Direttiva SUP: l’Italia potrebbe vietare anche i bicchieri in plastica monouso

Al bando non solo piatti e stoviglie, ma anche i bicchieri di plastica monouso. È quanto potrebbe accadere in Italia se venisse approvato l’emendamento presentato da alcuni senatori che hanno messo nero su bianco la proposta dell’associazione ambientalista Marevivo.

Giuseppe Iasparra

Al bando non solo piatti e stoviglie, ma anche i bicchieri di plastica monouso. È quanto potrebbe accadere in Italia se venisse approvato l’emendamento presentato da alcuni senatori che hanno messo nero su bianco la proposta dell’associazione ambientalista Marevivo per allargare il perimetro della Direttiva europea SUP (Single use plastics).

La Direttiva europea sulla plastica monouso vieterà piatti, stoviglie, cannucce e altri manufatti monouso. Ma non i bicchieri. O meglio, come ricorda Marevivo, la Direttiva SUP “mette al bando solamente i contenitori per liquidi realizzati con polistirolo espanso, cioè quelli di schiuma espansa usati soprattutto in Inghilterra e negli Stati Uniti per bevande calde. Rimanevano consentiti tutti gli altri bicchieri di plastica, come quelli bianchi di polistirolo sottile o quelli trasparenti di polipropilene della consistenza più morbida e tenace”. Ora la situazione potrebbe cambiare se venisse approvato l’emendamento inserito nell’iter di recepimento della direttiva (e che dovrebbe essere votato la prossima settimana al Senato).

“Noi in Italia consumiamo 20 milioni di bicchieri monouso al giorno. Si tratta di quantitativi enormi perché l’utilizzo dei bicchieri usa e getta viene fatto in maniera continua, basti pensare quando siamo al bar” sottolinea ad Eco dalle Città Raffaella Giugni, responsabile delle relazioni istituzionali di Marevivo. “Molti di questi bicchieri finiscono poi nell’indifferenziato e diventa anche difficile il loro riciclo, come invece avviene per il PET delle bottiglie. Si stima poi che almeno un 20% dei bicchieri in plastica monouso finiscano dispersi nell’ambiente. Per questo abbiamo ritenuto che fosse necessario aggiungerli per dare un senso a questa normativa che a nostro avviso manca di un elemento fondamentale” conclude Raffaella Giugni.

Testo emendamento

AS 1721

Emendamento 22.105 (TESTO 2)

Articolo 22

LOREFICE

Al comma 1, sostituire la lettera d) con la seguente:

«d) prevedere che, laddove nell’Allegato alla direttiva (UE) 2019/904 si richiamano le tazze per bevande, si intendono ricompresi anche i bicchieri, coerentemente con gli orientamenti previsti dall’articolo 12, par.2 della medesima direttiva;».

Fonte: ecodallecitta.it

‘PFU Zero sulle coste italiane’: EcoTyre e Marevivo insieme per liberare le coste italiane dagli Pneumatici Fuori Uso. Ecco tutte le tappe in programma

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Marevivo e EcoTyre ancora una volta insieme per ripulire i mari italiani dagli Pneumatici Fuori Uso (PFU). Prima tappa venerdì 9 giugno a Porto Santo Stefano, poi in Puglia a Gallipoli l’11 giugno, nel Lazio ad Anzio il 17 giugno, a Lampedusa il 26 giugno e ultima tappa a Milazzo il 30 giugno. Dopo un primo intervento sull’Isola di Nisida nell’ambito di Let’s Clean Up Europe a maggio, Marevivo ed EcoTyre danno ufficialmente il via alla prima edizione di “PFU Zero sulle coste italiane”, la campagna di sensibilizzazione e di raccolta e recupero degli PFU in mare e a terra. Questo progetto può essere considerato un proseguimento di “PFU Zero nelle Isole Minori”, grazie al quale Marevivo ed EcoTyre, per tre anni consecutivi, sono intervenuti in quasi la totalità delle isole minori italiane. Dato il successo dell’iniziativa, i partner hanno deciso di estendere le raccolte straordinarie anche ai porti italiani e alle isole maggiori.

