Elettrodomestici, tutti i sistemi per risparmiare energia

Una piccola guida pratica per risparmiare energia utilizzando gli elettrodomestici in modo intelligente376040

Seicento euro l’anno. Tanto spende, in media, una famiglia italiana per alimentare gli elettrodomestici presenti in casa. Una cifra che sarebbe possibile ridurre adottando pochi semplici accorgimenti per evitare gli sprechi e tagliare i costi. Prima di tutto, può aiutare, prima di acquistare l’ennesimo dispositivo elettrico, chiedersi se si tratta di un oggetto davvero necessario: recuperare l’abitudine di spremere manualmente le arance o di grattugiare il parmigiano senza usare un apparecchio elettrico è il primo passo per risparmiare energia. Una volta individuati gli elettrodomestici realmente indispensabili, occorre poi scegliere sempre modelli ad alta efficienza energetica, di classe A o superiore. Ad aiutare il consumatore, da questo punto di vista, ci sono le norme europee che impongono la presenza sugli apparecchi di apposite etichette energetiche contenenti non solo la classe di appartenenza ma anche indicazioni sul consumo annuo, sulla capacità e su altre caratteristiche degli elettrodomestici. Tradizionalmente presenti su lavatrici, frigoriferi e forni, da poco sono obbligatorie anche su asciugatrici e lavastoviglie. L’uso di elettrodomestici in classe A o superiore può aiutare a contenere i consumi, ma un altro accorgimento che può aiutare è quello di non lasciare gli apparecchi in stand-by quando non vengono utilizzati. Gli apparecchi elettronici in preaccensione, infatti, costano in media oltre 50 euro l’anno per ogni famiglia, ma basta una semplice “ciabatta” con interruttore per evitare ogni spreco. Se queste sono le raccomandazioni di carattere generale, vediamo cosa è utile sapere per ciascun tipo di elettrodomestico.:

Frigorifero e congelatore

Il frigorifero è uno dei pochissimi elettrodomestici a rimanere acceso in maniera praticamente costante. Per questo, oltre a scegliere dei modelli ad alta efficienza energetica, è importante osservare una serie di regole per ridurre i consumi. Prima di tutto, la scelta del dispositivo deve essere adeguata alle esigenze della famiglia: inutile acquistare un frigorifero enorme se in casa siamo pochi, perché per ogni 100 litri di capacità in più i consumi aumentano di 80-90 kWh. Per una famiglia media di 2-4 persone la capacità consigliata è di 220-280. Fondamentale, inoltre, posizionare l’elettrodomestico ad almeno 10 centimetri di distanza dalle pareti e dai mobili, ed evitare di sistemarlo vicino a fonti di calore come fornelli, termosifoni, etc. Potrebbe essere conveniente, inoltre, acquistare un congelatore separato, in modo da spegnerlo quando viene non utilizzato. Anche nella gestione quotidiana del frigorifero, infine, esistono alcuni accorgimenti che migliorano l’efficienza: evitare di riempirlo troppo, non regolarlo a una temperatura “polare” ed evitare il più possibile di aprire lo sportello.

Lavatrice
Per quanto riguarda la lavabiancheria, oltre al consiglio sempre valido di comprare un modello in classe A o superiore, è importante, se possibile, collegarla a uno scaldacqua a energia solare, oppure a una caldaia a gas. Utilizzare il motore elettrico interno per il riscaldamento dell’acqua, infatti è una scelta poco efficiente e fa lievitare i consumi energetici.
Nel quotidiano, inoltre, è importante utilizzare la lavatrice sempre a pieno carico e fare il bucato a basse temperature, visto che i moderni detersivi, anche quelli ecologici, sono efficaci anche in acqua fredda. Il costo di un lavaggio a 40 gradi, infatti, è la metà rispetto a un bucato effettuato a 90°C. Può aiutare anche, a seconda del proprio contratto di fornitura dell’elettricità, programmare i lavaggi nelle ore notturne, durante il fine settimana o comunque nei momenti in cui il costo dell’energia è inferiore.

