Sia la natura che l’uomo producono polimeri, quelle lunghe molecole che si trovano sia nelle plastiche che nel carapace del granchio. Ma lo fanno in modi differenti. La Natura crea questi polimeri complessi lentamente, mentre l’uomo produce velocemente i polimeri nelle plastiche che immette sul mercato. E questi ultimi non si decompongono altrettanto bene come quelli creati dalla Natura!
Andrew Davis conosce benissimo i polimeri, è un esperto di questi materiali, insegna all’università del Massachusetts ed è noto divulgatore. E’ lui a guidarci in questo mondo complesso e segreto in cui la Natura, ancora una volta, ci dà una grande lezione: “lei” i polimeri li produce amici dell’ambiente…l’uomo no! «Si tratta di molecole con proprietà eccezionali: sono forti, resistenti, elastiche e non si limitano ai solidi» spiega Davis. «La natura ha i suoi polimeri e li usa per molti degli scopi per i quali anche noi usiamo i nostri: per proteggersi (si pensi al kevlar per l’uomo e alla chitina del carapace del granchio per la natura), per l’estetica (rayon versus le ali della farfalla), come arma (le armi in 3D e gli aculei del porcospino e come materiali da costruzione (il nastro adesivo e le ragnatele)». La Natura e l’uomo sono arrivati ai polimeri da differenti direzioni. Innanzi tutto è utile fars un’idea delle dimensioni. Quanto è “lunga” una molecola? Ce lo spiega Davis. «Cominciamo con quella dell’acqua, H2O. Riempiamo un ditale da cucito con acqua e avremo 10.000.000.000.000.000.000.000 molecole di acqua. Se fosse mai stato possibile contarle una al secondo per tirarle fuori dal ditale, ad iniziare dall’istante del Bing Bang, saremmo ancora oggi impegnati a contarle; anzi, oggi saremmo arrivati a contarne lo 0,001%». In confronto, l’intera suola di gomma delle nostre scarpe è costituita da una singola molecola. Solo una. E ancora: «Praticamente ogni singolo atomo dell’universo, incluse quelle nelle nostre plastiche, sono state forgiate all’interno del cuore ardente di una stella. Ma nello spazio esterno e nelle atmosfere dei pianeti le molecole più grandi sono raramente più grandi di pochi atomi insieme. Assemblare piccole molecole in molecole grandi richiede una grande dimestichezza con le regole della termodinamica e dell’entropia». «Per assemblare le molecole noi usiamo ancora uno degli strumenti più primitivi: il fuoco. I forni industriali sono ancora il metodo d’elezione per trasformare i monomeri in polimeri, ricavando così le plastiche». Anche la Natura ha i suoi polimeri. Piante e animali devono proteggersi dai nemici, si attrezzano per apparire attraenti quando devono attirare il sesso opposto, devono proteggersi dal freddo. Da un punto di vista molecolare, il chitosano e la cellulosa o la seta e la cheratina sono come lo styrofoam (polistirene) o il Nalgene o il kevlar. Sono lunghe macromolecole sintetizzate legando insieme blocchi più piccoli. Ma la Natura non usa il fuoco, opta per una costruzione lenta utilizzando i “mattoncini” del proprio ambiente iper-locale. Un albero utilizza CO2, acqua e minerali da aria e suolo per costruire materiale necessario alle proprie pareti cellulari. Un ragno raccoglie amminoacidi dalle sue prede e li utilizza per le proteine della ragnatela. Una cellula umana prende il fosforo dagli alimenti. Lentamente ma senza incertezze, l’atomo si lega all’altro atomo attraverso una elaborata danza di intricate modifiche metaboliche “progettate” per superare le barriere stesse della termodinamica. E questi polimeri naturali hanno un impatto molto diverso rispetto a quelli prodotti dall’uomo. Quelli naturali sono ricchi di informazioni. La lunga sequenza polipeptidica di cheratina, per esempio, è una composizione molto specifica e ordinata di centinaia di blocchi di amminoacidi. Cambiando composizione e ordine si avranno capelli differenti. I polimeri realizzati dall’uomo sono muti, la loro intera lunghezza è spesso ragiunta con una ripetizione di monomeri identici. Cambiando posizione e ordine, il kevlar sarà sempre kevlar, dello stesso tipo. Inoltre i polimeri artificiali non hanno lo stesso grado di degradabilità di quelli naturali, il che può essere utile se la carlinga di un aereo deve resistere anni, ma non se una sporta di plastica per la spesa sopravvive per centinaia di anni inquinando l’ambiente. Per di più, i polimeri naturali vengono prodotti realizzando quantità infintesimali di energia, mentre la produzione di quelli artificiali ne consuma quantità molto elevate. Ma quanta fatica fa l’uomo ad imparare dalla Natura! «Abbiamo veramente tanta strada da fare prima di essere all’altezza della tela del ragno».
