Roma assegna 3 terre pubbliche: nasceranno aziende agricole con prodotti a Km0

Vendita diretta di prodotti a chilometri zero, fattorie didattiche e reinserimento lavorativo di persone svantaggiate: questi alcuni dei progetti che saranno realizzati nelle prime 3 terre pubbliche dell’agro romano assegnate ai giovani con un bando dell’amministrazione capitolina. A dicembre un nuovo bando380859

Daniel Burrai, Mario Sonno e la cooperativa agricola CO.R.AG.GIO. faranno nascere tre nuove aziende agricole nella tenuta Redicicoli, a Tor de’ Cenci e al Borghetto San Carlo. Sono loro infatti i vincitori del primo bando di Roma Capitale per l’assegnazione di terre pubbliche e immobili rurali in disuso a giovani sotto i 40 anni, proclamati questa mattina dal sindaco di Roma Ignazio Marino, dal vicesindaco Luigi Nieri, dall’assessore all’ambiente Estella Marino e dal presidente del III Municipio, Paolo Marchionne. Tra le attività che verranno realizzate nei tre lotti, affidati per 15 annidall’Amministrazione Capitolina, la vendita diretta di prodotti a chilometri zero, fattorie didattiche e centri estivi per ragazzi, orti sociali, reinserimento lavorativo di persone svantaggiate, un agri-ristoro e un “parco avventura”.
“È una splendida giornata per celebrare una promessa fatta in campagna elettorale”, ha commentato il sindaco di Roma Ignazio Marino che ha simbolicamente donato ai vincitori tre sacchetti di semi biologici di grano tenero. “Invece di mettere nuovi blocchi di cemento nel nostro verde, abbiamo deciso di avviare un percorso che valorizzi l’Agro romano e il lavoro dei giovani. È un’occasione importantissima e queste prime terre assegnate disegneranno il percorso che il Comune vuole prendere”. Sono stati 104 i progetti presentati, l’80% dei quali proposti da giovani alle prese per la prima volta con un’idea imprenditoriale. Il 34% è costituito da donne. Per l’assessore Estella Marino “l’assegnazione di queste terre per costituire nuove imprenditoria giovanile è una scelta vincente, che va nella direzione del recupero del territorio degradato”. Il bando, pubblicato a maggio scorso, ha assegnato i primi 3 lotti per un totale di 83 ettari di terreno agricolo inseriti in aree di pregio dell’Agro Romano, comprensivi di un casale o di strutture rurali da recuperare. “Entro dicembre presenteremo il prossimo bando con altre quattro aree, complessivamente per altri 95 ettari”, ha poi annunciato il sindaco Marino, mentre il vicesindaco Luigi Nieri ha spiegato che “la prima, di 25 ettari, si trova nel Municipio XI, due aree sono nel Municipio III, rispettivamente di 10 e 40 ettari e la quarta area, di 20 ettari, è nel Municipio IV”. Ecco nel dettaglio le prime 3 terre assegnate e i relativi vincitori, con cui è prevista nei prossimi giorni la stipula di un contratto d’affitto quindicennale e di un atto d’obbligo per definire controlli e modalità di attuazione dei progetti agricoli, mentre un sostegno al recupero degli edifici è già previsto nel Bilancio 2014 di Roma Capitale.
La Tenuta Redicicoli, inserita nella Riserva naturale della Marcigliana, è stata assegnata a un giovane di 21 anni, Daniel Burrai, sostenuto da un partenariato composto da aziende agricole e cooperative sociali già operanti nel Municipio III. Il progetto vincitore per l’area di Tor de Cenci, facente parte della Riserva naturale di Decima, è stato proposto dal trentatreenne Mario Sonno, espressione di un partenariato co-promotore che ha i suoi punti di forza nella cooperazione sociale per il reinserimento, con il lavoro agricolo, di soggetti svantaggiati. Si è aggiudicato il lotto di Borghetto San Carlo, area di grande pregio all’interno del Parco di Veio, la cooperativa agricola CO.R.AG.GIO., costituita da 15 giovani agricoltori. La cooperativa insieme alle coltivazioni orticole e al frutteto biologico, si è impegnata a far nascere una bio-agriturismo lungo il percorso della via Francigena e un parco avventura per i più piccoli, con innovative modalità di fruizione della campagna.

