Il rilancio della bicicletta: passa la legge alla Camera

Approvata alla Camera la legge sulla mobilità ciclistica che, tra le altre cose, prevede la messa in rete di circa seimila chilometri di percorsi ciclabili e politiche di agevolazione per cambiare il paradigma della mobilità. Ora si attende il passaggio al Senato; ma ci sarà prima della fine della legislatura?9693-10468

L’approvazione alla Camera della legge sulla mobilità ciclistica presentata nel 2014, che già aveva avuto una battura d’arresto, si è guadagnata il plauso delle associazioni che in Italia coltivano la passione delle due ruote. Ora però si dovrà attendere la votazione al Senato. «Con l’approvazione, lo Stato assume pienamente la pianificazione della mobilità ciclistica, insieme alle Regioni – spiega la Fiab – Esattamente come il sistema autostradale o il sistema ferroviario, con questa legge la ciclabilità fa parte di una strategia di mobilità che diventa prioritaria nei centri urbani e per lo sviluppo del turismo nel Paese».

Alcune misure coinvolgono anche i livelli locali di governo: è previsto infatti che tutti i comuni, anche quelli al di fuori delle città metropolitane, predispongano dei Piani urbani della mobilità ciclistica.

Qui trovate la proposta di legge; qui il resoconto dei lavori.

Nel settembre scorso, però, le cose erano andate diversamente. Era stata ritirata dalla discussione in Parlamento a causa di un parere non positivo ricevuto dalla commissione del Ministero dell’Economia e Finanze (MEF). A essere messa in dubbio era stata la copertura economica della legge. Commenta Giulietta Pagliaccio, presidente Fiab: “E’ un grande traguardo quello raggiunto oggi con l’approvazione della Legge sulla mobilità ciclistica. E’ un premiare le tante città che stanno faticosamente portando avanti politiche per la mobilità sostenibile e che oggi possono avere il supporto di una politica nazionale. Sappiamo che c’è ancora molta strada da fare per portare la mobilità ciclistica ad un livello dei migliori paesi europei, ma oggi ci piace vedere un po’ di luce in fondo al tunnel. Ci piace sapere che il tanto lavoro fatto da FIAB Onlus in questi anni sta portando dei frutti, ci piace pensare che questo passaggio possa essere l’inizio di un percorso verso un nuovo modello di sviluppo della nostra economia, ci piace credere che possiamo dare ai nostri bambine e bambini città nuove e più vivibili e se lo sono per loro lo sono per tutti. Un grazie di cuore, mio personale e a nome di FIAB Onlus, va a Paolo Gandolfi che so che ci ha messo non solo la sua esperienza di amministratore pubblico, competenza tecnica e tenacia per portare a casa questo risultato, ma ci ha messo soprattutto il cuore».

«Il via libera della Camera alla legge sulla mobilità ciclistica dota finalmente il nostro Paese di uno strumento importante per lo sviluppo della ciclomobilità», ha detto il presidente nazionale di Legambiente, Rossella Muroni. Legambiente sottolinea come «a questo risultato si sia arrivati con un grande lavoro di squadra, grazie alla tenacia di Paolo Gandolfi e Antonio Decaro, rispettivamente relatore e primo firmatario e della legge, cui sono state abbinate anche altre proposte, tra cui quella per la tutela e lo sviluppo della mobilità in bicicletta di Ermete Realacci, nonché il contributo e il sostegno delle associazioni nazionali».

Legambiente ha stimato che «già oggi il PIB, il Prodotto Interno Bici del nostro Paese, è pari a 6 miliardi, 206 milioni e 587.766 euro».

«Questo patrimonio – somma della produzione di bici e accessori, delle ciclovacanze e dell’insieme delle esternalità positive generate dai biker (come risparmio di carburante, benefit sanitari o riduzione di emissioni nocive) – appare ancora più rilevante soprattutto in considerazione del carattere adolescenziale della ciclabilità in molte parti d’Italia, sia per gli aspetti relativi alla mobilità (usa sistematicamente la bici per i propri spostamenti appena il 3,6% della popolazione), sia per quello che riguarda il turismo su due ruote».

