Naturaitalia, il portale del Ministero dell’Ambiente per la tutela della biodiversità

Il nuovo portale è suddiviso in tre sezioni su aree naturali, biodiversità e conoscenza e difesa dell’ambiente marino. Quali sono e dove sono le aree naturali italiane? Quali sono le specie a rischio e quali i fattori che ne mettono a rischio la sopravvivenza sul nostro territorio? Quali sono le normative e le strategie per la conservazione della biodiversità? E, infine, qual è lo stato di salute dei nostri mari? Il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ha presentato il suo nuovo portale Naturaitalia, realizzato per approfondire le tematiche relative alla biodiversità del nostro Paese. In Italia ci sono ventiquattro Parchi Nazionali che si estendono su di una superficie di 1,5 milioni di ettari a terra e 71mila in mare, mentre le aree protette sono 27 con un’estensione di 222mila ettari. È in questi territori e in queste acque che viene custodito quello che è il più prezioso patrimonio di biodiversità d’Europa.

Presentare oggi il portale Naturaitalia rappresenta un importante traguardo frutto di un grande lavoro di squadra. L’obiettivo che al Ministero dell’Ambiente ci eravamo prefissati era di creare una piattaforma informatica accessibile a tutti che valorizzasse il patrimonio italiano in materia di parchi, biodiversità e aree marine protette. In un mondo in cui il Web gioca un ruolo fondamentale avere un portale che racconta la biodiversità, localizza precisamente i confini delle aree protette e contiene informazioni utili sia ai cittadini che alle istituzioni, è necessario. Il Portale deve rappresentare un punto di partenza per altre progettualità, ho già in mente come utilizzarlo ad esempio nell’ambito del turismo sostenibile altra grande risorsa per la green economy che nel nostro Paese stiamo iniziando a capitalizzare oggi,

ha spiegato il sottosegretario Barbara Degani.

Tre sono le aree principali del sito:

Vivi le aree naturali: per conoscere la storia, la geografia, la flora, la fauna e le normative di ogni area protetta, avere indicazioni pratiche per raggiungerla, con la possibilità di aprire una ricca galleria di foto, video e pubblicazioni.
Scopri la biodiversità: protagonista della sezione è la biodiversità italiana: cos’è, cosa la minaccia, perché è importante conservarla e quale può essere il contributo personale per salvaguardare questo patrimonio composto da oltre 57mila specie di animali e da più di 6.000 specie di piante. In questa sezione sono contenute le “liste rosse” che segnalano la flora e la fauna a rischio di estinzione.

Conosci e difendi il mare: la terza sezione è dedicata alla tutela del mare ed alla conservazione dei suoi ecosistemi, con una strategia tesa a conseguire e mantenere il suo “buono stato ambientale”, nonché alla protezione e salvaguardia dagli inquinamenti marini mediante strutture e tecniche dedicate.

Fonte  : Naturaitalia

© Foto Getty Images

Wild Place Project Welcomes A Pack Of Wolves

Bari, acquistate 50 biciclette elettriche per gli spostamenti dei dipendenti comunali

Il settore Traffico rende noto che, grazie ad un finanziamento del ministero dell’Ambiente, il comune di Bari ha acquistato 50 biciclette elettriche – a pedalata assistita per i dipendenti comunali. Il progetto ha un importo complessivo di 120.000 euro, 38.000 dei quali a carico del comune382191

Il ministero dell’Ambiente, promotore dell’iniziativa, ha pubblicato un bando per fornire ai comuni interessati delle biciclette da destinare ai dipendenti comunali. Prototipi particolarmente performanti sviluppati in collaborazione con la Ducati Energia. Il comune di Bari ne ha approfittato: per ottenere il finanziamento ha dimostrato di aver proceduto a dismettere delle vetture dell’autoparco comunale.