Lavastoviglie
Anche per la lavastoviglie valgono gli stessi consigli delle lavabiancheria: evitare di risaldare l’acqua con l’elettricità, riempire completamente l’apparecchio prima di utilizzarlo e preferire i sistemi di lavaggio “ecologici”. Fondamentale, inoltre, rimuovere i residui di cibo da piatti e stoviglie prima di iniziare il lavaggio e, se possibile, evitare l’asciugatura. Effettuare una corretta e costante manutenzione, infine, permette di mantenere l’elettrodomestico efficiente e funzionante più a lungo.

Forno
Anche se nelle case italiane si cucina sempre meno, la preparazione dei cibi rimane una voce importante della bolletta energetica delle famiglie. Per questo è importante, prima di tutto, scegliere bene il modello più adatto a ridurre i consumi: se possibile, a questo proposito, conviene preferire un forno a gas rispetto a un modello elettrico, oppure, in alternativa, affidarsi a un microonde, che consuma meno dei tradizionali forni a resistenza. Anche un forno elettrico, però, può essere usato in modo da evitare gli sprechi: innanzitutto, occorre mantenere sempre pulita la resistenza ed evitare di preriscaldare il forno con troppo anticipo rispetto all’inizio della cottura. A proposito di cottura, inoltre, va evitata il più possibile l’apertura dello sportello quando l’elettrodomestico è in funzione perché, oltre a compromettere la buona riuscita della ricetta, fa fuoriuscire rapidamente il calore. Un ultimo accorgimento, infine, è quello di spegnere il forno qualche minuto prima rispetto ai tempi indicati dal ricettario, lasciandolo però ben chiuso: il calore residuo permetterà di completare correttamente la cottura senza un ulteriore dispendio energetico.

Scaldabagno elettrico

I boiler sono i principali indiziati degli sprechi di energia elettrica nelle case, dal momento che il forte riscaldamento dell’acqua è una delle operazioni più energivore. Il primo consiglio, dunque, è quello, se possibile, di sostituirli con una caldaia a gas o, ancora meglio, con un impianto a energia solare o geotermica. Se questa non è una strada percorribile, è importante evitare di tenere acceso lo scaldino per tutto il giorno, soprattutto se non è richiesto un uso continuativo, perché ad esempio gli occupanti della casa sono fuori a lungo per lavoro o studio. In commercio esistono anche dei timer per programmare l’accensione.

Computer, monitor e stampanti

Come per tutti gli elettrodomestici, anche in questo caso la strada verso l’efficienza comincia con la scelta di modelli a basso consumo e di monitor basso emissivi, ma è molto importante anche la gestione quotidiana degli apparecchi. Per evitare sprechi quando l’apparecchio non è in uso, prima di tutto è utile importare lo stand-by automatico, facendo in modo che il computer entri in modalità “dormiente” dopo un certo lasso di tempo di mancato impiego. Anche l’installazione di uno screensaver può contribuire a evitare sprechi. Per quanto riguarda stampanti, casse acustiche e altre periferiche, infine, è importante collegarle alla presa solo quando servono, staccando i trasformatori dalla corrente quando non vengono utilizzate.
Fonte: eco dalle città

Consumi elettrici: dal WWF la guida agli elettrodomestici più efficienti

Tutti gli elettrodomestici ci semplificano la vita, solo alcuni però ci fanno risparmiare energia e soldi. Anche scegliere un elettrodomestico efficiente aiuta a ‘riprendersi l’energia’ e per questo il WWF consiglia il sito TopTen per scegliere apparecchi meno energivori, conoscere le novità e seguire gli eco-consigli.elettrodomestici12