Fonte: ilcambiamento.it

“Unisciti a noi e salviamo l’aria”: in Piemonte si riparte dalle scuole

In Piemonte arrivano nelle scuole i video di Arpa (Agenzia per la Protezione Ambientale) sulla mobilità sostenibile e l’aria pulite. Una iniziativa rivolta ai bambini, ma anche alle famiglie e agli isegnanti per far passare il messaggio che l’unione fa la forza, soprattutto quando si tratta di far convergere, dal basso, buone pratiche diffuse per ridurre l’impatto ambientale. E così si impara fin da bambini.9658-10432

Arpa Piemonte ha realizzato tre video sulla mobilità scolastica sostenibile, in collaborazione con insegnanti, bambini e genitori. L’idea nasce nell’ambito del progetto educativo Noi e l’aria che mira a sensibilizzare gli alunni sui problemi e le possibili soluzioni dell’inquinamento atmosferico.

«I bambini ci ricordano che è possibile adottare stili di vita sostenibili, salutari ed economici a cominciare dal tragitto casa-scuola o casa-lavoro momenti che corrispondono spesso ai picchi giornalieri di inquinamento dell’aria nelle nostre città – spiega Arpa – Poiché l’inquinamento atmosferico è un tema rilevante per la salute pubblica, era necessario creare un supporto pedagogico gratuito che potesse aiutare a spiegare questo problema. La campagna “Noi e l’Aria” soddisfa questa esigenza mettendo a disposizione di tutti, insegnanti, genitori e educatori sia in Italia che in altre nazioni, diapositive, quiz, guide pedagogiche, lavori pratici e video sull’inquinamento atmosferico. I supporti originali sono stati realizzati in Francia con l’aiuto di Air PACA, associazione per il monitoraggio della qualità dell’aria riconosciuta dal Ministero dell’Ambiente. Sono già numerosi i protagonisti che in Francia hanno partecipato all’evoluzione di questo supporto: insegnanti, bambini, genitori, esperti, medici, operatori».

“Noi e l’Aria” è stato tradotto e adattato alla realtà italiana grazie all’ARPA Valle d’Aosta e all’ARPA Piemonte nell’ambito del progetto europeo di cooperazione transfrontaliera SH’AIR tra la Francia e l’Italia. Le due agenzie ARPA coordinano il progetto in Italia.


Fonte: ilcambiamento.it

Progetto Solez, Torino cerca soluzioni intelligenti per la mobilità sostenibile

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Tra le soluzioni proposte nell’ambito delle azioni pilota, ci saranno servizi avanzati per il parcheggio intelligente, servizi a valore aggiunto per aumentare l’attrattiva delle zone Ztl, strumenti Ict per la pianificazione del trasporto pubblico con l’incremento di bus elettrici. A Torino entra nel vivo il progetto Solez (Smart sOlutions supporting Low Emission Zones and other low-carbon mobility policies in EU cities) che vede una rete di città impegnate nelle politiche di mobilità sostenibile, in particolare attraverso la realizzazione di misure a supporto delle strategie per la limitazione del traffico nei centri storici. Solez, che coinvolge 10 partner di 7 nazioni diverse con un budget di oltre 2 milioni di euro, riunisce città ed enti europei che lavorano su soluzioni di mobilità sostenibile e che intendono condividere, attraverso lo scambio di “buone pratiche”, informazioni ed esperienze per migliorare le capacità di pianificazione degli amministratori pubblici e sviluppare servizi e prodotti ICT di supporto alle zone a traffico limitato.
L’obiettivo finale di Solez prevede l’elaborazione di otto strategie o piani d’azione per la mobilità sostenibile, lo sviluppo e l’implementazione di strumenti e servizi innovativi che si adatteranno alle diverse necessità delle città, nel rispetto delle esigenze degli amministratori locali, dei residenti, dei turisti, degli operatori privati e commerciali.
Rientra appieno in questo progetto il percorso che l’Amministrazione ha avviato e che proseguirà con i vari portatori di interesse (residenti, operatori economici, operatori del trasporto, associazioni di categoria) per giungere alla definizione di un documento nel quale saranno indicate le nuove policy della futura zona a traffico limitata cittadina – spiega l’assessora alla Viabilità Maria Lapietra -. Solez – prosegue l’assessora – permetterà di condividere questi risultati con le altre città partner per offrire e raccogliere spunti di miglioramento reciproci”.
Tra le soluzioni proposte nell’ambito delle azioni pilota, ci saranno servizi avanzati per il parcheggio intelligente (con uso di tecnologie dell’informazione e della comunicazione, Ict), servizi a valore aggiunto per aumentare l’attrattiva delle zone Ztl riducendo gli effetti negativi per le restrizioni del traffico, strumenti Ict per la pianificazione del trasporto pubblico, grazie all’incremento di bus elettrici nelle città.  Al progetto prendono parte con Torino, la capofila Vicenza e le città di Danzica (Polonia), Dubrovnik (Croazia), Graz (Austria), Zilina (Slovacchia), la facoltà di Mechanical Engineering and Naval Architecture dell’università di Zagabria, il Centro di Ricerca sui Trasporti CDV della Repubblica Ceca, il Pannon Business Network Association Hungary e KORDIS, partner tecnico che si occupa del sistema di trasporto pubblico integrato della Moravia meridionale.