Il progetto ha un importo complessivo di 120.000 euro, 38.000 dei quali a carico del comune. Le 50 biciclette saranno distribuite tra diverse sedi degli uffici comunali baresi, come di seguito indicato:
• 10 a Palazzo di Città
• 10 presso la ripartizione Infrastrutture in via G. Petroni
• 10 presso il comando di PM in via Aquilino
• 10 presso la ripartizione Contratti e Appalti in via Garruba
• 10 presso la ripartizione Personale in via Ballestrero

Presso ciascuna delle sedi individuate saranno posizionate delle speciali rastrelliere collegate alla rete elettrica per la ricarica dei mezzi nonché alla rete internet. Le biciclette, infatti sono dotate, oltre che di GPS, di un sistema di rilevazione degli inquinanti atmosferici che sarà utilizzato per effettuare i report periodici sulla qualità dell’aria previsti dal progetto.
I lavori per la sistemazione di tutte le postazioni presso gli uffici comunali inizieranno lunedì prossimo per concludersi entro un mese, mentre per la postazione di Palazzo di Città si dovrà aspettare la fine dei lavori di ristrutturazione attualmente in corso nell’atrio.

 

Fonte: ecodallecitta.it

Amianto, il Ministero dell’Ambiente stanzia 135 milioni di euro per le bonifiche

La cifra coprirà le bonifiche fino al 2017 dando la precedenza ai siti contaminati di Casale Monferrato, Bagnoli, Bari, Balangero, Biancavilla, Broni ed Emarese. È di 135 milioni di euro in tre anni l’entità dei fondi destinati alle Regioni interessate dallebonifiche dell’amianto. Attuando quanto previsto dalla legge di stabilità dello scorso 23 dicembre, il Ministero dell’ambiente ha deliberato un finanziamento che coprirà le bonifiche fino alla fine del 2017. Prioritari saranno i siti di Casale Monferrato e Napoli Bagnoli, poi toccherà alla Fibronit di Bari, a Balangero, in Piemonte, al sito di Biancavilla, in Sicilia, a Broni, nel Pavese, e a Emarese, vicino ad Aosta. Dopo i clamori suscitati dalla sentenza di Cassazione del processo Eternit, il premier Matteo Renzi aveva incontrato i famigliari e promesso di attivarsi per sbloccare i fondi per le opere di rimozione e bonifica dell’asbesto. Dei 135 milioni di euro, 75 verranno utilizzati per i siti di Casale e Bagnoli (25 all’anno) e 60 per le altre aree contaminate (con una media annua di 20 milioni di euro di interventi). La maggior parte delle risorse è destinata al Piemonte regione che oltre a Casale Monferrato deve gestire anche la “buca” dantesca della miniera di asbesto di Balangero. I fondi – secondo quanto dichiarato dall’assessore piemontese all’Ambiente, Alberto Valmaggia, verranno impiegati al di fuori del patto di stabilità. A Casale Monferrato i manufatti inseriti in procedure fallimentari movimenteranno un fabbisogno di 11 milioni di euro e il comune ha messo a punto un pacchetto di incentivi e convenzioni con banche e imprese finalizzate a incentivare le bonifiche. Per Bagnoli accanto ai 20 milioni del recente stanziamento ci saranno anche i 48 milioni a disposizione del custode giudiziario.154674418-586x389

Fonte: Sole 24 Ore

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Let’s Clean Up Europe, iscrizioni aperte dal 9 marzo

Dopo il successo della prima edizione, torna la campagna europea contro il littering e l’abbandono dei rifiuti in programma dall’8 al 10 maggio. Chiunque potrà proporre ed organizzare azioni di raccolta e pulizia straordinaria del territorio che coinvolgano direttamente ed attivamente i cittadini381977