Le tappe di “PFU Zero sulle coste italiane” sono:

– venerdì 9 giugno: Porto Santo Stefano in provincia di Grosseto, Toscana;

– domenica 11 giugno: Gallipoli in provincia di Lecce, Puglia;

– sabato 17 giugno: Anzio, Città Metropolitana di Roma Capitale, Lazio;

– lunedì 26 giugno: Lampedusa, appartenente all’arcipelago delle isole Pelagie, Sicilia;

– sabato 30 giugno: Milazzo, Città Metropolitana di Messina, Sicilia.

La ormai celebre mascotte di EcoTyre, Gummy, si occuperà di spiegare a bambini delle scuole coinvolte nell’iniziativa, a turisti e curiosi come funziona la corretta filiera di gestione degli PFU e quanto il recupero sia necessario per la salvaguardia del mare e dei suoi abitanti. Nel frattempo le squadre dei sommozzatori raccoglieranno in mare le gomme giunte a fine vita ed EcoTyre si occuperà della loro corretta gestione, conducendole agli impianti di trattamento. Gli PFU, infatti, sono una tipologia di rifiuto cosiddetta ‘permanente’: se lasciata in natura e in mare, necessita di centinaia di anni per degradarsi completamente. Se gestita in modo corretto, invece, è riciclabile al 100%: la maggior parte viene triturata generando il cosiddetto “granulato di gomma”, un materiale di riciclo riutilizzabile per diversi usi come i fondi stradali e le superfici sportive, per l’isolamento o per l’arredo urbano. Questa iniziativa rientra in PFU ZERO, il progetto di EcoTyre, patrocinato dal Ministero dell’Ambiente, che ha l’obiettivo di creare e avere a disposizione una mappatura di depositi abbandonati di PFU segnalati da enti locali, associazioni e cittadini. Le raccolte straordinarie eseguite da EcoTyre sono svolte in modalità totalmente gratuita e senza alcun costo per le Amministrazioni locali. È possibile segnalare un deposito abbandonato di PFU, collegandosi al sito internet dedicato (www.pfuzero.ecotyre.it): EcoTyre valuta ogni segnalazione, coordinandosi con gli enti locali per gli interventi di raccolta.

Anche quest’anno abbiamo deciso di destinare parte dell’avanzo di gestione per le raccolte straordinarie di PFU. Tra queste, l’iniziativa sulle coste italiane – ha detto Enrico Ambrogio, Presidente di EcoTyreè sicuramente tra le più importanti: grazie alla partnership con Marevivo ripuliremo i fondali di 5 splendide località italiane dagli PFU mentre Gummy si occuperà di spiegare il funzionamento della nostra filiera e il riutilizzo delle gomme giunte a fine vita raccolte. Tra gli obiettivi del progetto, infatti, sensibilizzare adulti e bambini spiegando loro i benefici ambientali derivanti dalla corretta gestione degli PFU”.

Il nostro messaggio è semplice: basta considerare il mare come un grande tappeto blu sotto cui nascondere i nostri rifiuti perché la salute dell’ecosistema marino e di noi tutti comincia dalla terra. Gli PFU, infatti, se gestiti correttamente sono una nuova risorsa per tutti. – ha dichiarato Carmen di Penta, Direttore Generale MarevivoCampagne come “PFU Zero sulle coste italiane”, portate avanti grazie alla collaborazione con EcoTyre e alla sinergia con i territori mobilitati, ci permettono di diffondere praticamente, la cultura della tutela del mare contro l’abbandono dei rifiuti lungo i litorali d’Italia”.

Fonte: ecodallecitta.it

 

Basta sfruttare gli Oceani, l’appello per la Giornata mondiale dell’alimentazione 2014

Il mare viene sfruttato troppo: appena il 30 per cento del pescato arriva sulle nostre tavole. Nella Giornata mondiale dell’Alimentazione una riflessione sullo sfruttamento delle risorse del mare ci viene proposta dall’associazione Marevivo, che ci ricorda che appena il 30 per cento del pescato finisce sulle nostre tavole. Il 70 per cento del pescato è scarto e dunque in molti casi non viene lavorato ma gettato in mare. Sapete che noi in Italia mangiamo appena il 10 per cento delle specie ittiche? Il Ministero delle Politiche Alimentari e Forestali ci dice che sono 719 le specie ittiche di interesse commerciale e buone da mangiare, ma noi ne compriamo poco meno di 70 specie: perché? Forse siamo schiavi delle mode alimentari o molto più probabilmente abbiamo perso , ma, schiavi di mode culturali e alimentari, ne mangiamo sì e no il 10%.Oggi ricorre la Giornata Mondiale dell’Alimentazione organizzata dalla FAO e al centro del dibattito c’è l’importante ruolo che l’agricoltura familiare riveste nell’eliminazione della fame e della povertà nel mondo.MEXICO-ENVIRONMENT-FISH