 

Fonte: Comune di Torino

Al via l’undicesima edizione del Premio Comuni Virtuosi

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Al premio possono concorrere tutti gli enti locali che abbiano avviato politiche di sensibilizzazione e di sostegno alle “buone pratiche locali” con particolare riferimento alle seguenti categorie: gestione del territorio, impronta ecologica della “macchina comunale”, rifiuti, mobilità sostenibile, nuovi stili di vita. C’è tempo fino al 31 ottobre 2017

E’ ufficialmente aperto il bando per l’undicesima edizione del Premio nazionale dei Comuni Virtuosi, promosso dall’Associazione Comuni Virtuosi, con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.

Al premio possono concorrere tutti gli enti locali che abbiano avviato politiche (azioni, iniziative, progetti caratterizzati da concretezza ed una verificabile diminuzione dell’impronta ecologica) di sensibilizzazione e di sostegno alle “buone pratiche locali” con particolare riferimento alle seguenti categorie: gestione del territorio (Opzione cementificazione zero, recupero aree dismesse, progettazione partecipata, bioedilizia, ecc.); impronta ecologica della “macchina comunale” (efficienza energetica, acquisti verdi, mense biologiche, ecc.); rifiuti (raccolta differenziata porta a porta spinta, progetti per la riduzione dei rifiuti e riuso); mobilità sostenibile (car-sharing, car-pooling, traporto pubblico integrato, piedibus, biocombustibili, ecc.); nuovi stili di vita (progetti per stimolare nella cittadinanza scelte quotidiane sobrie e sostenibili, quali: filiera corta, disimballo dei territori, diffusione commercio equo e solidale, autoproduzione, finanza etica, ecc.). Confermata anche quest’anno la possibilità che hanno i cittadini delle comunità locali nell’avanzare la candidatura del proprio comune, segnalando e valorizzando le buone pratiche del proprio territorio.

La Commissione Giudicatrice del Premio è composta da: Alessandra Bonoli (Università di Bologna), Marco Boschini (Associazione Comuni Virtuosi), Massimo Buccilli (A.D. Velux Italia), Giovanni Carrosio (Strategia Nazionale Aree Interne), Alessio Ciacci (Presidente ASM Rieti), Leyla Ciagà (Assessore Comune di Bergamo), Domenico Finiguerra (Salviamo il Paesaggio), Alessio Maurizio (Radio 24), Rossella Muroni (Presidente Legambiente), Carla Rocca (Sindaco Comune di Solza). La graduatoria finale con cui la giuria decreterà il comune più virtuoso dell’anno sarà stilata entro il mese di novembre, segnalando le progettualità ed esperienze più significative. Il termine per la presentazione dei progetti è fissato per il 31 ottobre 2017. La Cerimonia di Premiazione avverrà nel corso di un incontro pubblico che si terrà a Bergamo presso il “Salone Furietti” della Biblioteca Mai il 16 dicembre 2017. Il comune vincitore assoluto riceverà in premio sei mesi di abbonamento al sistema di allerte e di protezione della popolazione Nowtice. Il premio offerto dalla società Regola S.r.l. permetterà al vincitore di proteggere la cittadinanza in caso di emergenza e di inviare comunicazioni ordinarie via app, telefono, fax, social network, email e radio. Il sistema Nowtice potrà inoltre essere utilizzato per il coordinamento operativo di squadre tecniche, soccorritori e funzionari sia in emergenza che nel quotidiano.

