“Verde brillante”, come ciò che ci dà la vita

Che cosa sono esattamente l’intelligenza e la sensibilità? Viene spontaneo chiederselo dopo che si è finito di leggere un libro come “Verde brillante”. E da quelle, sorgono altre domande, una fra tutte: è una forma di intelligenza pensare di poter vivere devastando l’ambiente che ci circonda?

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Marìca Spagnesi collabora anche con il progetto llht.org

Leggere “Verde brillante”, di Stefano Mancuso e Alessandra Viola, mi ha spinto a cercare qualche definizione precisa di cosa siano l’intelligenza e la sensibilità. Le definizioni, però, sono moltissime e ci si perde facilmente perché non ci sono spiegazioni universalmente accettate. Per sintetizzare direi che quello che si intende comunemente è: «L’intelligenza è quel processo mentale che permette di acquisire nuove idee e capacità che consentono di elaborare concetti e i dati dell’esperienza per risolvere in modo efficace diversi tipi di problemi». La sensibilità, invece, è la «capacità, l’attitudine a ricevere impressioni attraverso i sensi. Facoltà di un essere vivente di conoscere per mezzo dei sensi e di provare il piacere o il dolore accompagnanti le sensazioni». Se intelligenza e sensibilità sono questo, non si capisce come mai non siamo abituati a considerare queste due facoltà come appartenenti anche al mondo vegetale. Al contrario, termini come “vegetare” o “essere ridotti a un vegetale” vengono usati proprio per definire uno stato di inerzia e di passività. Stefano Mancuso e Alessandra viola ci accompagnano in un vero e proprio viaggio all’interno del mondo delle piante. Questo libro ci svela una sorta di insospettato universo verde: le piante sono organismi senzienti, comunicano con i loro simili e con gli animali, hanno una e vera e propria vita sociale, sono in grado di risolvere problemi complessi mettendo in atto strategie elaborate e raffinatissime. Si tratta di esseri perfettamente capaci di scegliere, calcolare, apprendere e memorizzare. A differenza dell’uomo, si sono evolute costruendo i loro organismi in maniera modulare, privi di organi singoli, essenzialmente perché non si spostano. Sono, infatti, preda degli animali erbivori e se fossero provviste di organi singoli come per gli umani il cuore o il cervello, un attacco da parte di un predatore risulterebbe fatale. E invece le piante sono in grado di sopravvivere anche a predazioni multiple e continue proprio grazie al loro essere “divisibili”e dotate di diversi “centri di comando”. Le piante sono esseri dotati di sensibilità. Hanno a disposizione esattamente tutti e 5 i nostri sensi ma sono molto più sensibili degli esseri umani: sono in grado di calcolare la gravità, l’umidità, di sentire i campi elettromagnetici nonché di riconoscere ed analizzare molte sostanze chimiche con cui vengono a contatto. Possiedono almeno quindici sensi che noi non abbiamo. Quello che ci sorprenderà di più, però, sarà scoprire che i vegetali hanno una e vera e propria vita sociale. Le piante si orientano, comunicano con altri esseri viventi: altre piante e animali scambiandosi informazioni preziose per la sopravvivenza attraverso molecole chimiche. Le piante si parlano, riconoscono i loro simili, sono capaci di generosità o di opportunismo, esattamente come nel mondo animale. Esse sono in grado di ampliare il loro raggio di esplorazione ben oltre l’area occupata dal loro organismo, utilizzando le piante vicine, gli insetti e altri animali, come informatori e collaboratori. Perché è così importante imparare a conoscere un po’ più da vicino il mondo vegetale? Se ci pensiamo, l’essere umano dipende strettamente da loro fin dalla sua comparsa sulla Terra. Senza la fotosintesi non sarebbe stata possibile la presenza di ossigeno che ha permesso la vita degli animali sul nostro pianeta. E ancora adesso da loro dipende la nostra sopravvivenza futura: sono, infatti, anche alla base della catena alimentare e all’origine dei combustibili fossili. Si tratta di materie prime indispensabili per respirare, mangiare, curarci, produrre energia e materiali. La nostra vita è legata a doppio filo alla loro presenza sul nostro pianeta e rendercene conto pienamente il prima possibile sarà, nel prossimo futuro, sempre più importante. Considerato l’impatto dell’uomo sulla Terra e, in particolare,  la sua capacità di inquinare, bisognerebbe considerare la capacità straordinaria di alcune piante di trasformare in sostanze innocue alcuni degli inquinanti più pericolosi. Il potenziale tecnologico di questo tipo di biotecnologie non è, però, ancora sviluppato e “al ritmo con cui lasciamo che le specie vegetali si estinguano, è probabile che anche in questo campo si stia rinunciando a chissà quante soluzioni inesplorate e alla nostra futura possibilità di disinquinare efficacemente, a costo contenuto e senza alcun impatto per il nostro pianeta”. Quando distruggiamo il nostro ambiente disboscando intere foreste e danneggiando interi ecosistemi delicatissimi ed essenziali per la nostra stessa vita dovremmo ricordarci che «in generale, le piante potrebbero benissimo vivere senza di noi. Noi, invece, senza di loro, ci estingueremmo in breve tempo».