Tutti gli elettrodomestici ci semplificano la vita. Solo alcuni ci fanno anche risparmiare energia e soldi. Per aiutare i consumatori a orientarsi tra le migliaia di articoli presenti sul mercato e tra vecchie e nuove etichette energetiche e scegliere i prodotti più efficienti, il WWF dà le “istruzioni per l’uso” sul sito Topten. Consultata nel mondo da 3 milioni e mezzo di persone, la guida assume ancora più rilevanza in un Paese come l’Italia  in cui si continua a pagare la bolletta energetica il 18% in più dell’Europa. “Ci tieni al futuro? Riprenditi l’energia!”, recita lo slogan della campagna globale WWF, e riprendersi l’energia vuol dire prima di tutto saper scegliere. Top Ten è una guida-online gratuita per l’acquisto “efficiente” promossa dal WWF sui migliori apparecchi elettrici esistenti in commercio rivolta ai cittadini e realizzato grazie al programma Intelligent Energy for Europe della Commissione Europea. Con un semplice click gli utenti possono individuare i 10 “migliori” in ben 11 categorie e 50 sottocategorie di prodotto: dai frigoriferi alle stampanti per ufficio, dalle lampadine alle lavastoviglie che a parità di qualità e prestazioni consumano meno energia, hanno un minore impatto sull’ambiente e pesano meno sulle nostre bollette. Naturalmente acquistare un elettrodomestico efficiente è un buon punto di partenza, ma non è sufficiente se non si fa attenzione ai piccoli gesti quotidiani. Per non cadere nella trappola della “coscienza energetica pulita”, fare attenzione solo all’etichetta non basta. Da alcuni studi, infatti, emerge che chi possiede un elettrodomestico di classe A+++, tenderà ad utilizzarlo di più in quanto la sua coscienza “ecologica” si sente a posto e tende anche ad accumulare elettrodomestici efficienti spesso superflui. Migliorare i propri comportamenti nell’uso quotidiano consentirebbe di riguadagnare dal 10 al 30% di consumo energetico.risparmio__energetico3

Dall’estate 2009 ad oggi, nel settore dell’illuminazione, la tecnologia LED sta prendendo il sopravvento e Topten elenca 31 modelli di lampadine e 21 modelli di faretti LED, con lampadine della durata media di circa 27000 ore. Il consumo elettrico medio dei televisori selezionati da Topten si è più che dimezzato (passando da 94.87 W a 41,87 W), quello dei monitor è diminuito di un quarto (da 20.75 W a 13,4). Ed il risparmio di energia e CO2 comporta vantaggi anche in bolletta. Un frigo piccolo in classe A+++ consuma 132 kWh/anno, uno in classe A 365, con un risparmio in bolletta di 630 euro in 15 anni. Un congelatore medio-grande in classe A++ consuma 181 kWh/anno, uno in classe A 440, con risparmio in bolletta di 700 euro in 15 anni. Mentre una lavatrice da 5 Kg in classe A+++ consuma 128 kWh/anno e 7990 l/anno d’acqua, una in classe A 250 kWh/anno e 12760 l/anno, con risparmio di 269 euro in 15 anni. Top Ten è una guida online continuamente aggiornata che permette di combattere sia gli sprechi in bolletta che i cambiamenti climatici riducendo le emissioni “casalinghe” di gas serra derivanti dal consumo di prodotti energivori. In questa guida vengono indicate, per ciascuna categoria di prodotto, le funzioni principali, il costo, la marca, ma soprattutto la classe di efficienza energetica, i consumi di energia, quanto ci costeranno in bolletta nell’intero ciclo di vita del prodotto, e altri parametri ambientali come il consumo di acqua o la rumorosità.

Bonus elettrico

Si decidono proprio in questi giorni gli eco bonus per lavatrici, frigoriferi, lavastoviglie in classe A+ o migliore e anche in questo caso Topten si rivela utilissimo: in attesa della conferma della nuova regolamentazione, Topten elenca elettrodomestici che rispondono alle caratteristiche previste dal decreto. Scegliendo un apparecchio Topten si potrà allegerire oltre che la bolletta, anche la dichiarazione dei redditi. “Certo, vorremmo che i criteri adottati dalla direttiva europea Ecodisign e le classi più efficienti diventassero la nuova normalità – ha dichiarato Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed Energia del WWF Italia – e il sospetto che dietro la definizione di ‘eco’ spesso si nascondano regalie a pioggia o sostegni a settori in crisi è forte. Leggeremo attentamente il decreto così come uscirà dai lavori parlamentari, comunque invitiamo i consumatori a diventare parte attiva, escludendo comunque dagli acquisti le ‘patacche’ inefficienti che pagano poi, e salato, in consumi elettrici, bonus o non bonus”.

