Resa pubblica la mappa dei siti per il deposito di rifiuti radioattivi. Immediata la reazione dei territori

Sono 67 le aree candidate a ospitare il Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi: é stata pubblicata la Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee (Cnapi), il documento elaborato dalla Sogin. Immediata la reazione dei territori.

Sono 67 le aree candidate a ospitare il Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi. E’ stata pubblicata la Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee (Cnapi), il documento elaborato dalla Società gestione impianti nucleari (Sogin) che individua le zone dove localizzare in Italia il Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi e il Parco Tecnologico.

Sono cinque le macrozone individuate: Piemonte con 8 aree tra le province di Torino e Alessandria; Toscana-Lazio con 24 aree tra Siena, Grosseto e Viterbo; Basilicata-Puglia con 17 aree tra Potenza, Matera, Bari, Taranto; poi le Isole, con la Sardegna (14 aree) in provincia di Oristano e nel Sud Sardegna ; e la Sicilia, 4 aree nelle province di Trapani, Palermo, Caltanissetta.

QUI la mappa consultabile

Nei giorni scorsi era arrivato il nulla osta alla pubblicazione da parte dei ministeri Sviluppo economico e ambiente e ora si apre una fase di consultazione pubblica, in cui le Regioni, gli enti locali e tutti i soggetti portatori di interesse qualificati possono formulare osservazioni e proposte tecniche.

Il Deposito Nazionale è un’infrastruttura ambientale di superficie dove mettere i rifiuti radioattivi provenienti dalle centrali (di cui si completerà il decommissioning) e dalle attività di medicina nucleare, industriali e di ricerca.

Le reazioni contrarie e le alzate di scudi di territori e istituzioni non si sono fatte attendere.

“Apprendiamo a ‘cose fatte’ e a distanza di anni, dell’inclusione di alcuni comuni pugliesi e lucani tra i siti in cui stoccare residui radioattivi. E’ ferma e netta la contrarieta’ della Regione Puglia a questa opzione. I nostri sforzi verso un modello di sviluppo improntato sulla tutela dell’ambiente e della salute sono noti a livello internazionale. Non si puo’ imporre, ancora una volta, scelte che rimandano al passato piu’ buio, quello dell’assenza della partecipazione, dell’umiliazione delle comunita’, dell’oblio della storia e delle opportunita’”. A dichiararlo e’ il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano.

“La Carta nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee alla localizzazione del Deposito Nazionale dei Rifiuti Radioattivi include anche 22 siti nella provincia di Viterbo (..); il territorio del Lazio presenta gia’ un quadro fortemente impattante legato all’inquinamento nucleare di origine industriale e medica. Questa regione ospita le due ex centrali nucleari di Montalto di Castro, in provincia di Viterbo, e di Borgo Sabotino, in provincia di Latina, oltre al Centro Ricerche dell’Enea Casaccia, nel Comune di Roma, dove si svolgono anche attivita’ di studio e ricerca sulla medicina nucleare”. È quanto dichiara in una nota Massimiliano Valeriani, assessore al Ciclo dei Rifiuti della Regione Lazio, che aggiunge: «Il Lazio non può sostenere un ulteriore aggravio delle condizioni ambientali legate al sito unico dei rifiuti radioattivi».

“In tanti mi stanno contattando in queste ore per avere rassicurazioni e chiarimenti sulla scelta fatta anni fa a livello nazionale per individuare siti idonei per il deposito di rifiuti radioattivi. Ritengo che la Sicilia abbia gia’ dato tanto dal punto di vista ambientale e che individuare strutture del genere nell’Isola non sia per niente opportuno per tante motivazioni che faremo valere”. Cosi’ l’assessore all’Energia della Regione Siciliana, Alberto Pierobon, in un post Facebook.