Fonte: ecodallecitta.it

Mense scolastiche a km0? La proposta per le scuole romane

Presentato al campidoglio il progetto “Mense a km0”. Nelle scuole romane saranno distribuiti cibi genuini provenienti dalle aziende agricole prossime agli istituti e tutti gli alunni potranno imparare qualcosa di più sulla natura grazie alle gite mensili organizzate nelle fattorie379326

Roma è il comune con la più vasta area agricola d’Europa, addirittura 50mila ettari all’interno dei quali sono presenti decine di aziende. Alcune di queste, grazie alla continua espansione della città, sono ormai quasi inserite nel tessuto urbano e possono quindi consegnare i loro prodotti praticamente a km0. Nasce per questo il primo progetto di mensa scolastica a km0. Le aziende suddette consegneranno i proprio prodotti genuini alle scuole limitrofe riducendo drasticamente l’utilizzo di cibo conservato e praticamente azzerando l’inquinamento da trasporto.
A fare da aprifila il III Municipio di Roma dove la scuola Scuola Elementare Cinquina (Istituto Comprensivo Uruguay) parteciperà al progetto pilota.  A presentare l’idea in Campidoglio gli assessori capitolini Paolo Masini (Sviluppo delle Periferie, Infrastrutture e Manutenzione Urbana), Alessandra Cattoi (Scuola, Infanzia, Giovani e Pari Opportunità) e il presidente del III Municipio, Paolo Marchionne, con la partnership Cooperativa Sociale Parsec Soc. Coop. e Cascina Global Service Srl. Il progetto non si fermerà alla sola fornitura di cibi freschi e stagionali essendo previsti anche percorsi educativi per consentire agli alunni di seguire le coltivazioni e la produzione grazie a gite mensili organizzate nelle stesse fattorie.   Il progetto, che verrà presto esteso anche ad altre scuole periferiche, prevede anche l’installazione di macchinari per il compostaggio dei rifiuti organici presso le aziende agricole coinvolte.

Fonte: ecodallecittà.it

Tabacco a km zero per dribblare la crisi: salvati oltre 50mila posti di lavoro

Nei campi di Toscana, Umbria, Veneto e Campania, il tabacco continua a dare lavoro a più di 50mila persone153439289-586x390

Toscana, Veneto, Umbria e Campania, le quattro regioni “tabacchicole”, continuano a essere la spina dorsale della produzione italiana di tabacco, la prima come quantitativi esportati di tutta Europa. A mettere in salvo questo mercato che conta 50mila addetti concentrati nelle quattro regioni del Centro-Sud è stata l’innovativa formula del “Km zero”. Negli scorsi giorni circa mille agricoltori si sono ritrovati a Napoli per celebrare l’anniversario della collaborazione raggiunta fra Coldiretti e Philip Morris Italia che in tempi recenti ha rilanciato la competitività del tabacco italiano sul mercato nazionale. Si tratta di traguardi importanti, specialmente al cospetto di un mercato illecito del tabacco con dimensioni, purtroppo, rilevanti e di fronte a una disoccupazione endemica. In Italia (dati 2010) la filiera del tabacco dà lavoro a circa 200mila persone: 53mila nella coltivazione, 140mila nelle rivendite al dettaglio, 5500 nella prima lavorazione, 740 nella manifattura, 2700 nella rivendita all’ingrosso. L’idea originaria era stata appunto questa, rendere il settore più sostenibile, attuando per la prima volta la formula “Km zero” nel tabacco e riportando il margine dove il valore aggiunto viene generato, ossia nei campi, ha dichiarato, illustrando lo spirito dell’incontro di Napoli, Eugenio Sidoli, presidente e amministratore delegato di Philip Morris Italia. L’apprezzamento per la collaborazione trova una sponda in Sergio Marini, presidente di Coldiretti: L’accordo con Philip Morris Italia ha permesso di rendere la tabacchicoltura più sostenibile e più competitiva ma soprattutto ha offerto una prospettiva al settore in una ottica di miglioramento dell’efficienza di filiera in cui la Coldiretti è fortemente impegnata.

Fonte:  Coldiretti