Per informazioni, richieste e segnalazioni: Associazione dei Comuni Virtuosi – P.zza Matteotti, 17 – 60030 Monsano (AN) Tel. 3346535965 – info@comunivirtuosi.org

 

Fonte: ecodallecitta.it

 

 

Mobilità sostenibile, rinnovabili, chimica verde nel bando ricerca industriale del governo da 479 milioni

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Il Bando è una ‘chiamata’ all’intero sistema della ricerca: possono partecipare tutti gli attori qualificati Atenei, Enti pubblici di Ricerca, Piccole e Medie Imprese e Grandi Imprese, Amministrazioni pubbliche, Organismi di Ricerca pubblici e privati

Mobilità sostenibile, chimica verde, rinnovabili, tecnologie per le città intelligenti. Ci sono anche questi voci all’interno del bando del governo da 497 milioni per finanziare progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale, per incentivare la cooperazione fra pubblico e privato e rilanciare il sistema nazionale.

“L’Avviso è da oggi (martedì 18 luglio) sul sito del Ministero dell’istruzione e della Ricerca e rappresenta uno dei principali interventi nell’ambito del Programma Nazionale per la Ricerca, che stiamo rapidamente attuando”, sottolinea la Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli. “L’obiettivo principale di questo investimento è infatti quello di incentivare le collaborazioni fra pubblico e privato promuovendo la creazione di reti per la ricerca, di filiere nazionali che siano coerenti con le dodici aree di specializzazione intelligente scelte a livello nazionale: Aerospazio; Agrifood; Blue Growth; Chimica verde; Cultural Heritage; Design, creatività e Made in Italy; Energia; Fabbrica Intelligente; Mobilità sostenibile; Salute; Smart, Secure and Inclusive Communities; Tecnologie per gli Ambienti di Vita”.

Il Bando è una ‘chiamata’ all’intero sistema della Ricerca: possono partecipare tutti gli attori qualificati (Atenei, Enti pubblici di Ricerca, Piccole e Medie Imprese e Grandi Imprese, Amministrazioni pubbliche, Organismi di Ricerca pubblici e privati). Si tratta di un finanziamento che segue la politica avviata con la costituzione dei Cluster Tecnologici Nazionali (reti formate dai principali soggetti pubblici e privati che operano sul territorio nazionale nella ricerca industriale) nel 2012 per i primi 8 e nel 2016 per i restanti 4, allineati con le 12 aree prioritarie di intervento per la ricerca a livello nazionale previste anche dal bando pubblicato oggi. Il lavoro di animazione delle comunità di ricerca dei rispettivi settori e di analisi dei fabbisogni di innovazione del paese sviluppato dai Cluster in questi anni rappresenta un importante contributo per l’avvio di questa nuova programmazione di politica di ricerca industriale. Capacità di realizzazione delle iniziative, ampiezza del partenariato pubblico-privato, originalità e utilità del progetto, impatto in termini di risultati e ricadute sul territorio del Mezzogiorno (anche generati dalle attività svolte nelle Regioni del Centro-Nord) saranno i parametri in base ai quali saranno valutati i progetti che potranno avere costi complessivi da un minimo di 3 fino a 10 milioni di euro ciascuno. Valori che in un contesto di rilancio dell’economia del Paese possono fare la differenza, contribuendo a creare eccellenze, sviluppo e occupazione in territori in cui le idee migliori e le competenze chiedono sollecitazioni e sostegno. Il budget complessivo è di 497 milioni di euro, comprese le spese per le attività di valutazione e monitoraggio che concorrono ad ottenere la massima qualità degli interventi. Il Bando utilizza risorse del PON “Ricerca e Innovazione” 2014-2020 (per 327 milioni di euro) e del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (per 170 milioni di euro).
Le risorse sono destinate per 393 milioni di euro alle Regioni del Mezzogiorno (quelle meno sviluppate e in transizione) e per 104 milioni di euro alle Regioni del Centro-Nord, sempre per attività che abbiano ricadute  in termini occupazionali, di capacità di attrazione di investimenti e competenze, di rafforzamento della competitività delle imprese e  valorizzazione dei risultati della ricerca e della diffusione dell’innovazione a vantaggio delle medesime Regioni del Mezzogiorno, anche attraverso la definizione di percorsi di trasferimento tecnologico e/o di conoscenze.