Levata di scudi unanime in Sardegna contro l’ipotesi di un deposito di scorie nucleari nell’Isola. Alla dura presa di posizione del presidente della Regione, Christian Solinas, si uniscono i Sindaci rappresentati dall’Anci, che bocciano il piano della Sogin nel merito e nel metodo e chiedono “una mobilitazione generale di tutta la Sardegna per un’azione congiunta del Consiglio Regionale, della Giunta, dei parlamentari sardi, dei comuni della Sardegna, delle organizzazioni sindacali e datoriali, delle associazioni e dei comitati civici, della cittadinanza attiva”.

In Piemonte sono coinvolte aree nelle province di Torino ed Alessandria e il vice sindaco della citta’ metropolitana di Torino Marco Marocco ha convocato un incontro con i sindaci dei comuni interessati per esaminare la situazione. L’iniziativa e’ stata presa anche dai vertici della Provincia di Alessandria.

“Sono disposto a fare la guerra pur di non vedere nessun sito sul mio territorio”. E’ la presa di posizione di Luca Grisanti, sindaco di Campagnatico, una delle due realta’ della Toscana comprese nell’elenco delle aree italiane individuate come quelle che potranno potenzialmente ospitare il Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi italiani. Grisanti, primo cittadino del paese della provincia di Grosseto di 2400 abitanti che si estende dal tratto terminale della Valle dell’Ombrone, fin quasi alla sua apertura meridionale verso la pianura della Maremma grossetana, si dice “allibito solo al pensiero”. “E per questo chiedero’ il coinvolgimento di tutti i ‘comitati del no’ esistenti al mondo e poi vediamo. La bellezza e la natura che ci circonda da millenni sarebbero uccise in un solo colpo”, ha aggiunto. Greenpeace in un comunicato sostiene di “non condividere la strategia scelta dall’Italia, basata sull’unica ipotesi di dotarsi di un solo Deposito Nazionale” delle scorie nucleari. Secondo Greenpeace “sarebbe stato più logico verificare più scenari e varianti di realizzazione del Programma, utilizzando i siti esistenti o parte di essi, e applicare a queste opzioni una procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS), in modo da evidenziare i pro e i contro delle diverse soluzioni”.

Fonte: ilcambiamento.it

Milano, sul sito del Comune la mappa dei percorsi ciclabili e gli stalli del bike sharing

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Un valido strumento per individuare piste e strade ciclabili e per trovare facilmente la collocazione degli oltre 280 stalli

Uno strumento in più per cittadini e turisti che vogliono godersi la primavera sulle due ruote. Da oggi (domenica 13 maggio) sul geoportale del Comune di Milano è possibile consultare la mappa georeferenziata dei percorsi ciclabili e degli stalli del BikeMi presenti in città. Un valido strumento per gli amanti della mobilità sostenibile per individuare piste e strade ciclabili – anche da smartphone – e per trovare facilmente la collocazione degli oltre 280 stalli che ospitano una flotta composta da 3650 bici tradizionali e mille a pedalata assistita. Nella mappa (disponibile qui) è possibile geolocalizzare anche le vedovelle – le fontanelle pubbliche di Milano che devono il loro particolare nome al filo d’acqua continuo che sgorga, paragonato al pianto di una vedova – e visualizzare la collocazione dei servizi igienici pubblici.

Il dataset dei percorsi ciclabili è presente anche sul portale Opendata al link

“Il geoportale e il portale dati del Comune di Milano sono sempre più ricchi di informazioni direttamente consultabili online dai cittadini – dichiara Lorenzo Lipparini, assessore alla Partecipazione, cittadinanza attiva e Open data -. Le visualizzazioni che pubblichiamo raggruppano strati informativi differenti, che uniti in una sola mappa, offrono immediatamente un’idea dei servizi presenti e della vastità di informazioni del Comune. All’utilità per chi consulta il geoportale si somma poi la possibilità per sviluppatori e appassionati di servirsi dei nostri dati per sviluppare nuovi servizi e app e creare valore a partire dal nostro patrimonio di dati”.