Dopo il successo della prima edizione, torna Let’s Clean Up Europe, la campagna europea contro il littering e l’abbandono dei rifiuti (www.ewwr.eu/lets-clean-up-europe). Quest’anno le azioni si concentreranno dall’8 al 10 maggio, con la possibilità di organizzare attività per tutto il periododal 3 al 17 per garantire la massima partecipazione possibile. L’Italia è uno dei paesi europei che aderiscono all’iniziativa, grazie al coordinamento del Ministero dell’Ambiente e al Comitato Promotore italiano che organizza la Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti da ormai 6 anni e di cui fanno parte lo stesso Ministero dell’Ambiente, Federambiente, Città metropolitana di Roma Capitale, Città Metropolitana di Torino, ANCI, Legambiente, AICA (Associazione Internazionale per la Comunicazione Ambientale) che si occupa della segreteria organizzativa e l’UNESCO come invitato permanente.
La campagna si basa su una call-to-action: chiunque potrà proporre ed organizzare, sull’intero territorio nazionale, azioni di raccolta e pulizia straordinaria del territorio che coinvolgano direttamente ed attivamente i cittadini.
Per aderire, dal 9 marzo sarà sufficiente andare sul sito del Ministero dell’Ambiente e dei partner del progetto e compilare on-line il modulo di partecipazione. Possono aderire istituzioni ed enti locali, associazioni di volontariato, scuole, gruppi di cittadini, imprese e ogni altra tipologia di enti. Ai gruppi aderenti sarà richiesto di contabilizzare ove possibile la quantità di rifiuti raccolti – suddivisi per tipologia – e il numero di partecipanti compilando in un secondo momento una scheda di monitoraggio che consentirà di raccogliere dati confrontabili tra i vari Stati aderenti. Gli organizzatori invieranno a tutti i gruppi aderenti una bandiera con il logo della manifestazione e chiederanno ai partecipanti di inviare immagini o video dei volontari in azione anche attraverso i social network (Let’s Clean Up Europe è su Twitter e Facebook, hashtag #cleanupeurope). In attesa dell’apertura delle iscrizioni, non rimane quindi che iniziare a pensare alla propria azione per la seconda edizione di Let’s Clean Up Europe!

Fonte: ecodallecitta.it

 

Prevenzione rifiuti e spreco di cibo: due bandi del Ministero dell’Ambiente

Stanziati oltre 1 milione di euro per contributi a progetti già avviati o finanziati dalla UE contro lo spreco alimentare e prevenzione rifiuti. Lotta allo spreco di cibo e riduzione dei rifiuti al centro dell’attenzione italiana e europea381635

Due bandi per due “cause madre”. Il Ministero dell’Ambiente ha stanziato oltre un milione di euro per due bandi (513.475, 22 euro ciascuno) per combattere lo spreco di cibo e mettere in atto azioni concrete per la prevenzione e riduzione dei rifiuti. Il bando pubblico Rifiuti seleziona “progetti di riduzione e prevenzione della produzione e nocività dei rifiuti” e si rivolge a soggetti pubblici e privati (senza scopo di lucro) per azioni aggiuntive e funzionali a progetti e programmi “già finanziati in quota parte dall’Unione Europea (…) con priorità alle azioni di innovazione e di informazione, sensibilizzazione e comunicazione”; i progetti che si collocheranno ai primi posti della graduatoria potranno ricevere contributi, per un importo massimo di 171.158 euro, fino all’esaurimento dei fondi stanziati.
Il bando pubblico Prevenzione e Spreco Alimentare – che prevede un solo vincitore- seleziona “progetti di riduzione e prevenzione della produzione dei rifiuti” e si rivolge, nello specifico, a Università Statali nazionali che hanno già avviato “progetti e programmi inerenti la prevenzione dello spreco alimentare, con priorità alle azioni di ricerca, innovazione, applicazione e di informazione, sensibilizzazione, educazione, formazione e comunicazione”. Si ha tempo fino al il 14 febbraio 2015 per inoltrare le domande al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Le graduatorie dei progetti ammessi saranno pubblicate sul sito del Ministero entro 45 giorni dalla scadenza del bando. Di spreco di cibo e riduzione dei rifiuti se ne parla, in Italia e a livello europeo, più spesso come temi strettamente correlati l’uno all’altro e non solo grazie al “megafono” Expo 2015. Lo spreco alimentare, infatti, così come aveva dichiarato il ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti “ è una delle forme eticamente più odiose della produzione di rifiuti perché innesca un consumo di risorse inutile, dannoso e riprovevole a fronte della carenza di cibo di cui soffrono ampie aree del mondo” ed è al centro delle politiche europee con un programma a lungo termine al fine di istituire un’azione congiunta di tutti i paesi europei per raggiungere alcuni traguardi “possibili”: è del gennaio 2012 la Risoluzione approvata dal Parlamento europeo “Come evitare lo spreco di alimenti: strategie per migliorare l’efficienza della catena alimentare” rimasta però a tutt’oggi ancora senza risposta e rilanciata, lo scorso aprile 2014, da un documento – a firma diPaolo De Castropresidente della Commissione Agricoltura e Andrea Segrè, presidente di Last Minute Market e coordinatore del PINPAS, il Piano nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare di cui l’Italia si è recentemente dotata – per l’istituzione nel 2016 dell’Anno Europeo contro lo spreco alimentare (dando seguito agli input di Expo) con l’obiettivo di dimezzare lo spreco alimentare in Europa entro il 2025.  Anche la SERR, settimana europea per la riduzione dei rifiuti (di cui Eco dalle Città è promotrice insieme a Ministero dell’Ambiente, Federambiente, Provincia di Torino, Provincia di Roma, Legambiente, AICA, ANCI, E.R.I.C.A. Soc. Coop. ) ha scelto lo spreco alimentare come tema per l’ultima edizione di novembre 2014 . Attraverso il coinvolgimento delle Pubbliche Amministrazioni, Associazioni e Organizzazioni no profit, Scuole e Università, Imprese, Associazioni di categoria e Cittadini, vengono proposte azioni locali e nazionali per la riduzione dei rifiuti con lo scopo di sensibilizzare le Istituzioni e i consumatori circa le strategie e le politiche di prevenzione dei rifiuti messe in atto dall’Unione Europea che gli Stati membri devono perseguire. Sul tema spreco di cibo e infanziaEco dalle Città ha recentemente avviato il concorso “Formichine salvacibo” rivolto alle scuole primarie di Milano coinvolte in una gara a premio per la migliore scuola che si distinguerà per azioni pratiche e riflessioni sul tema dello spreco alimentare in generale e soprattutto nelle mense scolastiche.

