Bimbi supervaccinati ma l’epidemia arriva lo stesso

La popolazione cinese è tra le più vaccinate al mondo e il vaccino per il morbillo è obbligatorio. Eppure ci sono state oltre 700 epidemie di morbillo tra il 2009 e il 2012. Perché? La domanda se la pone Sajer Ji, fondatore di GreenMedInfo, membro del Comitato direttivo della Global Gmo Free Coalition e della National Health Federation. Ji prova anche a rispondere: che sia perché il vaccino è inefficace?vaccino_morbillo_cina

«Un recente studio pubblicato su Plos ha fatto emergere come due vaccini per il morbillo (la combinazione morbillo-rosolia e quella morbillo-parotite-rosolia) non siano stati in grado di prevenire epidemie in popolazioni altamente vaccinate» spiega Sajer Ji. Nello studio si legge che «la copertura per il vaccino morbillo-rosolia e per quello morbillo-parotite-rosolia è maggiore del 99% nella provincia di Zhejiang. Eppure l’incidenza di morbillo, parotite e rosolia resta elevata». La zona è nella parte orientale della Cina e conta 55 milioni di abitanti. Tutti i bambini hanno ricevuto la prima dose obbligatorie di vaccino morbillo-rosolia a 8 mesi e un’altra dose di morbillo-parotite-rosolia a 18-24 mesi. Sajer Ji fa anche notare come la copertura vaccinale sia anche parecchio più alta di quella che solitamente si ritiene necessaria per garantire la cosiddetta “herd immunity”, cioè l’immunità di gregge (88-92%), e che viene ritenuta la soluzione per estinguere le malattie infettive. Eppure, l’,8,6% dei soggetti ha sviluppato comunque il morbillo. Un altro studio pubblicato sul Bollettino dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ha individuato 707 epidemie di morbillo in Cina tra il 2009 e il 2012, con un aumento anche nel 2013: «Il numero di casi riportato nei primi 10 mesi del 2013 (26.443) è tre volte maggiore di quelli riportati nell’intero 2012». Quindi, come mai, stante l’altissima copertura vaccinale, i casi di morbillo non diminuiscono? Sajer Ji prende in considerazione la possibilità che «i vaccini non siano così efficaci come dicono» e che «il concetto di immunità di gregge» faccia acqua, data l’evidenza epidemiologica. «L’inutilità del titolo anticorpale dato dalle vaccinazioni ai fini della prevenzione delle malattie acquista maggior senso se si considerano i dubbi sorti di recente sulla teoria dell’efficacia dei vaccini basata sugli anticorpi. Iniettare alluminio e altri adiuvanti altamente immunotossici nell’organismo per stimolare un titolo anticorpale elevato non basta a garantire l’affinità degli anticorpi all’antigene dal quale si pensa dovrebbero proteggere». Ji consiglia poi la lettura del libro“Vaccine illusion” di Tetyana Obukhanych (Ph.D. in immunologia alla Rockefeller University di New York). Nel 2005 la commissione regionale dell’Oms per l’area del Pacifico Orientale aveva stabilito il 2012 come data entro cui eliminare completamente il morbillo dalla zona e il ministro della sanità cinese aveva reso obbligatorio il vaccino. Eppure non ha funzionato. Si legge su PloS: «Le epidemie di morbillo sono continuate nel 2008 con 12.782 casi; dal 2009 al 2011 l’incidenza del morbillo è rimasta alta, quella della parotite è aumentata da 394,32 per milione a 558,26 nel 2007 e nel 2008. Infine, i casi di rosolia sono aumentati da 3284 a 4284 nel 2007 e nel 2011 con un aumento del 30,45%». L’unica direttiva che arriva, malgrado questi dati, è quella di vaccinare di più e di più. Sajer Ji si dice rattristato di fronte alla constatazione che l’establishment medico, malgrado il fallimento, continui a programmare e imporre la prevenzione concentrandola unicamente sui vaccini, dimenticando la nutrizione, la vitamina D, il miglioramento del sistema sanitario e dell’igiene. Aspra poi la critica riguardo al fatto che lo studio in questione non accenni minimamente agli effetti collaterali dei vaccini, mentre dovrebbe farlo stante, per esempio, i dati forniti in un altro studio cinese secondo cui «il 42% delle reazioni ai farmaci riguarda i vaccini». Da non dimenticare, poi, come i Centers for Diseases Control americani abbiano nascosto dati riguardo la correlazione tra vaccino antimorbillo e autismo.