Guardando alle 12 aree di specializzazione su cui si investe, i finanziamenti per area sono così suddivisi:

Aree di specializzazione

Aerospazio

59.051.938,00

Agrifood

59.051.938,00

Blue Growth

29.525.969,00

Chimica verde

29.525.969,00

Cultural Heritage

29.525.969,00

Design, creatività e Made in Italy

29.525.969,00

Energia

29.525.969,00

Fabbrica Intelligente

59.051.938,00

Mobilità sostenibile

29.525.969,00

Salute

59.051.938,00

Smart, Secure and Inclusive Communities

29.525.969,00

Tecnologie per gli Ambienti di Vita

29.525.969,00

Totale

472.415.504,00

A questa somma si aggiungono i fondi per valutazione e monitoraggio.

Le domande  potranno essere presentate tramite i servizi dello sportello telematico SIRIO (http://roma.cilea.it/Sirio), a partire dalle ore 12.00 del 27 luglio 2017 e fino alle ore 12.00 del 9 novembre 2017.

Il bando: http://www.miur.gov.it/web/guest/-/avviso-per-la-presentazione-di-progetti-di-ricerca-industriale-e-sviluppo-sperimentale-nelle-12-aree-di-specializzazione-individuate-dal-pnr-2015-2020

Fonte: ecodallecitta.it

Bicicletta mezzo di trasporto dei poveri? Macchè, genera un fatturato (green) di 6,2 miliardi

Quando si dice la miopia… ancora si crede che la bicicletta sia il mezzo di trasporto dei poveri. O meglio, vogliono farcelo credere. In realtà, le quattro ruote inquinanti fanno la felicità e il guadagno di pochissimi, per gli altri significano smog, spese e caos. Vediamo che fatturato e che potenzialità ha il “mondo della bicicletta”.9593-10359

Si chiama “L’A Bi Ci” (non a caso) ed è il primo rapporto di Legambiente, realizzato insieme a VeloLove e GRAB+, che “fotografa” il mondo della bicicletta. Il rapporto fa il punto sullo stato della ciclabilità nel nostro Paese, guardando anche al valore economico generato da tutto ciò che gira intorno alle “due ruote” (produzione di bici ed accessori, ciclotour ma anche risparmio di carburante, riduzione di emissioni in atmosfera, rumore e altro ancora).

Ecco i dati positivi.

  • un fatturato di 6,2 miliardi di euro generato dal “mondo della bicicletta”,
  • un aumento delle piste ciclabili in tutta Italia, in alcuni centri addirittura raddoppiate tra il 2008 ed il 2015,

un elevato uso della bicicletta per gli spostamenti casa-lavoro in alcune zone d’Italia, come la provincia autonoma di Bolzano, l’Emilia Romagna ed il Veneto.bici2

A fronte di questi elementi positivi, purtroppo, non si registra un aumento della percentuale di italiani che utilizzano la bici per gli spostamenti quotidiani, ad esempio casa-lavoro o casa-scuola: era al 3,6% nel 2008 ed è rimasta tale nel 2015.

Si registra un aumento dell’uso di questo mezzo solo quando le amministrazioni adottano un approccio innovativo allo spazio urbano, come dimostrano i casi di Bolzano e Pesaro, dove uno spostamento su tre è realizzato con la bicicletta.

Bolzano ha creato un anello ciclabile che collega tutte le zone scolastiche, sportive e ricreative della città, favorendo l’uso di questo mezzo negli spostamenti non solo ricreativi ma anche lavorativi.

Pesaro ha realizzato la Bicipolitana, ovvero una “metropolitana di superficie” con percorsi ciclabili, che si estendono per 85 km, caratterizzati da colori diversi, connettendo le varie zone della città.