Riprenditi l’energia

In questi mesi il WWF sta promuovendo la Campagna globale “Ci tieni al futuro? Riprenditi l’energia! (Seize Your Power) rivolta ai cittadini per chiedere alle istituzioni finanziarie e ai governi del mondo di agire immediatamente investendo nell’energia rinnovabile e nell’efficienza energetica. Sul sito è stata appena lanciata anche la petizione globale per chiedere di finanziare il futuro delle rinnovabili e non il passato delle energie fossili.

Fonte: il cambiamento

Occhio allo Spreco
€ 8.9

RISPARMIO ENERGETICO CON LA LAVATRICE

 

Come si sceglie una lavatrice?

Qual è il modo migliore per utilizzarla?

Quanto consuma?

Di quale manutenzione ha bisogno?

panni stesi

Sono domande semplici, che ci troviamo ad affrontare spesso, sia al momento dell’acquisto di una lavatrice, che nel suo uso quotidiano e, soprattutto, quando dobbiamo pagare qualche riparazione troppo costosa. Le risposte possono essere altrettanto semplici.

LA LAVATRICE:

ISTRUZIONI PER L’USO

La lavatrice può funzionare meglio: non c’è bisogno di fare sacrifici o rinunce, basta adottare qualche piccolo accorgimento, in modo da consumare meno energia, risparmiando denaro e salvaguardando anche l’ambiente.

• L’acquisto

• l’installazione

• l’utilizzo

• la manutenzione

della lavatrice vengono trattati con l’intento di evidenziare quello che bisogna sapere nella vita di tutti i giorni, a contatto diretto con questa “macchina della casa”. Pensare al futuro significa anche ridurre i consumi irrazionali sin da oggi. Possiamo farlo in molti modi, ogni giorno, con un pizzico di intelligenza, senza per questo rinunciare alla qualità della vita.

L’ACQUISTO

La tecnologia si evolve a ritmo sempre più veloce: anni di studio e di lavoro hanno portato alla produzione di lavatrici che, rispetto a quelle vecchie, sono in grado di lavare il bucato utilizzando una minore quantità d’acqua, di detersivo e di energia elettrica.

lavatrice

Infatti, fino a pochi anni fa l’unico tipo di lavaggio era quello dell’“ammollo”, in cui la biancheria veniva immersa in acqua con il detersivo e lavata soltanto con un movimento rotatorio del cestello. Ora nei nuovi modelli è stato introdotto il lavaggio “a pioggia” in cui i capi sono posti ad una duplice azione in quanto, oltre all’ammollo  vengono continuamente spruzzati dall’alto con acqua e detersivo. Alcune macchine prevedono anche il riutilizzo dell’acqua di lavaggio che, attraverso un’apposita conduttura, viene riciclata e immessa nuovamente in vasca, passando attraverso la biancheria ed aumentando così l’eliminazione dello sporco. Diminuendo la quantità d’acqua è necessaria meno energia per portarla alla temperatura prescelta per il lavaggio ed è anche sufficiente una minore quantità di detersivo. Per queste ragioni, al momento dell’acquisto, è sempre meglio preferire modelli di recente produzione, che ormai assicurano un consumo d’acqua e detersivo estremamente contenuti e di cui sono noti sia il consumo di energia che la capacità di lavare.

MENO CONSUMI… UGUALI RISULTATI

Quali sono gli ingredienti per un buon bucato?

Acqua, detersivo e… naturalmente… elettricità.

Vediamo ora come si può risparmiare sugli “ingredienti” senza per questo rinunciare ad un ottimo risultato. Sappiamo già che, acquistando elettrodomestici di nuova concezione, è possibile lavare con una minore quantità d’acqua e di detersivo. A proposito di detersivo: costa di più dell’energia elettrica usata nel ciclo di lavaggio. Infatti,per un bucato a 60°C si usano tra 1,2 e 1,5 kWh di elettricità per scaldare l’acqua e si consumano 120‐150 grammi di detersivo in polvere; questo significa che spendiamo circa 0,26 Euro per l’energia elettrica e circa 0,31 Euro per il detersivo. Riducendo i consumi di detersivo, perché con le nuove lavatrici ne basta una minore quantità, possiamo ottenere un doppio vantaggio:

diminuire le spese e contribuire al rispetto dell’ambiente.