Tra i rischi di cui negli anni si è parlato di più relativamente alla possibile insalubrità delle abitazioni c’è il gas radon, un gas radioattivo di origine naturale che può arrivare alle case dal suolo o da materiali da costruzione. Ecco tutti i suggerimenti pratici per neutralizzare questo pericolo.
E’ generato dal decadimento radioattivo del radio, è un gas incolore, inodore e insapore e i suoi atomi possono disintegrarsi a loro volta formando polonio, bismuto e piombo. I prodotti di decadimento si accumulano progressivamente negli spazi chiusi e durante la respirazione possono penetrare nei polmoni, depositarsi sul tessuto polmonare e irradiarlo, dando origine in alcuni casi ad un processo cancerogeno. La principale fonte di immissione di radon nell’ambiente è il suolo, insieme ad alcuni materiali di costruzione. Il settore specialistico di ARPAT, l’Agenzia per la Protezione Ambientale della Regione Toscana, ha prodotto una serie di schede informative sulle principali tecniche di mitigazione impiegate per ridurre la concentrazione di radon negli edifici esistenti, sempre che tale concentrazione sia risultata elevata rispetto al livello di riferimento. Nel caso del patrimonio edilizio esistente, gli interventi devono essere scelti caso per caso, considerando il livello di radon negli ambienti, l’efficacia dei sistemi di mitigazione, la loro fattibilità e accettabilità da parte degli occupanti, e infine i costi per la realizzazione degli stessi. Non di rado un intervento per essere risolutivo deve essere basato su più sistemi realizzati in successione o contemporaneamente, sia per conseguire una maggiore efficacia nella riduzione della concentrazione di radon, sia per ovviare a difficoltà indotte dalla scelte costruttive precedenti, che non consentono di impiegare un solo sistema per tutto l’edificio. I principi di funzionamento delle tecniche di mitigazione sono basati sulla riduzione dell’ingresso del radon dal suolo nell’edificio mediante diversi sistemi, utilizzati singolarmente o in combinazione. Quando non è previsto un intervento complessivo di ristrutturazione o ampliamento dell’edificio, ma lo scopo è solo di ridurre la concentrazione di radon, è opportuno procedere gradualmente, realizzando prima gli interventi che sono meno costosi e invasivi, per valutare se questi da soli possono essere risolutivi. I sistemi sono basati sulla sigillatura delle vie di accesso, sulla ventilazione naturale o forzata del vespaio ove esistente, oppure la depressurizzazione del suolo sotto l’edificio nel caso di fondazione a platea. Queste tecniche possono essere realizzate con diversi sistemi alternativi, ed è anche possibile utilizzare la ventilazione degli ambienti interni. La scelta del tipo di sistema dipende sia dalla concentrazione di radon e dal fattore di riduzione che si vuole ottenere, che dalla fattibilità tecnica e economica di un determinato tipo di intervento. Prima di procedere alla scelta, è pertanto necessario acquisire informazioni sull’edifico, i materiali da costruzione, il suolo e l’attacco a terra (vespaio o platea), gli impianti di ventilazione o climatizzazione, le canalizzazioni, l’eventuale presenza di sistemi di drenaggio dell’acqua sotto l’edificio. Negli edifici dove è presente un vespaio, la soluzione più semplice è aumentare la ventilazione naturale del vespaio, e se ciò non è sufficiente, installare un sistema di ventilazione forzata. Negli edifici con fondazione a platea, la tecnica più utilizzata è la depressurizzazione del suolo sotto l’edificio mediante l’installazione di un pozzetto radon sotto o vicino all’edificio, collegato ad un impianto di estrazione dell’aria. La sigillatura delle vie di accesso deve essere sempre realizzata, a prescindere dal tipo di intervento scelto, in quanto contribuisce a ridurre le infiltrazioni del gas all’interno. Altre tecniche di mitigazione, come la ventilazione degli ambienti interni e la pressurizzazione dell’edificio, oppure la pressurizzazione del suolo sotto l’edificio, sono stati impiegati meno frequentemente, e l’efficacia valutata su una casistica limitata.
Consulta e scarica le schede in Pdf che trovi allegate.