Il rapporto  “L’A Bi Ci” prende in considerazione anche gli aspetti ambientali legati all’uso della bicicletta, sia in termini di minori impatti che di benefici economici derivanti da

  • riduzione delle emissioni di gas serra
  • riduzione dell’inquinamento acustico generato dal traffico stradale
  • miglioramento della qualità dell’aria.

Per quanto riguarda la riduzione dell’emissioni di gas serra, il rapporto la quantifica in 15.248.644.552 kg di CO2, in base al modello di calcolo approntato dall’ECF con riferimento agli spostamenti in bicicletta nella UE a 28 Stati membri, dove i km pedalati risultano 134.231.025.984 nel 2015. In Italia i km pedalati sono il 4,28% di quelli registrati nella UE -28.

La riduzione delle emissioni di CO2 incide anche sul contenimento dei danni collegati ai cambiamenti climatici e contribuisce al miglioramento della qualità dell’aria. Con riferimento a quest’ultimo aspetto, il rapporto parte dal calcolo realizzato da ECF, che prende in considerazione la quota di km percorsi in auto e quelli effettivamente sostituiti dagli spostamenti in bici (approssimativamente un terzo degli spostamenti in bici rimpiazza tragitti precedentemente effettuati con l’autovettura privata).

Secondo quanto riportato da Legambiente, la ciclabilità genera in Europa una riduzione dei costi dell’inquinamento atmosferico pari a 426.797.211 euro, dato calcolato mettendo in relazione:

  • il parco auto comunitario che è composto per il 41% da vetture diesel e per il 54% da vetture a benzina
  • la suddivisione del parco circolante in base agli standard emissivi (categorie EURO)
  • i costi dell’inquinamento atmosferico in base all’analisi UE
  • La quota italiana di questo risparmio (il 4,28%) è pari a 18.266.921 euro.

Infine, il rapporto sottolinea come l’utilizzo della bicicletta abbia un effetto positivo anche sul contenimento dell’impatto acustico. In questo caso il report fa riferimento al manuale sui costi esterni dei trasporti, redatto dalla DG Mobility and Transport della Commissione Europea, da cui si evince che la bicicletta sostituisce altri mezzi di trasporto nelle seguenti percentuali:

  • bus 40%
  • auto 30%
  • piedi 20%
  • ciclomotori 10%.

La bicicletta viene usata in prevalenza di giorno (nel 90% dei tragitti) e nel centro cittadino (nel 50% dei casi) mentre il 30% dei ciclospostamenti riguarda le periferie ed il 20% le aree rurali.

Mettendo in relazione tutti questi elementi, nel rapporto “L’A Bi Ci” si evidenzia come la ciclabilità generi in Europa una riduzione dei danni dovuti all’inquinamento quantificabile in 300.000.000 euro, la quota italiana di questo risparmio (il 4,28%) sarebbe pari a 12 milioni 840.000 euro.bici1

QUI il rapporto completo

Fonte: ilcambiamento.it

Forum QualeMobilità: nuova missione di Legambiente

Il Forum QualeMobilità è la nuova missione di Legambiente, ecco i dati diffusi da Lorien sulla mobilità sostenibile.qualemobilita