Con questa nuova mappa si arricchisce quindi l’offerta del geoportale, che contiene al suo interno più di 270 dataset: oltre alle mappe georeferenziate, la sezione Extra offre agli utenti alcune storymap, mappe interattive, corredate da legende e media, che rappresentano un utile strumento per commentare alcuni fatti storici rilevanti. Al link si possono consultare, ad esempio, le mappe delle antiche Porte di Milano, la collocazione dei 100 muri liberi per la street art e i più bei cortili della città. Ma c’è spazio anche per altre curiosità, come la gallery di immagini di Milano divisa in tre categorie: “Milano com’era”, che raccoglie alcune immagini storiche della città, “Milano contemporanea”, ritratto della città che cambia e “Milano curiosa”, che mette insieme alcuni tra i miti, leggende e le curiosità legate ad alcuni luoghi simbolo del capoluogo lombardo. Il geoportale è costantemente aggiornato con nuovi contenuti e nuove mappe e permette di gestire e condividere in maniera integrata tutti i dati geografici in possesso del Comune di Milano, consentendo così una pubblicazione agile e snella dei dati territoriali anche in formato open. Per effettuare una ricerca è sufficiente inserire una chiave all’interno del catalogo o scegliere tra le diverse tematiche proposte (ambiente, educazione, mobilità, territorio, topografia, storiografia) e il sistema rilascerà l’informazione mappata e disponibile per il download. Mercoledì 16 maggio il geoportale del Comune di Milano sarà presentato dall’assessore Lorenzo Lipparini nel corso della conferenza annuale di Esri, la manifestazione più articolata e completa a livello nazionale nel settore delle tecnologie geospaziali, che si svolgerà a Roma.

Fonte: ecodallecitta.it

Tesla Supercharger in Italia: la mappa aggiornata

Entro il 2017 arriveranno nuovi Tesla Supercharger in Italia. Ecco la mappa aggiornata dei punti di carica.tesla-supercharger-italia-stazioni

In arrivo nuovi Tesla Supercharger in Italia entro il 2017. Le maxi stazioni di ricarica fornite da Tesla raddoppieranno in tutto il mondo portando passando dai 5.400 punti attuali fino ai 10.000 entro fine anno. Il boom sarà ovviamente negli Stati Uniti con un aumento del 150% in California, dove ha sede l’azienda di Elon Musk, che accoglierà 1.000 nuove colonnine di ricarica. Come si può vedere dalla mappa, anche l’Italia sarà attraversata da un potenziamento della rete: i Tesla Supercharger in Italia passeranno da 19 a 28. I nove nuovi punti di ricarica interessano soprattutto il Sud e le isole: il Tesla Supercharger in Sicilia sarà a Campofelice di Roccella (provincia di Palermo) mentre in Sardegna verrà installato a Olbia. Saranno interessati anche l’Abruzzo, dove la località scelta è San Giovanni Teatino (provincia di Chieti) e la Puglia che potrà contare sulle stazioni di Cerignola (provincia di Foggia) e Monopoli (provincia di Bari), nei pressi dell’autostrada Adriatica A26. In Calabria, invece, saranno Morano Calabro (provincia di Cosenza) e Palmi (provincia di Reggio Calabria) a ospitare i Tesla Supercharger. Trento e Brescia sono invece le uniche due località del Nord previste nel piano di ampliamento di Tesla. Consentiranno di ricaricare una Tesla Model S con batteria da 90 kWh in circa 40-50 minuti ma è probabile che molte di queste stazioni di ricarica offriranno potenza sino ad oltre 350 kW con ricariche stimate in circa 10 minuti. La novità riguarda il posizionamento di alcune stazioni: non tutte nei pressi delle autostrade come avvenuto prevalentemente finora ma diversi centri urbani per agevolare sempre di più la ricarica ai proprietari di Tesla. Una mossa che strizza l’occhio ai futuri possessori della Tesla Model 3, che attendono le prime consegne a partire dall’estate 2017. Inoltre l’azienda gli oltre 9.000 Destination Charger disponibili presso alberghi, resort e ristoranti cresceranno fino a 15.000 ma la mappa non fornisce dettagli in merito. L’unica certezza riguarda i Tesla Supercharger che per i nuovi clienti non saranno più gratis a vita: previsto comunque un bonus di 400 kWh, che consente una percorrenza di circa 1.600 km.

