l’asma da polveri, possono aggravarsi o scaturire a causa degli inquinanti presenti nei materiali edili non naturali. L’ideale sarebbe, ovviamente, scegliere prodotti di bioedilizia in tutte

le fasi della costruzione. Per quanto riguarda gli isolanti naturali, questi possono contribuire in modo efficace a migliorare le performance acustiche, termiche, idrometriche e di elevata traspirabilità di un edificio, sia di nuova costruzione che nella ristrutturazione di edifici di vecchia data.

I materiali più adatti per l’isolamento naturale

Gli isolanti naturali, oltre ad avere ottimi requisiti termico-acustici, garantiscono anche un minor impatto ambientale sia in fase di costruzione che in fase di smaltimento, in quanto risultano totalmente riciclabili. In commercio esistono vari materiali naturali, possono essere di origine vegetale come il sughero, di origine minerale come la lana di vetro o di roccia, e infine di origine animale come la lana di pecora.

La lana di pecora

La lana di pecora è una materia prima conosciuta da migliaia di anni per le sue proprietà di termoregolatore, sia per il caldo che per il freddo. Principalmente è usata nel campo tessile e viene utilizzata per proteggersi dalle temperature invernali, ma non tutti sanno che anche i beduini del deserto la usano per proteggersi dalle elevate temperature.9

Inoltre la lana di pecora ha altre proprietà inaspettate:

• è molto resistente allo sporco, soprattutto alla polvere che non entra in profondità;

• è praticamente ignifuga, infatti prende fuoco con difficoltà e provoca poco fumo;

• può assorbire il vapore acqueo fino a 1/3 del suo peso senza risultare bagnata;

• è composta per l’85% di cheratina, sostanza presente nei capelli e nelle unghie e per il 15% da lanolina e minerali che la rendono impermeabile all’acqua (ma non al vapore acqueo e all’umidità);

• non si polverizza mai e non innesca quindi reazioni allergiche.

Per tutte queste caratteristiche, in edilizia la lana di pecora risulta un ottimo isolante. Inoltre riesce a rilasciare gradualmente l’umidità mantenendola al giusto grado per i materiali edili che la circondano, per cui è molto consigliata per le costruzioni di fabbricati in legno. Recenti studi hanno confermato, inoltre, la capacità della lana di assorbire e neutralizzare sostanze nocive all’interno dell’abitazione come la formaldeide NOx e COx, presente in molti prodotti utilizzati in casa, come i deodoranti, o nelle vernici dei mobili. Ultimo ma non ultimo: le fibre della lana non sono attaccabili da muffe, anzi ne contrastano la formazione.

Come si usa?

La lana di pecora viene proposta da varie aziende in Italia per essere acquistata in rotoli, sotto forma di feltro, di diversi spessori e dimensioni. Si utilizza per l’isolamento dei tetti, ventilati e non, solai, pavimenti e murature perimetrali. Si adatta a tutti i tipi di materiale, ma è particolarmente consigliata per le strutture in legno, in quanto mantiene un giusto grado di umidità. I rotoli vengono tagliati manualmente in cantiere, con semplici forbici, e fissati alle pareti. Può essere posata a secco o con ancoranti nei muri, nelle intercapedini, nei divisori in cartongesso, così come nei pavimenti in legno (come sottofondo), nei controsoffitti, o nei sottotetti. Come tutti gli isolanti usati in edilizia, anche la lana di pecora ha bisogno di una corretta posa in opera e quindi di artigiani esperti.

Un processo di produzione ecologico

La lana di pecora arriva da tanti allevamenti ovini estensivi che passano all’edilizia solo la lana più grossa e arricciata (quella più difficile da utilizzare per i tessuti), che spesso verrebbe buttata per inutilizzo. Viene tosata nel periodo estivo per permettere all’animale il ripristino del pelo per i mesi freddi. Dopo essere stata lavata con sapone di marsiglia e soda e trattata con sostanze protettive antitarme, viene lavorata per realizzarne materassini isolanti di diversi spessori. Tutto il processo prevede l’utilizzo di leganti naturali. La lana di pecora proviene da una fonte rinnovabile (bello descrivere così la pecora!) e il dispendio di energia per la sua produzione è davvero basso perché si lavora a bassissime temperature e in modo meccanico.

Luigi Foschi

Geometra e arredatore d’interni, appassionato di bioedilizia e costruzioni a impatto zero, da circa 15 anni lavora nel settore dell’edilizia. Avendo sperimentato diversi sistemi di risparmio energetico e bioedilizia nella propria casa, propone ai suoi attenti clienti soluzioni ideali per il vivere naturale. Sta completando il percorso per diventare Consulente per CasaClima.

