Alessandro, l’ex operaio che gira per la città con una libreria itinerante

Alessandro Minnella è un ragazzo giovane e pieno di sogni: così, dopo tanti anni di lavoro come operaio, ha deciso di lasciare tutto e inventarsi un nuovo lavoro: il libraio in apecar. E proprio come il nome del suo progetto “Pagine erranti” ci racconta, porta la lettura in città, dimostrandoci che il vero cambiamento, se parte da una buona dose di coraggio e tanta creatività, può trasformarsi in una vera rivoluzione… su tre ruote! Quella di Alessandro Minnella è la storia di un giovane che, come succede a molti, al termine degli studi si è interrogato sulla strada da intraprendere nella sua vita. Così, dopo anni di lavori manuali, si è trovato a lavorare come operaio. «Essendo occupato in una fabbrica a ciclo continuo mi trovavo a lavorare nei momenti più svariati, come la domenica o durante le festività. Poi è giunta la pandemia, una situazione nuova e inaspettata, e in quest’occasione ho sentito l’esigenza di portare nella mia vita quel cambiamento che da tempo sentivo di dover fare».

Da sempre Alessandro è un gran lettore, un amante dei libri e delle case editrici indipendenti. E proprio da questa passione inizia a costruire il suo sogno. »Qualche mese fa, durante il periodo di lockdown, ho pensato: “Perché non contribuire a portare questa passione nella mia città?». Così ha fatto il grande passo e ha lasciato il suo lavoro per scommettere su un’idea un po’ insolita: con i soldi messi da parte ha comprato un’apecar, l’ha modificata e l’ha trasformata in una vera e propria libreria, per portare la cultura in ogni luogo.

L’ha chiamata “Pagine Erranti” ed è una vera e propria libreria viaggiante: montabile e smontabile, piccola, pratica, rossa come il fuoco. Al suo interno ha allestito degli scaffali per i suoi libri e si è munito di alcuni tavoli da trasportare di volta in volta. Il passo successivo è stato quello di farsi rilasciare la licenza come venditore ambulante al mercato, perché è proprio qui, in un luogo tradizionalmente popolare e vivace, che Alessandro ha deciso di posizionare la sua apecar. «Ho pensato che in questo periodo di emergenza sanitaria, se i cittadini non possono andare in libreriasarà la libreria ad andare dai cittadini!».

Possiamo trovare Alessandro tra i banchi del mercato o lo si può salutare scambiandoci due parole mentre è occupato nelle quotidiane consegne a domicilio. «In pochi si aspetterebbero di vedere un’apecar vendere libri all’interno di un mercato cittadino e il mio obiettivo è proprio questo: stupire le persone e proporre qualcosa di nuovo. Capita spesso che la prima volta i passanti meravigliati non si fermino, ma la seconda volta, incuriositi dal mio “banco”, vengono a scambiare due chiacchiere con me e magari acquistano un libro che gli piace».

Molti dei libri che viaggiano insieme ad Alessandro provengono dalle piccole case editrici indipendenti. Da un po’ di tempo li porta nei mercati e nei paesi circostanti, luoghi dove una libreria normalmente non c’è. E proprio in questo modo vuole arrivare a tutti: al ragazzo interessato ad approfondire le tematiche sociali, alla signora con la passione per la cucina, agli studenti che “divorano” i classici della letteratura italiana. Alessandro ha inoltre allestito un banchetto dedicato ai bambini, con bellissimi libri illustrati, racconti e fumetti.

«L’aspetto più importante del mio progetto è la capacità della libreria di diventare, giorno dopo giorno, un progetto collettivo da costruire assieme. Spesso vengono a trovarmi le persone dicendomi “guarda che ho letto questo libro e mi è piaciuto tantissimo!”, così io trasformo pian piano la mia libreria sulla base dei consigli e dei preziosi suggerimenti che ricevo». Così Pagine Erranti sta diventando un progetto costruito da tutti. È il risultato di un impegno collettivo, di uno scambio di saperi, di una passione che non si spegne mai. Un progetto non soltanto di Alessandro, ma di tutti coloro che, proprio come lui, riscoprono ogni giorno una consapevolezza: che la lettura è bella, soprattutto quando condivisa.

«Il mio desiderio, non appena sarà possibile, è quello di avviare delle collaborazioni con festival ed eventi locali che da tanti anni rendono viva la mia città, oltre che incontri con autori e presentazioni di libri». Il sogno è anche quello di collaborare con le scuole dei paesi circostanti per trasmettere ai più piccoli tutto l’amore verso un mondo fatto di storie e avventure che raccontano che tra fantasia e realtà il confine è sottile e che, proprio come testimonia Alessandro, a partire da un’idea tutto diventa possibile.

