Biglietti Atac in cambio di bottiglie? Ecco la proposta

Compattatori nelle scuole e nelle stazioni che in cambio di bottiglie o lattine diano biglietti dell’autobus. Questa la proposta della commissione ambiente di Roma380191

Una proposta che potrà di certo interessare chiunque utilizzi di frequente il trasporto pubblico romano.
Nello specifico si propone di rifarsi a quello che già accade in Cina dove è possibile riciclare e ricevere in cambio dei biglietti per autobus o metro. Iniziative simili sono già diffuse in tutta europa e stanno prendendo piede in Italia dove, sia a Roma che in altre città, è già possibile ricevere buoni spesa in cambio di lattine contenitori di plastica.
Diverso però sarebbe ottenere in cambio dei biglietti del bus. Così facendo infatti si incentiverebbe sia il riciclo dei materiali sia l’utilizzo dei trasporti pubblici.  A proporlo è il consigliere Athos de Luca, presidente della commissione ambiente che starebbe già lavorando con Atac per distribuire questi compattatori nelle scuole e nelle stazioni degli autobus.

 

Fonte: ecodallecita.it

Lattine in alluminio: riciclo record in Europa

Il tasso di riciclo complessivo delle lattine per bevande in alluminio, nelle 27 nazioni dell’Europa Unita e nei Paesi dell’EFTA (Associazione Europea di Libero Scambio) ha raggiunto il risultato record del 68%.
Includendo i restanti paesi europei e la Turchia, ad oggi più di 25 miliardi di lattine vengono riciclate in Europa ogni anno, per un totale di 365.000 tonnellate di alluminio. In Italia riciclato oltre il 60%

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Ottime notizie per il riciclo dell’alluminio. Il tasso di riciclo complessivo delle lattine per bevande in alluminio, nelle 27 nazioni dell’Europa Unita e nei Paesi dell’EFTA(Associazione Europea di Libero Scambio)ha raggiunto il risultato record del 68% (ultimi dati disponibili). Includendo la raccolta di lattine nei restanti paesi europei e in
Turchia, questo significa che, ad oggi, più di 25 miliardi di lattine vengono riciclate in Europa ogni anno, con un totale di 365.000 tonnellate di alluminio riciclato, che consente di evitare annualmente 3 milioni di tonnellate di emissioni di gas serra(fonte: Environmental Profile Report – Aprile 2013). Ed anche per il futuro le previsioni sono ottimiste. La European Aluminium Association (EAA) è fiduciosa che il tasso di riciclo delle
lattine in alluminio per bevande aumenterà ulteriormente verso gli obiettivi stabiliti per il 2015 (75%) e il 2020 (80%). Tuttavia, al fine di raggiungere questi livelli ambiziosi, è importante per l’intera catena coinvolta nel riciclo di lattine continuare ad investire nella raccolta differenziata e nella modernizzazione degli impianti di selezione. Fra i Paesi europei l‘Italia è senza dubbio un esempio virtuoso per quanto riguarda raccolta differenziata e riciclo degli imballaggi in alluminio. Basti pensare che nell’ultimo anno, è stato avviato al riciclo oltre il 60% degli imballaggi in alluminio usati. Non soltanto lattine per bevande, ma anche: scatolette, vaschette, tubetti, bombolette aerosol, tappi e foglio in alluminio.

Fonte: ecodallecittà

Uova di Pasqua: come differenziare l’involucro?

La maggior parte delle uova sono ricoperte da involucri in plastica o in poliaccoppiato e vanno gettati nella raccolta della plastica. Ma ci sono anche uova ricoperte con pellicole in alluminio o in tessuto… Come differenziarle? Il vademecum di Amiat

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Dopo aver gustato il cioccolato delle uova, e aver riutilizzato più volte l’involucro per conservare quello avanzato, quando si tratta di decidere come disfarsi definitivamente della “carta” delle uova di Pasqua, molti cittadini hanno le idee confuse, perché non si tratta affatto di semplice carta. Il primo passo è dunque quello di verificare la tipologia del materiale di cui è fatto l’involucro del nostro uovo. La maggior parte delle uova sono ricoperte da involucri in plastica o in poliaccoppiato. Il primo è il caso delle uova da pasticceria, o di alcune marche da supermercato: si tratta degli imballaggi più leggeri, completamente trasparenti, semitrasparenti o di colore chiaro. Il secondo caso è quello del poliaccoppiato, costituito da plastica e alluminio, solitamente colorato all’esterno e argentato all’interno. Si tratta degli involucri più comuni perché economici e resistenti; se accartocciati, oltre a sfrigolare, mantengono in parte la forma impressa. In entrambi i casi COREPLA, il consorzio per il recupero e riciclo degli imballaggi in plastica, consiglia di gettare gli incarti in plastica e in poliaccoppiato nella raccolta differenziata degli imballaggi in plastica.
Ci sono poi uova –soprattutto piccole- ricoperte da un sottile strato di pellicola in alluminio colorato, materiale fragile che si accartoccia completamente: questi incarti devono essere gettati nei contenitori della raccolta differenziata di vetro e lattine. Come ultima tipologia di incarto per le uova di Pasqua troviamo il tessuto non tessuto o TNT, materiale morbido e resistente, adatto alle alte temperature. In questo caso l’incarto va gettato nella raccolta dei rifiuti non recuperabili. Parliamo infine degli altri rifiuti derivanti dalle uova di Pasqua: normalmente le etichette sono in carta, e possono essere conferite nel contenitore giallo per la raccolta di carta e cartone. Il conetto di supporto dell’uovo, invece, è in plastica: gettatelo nel contenitore grigio per la raccolta degli imballaggi in plastica. Anche il contenitore in plastica che contiene la sorpresa (solitamente un ovetto più piccolo, o una bustina trasparente) deve essere conferito tra gli imballaggi in plastica.

Fonte: eco dalle città