Roma multata dalla UE per la gestione dei rifiuti

Per l’unione europea parte dei rifiuti ancora non viene sottoposta ad un trattamento idoneo sia a Roma che nel Lazio e sotto accusa è in particolare la frazione organica per cui non esiste una rete integrata ed adeguata di impianti di gestione380662

Mercoledì 15 ottobre, la notizia della sentenza della Sesta Sezione della Corte Europea che condanna la capitale per “inadempimento di uno Stato sul piano di gestione, realizzazione di una rete adeguata e integrata di impianti di smaltimento, obbligo di istituire un trattamento dei rifiuti che assicuri il miglior risultato per la salute umana e la protezione dell’ambiente”.  Chiudere Malagrotta quindi non è bastato. Parte dei rifiuti ancora non viene sottoposta ad un trattamento idoneo sia a Roma che nel Lazio e sotto accusa è in particolare la frazione organica per cui non esiste una rete integrata ed adeguata di impianti di gestione. Sulla questione si è espressa anche Legambiente che chiede di guardare al futuro: “È arrivata anche la bocciatura dell’Europa a palesare il pessimo stato in cui versa la gestione dei rifiuti della nostra regione – ha dichiarato Roberto Scacchi Presidente di Legambiente Lazio – e a dimostrare che senza differenziata e impianti per trattare l’organico a Roma e nel Lazio non si va da nessuna parte. Dopo Malagrotta, serve andare oltre“. Nonostante le difficoltà, dei progressi sono stati fatti e il sindaco di Roma, Ignazio Marino, tiene a sottolineare che la chiusura della grande discarica ha segnato comunque una svolta, anche agli occhi della Comunità Europea. “I rilievi mossi dalla Corte europea al nostro Paese per l’inadeguatezza del trattamento dei rifiuti in alcune discariche del Lazio fino al 2012, confermano una volta di più che la nostra decisione di chiudere, dopo ben 50 anni, Malagrotta abbia segnato una vera e propria svolta per il rientro nella legalità del ciclo dei rifiuti e per la tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini” ha dichiarato in una nota il sindaco Marino. “Voglio inoltre ricordare che non ricorrendo più alla discarica Malagrotta è stato possibile chiudere la procedura di infrazione e Roma, dunque, oggi può di nuovo accedere ai fondi strutturali europei”.

 

Fonte: ecodallecitta.it

Commissione europea contro l’Italia per trattamento inadeguato dei rifiuti nel Lazio

La Commissione Europea ha deferito l’Italia alla Corte di giustizia: la discarica di Malagrotta a Roma e altre discariche nella regione Lazio sono state infatti riempite con rifiuti che non hanno subito il trattamento prescritto dalla legislazione UE in materia di rifiuti.

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La Commissione Europea, su raccomandazione del commissario per l’ambiente Janez Potočnik, ha deciso di deferire l’Italia alla Corte di giustizia per non aver rispettato le prescrizioni della legislazione UE in materia di rifiuti. A causa di un’interpretazione restrittiva da parte delle autorità italiane del concetto di un sufficiente trattamento dei rifiuti, la discarica di Malagrotta a Roma e altre discariche nella regione Lazio sono state infatti riempite con rifiuti che non hanno subito il trattamento prescritto dalla legislazione UE. Le discariche che operano in violazione della legislazione UE sui rifiuti, afferma la Commissione, costituiscono una grave minaccia per la salute umana e per l’ambiente. La direttiva sulle discariche dei rifiuti, spiega la Commissione, stabilisce che i rifiuti da collocare in discarica devono essere trattati in precedenza, ossia devono subire alcuni “processi fisici, termici, chimici, o biologici, inclusa la cernita, che modificano le caratteristiche dei rifiuti allo scopo di ridurne il volume o la natura pericolosa e di facilitarne il trasporto o favorirne il recupero”. Un’inchiesta europea ha invece rivelato che alcuni dei rifiuti urbani prodotti nel Lazio non sono trattati in impianti di trattamento meccanico-biologico (MBT) prima della collocazione in discarica, perché il Lazio non dispone di una capacità sufficiente in questo settore. Di conseguenza, una parte dei rifiuti urbani collocati nella discarica di Malagrotta e in altre discariche del Lazio non subisce il trattamento appropriato, che dovrebbe includere un’adeguata cernita dei rifiuti in flussi di rifiuti e la stabilizzazione della loro parte organica. Secondo le ultime informazioni fornite dalle autorità italiane, continua la Commissione Europea, circa 735.000 tonnellate di rifiuti non subiscono il suddetto trattamento nella provincia di Roma ogni anno oltre a 120.000 tonnellate nella vicina provincia di Latina. L’Italia, aggiunge la CE, ritiene che i rifiuti collocati nelle discariche nelle province di Latina e Roma possano essere considerati “trattati”, in quanto sono stati frantumati prima di essere interrati. Tuttavia, secondo la Commissione, il fatto di frantumare o sminuzzare rifiuti indifferenziati prima di interrarli non è sufficiente al fine di prevenire o ridurre, per quanto possibile, gli effetti negativi sull’ambiente e qualunque rischio che ne derivi per la salute umana, il trattamento deve comprendere anche una corretta selezione dei diversi flussi di rifiuti. Per questi motivi, la Commissione ha inviato una lettera di costituzione in mora in data 17 giugno 2011 e un parere motivato in data 1° giugno 2012. Dopo aver esaminato le risposte trasmesse dalle autorità italiane, la Commissione ha concluso che gli inadempimenti relativi al trattamento dei rifiuti in Lazio continueranno probabilmente fino al 2015.

Fonte: eco dalle città