Mantova, 5mila metri cubi di liquami nei canali: è disastro ambientale

Le analisi dell’Arpa hanno evidenziato lo sversamento di residui di un allevamento zootecnico di suini nel canale Seriola. Ci vorranno anni perché l’ecosistema ritorni alle condizioni precedenti. L’allarme è scattato martedì 28 ottobre e a poche ore dall’accaduto le guardie forestali del mantovano hanno parlato di “disastro ambientale mai visto” in quella zona: fra Carpenedolo e Gazoldo, nelle acque del canale Seriola sono stati sversati cinquemila metri cubici di liquami che hanno ricoperto con una schiuma maleodorante dodici chilometri di acqua corrente arrivando all’Osone e al vaso Gambino. Flora e fauna sono andate distrutte e ci vorranno anni perché l’ecosistema possa tornare allo stato precedente e le acque possano essere nuovamente ripopolate. I danni non sono limitati alle acque, ma interessano anche i terreni adiacenti al corso d’acqua. Gli agenti della polizia locale sono intervenuti sul posto insieme alle guardie forestali e ai referenti per le questioni ambientali dei diversi comuni interessati. I tecnici dell’Arpa hanno effettuato i prelievi e nel giro di poche ore sono stati resi pubblici i risultati delle analisi: si tratta di liquami provenienti da un allevamento zootecnico di suini. Principale indiziata per il reato di disastro ambientale è un’azienda di Gozzolina di Castiglione, già denunciata in passato per violazioni delle leggi ambientali. In questa azienda sono presenti due vasche contenenti 5mila metri cubici di liquami ciascuna e l’ipotesi è che una delle due sia stata collegata con un tubo al canale permettendo lo sversamento degli escrementi suini. Il canale Seriola nasce a Carpenedolo di Brescia e attraversa numerosi comuni mantovani: Castiglione, Medole, Castel Goffredo, Ceresara, Piubega, Gazoldo. Inoltre il canale è collegati ad altri corsi d’acqua come l’Osone e il vaso Gambino, il che rende estremamente difficoltoso circoscrivere l’area del disastro ambientale.Immagine-620x344

Fonte:  Gazzetta di Mantova

Foto | Youtube

Boscoincittà e Parco Nord: proteggere i boschi urbani per difendere il clima

EMoNFUr Life+10 Env/It/399 studierà e monitorerà cinque “polmoni verdi” lombardi: Parco Nord e Boscoincittà a Milano, Bosco Fontana e foresta Carpaneta a Mantova, il Bosco Maristella di Cremona e due boschi urbani in Slovenia. Oltre a fornire dati sulla biodiversità, il progetto vuole evidenziare la capacità di riduzione della temperatura dell’aria del verde urbano. In vista delle torridi estati … Attori italiani: ERSAF, Parco Nord Milano e Regione Lombardia

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Il progetto EMoNFUr si inserisce all’interno delle politiche europee sulla protezione delle aree forestali e sulla biodiversità e contribuirà ad accrescere nelle comunità locali la consapevolezza sull’importanza del ruolo delle foreste urbane che, proprio per la loro vicinanza alle città, hanno una funzione fondamentale nell’equilibrio ambientale, nel contenimento dell’inquinamento e del cambiamento climatico, nonché nella produzione di beni e servizi per la collettività. 

Il progetto EMoNFUr Life+ 10 Env/It/399, che si concluderà nel settembre 2014, fornirà dati sulla biodiversità vegetale e animale, sulla capacità di riduzione della temperatura dell’aria tramite la capacità di cattura da parte dei boschi del biossido di carbonio, nonché dati sulla conservazione del suolo e metterà in atto strategie e metodologie di indagine e raccolta dati che potranno essere applicate alle foreste urbane e periurbane nel resto d’Italia e d’Europa.

“EMoNFUr – Establishing a Moitoring Network to assess lowland Forest and Urban plantation status in Lombardy Region and Slovenian” (LIFE+ 10 ENV/IT/399) nasce dalla volontà di ERSAF – Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste, del Parco Nord Milano, di Regione Lombardia – DG Sistemi Verdi e Paesaggio, dell’Istituto Forestale Sloveno e del Ministero Sloveno per l’Agricoltura e le Foreste e si inserisce negli obiettivi proposti dalla Unione Europea sulla politica ambientale.

Per ulteriori informazioni: www.emonfur.eu

Fonte: eco dalle città