Ha preso vita il 29 maggio a Milano il Forum QualeMobilità di Legambiente e Lorien che si pone lo scopo di seguire ed orientare insieme la rivoluzione della mobilità e dei trasporti in atto in Italia e nel mondo. Un percorso da compiere insieme alle istituzioni, l’industria, le imprese di servizio e i cittadini: obiettivo una mobilità a zero emissioni, accessibile a tutti, a costi sociali ed economici decrescenti. In occasione del Forum QualeMobilità, Lorien ha condotto una nuova rilevazione del proprio Osservatorio Mobilità che ha cadenza semestrale: secondo il sondaggio le scelte di mobilità degli Italiani si orientano prevalentemente su mezzi privati (per il 90% l’auto personale, il 40% la usa tutti i giorni) ma la mobilità è multiforme e prevale la multi-modalità. In media gli italiani utilizzano circa 3 differenti mezzi e il dominio dell’auto privata si unisce a quello parallelo di mezzi pubblici, dato che il 66% di chi usa l’auto usa anche i mezzi pubblici e l’11% sistemi di sharing mobility). Il car sharing è presente solo in alcune città maggiori ma circa la metà degli utilizzatori, circa il 5% della popolazione, ne fa un uso abbastanza intenso (per il 55% almeno una volta a settimana) e alternativo all’auto privata (57%). Tra le motivazioni di utilizzo del car sharing, prevale il fattore ecologico (35%), seguito da quello economico (33%) e alla possibilità di rinuncia all’auto privata (25%). Il 71% della popolazione italiana considera l’operato di cittadini e associazioni come primario per il cambiamento. Se i multi-mobili si spostano molto scegliendo tanti mezzi diversi e rappresentano il 32% della popolazione, le auto elettriche sono considerate le più sostenibili, ma con problemi legati al rifornimento e ancora un gap (percepito) in termini di prestazioni. Il 56% degli italiani si dichiara disponibile a spendere di più per un’auto elettrica a parità di prestazioni (tra i multi-mobili la quota raggiunge il 71%) e in media sono disposti a spendere circa il 13% in più. Nel Forum QualeMobilità si è poi parlato politiche nazionali per la mobilità sostenibile ed elettrica: l’Italia resta ancora l’unico tra i più importanti paesi d’Europa a non avere una politica incentivante per i veicoli ibridi ed elettrici (auto e bici) mentre il decreto “biometano” attende la firma del governo e ancora non sono stati stabiliti gli obiettivi di uscita dai carburanti fossili. Non manca poi la necessità di normare la micromobilità elettrica, quella dei monoruota, dei monoruota, segway, monopattini, stake e hoverboard: obbligatorio in questo caso rivedere il codice della strada. Al Forum QualeMobilità, costituito da Legambiente e Lorien Consulting, hanno aderito, in qualità di partner principali BMW, Enel e Toyota. Tra i partner anche BikeMi, Duferco Energia, Free2Move, Jojob, Share’NGo, Urbi e numerose fondazioni e associazioni da Adiconsum a Kyoto Club fino al Politecnico di Milano.

Fonte:ecoblog.it

Auto: dieci consigli su come inquinare di meno

Dall’Anci dieci buoni consigli su come usare meno l’auto e usarla meglio in un video, realizzato nell’ambito del piano aria integrato regionale dell’Emilia-Romagna.9560-10322

L’Anci, Associazione nazionale dei Comuni italiani, ha messo insieme un breve vademecum con dieci consigli per ridurre l’impatto che il nostro utilizzo dell’automobile ha sull’ambiente. E ha proposto questo vademecum con un video d’animazione. Dovremo organizzarci tutti, con il massimo del’impegno, per non utilizzare le automobili e dovremmo anche fare in modo di muoverci il più possibile con mezzi collettivi con basso impatto ambientale. In alcuni casi però, se ciò non è ancora possibile, è importante imparare a usare meglio questo mezzo per ridurre il suo impatto sull’aria e l’ambiente e di conseguenza anche sulla salute di tutti noi. Naturalmente si tratta di accorgimenti che non devono in nessun modo “lavarci la coscienza” e sdoganare il traffico veicolare laddove invece è possibile individuare un’alternativa. Soprattutto in città questa alternativa è veramente alla portata di tutti, tra mezzi pubblici e biciclette.

Fonte: ilcambiamento.it

Svezia e Germania collaborano in ambito mobilità e strade elettriche

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La visita in Svezia della cancelliera tedesca Angela Merkel a Stoccolma, capitale della Svezia, è stata un’occasione per lanciare una nuova partnership tra Germania e Svezia in materia di mobilità sostenibile: in una conferenza stampa congiunta il primo ministro svedese Stefan Löfven e la sua collega tedesca Angela Merkel hanno annunciato il progetto “Innovazione e cooperazione per un futuro sostenibile” che mira a rafforzare la competitività dei due Paesi in ambito economico, tecnologico e in materia di sostenibilità e si concentra su quattro aree, tra cui la mobilità e le strade elettriche.