Fonte: ecoblog.it

E’ nato Casentino che Cambia, il nostro primo portale territoriale!

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Lo abbiamo immaginato, progettato, per mesi abbiamo lavorato per realizzarlo… Finalmente è online! Si prova sempre un’emozione speciale quando un’idea prende forma e oggi siamo felici di annunciarvi la nascita del nostro primo portale territoriale: Casentino che Cambia! Alcuni purtroppo ne conoscono a malapena il nome, altri ne hanno sentito parlare, pur non sapendolo esattamente collocare geograficamente. Nel cuore della Toscana, il Casentino non solo esiste ed è una terra incantevole, ma rappresenta anche testimonianza ideale di quell’Italia viva e in fermento che abbiamo deciso di scoprire, raccontare, valorizzare e contribuire a mettere in rete. Abbiamo deciso di far questo mantenendo un duplice sguardo: nazionale e locale al contempo, affinché questo approccio possa favorire quelle contaminazioni positive e quel rafforzamento reciproco che ci auspichiamo avvenga sempre più tra le realtà virtuose italiane. Sin dalle prime fasi di questo progetto, abbiamo così ideato la creazione di una rete di portali territoriali e tematici interconnessi tra loro, in cui realizzare una mappatura più approfondita di quei luoghi, attivare redazioni locali, avviare processi di messa in rete e facilitazione tra utenti e progetti, proporre una serie di strumenti che rendano possibile un alto livello di interattività fra cittadini e realtà mappate, costruendo un social orientato all’azione.

Un’idea che è finalmente diventata realtà!WP_20150524_12_13_22_Pro1

Il portale web “Casentino che Cambia”  è uno strumento innovativo che ha lo scopo di far emergere tutte le esperienze virtuose di valorizzazione del territorio casentinese. Sul sito www.casentinochecambia.org  si può trovare:

– una mappa sempre aggiornata in cui sono geolocalizzate tutte le realtà che abbiamo incontrato, con schede di approfondimento e video realizzati dallo staff di Italia che Cambia;

– un giornale aggiornato quotidianamente dalla redazione locale, coordinata da Daniela Bartolini
– una sezione “social” in cui ogni utente registrato potrà interagire con gli altri e con le realtà della mappa, commentare gli articoli, proporre le sue iniziative e organizzare eventi.

Promosso in collaborazione con la Fondazione Giuseppe e Adele Baracchi  e con il Centro Creativo Casentino , “Casentino che Cambia” è stato presentato ieri 24 maggio a Bibbiena nel corso di una giornata in cui, oltre alla presentazione del nuovo portale web e delle sue funzionalità, si è svolto l’incontro con i veri protagonisti del Casentino che Cambia: tutte quelle persone che amano questa splendida terra e che ogni giorno contribuiscono a valorizzarla puntando sul turismo responsabile, sulla cultura, sulla biodiversità, sui prodotti e le eccellenze locali.IMG_20150524_161029-11-1024x616

Storie, luoghi, progetti e soprattutto volti che si alternano nel documentario “Viaggio nel Casentino che Cambia”, realizzato da Daniel Tarozzi, proiettato in anteprima ieri a Bibbiena. Con le sue foreste, i suoi territori incontaminati, il suo saldo legame con le tradizioni e la sua energia vitale, il Casentino ha le caratteristiche ideali per inaugurare uno strumento, quello dei portali territoriali, pensato per rafforzare il rapporto delle persone con i luoghi, promuovendo pratiche sostenibili e resilienti.

Cosa aspetti a scoprirlo?