Fonte: ecodallecitta.it

Discarica Bussi, tutti assolti i 19 imputati e resta l’inquinamento

Non ci sono colpevoli per l’inquinamento causato dalla discarica Bussi in Abruzzo e i reati sono stati prescritti. Il ministero dell’Ambiente annuncia che sarà parte civile in Appello. Il ministero dell’Ambiente interviene subito dopo la lettura della sentenza emessa dalla Corte d’Assise di Chieti ha ieri h assolto i 19 imputati, tra tecnici e dirigenti Montedison perché il fatto non sussiste, ovvero non riconosciuti responsabili dell’inquinamento causato dalla discarica di Bussi, 25 ettari di veleni. Il danno stimato all’ambiente è di 8,5 miliardi di euro per una contaminazione di oltre 2 milioni di metri cubi di terreno, oltre all’acqua di falda.discaricabussi-403x360

Perciò il ministro Galletti fa sapere:

E’ solo una sentenza di primo grado e, come tale, non definitiva, quella che ha assolto gli imputati nel processo penale innanzi alla Corte di Assise di Chieti per il disastro ambientale provocato dalla mega-discarica dello stabilimento Montedison di Bussi sul Tirino. Occorrerà leggerne le motivazioni, per valutare le ragioni sia del mancato riconoscimento del reato di avvelenamento delle acque, che della derubricazione del reato di disastro doloso in colposo, che ha avuto per effetto la dichiarazione di prescrizione del reato da parte della Corte di Assise. Il Ministero ha intenzione di proseguire, in grado di appello ed anche in Corte di Cassazione, l’intrapresa azione civile per la condanna al risarcimento degli ingenti danni provocati.

Sebbene al primo grado di giudizio i 19 imputati, tra tecnici e amministratori della ex Montedison sono stati tutti assolti, resta però l’inquinamento. Da ricordare che l’ex ministro per la Giustizia, paola Severino è tra gli avvocati difensori al processo e che ricorda che:

Non è cercando capri espiatori che si tutela il bene dell’ambiente. Bisogna trovare una soluzione normativa che imponga la bonifica.

Il punto, però, è che non essendoci responsabili, resta allo Stato pagare (cioè a tutti noi) miliardi in euro per le bonifiche che in realtà spetterebbero a chi poi ha effettivamente inquinato e che a invece ci è, oggi, ancora ignoto. Le accuse parlavano di disastro ambientale e avvelenamento delle acque ma per i giudici i reati sono prescritti quando i pm Giuseppe Bellelli e Anna Rita Mantini del tribunale di Pescara avevano chiesto 18 condanne con pene da 4 a 12 anni e otto mesi e una sola assoluzione. Ma per ora il reato di avvelenamento è un fatto che non sussiste in quanto il reato di disastro ambientale risulta derubricato per intervenuta prescrizione.