Per una volta l’Ambiente è stato al centro della scena ai Green Tec Awards di Monaco di Baviera. Anche l’Italia era presente e ha portato con Econyl il Green Carpet su cui hanno sfilato i vip tedeschi
Il Green Tec Awards giunto alla sesta edizione si conferma essere un premio unico perché capace di coniugare l’ambiente al glamour. Non è una operazione da poco portare sul palco ricercatori, scienziati e aziende che si occupano di ambiente, energia e sostenibilità e festeggiarli come delle celebrità del mondo del cinema premiandoli alla presenza di un parterre di Vip. Un esempio? Il il prof. Ernst Ulrich von Weizsäcker, Co-Presidente del Club of Rome è stato acclamato come una rock star la sera del 4 maggio dal palco dell’International Congress Center München (ICM) quando ha ritirato il premio Environmental Leadership Award che gli ha consegnato Günther H. Oettinger Commissario europeo per l’Energia, per l’impegno del Club of Rome nel diffondere la necessità di una coscienza ambientale. I premi erano 14 e assegnati dopo che i progetti sono stati votati on line e poi da una giuria di 50 esperti che ha scelto tra i tre finalisti e la location entro cui si è svolta la premiazione era la Fiera di Monaco di Baviera alla vigilia dell’IFAT, la più grande Fiera dedicata all’Ambiente e alle tecnologie ambientali d’Europa e che si svolge anche in Turchia, Cina e Africa. Dunque ecco che i Green Tec Awards assumono un peso decisamente interessante e vero evento per la Germania ma poco conosciuti in Italia, che però era presente con una sua eccellenza, l’azienda Econyl che produce nylon 6 ottenuto dalle reti da pesca recuperate dagli Oceani. La Econyl sponsor della manifestazione ha fornito il Green Carpet realizzato con il nylon 6 riciclato e solcato da tantissimi vip e celeb. presenti tra gli oltre 1000 ospiti. Gli sponsor erano tutti di grande rilievo: WILO , 50Hertz , TetraPak , Airbus, Porsche, ProSieben e WirtschaftsWoche.
Ho incrociato Franziska van Almsick ex campionessa del mondo di nuoto, la top model Franziska Knuppe, David Mayer de Rothschild attivista ambientalista, il calciatore Christoph Metzelder, Hans-Joachim Watzke Managing Director del Borussia Dortmund. Presenti anche politici di gran prestigio, come il già citato Günther H. Oettinger e poi Peter Altmaier, Capo dell’Ufficio della Cancelleria tedesca e ex ministro per l’Ambiente. Il buffet è stato vegetariano e hanno dominato verdure e ortaggi di stagione come le patate novelle e gli asparagi bianchi. E per brindare vini tedeschi e anche un prosecco italianissimo. Ma ecco di seguito i 14 premi assegnati mentre la prossima edizione dei Green tec Awards si terrà nel maggio 2014 a Berlino.
Automobility-Dente di leone per fare pneumatici
Si è aggiudicato il Green tec Awards 2014 il progettoRUBIN di Continental Reifen Deutschland GmbHche promuove lacoltivazione e l’utilizzazione de denti di leone per ottenere gomma naturale. Negli ultimi anni i metodi e i sistemi di coltivazione sono stati ottimizzati e è stato possibile produrre gomma naturale di alta qualità in laboratorio dalle radici di tarassaco in laboratorio. Un impianto pilota che produce gomma naturale è attualmente in costruzione e Continental si aspetta un aumento a lungo termine della domanda di gomma naturale che corrisponde con la crescita prevista del mercato globale degli pneumatici. Spiega Andreas Topp Responsabile del lo sviluppo dei processi e industrializzazione dei pneumatici Continental:
Con il progetto Dente di leone abbiamo fatto un enorme passo avanti verso il nostro obiettivo a lungo termine ovvero rendere la produzione di pneumatici per automobili, camion e biciclette, così come i pneumatici specialistici, anche più sostenibile. Ci aspettiamo di essere in grado di produrre grandi quantità di gomma dal dente di leone con proprietà e prestazioni equivalenti alla gomma convenzionale. Di conseguenza ,saremo in una posizione indipendente dal raccolto annuale che si verifica nelle regioni subtropicali. Inoltre, un albero della gomma naturale richiede fino a sette anni di attesa prima che possa produrre gomma utilizzabile; per contro la gomma ottenuta dal tarassaco potrebbe fornire più raccolti all’anno e senza tempi di attesa.
Construction & Living – Il cemento diventa tessuto in carbonio
Si è aggiudicato il premio per questa categoria ilCarbon Concrete Composite(C3) sviluppato dall’UniversitàTU di Dresdaper un nuovo materiale composito di carbonio e calcestruzzo ad alte prestazioni.