Le specie ittiche più di moda e dunque più acquistate sono: branzino (50%), nasello (30%), orata (45%), rombo (65%), salmone (50%), sogliola (55%), triglia (65%) mentre scartiamo inesorabilmente aguglia, melù, alaccia, bavosa, boga, zerro, zanchetta, capone, cicerello, spatola, sughero, parlotto, pargo, tracina e pesce civetta. Eppure fino a qualche anno fa queste specie erano consumate regolarmente. Per rinnovare la tradizione perduta e evitare gli sprechi. Marevivo ha lanciato in passato due campagne, sempre attuali per ripristinare la tradizione dell’uso del pescato locale attraverso progetti quali “Lo scarto à la carte” che insegna all’uso delle parti di scarto e “La tavola blu” aperto ai futuri chef degli istituti alberghieri. Dice la presidente di Marevivo, Rosalba Giugni:

Gli oceani, che coprono il 71% della superficie del Pianeta, assorbono 1/3 dell’anidride carbonica e producono l’80% dell’ossigeno, sostengono una complessa e indispensabile catena alimentare. Se il mare muore, non ci sarà più vita neanche per l’uomo.

© Foto Getty Images

Fonte: ecoblog.it

Max Giusti con Marevivo per liberare le spiagge dalle cicche di sigaretta

E’ Max Giusti il testimonial della campagna Ma il mare non vale una cicca promossa da Marevivo

Max Giusti, il popolare conduttore televisivo è il testimonial per quest’anno della campagna Ma il mare non vale una cicca promossa da Marevivo, JTI (Japan Tobacco International), con il supporto del Sindacato Italiano Balneari, il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e il sostegno del Corpo delle Capitanerie di Porto. Per il sesto anno, il 2 e il 3 agosto prossimi oltre 1000 volontari saranno presenti lungo gli 8 mila Km di coste italiane per distribuire 120 mila posacenere, tascabili, lavabili e riutilizzabili per chiedere ai bagnanti di non lasciare le cicche di sigaretta in spiaggia e in mare Torna sulle spiagge italiane. Max Giusti che conosciamo per essere attore, comico, conduttore televisivo, doppiatore e imitatore è il testimonial di quest’anno e spiega le motivazioni che lo hanno convinto a sostenere la causa di Marevivo:

Un ponte di 500 km composto interamente da cicche che collega Roma e Cagliari. Quando ho provato a focalizzare quest’immagine sono rimasto a bocca aperta. Si dice sempre che da piccoli gesti nascono grandi risultati. Mai vero come in questo caso: semplicemente spegnere la propria cicca nel posacenere tascabile piuttosto che abbandonarla sulla sabbia porta anni di vita e benessere al nostro mare.

Mediamente, ci dice l’Istituto Superiore di Sanità che un fumatore produce al giorno 12 mozziconi di sigaretta e dunque con la campagna di Marevivo per le sei edizioni fatte si sono risparmiate al mare e alle spiagge 16 milioni di mozziconi grazie all’oltre mezzo milione di posacenere distribuiti gratuitamente. Perché questa campagna è così importante? Perché se ne possono risparmiare all’ambiente in 2 giorni di raccolta nel posacenere (120.000 posacenere x 12 mozziconi) circa 2,8 milioni.max-giusti

I mozziconi di sigaretta sono tra i rifiuti più altamente inquinanti che possono finire nei mari e negli Oceani e infatti la degradazione avviene in circa 5 anni. Peraltro le cicche di sigaretta sono tra i rifiuti più presenti proprio nel Mar Mediterraneo e rappresentano tra il 30% e il 40% dell’immondizia che si trova in acqua.

Carmen Di Penta Direttore di Marevivo dice:

Basta con i mozziconi sulla spiaggia e in mare, una volta e per tutte impariamo a considerare la cicca di sigaretta per quella che è effettivamente: un rifiuto e, come tale, va gettato in maniera corretta.

Fonte: ecoblog.it