Ha detto il WWF che ha seguito il processo come parte civile:

La sentenza emessa dalla Corte d’Assise di Chieti sulla discarica abusiva di Bussi, come è già avvenuto con l’esito del processo Eternit di poche settimane fa, è la dimostrazione che la via giudiziaria per la difesa dell’ambiente è fallimentare. E’ assolutamente necessaria una seria riforma della giustizia penale e l’approvazione dei delitti ambientali. Ancora una volta gli inquinatori sono stati assolti per prescrizione ed è stato violato il principio comunitario fondamentale di “chi inquina paga”.

Fonte:  Vivere PescaraTgMaxCorpo forestale dello StatoWWF
Foto | @WWF Abruzzo

13 ottobre, Giornata Nazionale del Camminare 2013

Dopo l’importante successo del 2012, domenica 13 ottobre si celebra la seconda edizione della Giornata Nazionale del Camminare organizzata da FederTrek, in collaborazione con la rivista TREKKING&Outdoor e con il Patrocinio del Ministero dell’Ambiente, del MIUR e dell’ANCI: non mancate!375741

La Giornata nazionale del Camminare nasce dalla volontà di sensibilizzare i cittadini e le istituzioni su temi oggi fondamentali, quali la qualità della vita nel territorio urbano e la riduzione delle emissioni inquinanti. Camminare, un gesto naturale e spontaneo in grado di apportare benefici psico-fisici alla salute delle persone (come dimostrano i numerosi studi dell’OMS) e all’Ambiente. Camminare permette inoltre di riscoprire e valorizzare le bellezze delle nostre città, dei centri e dei borghi storici, con i loro monumenti celebri, ma anche con gli angoli suggestivi e nascosti. Aiuta a rinnovare un legame affettivo e di appartenenza con il tessuto urbano e sociale. Nel 2012 la Giornata Nazionale del Camminare ha visto l’adesione di oltre 100 città, dalle grandi metropoli come Milano, Torino e Roma, alle città d’arte e di cultura come Firenze e Genova, fino ai piccoli borghi e paesi, dove sono stati organizzati percorsi, iniziative ed eventi con la regia delle amministrazioni locali e il coinvolgimento di tantissime associazioni e dei cittadini. Molti sono stati i Comuni che, in occasione della Giornata, hanno predisposto la chiusura al traffico privato di ampie zone del territorio urbano, per dar modo di organizzare visite guidate a piedi, giochi per bambini e momenti di sensibilizzazione sul valore del camminare come forma di mobilità sostenibile. Grande successo ha riscontrato anche la proposta di percorsi tematici, non solo nei centri storici ma anche nelle periferie o nei parchi cittadini. Visti i positivi risultati della prima edizione, sono già diverse le città che hanno confermato la loro adesione alla seconda edizione della Giornata Nazionale del Camminare, impegnandosi a costruire, insieme a FederTrek, un percorso di forte informazione e sensibilizzazione sull’importanza del camminare, sottolineando sia i benefici in termini psico-fisici che socio-economici. Quest’anno, vista l’entrata in vigore della legge n.10 del 14/01/2013 “Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani”, le amministrazioni e le associazioni aderenti saranno invitate a proporre iniziative che valorizzino il rapporto fra il camminare e la riscoperta degli spazi di natura in città e l’importanza della loro presenza e conservazione per la qualità della nostra vita. Tematica quest’ultima rispetto alla quale la FederTrek si sta impegnando anche con il progetto nazionale “Città del Trekking”. In occasione della Giornata Nazionale del Camminare 2013 verrà assegnato il premio“Giornata del Camminare 2013” alle città che si saranno dimostrate più virtuose nell’attuazione di concreti progetti di mobilità, in grado di rendere le strade cittadine più vivibili e a misura di camminatore/ciclista. Altra importante novità sarà il coinvolgimento del mondo della scuola nelle celebrazioni della Giornata, in applicazione del Protocollo d’Intesa recentemente siglato da FederTrek e dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. In particolare a fine agosto il MIUR emanerà una circolare di invito ad aderire alla Giornata del Camminare e ad inserire nell’offerta formativa attività formative inerenti al tema con allegato un bando proposto da Federtrek per far realizzare agli studenti un video sui benefici del camminare. Anche in questa edizione FederTrek attuerà specifiche iniziative di promozione a livello nazionale e locale, come la realizzazione di uno spot video diffuso sia su internet che sui media tradizionali e il coinvolgimento dei testimonial come la scrittrice Susanna Tamaro, il Presidente della Società Italiana di Scienza dell’Alimentazione Pietro Migliaccio, la giornalista Grazia Francescato, il filosofo Duccio Demetrio e il vicepresidente del WWF Italia Raniero Maggini ed altri che si aggiungeranno. Da parte delle città, l’adesione alla seconda edizione della Giornata Nazionale del Camminare dovrà avvenire con una delibera di Giunta che recepisce il “Manifesto del camminare” disponibile sul sito www.giornatadelcamminare.org, dove troverete anche tutte le informazioni e gli approfondimenti relativi all’evento.