Lo scarico di detersivi nei fiumi e nei mari rappresenta infatti una delle maggiori cause dell’inquinamento delle acque. È importante inoltre sapere che un bucato “perfetto” non dipende tanto dalla quantità di detersivo, quanto dalla “durezza” dell’acqua a cui questo viene miscelato. La presenza di calcio e magnesio nell’acqua utilizzata influenza in maniera determinante i risultati del lavaggio: per diminuire la quantità di calcio e magnesio i detersivi contengono nella loro formulazione particolari ingredienti che sono in grado di bloccare l’azione negativa dei componenti della durezza dell’acqua. Più alta è la durezza dell’acqua maggiore è la quantità di questi ingredienti, e quindi di detersivo, che deve essere dosata per ottenere risultati di lavaggio accettabili dal punto di vista della pulizia e dell’igiene. Quando si usa un’acqua “dolce” (minore di 15 gradi francesi) è sufficiente una dose di detersivo molto inferiore rispetto a quando si usa un’acqua “dura” (maggiore di 25 gradi francesi).

 asciugatrice

 Le istruzioni in etichetta riportate sui contenitori dei detersivi forniscono ai consumatori le dosi corrette da utilizzare anche in funzione della durezza dell’acqua. Per poter seguire tali istruzioni è quindi necessario conoscere il grado di durezza dell’acqua di cui si dispone. La durezza dell’acqua può essere misurata per mezzo di “strisce‐test” (si trovano in vendita nei negozi di ferramenta e in quelli di acquari) che, immerse, permettono una facile lettura. Per correggere un’acqua troppo dura è bene installare, alle tubature di adduzione, un “addolcitore” che trattenga il calcare. In alternativa, buoni risultati si possono ottenere utilizzando, insieme al detersivo, anche un prodotto anticalcare.

L’UTILIZZO

Scegliere correttamente il programma. Il programma a 90°C è ormai raramente necessario perché i detersivi di oggi assicurano un bucato “perfetto” a temperature più basse. Dovrebbe essere utilizzato esclusivamente per un bucato veramente molto sporco e con tessuti resistenti. Oltre al fatto che consuma molta elettricità per scaldare l’acqua e molto detersivo (circa il 20% in più perché, generalmente, questo programma prevede anche una fase di prelavaggio) la temperatura elevata dell’acqua deteriora più rapidamente la biancheria. Preferire i programmi di lavaggio a temperature non elevate (40°‐ 60°C). Come già detto oggi

esistono detersivi molto attivi anche a basse temperature, in grado di garantire ottimi risultati;

inoltre i tessuti durano di più e i colori non sbiadiscono. Utilizzare la lavatrice solo a pieno carico oppure servirsi del tasto “economizzatore o mezzo carico” quando c’è poca biancheria da lavare. In questo caso però bisogna ricordarsi che “mezzo carico” non significa “mezzo consumo”. L’energia e l’acqua consumate per lavare poca biancheria si riducono ma non così tanto come si è portati a credere. Controllare la quantità di detersivo in base alla durezza dell’acqua, senza mai esagerare: ne serve sempre meno di quanto pensiamo; verifichiamolo con la tabella presente sulle confezioni di detersivo e in base allo sporco effettivo della biancheria. Non superare mai le dosi di detersivo consigliate dalle case produttrici, perché il detersivo incide molto sui costi del bucato e concorre all’inquinamento dell’ambiente. Facciamo qualche prova di lavaggio con dosi ridotte: rimarremo soddisfatti e stupiti dei risultati!

