Fast Reserve: operativo a Torino il primo sistema di accumulo elettrico Iren

Realizzato a Torino Nord a seguito dell’aggiudicazione a Iren, da parte di Terna, del 30% della capacità del Nord Italia di Fast Reserve

È entrato in esercizio all’interno della centrale termoelettrica di Torino Nord il primo sistema di accumulo elettrico del Gruppo Iren. Questo sistema di batteria, che può erogare o assorbire potenza elettrica fino a 7 MW e immagazzinare energia fino a 6,7 MWh, rappresenta un importante strumento a supporto dello sviluppo delle fonti rinnovabili per la transizione energetica, in linea con gli obiettivi del Gruppo e, allo stesso tempo, con le strategie nazionali: la batteria consente infatti di fornire servizi di sostegno alla stabilità della rete elettrica di trasmissione nazionale, tra cui la regolazione di frequenza e l’innovativo servizio “Fast Reserve”.

L’installazione della batteria rende inoltre l’impianto di Torino Nord ancora più flessibile, ossia capace di sopperire alla naturale intermittenza delle fonti rinnovabili grazie al controllo dei transitori di frequenza di rete. In uno scenario che punta alla decarbonizzazione del parco impianti di generazione, le batterie assumono quindi un ruolo fondamentale per il graduale passaggio a un sistema elettrico a zero emissioni perché garantiscono flessibilità alla rete elettrica. Si tratta del primo intervento operativo a seguito dell’assegnazione a Iren da parte di Terna, nel dicembre 2020, del 30% della capacità del nord Italia di Fast Reserve, a seguito di una procedura ad asta molto competitiva. Iren è ora il terzo operatore in Italia per la Fast Reserve, unica multiutility ad essersi aggiudicata l’asta con i propri sistemi di accumulo elettrico. Il piano industriale di Iren, che ha posto la transizione energetica e gli investimenti sostenibili tra i propri obiettivi strategici, prevede l’installazione di 300 MW di accumuli elettrici entro il 2030. Le prossime due batterie, che entreranno in esercizio alla fine del prossimo anno, saranno installate presso le centrali di Turbigo e Moncalieri per complessivi ulteriori 28 MW e capaci di immagazzinare energia fino a 20 MWh. Altri sistemi di accumuli elettrici sono in fase di studio e vedranno la luce nei prossimi anni coerentemente con la visione del piano industriale e le opportunità nascenti sul mercato elettrico. In un futuro della generazione elettrica dominato dalle fonti rinnovabili i servizi di flessibilità offerti dalle batterie saranno strategici per garantire la sicurezza e la stabilità della rete elettrica nazionale. Gli accumuli elettrici sono infatti previsti dal Piano Nazionale Integrato Energia Clima nell’ambito della sicurezza energetica.

Fonte: ecodallecitta.it

Raccolgono e differenziano i rifiuti abbandonati in strada: l’esempio di due giovani a Moncalieri

In città, lungo le sponde dei fiumi, in riva ai laghi: sono sempre più numerose le esperienze che arrivano dal basso e che vedono protagonisti i cittadini per ripulire e dare dignità ai luoghi in cui viviamo. Ogni giorno veniamo a conoscenza delle bellissime storie di coloro che si rimboccano le maniche per dare il proprio contributo al nostro pianeta. Non gesti simbolici ma azioni concrete e mirate per restituire agli spazi la loro bellezza. Oggi vi raccontiamo la storia di Elisabetta Reyneri e Matteo Pignata, giovani torinesi che proprio in questi giorni sono scesi in strada per ripulire e differenziare un tratto di viale Europa a Moncalieri. Elisabetta Reyneri e Matteo Pignata sono due giovani ed intraprendenti ragazzi che vivono nella provincia torinese e che, stanchi di essere testimoni dei continui rifiuti abbandonati lungo la strada che quotidianamente percorrono, hanno deciso di armarsi di guanti, sacchi della spazzatura e tanto entusiasmo, con l’obiettivo di pulirne e differenziarne un tratto. A spingerli è la passione per la salvaguardia dell’ambiente, oltre ad una sempre maggior consapevolezza del contributo che ognuno di noi può dare. “Abbiamo parlato spesso di dare un contributo concreto e sensibilizzare chi ci sta intorno, con la speranza che molti altri si possano unire a noi in futuro. Passando parecchio tempo in macchina, ho raccontato ad Elisabetta dello stato di degrado in cui versano i margini stradali, soprattutto fuori città. – scrive Matteo in una riflessione sui social – Da questa considerazione nasce la nostra iniziativa, che si è concretizzata ieri. Ci siamo trovati a Moncalieri, lungo viale Europa, zona industriale, armati di guanti e sacchi neri. La raccolta è durata poco più di due ore, il tempo necessario per battere circa 400 metri di strada”.