Leggi il resoconto della presentazione del 24 maggio a cura di Daniela Bartolini

fonte: italiachecambia.org

Cascine a Milano: ecco l’ultima mappa aggiornata

Cascine milanesi. Pronta la mappa aggiornata delle 30 cascine (comunali e non) di Milano, scaricabile dal sito del Comune e in distribuzione in cartaceo. Informazioni su agricoltura, storia, itinerari, prodotti e servizi del patrimonio rurale di Milano, per valorizzare l’agricoltura e promuovere la qualità e la sicurezza del cibo379115

Dall’offerta di prodotti della campagna a km zero alle attività socio-culturali, ricreative ed educative rivolte ai milanesi e ai turisti, come i servizi di ospitalità e ristorazione; le iniziative didattiche per le scuole e le visite guidate: il Comune ha “mappato” le 30 cascine (comunali e non) del distretto agricolo milanese. La mappa, realizzata dal Comune di Milano in collaborazione con il DAM, distretto agricolo milanese, e il Touring Club Italiano, con il contributo di Esselunga, è disponibile sul sito http://www.comune.milano.it, anche in alta risoluzione per la stampa tipografica, ed è in distribuzione nelle prime 10.000 copie, in diversi punti della città, tra cui l’Expo Gate davanti a piazza Castello, l’Urban Center in Galleria Vittorio Emanuele, in tutte le 30 cascine e nelle sedi del Touring Club. L’intento è quello di far conoscere al pubblico le attività che si svolgono nelle aziende agricole milanesi, come le coltivazioni locali, l’allevamento e la vendita diretta dei prodotti della terra. La mappa illustra le peculiarità di ciascuna realtà, a partire dalle sue origini e dalla sua storia, in alcuni casi anche molto antica perché risalente all’epoca degli ordini monastici o addirittura agli insediamenti dell’età romana. Dai secoli passati al presente, la mappa dedica grande attenzione alle attività di fruizione pubblica che oggi si svolgono in cascina: produzione e commercializzazione dei prodotti dell’agricoltura e dell’allevamento a filiera corta, agriturismo e ippoturismo, accoglienza di persone in difficoltà e progetti contro l’emarginazione sociale, offerta di tirocini e stage per studenti, campus estivi, feste tradizionali legate al mondo rurale, eventi artistico-musicali e persino aggiornamenti tecnico-professionali sulle fitopatologie. Oltre alla presenza di ghiacciaie, molini, marcite e fontanili, la vicinanza a punti di interesse storico-artistico come chiese e abbazie, sono indicati gli itinerari ciclopedonali di collegamento tra le cascine e le informazioni utili per raggiungerle anche con i mezzi pubblici. A Milano la superficie agricola utilizzata è pari a 2.910 ettari, su una superficie comunale complessiva di 18.175 ettari. Le imprese agricole sono 117, circa 60 con terreni agricoli in esercizio nel Comune di Milano e una trentina fanno parte del distretto agricolo milanese. Tra mais, riso, latte, carne, ortaggi e fiori, la produzione agricola milanese è stimabile in circa 10 milioni di euro all’anno.

 

La mappa delle 30 cascine del distretto agricolo milanese [3,07 MB]

 

30 cascine a Milano: l’elenco con indirizzi, servizi e caratteristiche [6,86 MB]