Fonte: https://www.italiachecambia.org/2021/03/alessandro-ex-operaio-libreria-itinerante/?utm_source=newsletter&utm_medium=email

Happiness on the road: libri e felicità

“Happiness on the road” è un progetto di promozione dei libri e della felicità. Si tratta, infatti, di una libreria itinerante a bordo di un’ape del 79 partita quest’estate da Forte dei Marmi per poi spostarsi nelle zone della Versilia e da settembre anche nelle scuole.9694-10469

«L’idea è nata un po’ per caso, un po’ per gioco. Sicuramente anche per divertimento»: ad illustrarla è Marco Sacchelli, che ha avuto “l’illuminazione” e ora la sta portando avanti.

«Sentivo la necessità di iniziare un percorso mio che meglio potesse rappresentarmi. Sono un lettore, sogno di scrivere e ho sempre codificato il mondo attraverso le parole. Volevo portare le storie in modo diverso, parlando del potere che hanno. Il passo successivo è venuto da solo, all’improvviso: un’ape attrezzata come libreria».

Ma non c’era solo la voglia di parlare di libri. «Sono laureato in Scienze Psicologiche e a Giugno ho terminato un Master in Psicologia Positiva, scienza che studia la felicità – prosegue Marco – E allora l’ho fatto: una libreria itinerante
specializzata in felicità. Da tempo scrivevo sul mio blog (chapterzero.it) articoli inerenti una ricerca di un benessere profondo, pieno, ma tutto era troppo virtuale. Avevo bisogno di qualcosa di tangibile, osservabile, reale. Ho iniziato andando nelle piazze, agli eventi di paese, nei parchi giochi portando i libri e organizzando laboratori di felicità. Condividevo tecniche ed esercizi studiati a proposito della Gentilezza, Gratitudine, Meditazione o Emozioni. Le risposte sono state meravigliose: l’ape attirava e attira le persone più diverse tra loro. Dagli anziani ai bambini, da chi si interessa solo alla parte dei libri a chi si emoziona per il concetto di portare la felicità sulla strada. Ma sopratutto, le persone si aprono, si raccontano e condividono con me pezzi della loro storia personale. È bastato mettere lì, come soggetto del discorso, la felicità per far venire fuori la parte più profonda delle persone».

«Non ho la pretesa di insegnare nulla, solo di condividere un messaggio. Che la felicità è possibile e appartiene solo a noi, che è necessario smettere di cercare la felicità, ma riaprire da essa, riscoprendo la bellezza del presente, di quel che già c’è, essendo grati per quel che abbiamo.  Che le storie possono aiutarci in questo percorso poiché scopriamo che le nostre gioie e dolori sono universali e siamo tutti insieme in qualcosa molto più grande di noi. Da settembre ho iniziato un percorso nelle scuole dal nome L’ELETTROCARDIOGRAMMA DELLA FELICITÀ. Si tratta di un prolungamento del progetto, questa volta per i bambini. L’elettrocardiogramma è il noto esame medico che misura l’attività grafica del cuore e si abbrevia in ECG. Quindi, si tratta di un percorso di storie ed esercizi sulla Emozioni, la Consapevolezza intesa come capacità di restare calmi, di vivere il presente, di respirare consapevolmente e sulla Gratitudine. Sono andato già in diverse scuole d’Italia e ho avuto la possibilità di portare quello in cui credo nelle classi, condividere pensieri sulla felicità con insegnanti e bambini che, se solo gli dai un po’ di fiducia, ti ripagano con parole di meraviglia».

Per chi volesse saperne di più:

Chapter Zero: Happiness on the road

Sito: chapterzero.it

email: sacchellimarco@gmail.com

Fonte: ilcambiamento.it

Pianissimo e la Libreria Colapesce di Filippo Nicosia: leggere è contagioso

I libri fanno parte della vita di tutti i noi. A volte come grandi protagonisti, altre come insostituibili spalle, ci aiutano e ci spronano a crescere, a imparare, a ricordare, a svagarci, a commuoverci e ad appassionarci. Partendo da questa idea, un ragazzo siciliano di trent’anni ha voluto creare un luogo che non si limitasse a rispettare gli spazi convenzionali di una libreria o di una biblioteca, ma che potesse costituire un ambiente informale in cui l’ospite abbia la possibilità di socializzare, studiare, leggere, bere e mangiare allo stesso tempo. Insomma, di vivere.

«Tutto nasce dalla mia esperienza lavorativa nell’editoria: facevo ufficio stampa e mi occupavo di scrittori e di scrittura come editor, ma a un certo punto ho avuto una crisi di vocazione. In più, negli ultimi tre/quattro anni la crisi del libro si è acuita tantissimo e io soffrivo molto il clima depresso del settore». Comincia così la storia di Filippo Nicosia, giovane messinese ideatore della libreria indipendente, wine bar e caffetteria Colapesce e, in precedenza, della fortunatissima esperienza di Pianissimo, la libreria itinerante.

«Volevo creare qualcosa che si potesse fare con poco, non sopportavo il fatto che non ci fossero soluzioni per arrestare una recessione che sembrava inesorabile. Così ho comprato un furgone d’epoca a Roma per un migliaio di euro, l’ho caricato di libri di case editrici indipendenti che mi hanno dato fiducia – per cui l’investimento è stato piuttosto basso, circa 400 euro – e ho immaginato un viaggio».