LA MANUTENZIONE

La lavatrice è la regina della casa e, per farla funzionare bene, bisogna trattarla come tale! Pulire frequentemente il filtro: le impurità e il calcare accumulato ostacolano lo scarico dell’acqua. Usare i prodotti decalcificanti insieme al detersivo: evitano la formazione di depositi e facilitano le funzioni del detersivo soprattutto con “acqua dura”: aumenterà il costo del lavaggio ma si ridurranno gli interventi e ‐ i costi ‐ di manutenzione. Staccare i collegamenti elettrici e idraulici se la lavatrice è destinata a rimanere a lungo inattiva e mantenere l’oblò leggermente aperto per evitare la formazione di cattivi odori. Tenere sempre pulito il cassetto del detersivo evitando che si formino incrostazioni. Leggere sempre attentamente e il libretto di istruzioni allegato al nuovo apparecchio: contiene preziosi suggerimenti per un migliore utilizzo dell’elettrodomestico.

L’ASCIUGATURA

Con le nuove tecnologie, ormai, il lavaggio di un bucato in lavatrice è diventato un’operazione estremamente semplice. Ci sono poi alcuni modelli programmati anche per l’asciugatura. Anzi, oggi si tende a sostituire questa operazione con macchine asciugatrici studiate appositamente. Attenzione però: per riscaldare l’aria necessaria all’asciugatura occorre molta energia. Esistono in commercio diversi modelli di asciugatrici per biancheria che adottano, principalmente, due sistemi: quello con scarico d’aria, adatto a locali bene aerati e quello con condensazione del vapore per locali non aerati. Questi sistemi operano in modo analogo, aspirando all’esterno l’aria che viene riscaldata e immessa sulla biancheria, per sottrarre umidità. La differenza nei due tipi sta nel modo di cedere all’ambiente l’umidità sottratta: nel primo caso riversando l’aria umida nel locale e, nel secondo, raccogliendo i vapori in un apposito contenitore da svuotare a fine ciclo, o direttamente in uno scarico.

ATTENZIONE PERÒ: per riscaldare l’aria necessaria all’asciugatura occorre molta energia e anche se con qualche variazione a seconda del sistema usato, il costo di questa operazione rimane elevato. Usiamo il sole appena è possibile, è gratis e non inquina e facciamo funzionare l’asciugatrice o il ciclo di asciugatura della lavatrice solo quando non possiamo fare altrimenti.

LA SICUREZZA, L’EFFICIENZA ENERGETICA E IL RISPETTO DELL’AMBIENTE

Al momento dell’acquisto degli apparecchi domestici è bene assicurarsi che ci sia il marchio di qualità IMQ o un altro marchio riconosciuto a livello europeo. Se c’è significa che l’apparecchio è prodotto in conformità con le norme di legge in materia di sicurezza. Possiamo inoltre anche trovare l’Ecolabel (ecoetichetta): un marchio europeo che indica un prodotto più “compatibile con l’ambiente” e quindi, generalmente, anche con un minor consumo di energia. Ha per simbolo la margherita con le stelle come petali e la “E” di Europa al centro.

Fonte: web

RISPARMIO ENERGETICO CON LA LAVASTOVIGLIE

CONSIGLI LAVASTOVIGLIE

Come si sceglie una lavastoviglie?

Qual è il modo migliore per utilizzarla?

Quanto consuma?

Di quale manutenzione ha bisogno?

Sono domande semplici, che ci troviamo ad affrontare spesso, sia al momento dell’acquisto di una lavastoviglie, che nel suo uso quotidiano e, soprattutto, quando dobbiamo pagare qualche riparazione troppo costosa. Le risposte possono essere altrettanto semplici.

LA LAVASTOVIGLIE: ISTRUZIONI PER L’USO

LAVASTOVIGLIE

La lavastoviglie può funzionare meglio: non c’è bisogno di fare sacrifici o rinunce, basta adottare qualche piccolo accorgimento, in modo da consumare meno energia, risparmiando denaro, salvaguardando l’ambiente e ottenendo stoviglie pulite.

• L’acquisto

• l’installazione

• l’utilizzo

• la manutenzione della lavastoviglie vengono trattati con l’intento di evidenziare quello che bisogna sapere nella vita di tutti i giorni, a contatto diretto con questa “macchina della casa”. Pensare al futuro significa anche ridurre i consumi irrazionali sin da oggi. Possiamo farlo in molti modi, ogni giorno, con un pizzico di intelligenza, senza per questo rinunciare alla qualità della vita. I diversi argomenti sono trattati anche attraverso tabelle che danno la possibilità di valutare i consumi e i costi di esercizio della lavastoviglie. Completano l’opuscolo alcune informazioni sui marchi nazionali ed europei che assicurano la sicurezza, l’efficienza energetica e il rispetto per l’ambiente.