Fonte: ilcambiamento.it

Auto lussuose che ammiccano nelle pubblicità, mentre lo smog ci uccide

Vetture lussuose, che ci dipingono viaggi e ci trasportano nelle verdi campagne d’Irlanda, motori che sono una musica, comfort come a casa. Ecco cosa ci “raccontano” le pubblicità delle auto…mentre noi soffochiamo per lo smog…

Marìca Spagnesi collabora anche con il progetto llht.org

“Il lusso è l’abitudine a consumi di elevata gamma qualitativa e di costo. È uno stile di vita e di comportamento che privilegia l’acquisto e il consumo di prodotti e oggetti, spesso superflui”. Così dice Wikipedia. Spudoratamente, invece, significa “senza pudore, in modo sfacciato, sfrontato”.trafficosmog

E guarda caso il lusso senza vergogna è quanto affermano come diritto le pubblicità di tantissime automobili. Insomma si tratta di auto i cui produttori non si vergognano di sbandierare il lusso. Perché dovrebbero? E perché dovremmo vergognarcene noi se la guidiamo? Abbiamo il sacrosanto diritto a un po’ di lusso quotidiano. Non importa se ci indebiteremo per i prossimi anni per comprarle, se magari non abbiamo un lavoro o l’abbiamo perso da poco. Oppure se ne abbiamo uno che non ci permetterebbe questi “lussi”. I messaggi (molti messaggi perché adesso molte pubblicità sono proposte a capitoli quasi come si trattasse di una serie tv a puntate) sembrano non tenere conto di questo. Anzi, più hai problemi e difficoltà, più sei triste e infelice, più hai diritto a consolarti e a coccolarti. Se hai bisogno di attenzione, amore e coccole, sei il cliente migliore. Se soffri di bassa autostima e vivi male il confronto con gli altri non ne parliamo. Siamo disposti ad ascoltare senza farci caso un’immensità di bugie. Lo sappiamo già, per carità, e non voglio certo dire che si tratti di una pubblicità ingannevole. Non, almeno, a un certo livello. Sono sicura che le caratteristiche tanto decantate dalle pubblicità ci sono tutte: leggerezza, spazio, aerodinamicità, connettività, comfort e tutto il resto ma il modo in cui vengono presentate fa pensare. Se tante case automobilistiche ci basano intere campagne pubblicitarie significa che puntare sul sentirsi un po’ sopra gli altri e in possesso di un oggetto di “lusso” ci fa sentire bene e saremmo disposti a spendere e a fare sacrifici pur di averlo. Ma vediamo per quali altre ragioni ci dicono che dovremmo acquistare le auto di lusso.

“Per i vostri viaggi lunghi”

Cosa ci viene alla mente quando sentiamo o leggiamo questo? Be’, magari un lungo e romantico viaggio per le semideserte lande islandesi, magari in buona compagnia… O in montagna costeggiando la foresta primigenia… E’ esattamente questo che si vuole evocare nei nostri ricordi o nei nostri desideri. E infatti le immagini che rappresentano le prestazioni delle macchine sono di solito di questo tipo. Peccato, però, che per la maggior parte di noi non si intenda esattamente quello per “lungo viaggio”. Il nostro lungo viaggio con questa macchina si svolgerà molto probabilmente e per la stragrande maggioranza dal punto A al punto B della città insostenibile in cui viviamo immersi nello smog, nel traffico infernale delle ore di punta (cioè 24 ore su 24) per fare ben 8 km in un’ora e mezza. Se è una giornata senza intoppi e senza imprevisti particolari, naturalmente.

