Danimarca leader nella lotta ai cambiamenti climatici

Germanwatch e Climat Action Network Europe hanno stilato una classifica delle nazioni più attive nella lotta ai cambiamenti climatici

Secondo la classifica pubblicata dal think-thank Germanwatch e il network di Ong Climate Action Network Europe a margine dei negoziati di Lima sul clima, la Danimarca è il primo Paese al mondo per quanto riguarda le politiche di contrasto ai cambiamenti climatici, seguita dalla Svezia e dal Regno Unito. La classifica viene stilata annualmente da dieci anni e nel 2014 ha considerato i 58 Paesi che emettono la maggiore quantità di gas serra nel pianeta. La classifica inizia simbolicamente con tre posti vuoti come a voler significare che nessun Paese fa abbastanza per ridurre le emissioni. La Danimarca svetta perché, secondo gli organizzatori, evidenzia “una tendenza globale che lascia intravedere una transizione nei settori più importanti della protezione del clima”. Insomma a differenza di tanti altri Paesi industrializzati, la Danimarca non promette soltanto, ma mantiene sviluppando una politica ambizioso nel campo delle energie rinnovabili. Sui 58 Paesi giudicati solamente dodici ricevono un giudizio positivo e solamente uno appartiene alla lista dei Paesi in via di sviluppo, il Marocco. Il Paese nordafricano ha il merito di stare sviluppando il più grande complesso solare del mondo, a Ouarzazate, e di avere ridotto le sovvenzioni alle energie fossili. A chiudere la classifica sono l’Arabia Saudita, l’Australia e il Canada, tre nazioni che, invece, puntano decisamente sulle energie fossili. Anche le due nazioni più inquinanti del pianeta si trovano nella parti basse della classifica: gli Stati Uniti in 44esima posizione e la Cina in 45esima posizione. Gli impegni presi a Copenaghen cinque anni fa prevedono un aumento di 3° C da qui alla fine del secolo, ma solo se le nazioni manterranno le promesse perché se non dovesse essere così la temperatura potrebbe salire di 4° C, con conseguenze imprevedibili per l’agricoltura e la sostenibilità del Pianeta.autostrade-ciclabili-586x389

Fonte:  Le Monde

© Foto Getty Images

La classifica delle nazioni per produzione eolica e fotovoltaica per abitante: Italia è settima

I paesi europei guidano la classifica dell’energia rinnovabile pro capite prodotta da eolico e fotovoltaico. Più che i valori totali, sono infatti i valori per abitante che misurano il livello di transizione energetica di un paeseClassifica-nazioni-produzione-Eolico-FV-pc

Il sito svizzero Solarsuperstate.com ogni anno fa una classifica della potenza rinnovabile eolica e fotovoltaica pro capite installata nei vari paesi del mondo. Prendendo spunto da questa idea, ho provato a fare una classifica analoga, ma per l’energia effettivamente prodotta. Non ha infatti molto senso confrontare la potenza installata in luoghi diversi del pianeta, dove sono differenti le condizioni di insolazione e ventosità. Un MW eolico in Puglia, Italia rende ad esempio molto meno di un MW nello Sjælland, Danimarca, mentre l’opposto vale per il FV. La Danimarca vince a mani basse grazie ai forti venti e alla ridotta popolazione (5 milioni di abitanti), mentre la Spagna si colloca al secondo garantendo quasi 1400 kWh rinnovabili all’anno a ciascuno dei suoi 47 milioni di abitanti. La Germania (80 milioni) è a 1070 kWh/ab e l’Italia si colloca buona settima dopo le buone performance di Portogallo, Svezia e Irlanda (chi l’avrebbe detto?).

Se il FV italiano non fosse stato ammazzato a inizio 2012 dagli incompetenti burocrati Monti e Passera (1) oggi potremmo essere tranquillamente al quarto posto, insidiando la posizione della Germania. Ma ahimè, questo non sembra importare molto a quasi nessuno. E’ interessante osservare che tra i primi 10 paesi del pianeta per energia rinnovabile pro capite 8 sono europei e tra questi sono rappresentati tutti i “famigerati PIIGS (Portogallo, Italia, Irlanda, Gracia, Spagna). Vuoi vedere che prima o poi i PIIGS avranno la loro rivincita?

(1) Passera riteneva che riducendo gli incentivi si sarebbero comunque installati da 2 a 3 GW all’anno di FV, mentre in realtà mel 2013 è stato installato solo poco più di 1 GW (un po’ di più nel 2012, ma c’era ancora la coda del quarto conto energia)

 

Fonte: ecoblog