Il vaccino contro la malaria funziona ma l’Oms frena gli entusiasmi

Il vaccino contro la malaria messo a punto da ricercatori americani sembra funzionare ma l’Organizzazione mondiale per la sanità invita a essere cautimalaria-594x350

I ricercatori statunitensi hanno riferito di una svolta nella ricerca di un vaccino per la malaria, la malattia trasmessa dalle zanzare che fa ammalare 250 milioni di persone ogni anno nel mondo e ne uccide 800 mila all’anno . Il test è stato effettuato su 44 volontari come riferito dagli scienziati del National Institutes of Health, Marina Militare degli Stati Uniti e Esercito. Anche se i risultati sono promettenti sono necessari ulteriori test approfonditi, tuttavia questa è la prima volta che il vaccino di prova ha mostrato il 100 per cento di affidabilità nel proteggere i soggetti dalla malattia tropicale trasmessa dalle zanzare. Molto cauta l’Oms (WHO in inglese) il cui portavoce Tarik Jasarevic da Ginevra fa sapere che per l’Organizzazione Mondiale della Sanità la notizia di un vaccino contro la malaria era la benvenuta, anche se ci sono diversi altri vaccini in fase di sviluppo e che era troppo presto per stimare l’impatto che potrebbe avere la salute pubblica. Il vaccino sperimentale chiamato PfSPZ è prodotto dalla società Sanaria del Maryland e contiene i parassiti della malaria raccolti dal vivo attraverso un faticoso processo di dissezione delle ghiandole salivari delle zanzare. Questi parassiti immaturi, noti come sporozoiti sono poi indeboliti e quindi non possono provocare la malattia. Così viene prodotto il vaccino e iniettato per via endovenosa più volte per vari mesi.

Stephen Hoffman Ceo di Sanaria ha tenuto una chat pubblica in cui ha risposto alle domande del pubblico tra cui come è stato finanziata la ricerca:

Finora, il progetto è costato più di 100 milioni di dollari e i fondi provengono da molte fonti: borse di studio a sostegno della sperimentazione clinica da parte dell’Istituto Nazionale di allergie e malattie infettive (NIAID), NIH, dalla Bill e Melinda Gates Foundation; ulteriore supporto è venuto dal programma militare Malattie Infettive, il Naval Medical Research Center, TI-Pharma (una non-profit olandese), Vaccine Initiative europea, Marathon Oil, la Commissione Tanzania sulla scienza e la tecnologia, Istituto Superiore di Sanità Ifakara (Tanzania), TPH svizzero, Centro tedesco per la ricerca sulle infezioni e l’Università di Tubinga, Università di Oxford, Barcelona Centre for International Health Research, Wellcome Trust, Istituto per la Salute OneWorld con i fondi della Fondazione Gates, lo Stato del Maryland, e altri. Il nostro obiettivo è eliminare la malaria e prevediamo un profitto significativo dalla vendita del vaccino per i viaggiatori.

Fonte: CNN, The Malay Mail

Smog, in Asia è un killer più pericoloso della malaria

 

Secondo uno studio pubblicato dalla rivista Environmental Health Perspectives nelle aree ricche di smog e più inquinate dai metalli pesanti, nei paesi in via di sviluppo, i danni alla salute causati dall’inquinamento sono più gravi di quelli causati dalla malaria.237657295_3037b9915c_o-586x390

 

Lo smog fa male alla salute molto più che la malaria: lo studio di 373 siti in Indonesia, Filippine e India ha dimostrato, secondo i ricercatori della Icahn School of Medicine di New York, un’incidenza dell’inquinamento sulla salute umana ben più marcata dell’impatto che ha invece, nelle stesse zone del pianeta, la malaria. Che vivere circondati dall’inquinamento non sia esattamente il top per la nostra salute è stato dimostrato più volte, ultima ma non ultima (non fosse per il fattore geografico) con la mappatura dell’incidenza dello smog sulla qualità della vita dei cittadini milanesi, avviata e realizzata dal professor Luigi Bisanti, Direttore del Servizio di Epidemiologia dell’Asl di Milano. Che però l’inquinamento fosse più dannoso, nei paesi in via di sviluppo, della malaria è qualcosa che ha stupito in molti: degli 8,6 milioni di abitanti vicino ai siti di ricerca in Indonesia, India e Filippine, scrivono gli autori nello studio pubblicato sull’autorevole rivista Environmental Health Perspectives, circa 8 milioni soffrono di qualche malattia, disabilita’ o muoiono a seguito dell’esposizione costante all’inquinamento atmosferico: secondo gli studiosi due terzi di questi sono bambini o mamme in età fertile. Piombo, cromo e altri metalli pesanti, tutti fattori di incidenza su gravi malattie cardiovascolari e respiratorie, che sempre più spesso hanno conseguenze peggiori, sulla salute umana, della tanto temuta malaria; insomma, la malattia che ha infettato l’umanità negli ultimi 50mila anni è oggi battuta su tutta la linea da ciò che l’uomo ha prodotto negli ultimi 200 anni: il folle inquinamento. Di questo passo entro il 2050 la causa di morte principale su tutto il pianeta sarà l’inquinamento, per quella che qualcuno ha ribattezzato Airpocalypse: secondo alcune indiscrezioni non confermate in Cina è già la quarta causa di morte prematura.1,2 milioni di morti in Cina dal 2010: la stima fatta recentemente dal New York Times, riprendendo i dati dell’Oms, è spaventosa, ci figura un mostro più cattivo e spietato del nazismo. 1,2 milioni di morti. Il 40% del totale, sull’intera faccia della terra. Di questo passo potrebbero arrivare, sommando Cina ed India, a 3,6 milioni di morti all’anno nel giro di pochi anni.

Fonte. Ecoblog