Il cemento armato è il materiale più comunemente usato nella costruzione che presenta però diversi svantaggi quali il consumo eccessivo di risorse e una durata limitata tra i 40 e gli 80 anni. Dunque a rischio è la sicurezza dei ponti, ad esempio. Per questo motivo è stato sviluppato il C3 Carbon Concrete Composite da un consorziotra università e circa 80 partnere promosso dal Ministero Federale dell’Istruzione e della Ricerca (BMBF) nell’ambito del programma “Zwanzig20” con 45 milioni di euro. In sostanza il carbonio è più stabile, forte e economico ed è stato strutturato sotto forma di tappeto da inserire in due strati di calcestruzzo. Il che consente di usare meno cemento, di renderlo più stabile e più forte e di farlo durare più a lungo. Con il nuovo cemento in filigrana dunque si pensa di ristrutturare e riparare le vecchie costruzioni in cemento armato con il vantaggio di ridurre sia il consumo energetico sia le emissioni di CO2 nella produzione e riparazione. In questo contesto è stato valutato l’impatto ambientale dei materiali da costruzione per tutto il loro ciclo di vita con la metodologia di valutazione DIN EN ISO 14040 che include le filiere di fornitura, le vie di trasporto e qualsiasi successivo riciclo da modellare (dalla culla alla tomba), per individuare le principali variabili per l’ottimizzazione ecologica ed economica.
Foto |Green Wiwo
Energy – Conservazione dell’energia rinnovabile
Younicos festeggia un risultato triplo: infatti il GreenTec Award 2014 è giunto dopo aver ottenuto il premio ambientale KYOCERA e il Bloomberg New Energy Pioneer Award. I berlinesi di Younicos berlinesi hanno sviluppato il progetto del primo parco commerciale per la conservazione dell’energia prodotta dalle rinnovabili in Europa. IlBattery Park di Younicoscontribuirà ad integrare più energie rinnovabili nelle reti già esistenti.
Foto |Younicos
Communication – Il Borussia Dortmund risparmia emissioni di CO2
Strom09società indipendente per la produzione di energia e la squadra di calcio del Borussia Dortmund hanno convinto la giuria con la eco campagna di comunicazione volta a risparmiare 25 mila tonnellate all’anno di emissioni di CO2. I partner dunque hanno deciso di dare il buon esempio con azioni concrete per proteggere il clima e hanno messo a punto una strategia di comunicazione orientata ai fans della squadra di calcio per convincerli a seguire le buone pratiche.
Hans-Joachim Watzke, direttore del Borussia Dortmund dice:
Il fatto che abbiamo vinto il premio GreenTec il premio ambientale più ambito in Europa, ci rende molto orgogliosi e ci incoraggia a quel fair play anche per l’ambiente.
Foto |Borussia Dortmund @facebook
Lifestyle – Le cannucce in paglia biodegradabili
L’idea è stata per millenni sotto gli occhi di tutti ma a renderla una buona idea ci ha pensato Bio-Strohhalme.com che ha usato la paglia come cannuccia naturale contribuendo così a eliminare 25.000 tonnellate di rifiuti di plastica create ogni anno dall’uso delle cannucce per bevande.
FotoTrinkhalme.de & bio-strohhalme.com @ facebook
Aviation – Elettromobilità all’aeroporto di Francoforte
Il progetto si chiama E Port-On e è stato voluto dall’aeroporto di Francoforte, Gruppo Lufthansa, Fraport AG, dallo stato di Hesse e dalla Rwegione del Reno Meno che sta lavorando sulla riduzione significativa delle emissioni dei veicoli. Sponsor il Federal Ministry of Transport, Building and Urban Development. Il progetto prevede che i veicoli cje prendono passeggeri, bagagli, merci, catering, carburante altro siano elettrici.
Foto | Lufhtansa
Production – La fabbrica del futuro
Si aggiudica il Green tech Award in questa categoria la Weidmüller per il progetto Fabbrica del Futuro, ossia un sistema completo di gestione dell’energia per ottimizzare i processi di produzione industriale, tanto da ridurre del 95% il fabbisogno energetico.
Recycling & Resources – Recupero dei materiali compositi
Saperatec GmbHè stata premiata per una innovazione tecnica che permette la separazione e il recupero dei materiali compositi. In sostanza gli imballaggi, i cartoni per bevande, i moduli fotovoltaici o le batterie agli ioni di litio hanno una cosa in comune: sono materiali compositi. Solitamente sono mandati in discarica o nell’inceneritore ma è uno spreco costosissimo essendo composti da diverse materie preziose se si potessero recuperare singolarmente, cosa che Saperatec ha fatto grazie a un suo brevetto di micro emulsione.