Il ricco bottino che Matteo ed Elisabetta hanno raccolto sembra una lunga lista della spesa: rifiuti plastici (bottigliette, sacchetti, imballaggi, involucri di alimenti), vetro (in particolare bottiglie), allumino, carta (soprattutto pacchetti di sigarette), componenti di automobili (pneumatici, paraurti, cerchioni) e qualche rifiuto eccezionale (tubi e un pezzo di un tetto con tegole). “La situazione è decisamente peggiore di quanto potessimo aspettarci. Alla fine del nostro breve percorso abbiamo riempito 4 sacchi neri, da almeno 10 kg l’uno, di rifiuti ogni tipo che, stesi per terra in un parcheggio, coprono un’area corrispondente a due posteggi auto” aggiunge Matteo. “Alla fine abbiamo diviso il tutto per categorie omogenee e smaltito i sacchi negli appositi bidoni per la differenziata”.

Un lavoro accurato frutto di un amore per l’ambiente e per gli spazi in cui viviamo, ma che trasmette anche tanta indignazione. Dalle parole di Matteo, che condivide sui social, emergono considerazioni ragionate e consapevoli sull’emergenza rifiuti. Sono parole che invitano i cittadini ad impegnarsi in prima persona per la salvaguardia dell’ambiente nonchè riflessioni sulle ricadute che ha ogni nostra azione sull’intera comunità e sulle nostre città.

A seguito le riflessioni divise per punti:

1. “Purtroppo, la verità è che tutto quel materiale finisce lungo la strada per via dell’inciviltà della gente. Non riusciamo a darci una risposta sensata al riguardo (non ci sarà mai una logica nel lanciare fuori dal finestrino una bottiglietta d’acqua o nel depositare lungo la strada un pezzo di una tettoia!) ma probabilmente è soltanto questione di comodità e di ignoranza delle conseguenze del gesto (“Ho finito la bottiglietta, ma sì dai, la butto fuori dal finestrino, tanto è una sola” – sí, per mille persone, per mille volte);

2. Se 4 sacchi pieni di spazzatura sono il risultato del lavoro di due sole persone in due ore per 400 metri di strada, facendo due calcoli, la quantità di rifiuti sparsi sul nostro territorio risulta, purtroppo, terrificante;

3. Si può fare qualcosa? Certamente sì! L’obiettivo di questa nostra prima iniziativa era quello di verificare la situazione di persona e di sensibilizzare un po’ i nostri amici e conoscenti sul problema, per poi arrivare ad organizzare altre giornate come quelle di ieri, coinvolgendo il maggior numero di persone possibile. Chiaramente il sabato pomeriggio di divertimento è altra cosa, ci sono un sacco di attività più belle, meno faticose, in cui ci si sporca meno le mani. Ma dedicare tre ore a questa attività ha ricadute positive per tutti.

La differenza la si può fare con poco e in poco tempo, senza troppo clamore, non abbandonando rifiuti in giro e, ogni tanto, rimboccandosi le maniche raccogliendo, ad esempio, una bottiglietta da terra mentre si passeggia o si va al lavoro. Purtroppo, la strada da fare è ancora lunga (più dei soli 400 metri che abbiamo percorso che ci sono sembrati niente), ma se ognuno di noi si impegnasse anche solo nel proprio piccolo, i passi in avanti che si potrebbero fare sarebbero immensi!”

Foto copertina
Didascalia: Pulizia rifiuti in strada
Autore: Matteo Pignata
Licenza: Pagina fb Nicolò Pignata

Fonte: http://piemonte.checambia.org/articolo/raccolgono-differenziano-rifiuti-abbandonati-strada-esempio-due-giovani-moncalieri/?utm_source=newsletter&utm_campaign=general&utm_medium=email&utm_content=relazioni