Fonte: eco dalle città

Spiaggia rosa di Budelli all’asta per 3 milioni di euro: il ministero dell’Ambiente tace

L’Isola di Budelli famosa per la spiaggia rosa, nell’Arcipelago de La Maddalena, tornerà all’asta per oltre 2,9 milioni di euro. La società milanese proprietaria di questo paradiso terrestre inviolabile ha annunciato il fallimentobudelli-620x296

L’asta è stata indetta dal Tribunale di Tempio Pausania dopo che la società milanese che aveva acquistato l’Isola di Budelli ha dichiarato il fallimento. Budelli è una piccola isola che appartiene all’Arcipelago della Maddalena e rientra nel Parco Nazionale dell’ Arcipelago La Maddalena. La precisazione è doverosa poiché quest’isola che misura 1,6 milioni di metri quadri è inviolabile essendo sottoposta a stringenti vincoli ambientali. Gli appelli affinché la Regione Sardegna intervenga e si riprenda Budelli giungono numerosi per scongiurare che il 1° ottobre, data dell’apertura della procedure l’isola possa passare in nuove mani private. In molti temono perciò che questo piccolo ma pregiatissimo pezzo di Sardegna possa finire all’estero. Meno ansioso si mostra Giuseppe Bonanno il presidente del Parco che dice:

I vincoli di tutela promossi e messi in atto dall’Ente, in particolare sulla spiaggia rosa proteggono l’area anche di fronte all’acquisizione da parte di privati. Per quello che ci riguarda ribadiremo la richiesta al ministro dell’Ambiente Andrea Orlando, come del resto già fatto con il suo predecessore Corrado Clini, affinché l’Isola possa essere acquisita al patrimonio pubblico.

In realtà sono al vaglio due possibilità in cui la prima prevede l’acquisto dell’isola, mentre il secondo l’esproprio per pubblica utilità dalla Regione o dallo Stato. Ma per la verità nessuno si è mai fatto avanti, neanche il ministero dell’Ambiente che pure avrebbe avuto diritto di prelazione quando da almeno 6 mesi è stata diffusa la notizia relativa alla vendita dell’isola di Budelli.

Fonte:  Unione Sarda

“META’ DEGLI APPALTI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE SARANNO VERDI”

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Entro il 2014 almeno la metà degli appalti della pubblica amministrazione dovrà essere ”verde”. Ecco l’ambizioso traguardo posto dall’aggiornamento del Piano d’azione nazionale per il Green public procurement (Gpp), approvato con un decreto del ministero dell’Ambiente e appena pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Il provvedimento introduce alcune novità rispetto alle norme del 2008 e, in particolare, incoraggia la diffusione di tecnologie ambientali e lo sviluppo di prodotti validi sotto il profilo ambientale lungo l’intero loro ciclo di vita. L’aggiornamento del Gpp, ancora, tiene conto delle nuove regole che riguardano gli appalti pubblici e le raccomandazioni dell’Unione europea in materia di appalti green. Oltre a prescrivere alle amministrazioni pubbliche un’analisi dei propri fabbisogni con l’obiettivo di razionalizzare i consumi e la redazione di specifici programmi interni, le modifiche raccomandano la promozione di interventi di efficienza energetica soprattutto negli edifici scolastici di competenza. Impone, poi, un monitoraggio annuale per verificare l’applicazione del piano e dei programmi interni, che preveda un approfondimento sui benefici ambientali ottenuti e sulle azioni di formazione e divulgazione.