L’ACQUISTO

La tecnica ha fatto notevoli passi avanti nel campo della progettazione e della produzione delle

lavastoviglie per uso domestico. Oggi esistono apparecchi in grado di offrire risultati migliori rispetto alle vecchie lavastoviglie, con minori consumi di energia elettrica, di acqua e di detersivo. Infatti, diminuendo la quantità di acqua necessaria per un ciclo di lavaggio (in dieci anni si è passati, in media, da 45 a 25 litri) occorre anche meno energia per portare l’acqua alla giusta temperatura ed è sufficiente una minore quantità di detersivo. Le lavastoviglie moderne hanno, inoltre, la possibilità di effettuare cicli ridotti o “rapidi”, che rappresentano un notevole risparmio di tempo (fino al 60%) e quindi di energia quando i piatti non sono tanto sporchi da costringere all’utilizzo del ciclo lungo. In fase di acquisto è, quindi, senz’altro preferibile scegliere i modelli inseriti più recentemente sul mercato. È bene informarsi in tal senso, leggere accuratamente le caratteristiche tecniche di ciascun apparecchio, chiedendo spiegazioni al rivenditore e considerando che non è tanto importante il valore di massimo assorbimento (espresso in kW), quanto, soprattutto, il consumo effettivo di energia, espresso in kWh, che ci indica quanta energia elettrica viene realmente consumata dalla lavastoviglie in un determinato ciclo di lavaggio. Un discorso a parte merita la capacità dell’apparecchio, il cosiddetto numero di coperti, che è riferito al numero di stoviglie che la macchina può contenere per ciclo di lavaggio. Cercate di scegliere il modello con la capacità che vi serve realmente. Una lavastoviglie di grande capacità ‐ cioè con un numero di coperti troppo elevato rispetto alle nostre necessità‐ verrà spesso utilizzata semivuota, mentre con un apparecchio troppo piccolo saremo costretti ad aumentare il numero dei cicli di lavaggio settimanali. In entrambi i casi sprecheremo acqua ed energia. Oggi poi abbiamo una possibilità in più di scegliere quei modelli che ci consentono di ridurre i consumi; infatti, dal mese di giugno del 2000 anche sulle lavastoviglie ‐come già sui frigoriferi e sulle lavatrici‐ è applicata l’etichetta energetica, la quale permette di conoscere fin dal momento dell’acquisto, caratteristiche e consumi di ciascun modello di lavastoviglie.

I CONSUMI

Abbiamo già visto che acquistando un apparecchio di recente concezione possiamo risparmiare

notevolmente sui consumi di acqua, elettricità e detersivo.

Ma quanto?

Le lavastoviglie tradizionali per 10‐12 coperti consumano, per il ciclo più lungo, circa 2,5 kWh; i

modelli nuovi, invece, tra 1,4 e 1,8 kWh. I consumi risultano ridotti drasticamente quando si utilizzano i cicli cosiddetti “rapidi” (circa 0,7 kWh), in quanto diminuiscono i tempi di lavaggio e, di conseguenza, i consumi di elettricità. Per un lavaggio completo i modelli più vecchi hanno bisogno di circa 40 g di detersivo, quelli più moderni solo di 20 g. Alcune lavastoviglie possono essere alimentate direttamente con l’acqua calda: questa soluzione è particolarmente conveniente se è possibile, ad esempio, collegare l’apparecchio direttamente ad uno scaldacqua a gas non troppo lontano; in questo modo si risparmia energia elettrica, e tempi di lavaggio diminuiscono. Inoltre ogni macchina lavastoviglie è fornita di un impianto di decalcificazione, costituito da un dispositivo detto “addolcitore” che riduce la durezza dell’acqua evitando la formazione del calcare che, depositandosi sulle resistenze e sulle parti meccaniche, provoca un aumento dei consumi e un cattivo funzionamento della macchina. Per mantenere l’addolcitore sempre efficiente è necessario mettere regolarmente sale nell’apposito contenitore. Più alta è la durezza dell’acqua utilizzata e più frequente la lavastoviglie segnalerà la richiesta di aggiunta di sale. È da notare che un lavaggio effettuato senza decalcificazione dà risultati meno soddisfacenti e le stoviglie appaiono opache. È importante quindi conoscere il grado di durezza dell’acqua. Per dare maggiore diffusione e completezza relativamente ai dati di durezza per i singoli comuni italiani, Assocasa ha predisposto un sito Web in Internet all’indirizzo http://assocasa.federchimica.it dove è possibile trovare il dato della durezza per circa 6.000 comuni italiani.