“I test hanno confermato che i nuovi motori offrono un’esperienza sonora piacevole e dinamica”

Cosa vi viene in mente quando leggete “un’esperienza sonora piacevole e dinamica”? Forse certe musiche composte da Verdi o da Orff? Forse qualche gruppo underground o punk? Poco importa. A ciascuno verrà in mente qualcosa di bello, rilassante o energizzante. Il rumore del motore spacciato per musica! Impareremo a sognare e ad emozionarci al magico suono del motore che non fa rumore ma produce “un’esperienza sonora”…Siamo talmente abituati al rumore delle auto nelle città, che non riusciamo neppure più a sentirlo, neppure più ad esserne disturbati. Non avevo mai fatto caso al rumore continuo e profondo del continuo passare di macchine che viene dal raccordo non lontano da casa mia. Non fino a quando non me l’ha fatto notare un amico: un sottofondo continuo. La colonna sonora della nostra vita. E visto che c’è, come tutte le cose brutte che ci circondano, impariamo a conviverci, ad accettarle e poi, un bel giorno, ci si convince, o ci convincono, che sono anche belle. E’ perché ci sono. E’ così che il frastuono delle macchine è diventato “musica”. Del resto, adesso che le case automobilistiche riescono a produrre motori sempre più silenziosi i guidatori più “raffinati” hanno protestato chiedendo a gran voce di ripristinare la musica della macchina. Detto e fatto, alcune macchine sono state dotate di impianti per il rumore artificiale in modo tale che il guidatore senta il rumore a cui è abituato anche se il motore non lo fa più. Ci sono addirittura diverse accordature come se il motore fosse un vero e proprio strumento musicale. E così, quando saliamo in macchina possiamo azionare l’accordatura che ci piace di più e partire…

“Un’oasi di benessere”

Sedili con possibilità di regolazione con funzione massaggio, memory, climatizzazione e regolazione in larghezza delle imbottiture. Un vero e proprio oggetto di lusso, arte scultorea, precisione, architettura leggera, motori di ultima generazione. Qui si tratta di tecniche di distrazione: non devo concentrarmi sul fatto che resto ore incollata in macchina in città ma sul fatto che, tanto, ho la funzione massaggio e che la macchina “si prende cura della mia schiena e del mio benessere”. Si sta forse acquistando un’opera d’arte? La tua macchina è la tua casa? Dobbiamo desiderare di non scendere più? Cioè dovremmo essere attratti da quella prospettiva perché in macchina si sta talmente bene, talmente coccolati e a nostro agio che l’unico nostro desiderio sarebbe di viverci dentro. Molti di noi ci vivono già sempre in macchina, non è affatto una novità. E visto che è così, tanto vale organizzarci e farne un’esperienza memorabile: in fondo passare delle ore in macchina, imprecando nel traffico e causando inquinamento, spreco, perdita di tempo ed energie, rumore, caos, incidenti e stress, è bellissimo. Perché la macchina mi fa il massaggio col sedile riscaldato, inonda di esotiche fragranze l’abitacolo ed è un oggetto di vero lusso. Potremmo desiderare di più? Poco importa se è solo un’illusione. Ne abbiamo bisogno e non riusciamo a capire che si tratta di un miraggio. In questi giorni alcune città italiane hanno superato il limite di guardia dei livelli di polveri sottili presenti nell’aria. Il livello di allerta resta altissimo. Dovremmo forse cominciare a pensare a un modo per tapparci le orecchie al canto delle sirene di queste pubblicità e iniziare finalmente a guardarci intorno. Dovremmo forse cominciare a pensare a un modo per starne fuori, dalle macchine, e non a sistemi sofisticati e innovativi per rendere un’esperienza indimenticabile e straordinaria starci dentro e desiderare di non uscirne più. Prima che il vero lusso diventi quello di avere aria pulita da respirare.

Fonte: ilcambiamento.it

L’igiene naturale, un modo di mangiare in linea con il pianeta

L’igienismo ha radici antichissime, si tratta di uno stile di vita e in particolare di un’alimentazione in linea con il pianeta e tesi a conquistare e mantenere uno stato di salute che non è semplicemente assenza di malattia. Anche in Italia si sta diffondendo, benché gran parte della gente ne sappia ancora pochissimo. A entrare nel merito è Marìca Spagnesi, che ha scelto proprio questa strada. Marìca insegna italiano agli stranieri e da tempo pratica, convinta, il downshifting.igienismo_alimentare