Bibliografia utile:

Zhifang Wang, Rui Yan, Hanqing He, Qian Li, Guohua Chen, Shengxu Yang, Enfu Chen. Difficulties in eliminating measles and controlling rubella and mumps: a cross-sectional study of a first measles and rubella vaccination and a second measles, mumps, and rubella vaccination. PLoS One. 2014 ;9(2):e89361. Epub 2014 Feb 20. PMID: 24586717

Vaccination and herd immunity to infectious diseases. Anderson RM, May RM Nature. 1985 Nov 28-Dec 4; 318(6044):323-9.

Fonte: ilcambiamento.it

La Prova Evidente del Danno
€ 24

Bambini Super Vaccinati
€ 20

Vaccino mpr e autismo: legami nascosti?

Il dottor Brian Hooker della Focus Autism Foundation ha acquisito i dati che erano stati valutati già dai Cdc di Atlanta e li ha riesaminati. Poi…sorpresa: sostiene di avere scoperto cose diverse da quelle che erano emerse in un primo tempo. E sostiene che non sia una casualità…vaccino_morbillo

Hooker, docente di biologia alla Simpson University di Redding in California, avrebbe scoperto che, contrariamente a quanto avevano affermato i governativi Centers for Disease Control and Prevention, nei bimbi afroamericani che hanno ricevuto il vaccino per morbillo, parotite e rosolia prima dei 3 anni i casi di autismo sono 3,4 volte di più rispetto ai bambini che lo hanno ricevuto più tardi. Eppure i Cdc lo avevano negato. Sorge spontanea una domanda? Ma veniamo a sapere proprio tutto quello che ci sarebbe da sapere su farmaci e vaccini? Ci sono correlazioni tra vaccini e patologie che continuano a venirci nascoste?

Vediamo cosa è accaduto nel caso specifico, stando a quanto riporta la Focus Autism Foundation.

Qualche gola profonda dei Cdc (di cui poi si sarebbe saputa l’identità) aveva avvertito Hooker che c’era qualcosa che non andava nella valutazione di certi dati e quindi Hooker stesso ha deciso di chiedere un accesso ai dati originali in questione, di formalizzare cioè quello che in Usa viene chiamato una richiesta sulla base del Freedom of Information Act (FOIA). I dati erano quelli di uno studio sul vaccino morbillo-parotite-rosolia e l’autismo pubblicato sulla rivista Pediatrics. L’8 agosto scorso Hooker ha pubblicato la sua valutazione dei dati sulla rivista scientifica Translational Neurodegeneration, secondo cui i bambini afroamericani che hanno ricevuto il vaccino Mpr prima dei 3 anni manifestano autismo 3,4 volte in più rispetto ai bimbi che lo hanno ricevuto più tardi, correlazione che Hooker accusa i Cdc di avere voluto nascondere. Cosa sarebbe accaduto? Secondo Hooker, dopo avere raccolto i dati su 2.583 bambini residenti ad Atlanta, in Georgia, nati tra il 1986 e il 1993, i Cdc avevano escluso tutti quelli che non avevano un certificato di nascita valido dello Stato della Georgia, riducendo il campione del 41%. Sempre secondo Hooker, l’introduzione di questo criterio arbitrario aveva ridotto il campione eliminando la forza statistica delle risultanze, cosa che permetteva di negare il forte legame tra autismo e vaccino Mpr nei bambini afroamericani. Hooker pare abbia lavorato molto sui dati insieme al suo informatore dei Cdc e ha visionato importanti documenti correlati allo studio grazie anche all’interessamento di Darrell Issa, responsabile della Government Reform Committee. Hooker denuncia senza mezzi termini una manipolazione dei dati e una indebita pressione sui membri dei Cdc per supportare ad ogni costo la sicurezza del vaccino. La polemica è finita sui media americani e non manca naturalmente la preoccupazione. La versione contestata dei dati era stata pubblicata sulla rivista Pediatrics, rivista ufficiale dell’American Academy of Pediatrics che, come spiegato anche dalla CBS News, ha ricevuto supporto economico e donazioni dalle case farmaceutiche produttrici dei vaccini. Nello studio pubblicato l’8 agosto, Hooker sostiene la necessità di ulteriori ricerche per determinare la ragione dello specifico effetto visto sui bambini afroamericani e per definire l’eventuale necessità di posticipare la vaccinazione. Secondo David Lewis, microbiologo che ha lavorato per il dipartimento ricerca e sviluppo dell’Environmental Protection Agency, il problema della manipolazione dei dati per supportare politiche governative è un problema presente nelle agenzie federali, compresa l’Epa, i Cdc e l’Usda.

Fonte: ilcambiamento.it

Il Pianeta Impolverato - Libro

Voto medio su 1 recensioni: Da non perdere

€ 13.5

Danni Causati da Vaccini e Sieri
€ 8