Fonte: viviconsapevole

 

Come combattere la muffa in casa in modo naturale

Ecco le cinque regole d’oro per disfarsi della muffa in casa. Prima regola, la prevenzione: non datele da mangiare e da bere. La muffa è ghiotta di umidità e depositi di materiali organici.thumbtrue1368776871448_570_360

La muffa è certamente uno dei problemi più grossi che affliggono le abitazioni, un fenomeno difficile da debellare che, quando arriva, mette letteralmente le radici nelle nostre quattro mura. Questo essere vivente, infatti, si affeziona alle nostre case, agli ambienti dove trova un habitat perfetto: umidi, mura mal coibentate dove filtra umidità.

Muffa è infatti un certo tipo di ”fungo” che ha caratteristiche di colore tipicamente nere, grigie, o bianche, in apparenza è polverosa. I funghi richiedono determinate temperature e gradi d’umidità per crescere. Ovviamente la cosa migliore e sana da fare sarebbe quella di intervenire sulla struttura dove la muffa ‘prende casa’, ma come sappiamo non sempre ciò è possibile. Occorre, quindi, come primo passo, cercare di tamponare e prevenire: ci sono delle piccole regole da osservare affinché la muffa non si formi e, se invece già l’ospite ha preso dimora, qualche piccolo stratagemma per cercare di combatterla.

Vediamole insieme.

Prima regola: non dare cibo alla muffa

La prima regola è quella di sapere che la muffa si ciba dei depositi di materiali organici che espelliamo quando ci laviamo, e che vengono assorbiti dal cemento nel momento in cui l’acqua schizza ovunque. La soluzione non è quella di non lavarsi, ma di asciugare e detergere subito la superficie bagnata con un panno di acqua ossigenata a 12 volumi e, se riuscite, coprirla con dei teli assorbenti ogni volta che vi lavate. Così la muffa in casa non si anniderà

Seconda regola: non datele da bere

Sempre in linea col fatto che la muffa ama anche l’umidità, in particolar modo il vapore acqueo, sarebbe una buona pratica aprire le finestre subito dopo essere usciti dalla doccia, senza attendere neppure 1 minuto; inoltre, esistono delle simpatiche piante tropicali che si nutrono di umidità, perfette da mettere in bagno, funzionali e ornamentali.


Terza regola: piccoli stratagemmi domestici

 

Altri escamotage domestici da osservare sono: non asciugare i vestiti in casa; evitare armadi a muro troppo ingombranti, tenere la doccia pulita, qui si immagazzina lo sporco peggiore. Se tinteggiate le pareti, scegliete una pittura a calce, eviterete il proliferare delle spore. Nelle stanze dove la muffa ha attecchito in modo particolare, sistemate un deumidificatore a sali.

Quarta regola: i rimedi della nonna

Se la muffa si è depositata su abiti o altri tessuti, applicate un mix di succo di limone e sale per trattare le macchie: in mezzo litro di succo di limone sciogliete 1 cucchiaino da caffè di sale. Si possono strofinare tende ammuffite, oppure si può utilizzare per la pulizia della doccia e del suo interno. Per trattare le macchie di muffa sulla tappezzeria, usate una soluzione di ½ litro di alcool denaturato diluito con una tazza di acqua. Immergere un panno pulito o uno straccio nella soluzione, e strofinare accuratamente tutte le macchie di muffa. Per rimuovere la muffa dalle pareti, dalle piastrelle o dalla porta della doccia, preparate uno spruzzino con una soluzione al 30% di aceto e restante acqua demineralizzata. Applicate sulla parte da trattare e lasciate agire per 10-15 minuti prima di sciacquare.

Quinta regola: cosa fare quando la muffa in casa si è radicata

Se invece la muffa già vi fa compagnia, allora provate con una soluzione a base di bicarbonato e acqua ossigenata: sciogliete 2 cucchiai di bicarbonato di sodio e 2 cucchiai di sale fino in 700 ml di acqua e versate la soluzione in uno spruzzino recuperato da 1 litro. Aggiungete quindi 2 cucchiai di acqua ossigenata a 30/40 volumi e agitate bene. Spruzzate questa soluzione sulla superficie da trattare, aiutandovi con un vecchio spazzolino da denti per raggiungere i punti più difficili.

Fonte: http://pianetablunews.wordpress.com/