Sempre più spesso parlando con amici, conoscenti o parenti, mi si chiede cosa sia esattamente l’igiene naturale e cosa significhi nella mia vita di tutti i giorni essere un’igienista. Mi piace molto quando questo succede perché mi dà la possibilità di esprimere le mie sensazioni, condividere le mie intuizioni e le mie piccole ma continue scoperte nell’alimentazione. Eppure l’igiene naturale non è solo alimentazione ma molto di più. Spesso l’approccio che hanno gli altri con me quando lo sanno è di curiosità. Qualche volta ne hanno sentito parlare e pensano che sia una dieta, un’alimentazione restrittiva, un regime dettato da un credo religioso o da manie di pulizia di qualche genere. L’igiene naturale non è una dieta dimagrante né purificante, disintossicante o cose del genere. L’igiene naturale è un modo di alimentarsi e quindi di vivere in modo completo, naturale, semplice, essenziale, salutare. Questo non ha niente a che vedere col dimagrire o con una dieta che guarisca una qualche malattia in particolare. La mia risposta a chi mi chiede cosa dovrebbe fare se ha questa o quella malattia è sempre che non lo so e che l’igiene alimentare è molto oltre questo modo di approcciare la questione. Per me igiene naturale significa essenzialmente autonomia, impegno personale, ricerca, scoperta, salute, semplicità. Autonomia perché richiede una volontà personale di essere autonomi e di scoprire personalmente la propria strada attraverso un percorso lungo e meditato. Percorso soggettivo e diverso da persona a persona che può essere condiviso, naturalmente, ma è necessario che sia frutto di una consapevolezza interiore che va di pari passo con ciò che si mangia. Autonomia dal ricorso costante e puntuale ai farmaci considerandoli quasi l’unica via possibile per qualunque nostro disturbo, autonomia dalla figura del medico alla quale ricorriamo sempre e comunque delegandogli, con una fiducia spesso incondizionata e senza discussione, tutta la nostra salute. Sappiamo che moltissime malattie sono causate dal nostro stile di vita e dalla nostra alimentazione. Esse quindi non sono un caso o, almeno, spesso si potrebbero evitare o prevenire. L’igiene naturale non è una cura ma si occupa di mantenere, attraverso l’alimentazione e uno stile di vita sano, un sistema immunitario il più possibile efficiente che sia nelle condizioni, al momento giusto, di difenderci dalle malattie che ci colpiscono. Si tratta, quindi, di un percorso di estrema consapevolezza, che ci rende attivi e non passivi, che sveglia il nostro senso del gusto, cambiandolo in meglio, verso un ritorno all’essenza del nutrimento. L’igiene naturale non è eliminare questo o quell’alimento dalla propria alimentazione ma, al contrario, un vero e proprio percorso di liberazione da ciò che non fa parte di un’alimentazione semplice, secondo natura, meno trasformata possibile e meno cotta possibile. Eliminare dai propri cibi il sale, lo zucchero, il caffè, le farine raffinate, il latte e i suoi derivati, la carne in tutte le sue forme e ogni cibo animale non è affatto una limitazione ma, al contrario, una scoperta di nuove possibilità e una liberazione da ciò che ci rende dipendente e che danneggia il nostro corpo. Nutrirsi di cibi completamente resi irriconoscibili da sale e zucchero significa perdere il gusto, poco a poco, del cibo naturale, così com’è e che non ha bisogno di nulla per essere gustato. L’giene naturale rende inutile il supermercato. Chi si alimenta in questo modo ha bisogno di un orto (ma non è indispensabile), di negozi in cui acquistare cereali o semi integrali, cereali senza glutine (anche se questo non è  necessariamente igienista) come amaranto, miglio e quinoa,  di un posto in cui acquistare frutta e verdura da mangiare preferibilmente crude. Essere igienisti, perciò, è estremamente in linea con il nostro pianeta e con le sue necessità oltre che con il nostro corpo, con ogni singolo organo che lo compone e con la nostra mente. L’igiene naturale è uno stile di vita e di alimentazione in linea con il pianeta. Con un’alimentazione di tipo vegancrudista si contribuisce a ridurre l’impatto sull’ambiente. Il consumo di carne e di altri prodotti animali come uova e latte è responsabile di deforestazioni e devastazioni ambientali che derivano dalla produzione e dall’allevamento di animali in modo intensivo senza alcun riguardo ecologico né etico. Senza parlare del consumo di acqua, di terra e di energia che questo comporta e dell’impatto sulla vita delle persone che vivono nei paesi in cui questi scempi vengono perpetrati. Un’alimentazione igienista non può non condizionare anche il pensiero. Quando mangiamo secondo ciò che sentiamo e quando sentiamo di stare bene, percepiamo chiaramente che il nostro corpo sembra ringraziarci, che tanti dei nostri disturbi e molte delle nostre patologie sono sparite o stanno migliorando, allora anche il nostro pensiero cambia. E’ come se anche i pensieri avessero bisogno del cibo giusto e come se questo avesse il potere di condizionarli. O almeno questo è quello che succede a me. L’igiene naturale porta all’unità di mente e corpo perché ciò che desideriamo e che ci piace è esattamente ciò che ci fa stare bene. Senza divisioni. Si tratta di una rivoluzione verso il benessere, la serenità e la chiarezza: il primo scalino per sentirsi felici.

Fonte: ilcambiamento.it