Fonte: ecodallecittà.it

Da Officinae Verdi la mappa dell’Italia a energia pulita

Piemonte, Umbria e Marche le tre Regioni italiane ad aver destinato la quota maggiore di finanziamenti europei all’efficienza energetica e alla produzione di energia da fonti rinnovabili.  Ben 2,1 miliardi di euro di fondi UE per 5.802 progetti legati all’efficienza energetica e alle fonti rinnovabili. Questa la mappa dell’Italia che utilizza l’energia pulita in modo intelligente, elaborata da Officinae Verdi; la Energy Efficiency Company, nata dalla joint venture UniCredit – WWF Italia, ha effettuato uno screening dei progetti greentech, verificando la sostenibilità economico-finanziaria e le leve finanziarie pubblico-private attivabili. Si scopre così che Piemonte, Umbria e Marche sono le tre Regioni italiane ad aver destinato la quota maggiore di finanziamenti europei all’efficienza energetica e alla produzione di energia da fonti rinnovabili. Nel dettaglio il Piemonte ha investito 250 milioni di euro (il 13% di 2 miliardi di euro di finanziamenti monitorati), l’Umbria 53 milioni di euro su 576 milioni (il 9%) e le Marche 54 milioni di euro sul totale di quasi 600 milioni di euro (9%). Non solo. Ad oggi in 10 Regioni – Abruzzo, Calabria, Campania, Lazio, Liguria, Piemonte, Puglia, Sicilia, Umbria e Veneto – tali finanziamenti risultano essere ancora in corso, con il 2015 come termine ultimo per spendere le risorse residue dei fondi strutturali.Immagine

In tal senso i 50 milioni di euro destinati dal Lazio alle piccole e medie imprese che vogliono investire sull’uso efficiente delle risorse energetiche e la produzione verde per il Lazio, costituiscono un vero e proprio record. Seguono Abruzzo con oltre 44 milioni di euro e Veneto con 39 milioni di euro. Sul fronte “normativo” invece, sono Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, Emilia Romagna, Trentino Alto Adigee Puglia le Regioni più virtuose, che si sono dotate di leggi che rendono obbligatori interventi di efficienza energetica, uso di energia da fonti rinnovabili e certificazione energetica degli edifici.  “Quella dell’Italia a “energia pulita” – ha dichiarato Giovanni Tordi Amministratore Delegato di Officinae Verdi – è una mappa articolata e complessa, che è necessario monitorare perché ad oggi ammonta ancora a 4,4 Mtep/anno di energia primaria risparmiata il gap che separa l’Italia dall’obiettivo europeo del 20% di efficienza energetica al 2020 e l’impegno delle amministrazioni regionali è fondamentale nel dare seguito ai provvedimenti nazionali e cogliere l’opportunità di innovazione e sviluppo offerta dai fondi strutturali europei. Gli investimenti in energie rinnovabili ed efficienza energetica – ha aggiunto Tordi – possono far ripartire la nostra economia grazie ad un modello di sviluppo diffuso a basso impatto ambientale ma ad alto tasso di occupazione e innovazione tecnologica, con importanti possibilità di ricerca applicata: i soli interventi per la riqualificazione energetica degli edifici hanno mobilitato, al 2013, 19 miliardi di euro di investimenti e attivato tra diretto e indotto 280mila posti di lavoro. Fonte: Rinnovabili.it

La mappa Nasa delle morti per inquinamento atmosferico

Un planisfero dei decessi dovuti all’inquinamento da polveri sottili. Con qualche sorpresapollution_excess_deaths_lrg-1-586x293

Milioni di persone, ogni anno, muoiono a causa di patologie scatenate dall’inquinamento atmosferico. Sulla base dei dati di uno studio sulle morti da inquinamento atmosferico, la Nasa ha compilato una mappa globale che evidenzia le nazioni nelle quali i tassi di mortalità prematura. Un planisfero che ricalca, come idea, ma non come sostanza, le mappe globali della luminosità che descrivono con grande immediatezza i processi di antropizzazione e di urbanizzazione in corso. La mappa abbraccia i dati sul numero medio di morti per 1000  chilometri quadrati nel periodo fra il 1° gennaio 1850 e il 1° gennaio 2000 a causa del particolato fine. Le aree marroni scure (soprattutto in India e Cina) hanno più morti premature rispetto alle aree marrone chiaro e alle aree gialle, mentre le zone in azzurro hanno addirittura migliorato la situazione rispetto al 1850, con un trend in diminuzione delle morti per inquinamento (alcune zone industriali della Gran Bretagna, del Sud  degli Stati Uniti, dell’India e del Brasile). La reversibilità di alcune situazioni è un dato molto interessante e rassicurante. La mappa è il risultato dello studio condotto da Jason West dell’Università del Nord Carolina. Nello studio –pubblicato su Environmental Research Letters – West stima che 2,1 milioni di morti, ogni anno, siano legati a questo tipo di inquinamento atmosferico. L’inquinamento da polveri sottili è composto da una miscela di ingredienti quali gli acidi e le particelle di polvere. Secondo la Us Environmental Protection Agency, la dimensione delle particelle inalate è direttamente legata alla loro capacità di provocare problemi di salute. Le particelle fini (quelle che misurano 2,5 micrometri di diametro o meno) sono le più pericolose perché hanno maggiori possibilità di raggiungere i polmoni attraverso la bocca e il naso.