Water & Sewage – depurazione delle acque reflue
PUROO è un impianto di depurazione per le acque reflue che consuma pochissima energia, circa il il 50 per cento in meno degli attuali sistemi e sviluppato da ATB UMWELTTECHNOLOGIEN GmbH. Come hanno ricordato lungo la premiazione in diverse occasioni, sarà proprio l’acqua potabile il bene più preziosi del futuro e dunque il trattamento delle acque reflue diventa sempre più necessario in un’ottica in cui si prevede sia l’incremento dei consumi di acqua sia la scarsità di questa risorsa unica a causa dei cambiamenti climatici.
Foto | kleinklaeranlagen
Galileo Wissenspreis – Arnia da balcone per api
E’ forse questo progetto il più originale e particolare per la sua unicità e semplicità. Per aiutare le api a diffondersi essendosi ridotto il loro numero a causa dell’inquinamento da pesticidi ecco il BienenBox una speciale arnia da balcone per far prosperare le api. La convivenza tra api e esseri umani rassicurano gli inventori non è affatto problematica.In ogni caso la BienenBox viene venduta a 130 euro e prima di essere consegnata viene spiegato che è necessario comunque informarsi bene e informare i vicini e seguire un corso per apicoltori presso associazioni autorizzate. La soddisfazione consiste nell’avere ogni anno almeno 15 kg di miele e a contribuire a ripopolare le colonie di api.
Foto |Stadtbienen @Facebook
Premio Speciale IFAT Environmental Leadership al Club di Roma
Questo riconoscimento è particolarmente prestigioso. IlClub di Romaè una associazione formata da personalità del mondo della ricerca, dell’economia e delle scienze indipendenti. Famoso per aver commissionato nel 1972 al MIT uno studio intitolatoI limiti dello Sviluppoin cui quasi profeticamente e oltre 40 anni prima si analizzavano le conseguenze dell’esaurimento delle risorse naturali. Lo scorso anno è stato presentato il rapporto redatto daJorgen Randers2052 Scenari globali per i prossimi quarant’anni disponibile anche in italiano per l’appunto dove sono presentate le previsioni globali per i prossimi 40 anni.
Intelligent urbanization Special Award – Città di Anshan per la rete di teleriscaldamento
Questo progetto ha vinto perché si è deciso di premiare il risparmio energetico messo in atto dalla città cinese di Anshan grazie a Danfoss con una rete di teleriscaldamento che riutilizza il calore delle fabbriche di acciaio e carbone per un risparmio di 240.000 tonnellate di emissioni di CO2 all’anno . In aggiunta saranno risparmiate anche elettricità e acqua. L’obiettivo, è dunque, migliorare la qualità dell’aria per gli oltre 1,8 milioni di residenti che vivono a Anshan e trasformerà la città in leader a livello mondiale per il teleriscaldamento.
Foto |Danfoss @ Facebook
Music Award: Schiller per le canzoni che aumentano la consapevolezza ambientale
E’ un artista a tutto tondo Schiller, molto famoso in Germania che presenta la sua musica sempre connessa con la natura e dunque diffonde un messaggio potente di bellezza e rispetto per il Pianeta.
Foto | Christopher von Deylen’s SCHILLER @facebook
Vince il premio Green Tec Awardsl’akvoFloatTM della akvolution GmbHovvero un progetto che fornisce la possiblità di dissalare l’acqua di mare in maniera economicamente conveniente e sostenibile. La tecnologia adottata è la flottazione con filtraggio a ceramica integrata. L’azienda spiega che grazie a questi materiali si ottiene un elevato risparmio, pari al 90% dei costi energetici e di impatto ambioentale, operando anche in condizioni difficili. L’azienda si rivolge come fornitore a tutte quelle industrie che necessitano di tanta acqua come in oil & gas, semiconduttori, food & beverage, carta e industrie minerarie.
WWF Premio Speciale: Stadtbiene 2.0 per le api
Ovvero ungiardino comunale urbano, nel cuore di Monaco di Baviera, dove le api possono svilupparsi, nutrirsi e nidificare. Il progetto coinvolge i cittadini nel tenere curato e in ordine il parco così senza utilizzare erbicidi e pesticidi e ciò per garantire alle api un ambiente naturale in cui poter vivere.