Era l’aprile del 2013 quando Filippo ha cominciato a sviluppare la sua idea: ha fatto scorta di libri – 6/700 volumi in tutto, circa 300 titoli di 30 case editrici indipendenti italiane –, ha allestito il vecchio Fiat 900 del ’76 con scaffali e scansie, ha scritto e pubblicato il manifesto di Pianissimo e a giugno è partito. «Ho iniziato dalla Sicilia perché è la mia terra, ma è anche una delle regioni in cui si legge meno in Italia. Ho cercato di privilegiare i piccoli paesi privi di librerie, con mercati completamente inesplorati. Ero certo che il passaggio di una libreria itinerante potesse risultare significativo, un momento aggregante, e infatti, quando si è sparsa la voce, tante associazioni, insegnanti, assessori alla cultura hanno cominciato a richiedere la presenza di Pienissimo. Così, insieme, siamo riusciti a fare la libreria». Filippo, insieme ai suoi tre colleghi che lo hanno accompagnato nel primo viaggio, arrivava e occupava la piazza cittadina, il luogo di socializzazione per antonomasia. Per primo, cominciava a leggere ad alta voce e poi passava libri e parola agli spettatori. «L’idea di Pianissimo si basa sul contagio, io ho solo dato il “la” portando libri significativi per me. La lettura è azione, entusiasmo, possibilità di incontro fra le persone».pianissimo-2-1024x683

L’iniziativa ha avuto un enorme successo: Pianissimo ha venduto più di 700 libri in 24 giorni, per un incasso complessivo di 2700 euro. Successivamente, il tour è stato replicato sempre in Sicilia, poi a Milano in occasione della fiera “Fa la cosa giusta”, in Puglia e, infine, nuovamente in Sicilia, ottenendo un riscontro davvero rilevante anche sui mass media. E, in parte, è stato anche questo aspetto che ne ha segnato la conclusione. «Pianissimo – ha scritto il suo ideatore – è diventato una storia da raccontare e non più un’iniziativa, strampalata ma autentica, per vendere libri». In più, è subentrata la voglia – o meglio, la necessità – da parte di Filippo di costruire un’attività che fosse stabile e autosufficiente anche dal punto di vista economico. E così è nata la libreria Colapesce. «Dopo questo incredibile viaggio non sono riuscito a tornare alla vita normale e sono rimasto in Sicilia. Qui ho creato un luogo sempre strettamente connesso alla lettura, ma diverso e innovativo rispetto al solito. Uno spazio che fosse vivibile 18 ore al giorno per chiunque». Colapesce infatti non è solo un posto dove acquistare libri: i frequentatori possono prenderli e rimetterli a posto, ma anche non considerarli affatto. Si può studiare, mangiare una fetta di torta, incontrare amici, sorseggiare un bicchiere di vino, leggere un giornale o navigare su internet. «Se si vive per i libri si corre il rischio di isolarsi dal mondo», osserva il nostro libraio. «Io credo invece che essi siano sempre accanto a noi, li possiamo aprire in qualsiasi momento, anche mentre facciamo conversazione con qualcun altro. Non si devono istigare le persone a leggere, perché sennò si ottiene l’effetto contrario. Bisogna invece sfidarle. Qui i libri ci sono, non succede niente se non li prendi, anche se non compri nulla sei il benvenuto».10310091_668043916599870_8192928134917937796_n

Filippo si dimostra quindi aperto ai nuovi scenari e al tempo stesso realistico nei confronti di una situazione di mercato sotto gli occhi di tutti: «Non credo nel mantra del progresso che spazzerà via i libri. Penso che essi resisteranno, semplicemente se ne venderanno un po’ meno. Ma non faccio alcuna battaglia di retroguardia: a me piace l’atteggiamento della lettura, anche se il supporto è virtuale e non cartaceo. Senza il web la mia iniziativa non sarebbe stata quella che è stata. Capisco bene che c’è una strada fatta di asfalto e ce n’è un’altra fatta di pixel e di bit. Le trovo dignitose entrambe, perché cambiare significa anche smettere di pensare in una logica oppositiva e fare coesistere modalità differenti». E proprio questa, secondo Filippo, è l’essenza dell’Italia che cambia: «Non dobbiamo necessariamente seguire un percorso lineare. Per me l’accezione più alta delle parola cambiamento è “svettorializzare”, cioè fare in modo che ognuno vada nella direzione che gli sembra più appropriata. Non c’è un posto verso il quale ci stiamo dirigendo ineluttabilmente, dobbiamo solo scegliere di vivere nel modo migliore cercando di fare le cose che amiamo, ciascuno in maniera diversa».

Visualizza la Libreria Colapesce nella Mappa dell’Italia che Cambia!

fonte: italiachecambia.org