Fonte:  Nasa

 

Salento: per i ciclisti in “panne” 440 sedi per riparare la bici. Coinvolte anche le attività commerciali

Sei in giro in bicicletta in Salento e sei in “panne”? Ci pensa “Ciclostop ripara e via” mettendo a disposizione in 97 comuni oltre a una mappa (con 440 fermate tra sedi istituzionale e attività commerciali) tutto il materiale occorrente per riparare gratis la due ruote

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Il programma della seconda edizione del progetto, promosso dall’organizzazione Bicinema e sostenuto dalla Provincia di Lecce, insieme a numerosi altri enti ed associazioni del territorio, è stato presentato oggi a Palazzo Adorno dall’assessore provinciale ai Trasporti e alla Mobilità Bruno Ciccarese, dal direttore scientifico di Bicinema Tiziana Dollorenzo, dal responsabile Bicinema Diego Solari e dalla referente dell’Organizzazione Delia Solari. Dal 2011 l’organizzazione Bicinema.it sostiene la cultura attraverso l’uso della bicicletta nei Cinema e Teatri, e nel 2012 ha risposto all’appello internazionale “Salva i ciclisti” lanciato dal noto quotidiano inglese “Times” con il progetto “CicloStop ripara e via”, al quale ha subito aderito la Provincia di Lecce. Il progetto prevede la creazione di fermate nelle principali sedi istituzionali ed attività commerciali di Lecce e dei 97 Comuni salentini, dove i ciclisti possono riparare gratuitamente e in modo autonomo la propria bicicletta in panne. Si tratta in pratica di veri e propri pit-stop, in cui poter riparare, per esempio, una semplice foratura o gonfiare la ruota della bicicletta. Piccoli interventi “salva ciclisti” possibili grazie alla disponibilità gratuita di un kit-officina composto da pompa, camere d’aria, toppe, mastice, togli copertoni, salviette, guanti, carta vetrata, chiave 14-15. Partita ad aprile 2012 con l’attivazione di 33 fermate, dopo appena un anno di intenso lavoro su tutto il territorio salentino, la rete delle fermate “officina” è stata allargata ulteriormente raggiungendo quota 440. Tra queste compaiono, oltre a quelle della Provincia di Lecce (Palazzo dei Celestini, via Botti, Museo “Castromediano”, Biblioteca “Bernardini”), le sedi delle seguenti istituzioni: Comune di Lecce, Regione Puglia, Università del Salento, Accademia delle Belle Arti, Conservatorio Musicale Tito Schipa, Puglia Promozione, Unesco in bici, Federazione ciclistica italiana, Questura di Lecce, Ospedale Vito Fazzi, Ex ospedale Fazzi, Ex Opis, Oncologico Sede Asl Lecce 1 Via Don Minzoni, Tribunale civile, Vigili del fuoco, Cigl, Cisl, Uil, CsvSalento, Camera di Commercio, Miur, Apulia Film Commission, Agis. E sarà proprio la Provincia di Lecce, che da subito ha creduto e sostenuto “CicloStop” attraverso l’assessorato ai Trasporti e Mobilità di Bruno Ciccarese, ad ospitare l’avvio ufficiale del progetto. Venerdì 29 marzo via a un doppio appuntamento: alle 19.30, nel Museo provinciale “Sigismondo Castromediano” a Lecce, le prime mappe realizzate con tutti gli indirizzi delle 440 fermate saranno consegnate ai rappresentanti delle istituzioni, ai commercianti e a tutti i cittadini; alle 21.30, dall’atrio di Palazzo dei Celestini sempre a Lecce, prenderanno il volo 440 lanterne – mongolfiera, pari al numero delle fermate salva ciclisti, che illumineranno il cielo