Fonte: animale e ambiente nel cuore

Pneumatici Fuori Uso (PFU): firmato l’accordo tra Ministero dell’Ambiente ed Ecopneus

Il Ministero dell’Ambiente e la società non lucrativa Ecopneus hanno firmato, questa mattina, un accordo volontario di carbon footprint, per la definizione di un sistema specifico di monitoraggio, riduzione e neutralizzazione dei rischi derivanti dal carbonio per i manufatti realizzati con Pneumatici Fuori Uso (PFU).

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Di Ecopneus vi abbiamo già parlato lo scorso 22 febbraio, dandovi la notizia di una sperimentazione di un nuovo tipo di miscela per asfalti nella Provincia autonoma di Bolzano: aggiungendo al tradizionale bitume la gomma ricavata dal riciclo dei pneumatici arrivati a fine vita sono stati riscontrati miglioramenti sotto il profilo della durata del manto, della resistenza agli agenti atmosferici e della rumorosità dei veicoli in transito, che ha fatto letteralmente crollare l’inquinamento acustico. Una sperimentazione che deve aver convinto il Ministero dell’Ambiente a rivedere il sistema di smaltimento dei Pneumatici Fuori Uso (PFU):

L’Accordo siglato con Ecopneus si inserisce tra le iniziative di eccellenza della collaborazione pubblico-privato promosse dal Ministero dell’Ambiente nell’ambito del programma sulla valutazione dell’impronta ambientale, ovvero la quantità totale di gas serra emessi per la realizzazione di un prodotto o di un servizio, alla quale partecipano un centinaio di aziende Italiane di diversi settori industriali. […] della durata di 12 mesi, ha come obiettivo primario, la definizione di una metodologia di calcolo dell’impronta di carbonio applicabile all’intero settore relativo alla produzione di manufatti realizzati con gomma derivante da recupero di PFU e prevede l’individuazione di una serie prodotti realizzati con materiale derivante da recupero e riciclo di PFU oggetto dell’analisi dell’impronta di carbonio, l’analisi dell’impronta di carbonio nelle diverse fasi del ciclo di vita dei prodotti individuati e l’individuazione delle possibili misure da attuare per ridurre le emissioni nel ciclo di vita dei prodotti individuati e neutralizzarle.

Ecopneus, una società senza scopo di lucro, si occupa dal 2011 della gestione dei PFU in Italia; in base al decreto ministeriale 82/11 la società gestisce PFU generati in fase di sostituzione dei pneumatici nel mercato del ricambio, curandone la raccolta, la successiva frantumazione e l’avvio al recupero. Socie di Ecopneus sono ben 62 tra imprese, multinazionali ed importatori nel settore pneumatico, tutte con un unico obiettivo:

la massima valorizzazione dei PFU e creare le condizioni idonee allo sviluppo in Italia di un moderno comparto industriale del riciclo di questi materiali.

ha dichiarato questa mattina Giovanni Corbetta, Direttore Generale di Ecopneus; le 350.000 tonnellate di pneumatici che ogni anno arrivano a fine vita sono dunque una vera risorsa, ed Ecopneus ne gestisce quasi l’80%; le applicazioni dei materiali derivanti dai processi di lavorazione dei PFU sono molteplici:superfici per attività sportive (come ad esempio i campi da calcetto indoor), asfalti stradali con bitume modificato, materiali isolanti per il settore edile (per l’isolamento termico ed acustico), cordoli, spartitraffico, rallentatori e delimitatori di corsie, insomma gli usi a posteriori dei pneumatici esausti sono moltissimi. Il recupero degli pneumatici usati e il loro riutilizzo sotto forma di materia e di energia dà un contributo importante al miglioramento dell’ambiente.

ha dichiarato il ministro Corrado Clini alla presentazione dell’accordo.

Fonte: Ministero dell’Ambiente