L’UTILIZZO

La lavastoviglie è un elettrodomestico che si usa tutti i giorni o quasi. Per diminuire i consumi e

risparmiare denaro basta quindi prendere l’abitudine ad usarla meglio, tutti i giorni. Disporre le stoviglie correttamente nella macchina, avendo cura di asportare i residui più grossi delle pietanze per evitare il pericolo di intasamento del filtro con conseguente riduzione dell’efficacia del lavaggio. Utilizzare il ciclo intensivo solo nei casi in cui sia veramente necessario, quando cioè le stoviglie sono particolarmente sporche: lava in tempi molto lunghi, a temperature elevate, e quindi con grande consumo di energia. Usare il lavaggio rapido a freddo quando ci sono poche stoviglie da lavare. Questo ciclo consentirà di ultimare il carico a fine giornata, senza cattivi odori ed incrostazioni troppo dure sui piatti in attesa del lavaggio completo. Adottare il programma “economico” per le stoviglie poco sporche. È un ciclo di lavaggio a temperatura più bassa che, a volte, non prevede la fase di asciugatura consumando così meno energia. Utilizzare esclusivamente detersivi specifici per lavastoviglie e rispettare le dosi consigliate dalle case produttrici: una quantità maggiore di detersivo non lava di più, ma inquina di più! Far funzionare la lavastoviglie solo a pieno carico: il consumo di elettricità e di detersivo è uguale sia con l’apparecchio pieno che vuoto. Eliminare l’asciugatura con l’aria calda. La semplice circolazione dell’aria, aprendo lo sportello a fine lavaggio, è sufficiente ad asciugare le stoviglie e consente un risparmio di circa il 45% di energia, riducendo la durata del ciclo di almeno 15 minuti.

LA MANUTENZIONE

Bastano poche attenzioni per allungare la vita della lavastoviglie. Una buona manutenzione è il

presupposto per tanti buoni lavaggi. Pulire sovente e con cura il filtro: le impurità e i depositi

impediscono lo scarico dell’acqua e non consentono buoni risultati di lavaggio. Usare con regolarità il sale apposito, o quello grosso da cucina, che serve a prevenire la formazione di incrostazioni calcaree, controllando che il contenitore sia sempre pieno. Assicurarsi che i forellini dei bracci rotanti siano liberi: se sono ostruiti l’acqua non raggiunge efficacemente tutte le stoviglie. Staccare i collegamenti elettrici e idrici in caso di lunghi periodi di inattività della lavastoviglie. Leggere sempre molto attentamente il libretto di istruzioni allegato al nuovo apparecchio: contiene preziosi suggerimenti per un migliore utilizzo dell’elettrodomestico.

LA SICUREZZA, IL RISPARMIO, IL RISPETTO DELL’AMBIENTE

Al momento dell’acquisto degli apparecchi domestici è bene assicurarsi che ci sia il marchio di qualità IMQ o un altro marchio riconosciuto a livello europeo. Se c’è significa che l’apparecchio è prodotto in conformità con le norme di legge in materia di sicurezza. Infine l’Ecolabel (ecoetichetta): il marchio europeo che indica un prodotto più “compatibile con l’ambiente” e, quindi, generalmente, anche con un minor consumo di energia. Ha per simbolo la margherita con le stelle come petali e la “E” di Europa al centro.

Fonte: web