della Città offrendo un suggestivo ed originale spettacolo notturno. L’incontro sarà accompagnato da un interprete della Lingua italiana dei segni. Entusiasta per l’ulteriore sviluppo del progetto l’assessore provinciale ai Trasporti e alla Mobilità Bruno Ciccarese dichiara: “Continuiamo un percorso in cui l’Amministrazione provinciale ha creduto tantissimo per l’originalità, l’entusiasmo e la passione che animano i suoi organizzatori. La Provincia è tornata a mettere a disposizione le proprie sedi istituzionali per le fermate CicloStop perché crede nella mobilità “dolce”, alternativa e sostenibile e nel lavoro straordinario fatto dall’Organizzazione Bicinema per incentivarla”. Per conoscere tutti gli indirizzi di “CicloStop ripara e via” anche quest’anno è stata realizzata una mappa, ma con una novità. Oltre ad essere consultabile, infatti, la nuova mappa “Controvento”, che si potrà ritirare in tutte le fermate, avrà anche un’altra funzione: potrà essere utilizzata in caso di necessità dai ciclisti per proteggersi contro il vento in bicicletta. Un richiamo al passato, quando chi usava la bicicletta si riparava con i fogli di giornale sul petto, sotto la giacca e il cappotto. Un ricordo che invita ad utilizzare il foglio per un riciclo dei saperi. L’Organizzazione Bicinema ha pensato, inoltre, di installare un totem a disposizione di tutti i cittadini, che sarà ospitato dalla Provincia di Lecce all’interno dell’atrio di Palazzo dei Celestini, sul quale si potranno leggere tutti gli indirizzi raccolti nella Città di Lecce e in provincia e in alcuni cinema e teatri della Regione Puglia convenzionati Bicinema. A partire da aprile prossimo in tutte le fermate CicloStop saranno sostituite le vetrofanie e gli adesivi di riconoscimento dell’iniziativa con una nuova immagine in evidenza su totem e mappe. Altre iniziative sono legate a questa nuova edizione di Ciclostop. All’interno della rete della Città di Lecce sono state ideate alcune fermate dedicate ai bambini. L’iniziativa intitolata “Il CARTELLONE – Fermate per l’Infanzia nel Mondo” consiste in un elenco di indirizzi utili, nazionali ed internazionali, per genitori ed educatori, sui bisogni del bambino: dal divertimento allo studio, dalle cure mediche all’esperienza d’arte nei processi di apprendimento. “Il CARTELLONE” sarà installato presso il Museo provinciale “Sigismondo Castromediano” e la Biblioteca provinciale “Nicola Bernardini” di Lecce, il Comune di Lecce e la ASL Lecce 1, nelle farmacie cittadine, presso la libreria Feltrinelli e il CineTeatro DB d’essai. L’organizzazione Bicinema, inoltre, promuove il progetto “Give me a bike” per recuperare le bici in disuso, ripararle nella ciclofficina Bicinema e distribuirle nei centri sociali e alle associazioni internazionali per un nuovo utilizzo da parte di chi non ha la possibilità di acquistare una bicicletta nuova. All’interno della mappa CicloStop si possono trovare le indicazioni rivolte ai cittadini per consegnare le biciclette in disuso presso la sede Bicinema, in via Principi di Savoia 4. Infine, con l’iniziativa “In bici al cinema”, i cittadini che useranno le due ruote per andare al cinema e al teatro, nelle sale convenzionate a Lecce e in tutte le città capoluogo della Puglia avranno uno sconto al botteghino.

Fonte. Eco dalle città