Marinaleda è un comune spagnolo con poco più di 2.800 abitanti ed è situato nella comunità autonoma dell’Andalusia, a pochi chilometri dalla grande Siviglia, città devastata dalla crisi economica. E’ un paese come tanti altri Marinaleda, se non fosse che ha un sindaco alquanto particolare, legato al movimento nazionalista andaluso, la lucha jornalera (lotta dei lavoratori giornalieri) e alla lotta operaia in generale, è Juan Manuel Sánchez Gordillo.
Questo sindaco ha messo in atto una politica che ha fatto di questo paesino una specie di paradiso utopistico. Praticamente ogni cittadino può affittare una casa per 15 euro al mese, a patto che se la costruisca. L’amministrazione municipale di Marinaleda, ha espropriato e reso di proprietà comunale migliaia di metri quadrati di terreno in prossimità del territorio municipale, per acquisire terreno per la costruzione di case, dopo di che ha chiesto al Governo centrale e regionale i fondi per la costruzione di case.
L’amministrazione ha gestito così questi terreni:
• il terreno, una volta passato in mano al Comune, viene ceduto gratuitamente all’autocostruttore
• grazie ad una convenzione con il governo regionale andaluso ed il cosiddetto P.E.R. (Plan de Empleo Rural) si possono acquistare i materiali da costruzione e consegnarli all’autocostruttore
• vengono messi a disposizione, sempre in maniera gratuita, alcuni operai edili disposti a seguire i cantieri
• il progetto della casa, redatto da architetti, è gratuito; gli autocostruttori possono inoltre partecipare attivamente allo sviluppo del progetto e richiedere modifiche migliorative
• infine, gli autocostruttori si riuniscono in assemblea per stabilire la quota mensile da pagare per divenire proprietario della casa che sta edificando. Le ultime case sono state costruite ed acquisite dagli autocostruttori per la cifra di 2.550 pesetas al mese (all’incirca 15 euro mensili).
Tutto questo grazie all’idea per la quale il benessere della società è tale quando viene autogestito e vige una forte cooperazione tra i membri della società.
La maggior parte degli abitanti di questo paesino rurale vive di agricoltura e trasformazione della materia prima, altri lavorano per l’amministrazione pubblica, per la scuola e nel commercio. La disoccupazione non esiste e lo stipendio è fisso e uguale per tutti: 47 € al giorno. Le cariche pubbliche non vengono retribuite, giustamente sono un servizio alla popolazione. Anche i servizi del comune sono autogestiti e manutenzionati e i prezzi anche qui usuali per tutti. La criminalità non esiste e nelle “Domeniche Rosse” la collettività si adopera per mantenere il decoro della cittadina. Questa cittadina così di “sinistra” politicamente parlando è presa in esempio da tutto il mondo proprio per l’esempio di solidarietà e uguaglianza.
E’ lo stesso sindaco a definirla un’utopia verso la pace.
1.003 regolamenti edilizi virtuosi nel nuovo rapporto ONRE di Legambiente e Cresme. L’associazione ambientalista: “Per uscire dalla crisi si punti sulla riqualificazione energetica del patrimonio edilizio”
Crescono innovazione e sostenibilità nel panorama dell’edilizia italiana con una spinta “dal basso”. Sono, infatti, 1.003 i Comuni italiani che hanno modificato i propri regolamenti edilizi per inserire nuovi criteri e obiettivi energetico-ambientali in modo da migliorare le prestazioni delle abitazioni e la qualità del costruito, anticipando e andando oltre la normativa in vigore. Un numero in aumento costante da quando, 5 anni fa, Cresme e Legambiente hanno promosso l’Osservatorio Nazionale sui Regolamenti Edilizi, che fotografa il cambiamento in atto nella filiera delle costruzioni, ricostruendo annualmente il quadro dei provvedimenti nazionali e regionali in materia di innovazione energetica e ambientale. Complessivamente i cittadini che vivono nei Comuni dove sono in vigore questi strumenti innovativi sono oltre 21 milioni. Il rapporto ONRE 2013 – presentato venerdì 8 marzo a Milano da Cresme e Legambiente – mette in evidenza come i regolamenti sostenibili siano diffusi in tutte le Regioni italiane, nonostante una forte prevalenza in quelle del centro-nord. La ricerca sottolinea, inoltre, come siano aumentati non solo i Comuni virtuosi (i regolamenti sostenibili sono cresciuti del 42,3% rispetto 2010 e addirittura dell’80% rispetto al 2009) ma anche i temi affrontati. Come partner dell’osservatorio sono entrati, a partire da quest’anno, importanti soggetti della filiera delle costruzioni, quali Assotermica, Consiglio nazionale degli architetti, Federlegnoarredo, PVC Forum, Uncsaal.