“E’ un vero onore poter spiegare alla cancelliera Merkel il lavoro svolto da Scania nell’ambito della strada elettrica. L’accordo tra Svezia e Germania dimostra come partnership strategiche siano essenziali per creare soluzioni di trasporto sostenibili, un settore in cui Scania è fortemente impegnata. […] Sono davvero lieto della partnership e dello studio, che rappresenta il primo passo della collaborazione. Siamo pronti a dare il nostro contributo grazie all’esperienza acquisita con i nostri partner Siemens e la Regione di Gävleborg nella gestione dei nostri autocarri ibridi sul tratto di autostrada elettrificata E16”

ha dichiarato in un comunicato stampa Henrik Henriksson, Presidente e CEO di Scania. Le partnership di questo tipo, negli ultimi mesi, se ne stanno contando sempre di più: esempio principe è EVA+, come anche il progetto SLAM, un’iniziativa coordinata da Enel cui aderiscono brand come Verbund (principale utility austriaca) e case automobilistiche come Renault, Nissan e BMW. In particolare nella partnership svedese-tedesca sarà lo sviluppo di tecnologie per la realizzazione di strade elettrificate, un percorso intrapreso già da tempo da Scania in collaborazione con Siemens nello sviluppare la tecnologia che ha consentito di dare vita alla prima strada elettrificata al mondo per il traffico di veicoli pesanti su strade pubbliche, aperta lo scorso 22 giugno a Gävle, in Svezia. L’obiettivo dei due governi è rafforzare la cooperazione in materia di sviluppo e l’applicazione della tecnologia già esistente e, al tempo stesso, accrescere la capacità delle due Nazioni europee di offrire le migliori soluzioni dal punto di vista della sostenibilità. Il progetto pilota dunque è la partnership Scania-Siemens: il tratto di strada elettrificato di due chilometri, sull’autostrada E16, è gestito dalla regione di Gävleborg, nei pressi di Sandviken e della città di Gävle, e rappresenta anche il risultato di collaborazioni tra diversi enti sia del settore pubblico che privato di Svezia e Germania. Per Scania collaborare con i tedeschi è facile: l’azienda è parte del gruppo tedesco Volkswagen Truck & Bus e pubblicizza una filosofia aziendale molto orientata alla sostenibilità ambientale, convinta che le strade elettrificate rappresentino un tassello importante di un futuro sistema di trasporto sostenibile.

Fonte: ecoblog.it

Geero E-bike, la vintage dal motore “invisibile”

Design classico in stile retrò, la Geero integra il motore nel mozzo.geero-cream-soda-beige-440-it

È davvero impossibile non rimanere sedotti da un bicicletta elettrica come la Geero E-bike capace di richiamare le linee vintage delle bici da città del secolo scorso e di rendere invisibile un motore elettrico in grado di fornire un’autonomia che va dagli 85 ai 125 chilometri. Oltre ai benefici ormai acclarati per fisico e psiche, la bicicletta è un mezzo di mobilità dolce che può far risparmiare parecchi euro. La spesa media per il carburante necessario a percorrere 100 km è di 5 euro, mentre per coprire la stessa distanza con una bicicletta a pedalata assistita si spendono 10 centesimi ovverosia un cinquantesimo! Per chi non dispone dell’allenamento necessario per superare asperità, strappi e salite medio-lunghe l’assistenza alla pedalata può essere un forte incentivo a scegliere comunque la mobilità sostenibile. Come dicevamo in precedenza il motore della bicicletta è completamente “nascosto” all’interno del mozzo della ruota posteriore. Inoltre, grazie alla tecnologia Sine-Wave la sua azione è molto silenziosa. Attraverso il caricabatterie extra veloce, Geero può essere ricaricata completamente in 3 ore. La sua batteria da 420Wh contribuisce ad un prestante supporto, che consente di percorrere distanze elevate (fino a 125 chilometri). Per caricarla è sufficiente una presa elettrica domestica e se la capacità totale della batteria non risultasse sufficiente, basterà attaccare Geero alla presa più vicina. Il motore da 250 W (ma con un picco massimo di 600 W) dispone di tre livelli di supporto e ha un peso decisamente contenuto visto che nel complesso la bicicletta ferma le bilance sui 15,6 kg.

Il telaio è in alluminio e il cambio Shimano Sora ha 9 velocità.

5 Guarda la Galleria “Geero E-Bike Cream Soda Beige”

 

Fonte: ecoblog.it