I parametri presi in considerazione nell’analisi sono l’isolamento termico, i tetti verdi, l’utilizzo di fonti rinnovabili, l’efficienza energetica degli impianti, l’orientamento e la schermatura degli edifici, i materiali da costruzioni locali e riciclabili, il risparmio idrico e il recupero delle acque meteoriche e delle acque grigie, l’isolamento acustico, la permeabilità dei suoli e l’effetto isola di calore, le prestazioni dei serramenti, la contabilizzazione del calore, la certificazione energetica, le pompe di calore e le caldaie a condensazione, la ventilazione meccanica controllata.
“I regolamenti edilizi comunali – ha spiegato Edoardo Zanchini, vice presidente di Legambiente – si stanno dimostrando un’ottima chiave di lettura per raccontare l’evoluzione verso l’edilizia sostenibile e strumenti preziosi per accompagnare l’innovazione in corso, per una corretta progettazione e per la realizzazione di edifici efficienti dal punto di vista energetico. I risultati – ha aggiunto Zanchini – dimostrano che l’innovazione sta andando avanti e che la spinta alla certificazione energetica e al miglioramento delle prestazioni impressa dall’Unione Europea sta producendo buoni risultati. Ora occorre, però, una regia nazionale che consenta di superare le troppe contraddizioni del quadro normativo italiano e i ritardi nel recepimento della normativa europea di riferimento, per raggiungere gli obiettivi fissati al 2021 quando tutti i nuovi edifici dovranno essere progettati e costruiti in modo tale da avere bisogno di una ridotta quantità di energia per il riscaldamento e il raffrescamento che, in ogni caso, dovrà essere prodotta da fonti rinnovabili. E’ indispensabile anche una strategia per la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, dando certezze per le detrazioni del 55% che terminerebbero a giugno e legando gli incentivi ai risultati raggiunti in termini di riduzione dei consumi energetici, aiutando così concretamente le famiglie”. Il rapporto ONRE traccia il quadro della normativa in vigore in Italia in materia di efficienza energetica in edilizia. Tra le norme regionali più avanzate rispetto a questi temi sono da segnalare le Province Autonome di Trento e Bolzano, dove la certificazione energetica è oggi una pratica conosciuta e diffusa e dove si è stabilito che per tutte le nuove costruzioni la classe B deve essere, per tutti i nuovi interventi, quella minima obbligatoria. La Lombardia è la Regione dove si conta la quantità più elevata di Comuni virtuosi (318), seguita da Toscana (133) ed Emilia-Romagna (con 127). L’Emilia-Romagna inoltre ha deciso di anticipare gli obblighi di sviluppo delle energie rinnovabili previsti dal Decreto 28/2011 e quindi di soddisfare una percentuale crescente dei fabbisogni di riscaldamento, raffrescamento, elettricità. I nuovi obiettivi previsti dalla Direttiva Europea 31/2010 implicano un’accelerazione ancora più forte nella transizione verso uno scenario nel quale il peso dei consumi energetici legati al settore delle costruzioni si dovrà ridurre significativamente grazie a un rapido miglioramento degli standard e a una fortissima integrazione delle fonti rinnovabili. Le date sono precisamente individuate: dal 1° gennaio 2019 tutti i nuovi edifici pubblici costruiti in Paesi dell’Unione Europea, e dal 1° gennaio 2021 tutti quelli nuovi privati, dovranno essere “neutrali” da un punto di vista energetico, ossia garantire prestazioni di rendimento dell’involucro tali da non aver bisogno di apporti per il riscaldamento e il raffrescamento oppure di soddisfarli attraverso l’apporto di fonti rinnovabili. Importante anche il Decreto legislativo 28/2011, attuativo dal 1 Giugno 2012, che stabilisce che in tutto il territorio nazionale i nuovi edifici, e quelli in ristrutturazione, facciano ricorso obbligatoriamente all’energia rinnovabile almeno per il 50% dei consumi previsti per l’acqua calda sanitaria. In aggiunta sarà obbligatorio soddisfare sempre da fonti rinnovabili la somma di parte dei consumi previsti per l’acqua calda sanitaria, il riscaldamento e il raffrescamento. Oltre alle rinnovabili termiche il Decreto stabilisce vincoli importanti anche per la parte elettrica dei fabbisogni degli edifici. E’ infatti obbligatorio installare impianti da fonti rinnovabili proporzionalmente alla grandezza dell’edificio. Inoltre per tutti gli edifici pubblici gli obblighi vengono incrementati del 10%. Numeri e parametri del Rapporto ONRE 2013 Isolamento termico: è tra i punti fondamentali da affrontare per il contenimento dei consumi energetici delle abitazioni ed è un parametro trattato da almeno un Comune per Regione. Sono 782 quelli che prevedono obblighi sull’isolamento termico degli edifici.
Tetti verdi: anche il ricorso a tetti verdi inizia ad essere inserito nei Regolamenti Edilizi proprio per migliorare l’isolamento termico degli edifici. In 328 Comuni per le nuove edificazioni è incentivata e promossa la realizzazione di parte della copertura con “tetti giardino” per un miglior isolamento termico.
Serramenti: per quanto riguarda i serramenti ad alta efficienza l’argomento viene affrontato in 439 Comuni, dei quali 386 obbligano a rispettare specifici parametri di trasmittanza, 64 incentivano miglioramenti nelle prestazioni.
Isolamento acustico: 303 Comuni hanno deciso di affrontare l’argomento del corretto isolamento acustico negli edifici. Di questi, 220 prevedono un limite preciso alle emissioni acustiche da rispettare, 45 prevedono incentivi qualora si raggiungano livelli di isolamento acustico particolarmente elevati.
Orientamento e schermatura degli edifici: sono 475 i Comuni che nei loro regolamenti affrontano il tema dell’orientamento e/o ombreggiatura delle superfici vetrate. In 324 Comuni i due requisiti sono obbligatori.
Permeabilità dei suoli ed effetto isola di calore: sono 212 i Comuni che trattano la permeabilità dei suoli nei loro Regolamenti Edilizi, punto fondamentale per impedire l’incremento delle temperature nella aree urbane, noto come effetto “isola di calore”, e di conseguenza per evitare un sempre crescente bisogno di impianti di climatizzazione nei mesi estivi.
Materiali da costruzione locali e riciclabili: 446 sono i Comuni i cui regolamenti edilizi prendono in considerazione l’origine dei materiali e l’energia impiegata per la loro produzione. In 50 vengono proposti incentivi per realizzare edifici con materiali naturali e riciclati.
Utilizzo fonti rinnovabili: risultati particolarmente importanti sono quelli raggiunti dalle energie rinnovabili. Infatti, in ben 856 Comuni italiani si parla dell’installazione di pannelli solari termici e fotovoltaici. Di questi sono 638 quelli dove vige l’obbligo di installazione del fotovoltaico e 613 per il solare termico.
Risparmio idrico: Sono 570 i Comuni che inseriscono il tema del risparmio idrico nei propri Regolamenti Edilizi, di cui 505 prevedono l’obbligo, 15 incentivi ed i restanti 50 fanno semplice promozione.
Recupero acque meteoriche: Il tema del recupero delle acque piovane, per la manutenzione delle aree verdi e per gli autolavaggi, è presente in 556 Comuni, in 449 di questi è un requisito obbligatorio.
Recupero acque grigie: questo tema è presente in 199 Regolamenti ed in 39 se ne fa un requisito cogente sia nel caso di nuova costruzione sia in quello di ristrutturazioni importanti.
Pompe di calore e caldaie a condensazione: Sono 22 i Comuni in cui si obbliga l’installazione di pompe di calore (in alternativa alle fonti rinnovabili) in 165 si fa promozione, mentre in 17 Comuni sono previsti incentivi.
Contabilizzazione individuale del calore: sono 251 i Comuni che si occupano della contabilizzazione individuale del calore con impianto centralizzato di produzione. Tra questi, sono 208 quelli che ne fanno un requisito cogente per i nuovi edifici o in caso di nuova installazione del sistema di produzione di calore.
Ventilazione meccanica: L’adozione di sistemi di ventilazione meccanica controllata è prevista in 345 Comuni. L’obbligo è presente in 105 Regolamenti Edilizi, mentre in 30 casi il requisito è incentivato.
Teleriscaldamento: In 200 Comuni viene espressamente richiesto nei Regolamenti Edilizi di utilizzare la rete di teleriscaldamento qualora presente ad una distanza inferiore ai 1.000 metri. In 9 Comuni sono previsti incentivi. Certificazione energetica: 441 Comuni sottolineano nel proprio Regolamento l’obbligatorietà della certificazione energetica per gli edifici. Sono 38 quelli che prescrivono per i nuovi edifici e le ristrutturazioni l’obbligo di raggiungere almeno la classe B. Sono in tutto 84 i Comuni che incentivano poi i “salti” di classe energetica, ossia il passaggio delle prestazioni energetico-ambientali degli edifici da una classe più bassa ad una più efficiente.