Detrazioni Irpef al 65% confermate per il 2014 per ecobonus e ristrutturazione della casa

Confermate le detrazioni Irpef dal 55% al 65% per chi intende ristrutturare casa adottando tutte le misure necessarie per l’efficienza energeticaImmagine

Per tutto il 2014 restano in vigore le detrazioni Irpef dal 55% al 65% per chi intende ristrutturare capa apportando i miglioramenti necessari a ottenere efficienza energetica. Sono in discussione al Parlamento poi quelle relative al 2015. Ma per ora concentriamoci su quelle già approvate. Sul sito ufficiale Casa.governo viene spiegata nel dettaglio la procedura da seguire e quali sono i lavoro di ristrutturazione che ottengono il rimborso attraverso le detrazioni Irpef. Nel dettaglio abbiamo: la riduzione del fabbisogno energetico per il riscaldamentofino a 100 mila euro; il miglioramento termico dell’edificio (coibentazioni – pavimenti – finestre, comprensive di infissi) fino a 60 mila eurol’installazione di pannelli solari fino a 60 mila euro ; la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale fino a 30 mila euro.

Veniamo alle quote di rimborso riconosciute per le ristrutturazioni e suddivise in 10 rate annuali di pari importo:

  • 55% delle spese sostenute fino al 5 giugno 2013
  • 65% delle spese sostenute dal 6 giugno 2013 al 31 dicembre 2013, per interventi sulle singole unità immobiliari
  • 65% delle spese sostenute dal 6 giugno 2013 al 30 giugno 2014, se l’intervento è effettuato sulle parti comuni degli edifici condominiali, o se riguarda tutte le unità immobiliari di cui si compone il singolo condominio.

Dal 1°gennaio 2014 e per i condomini dal 1° luglio 2014 cambia lo scenario: l’agevolazione diviene detrazione fiscale al 36%. Per la tipologia di interventi da adottare per raggiungere la riqualificazione energetica della casa non esiste un elenco ma sono contemplati tutti quei lavori ritenuti idonei.

Detto ciò passiamo alla questione ecobonus che consente di detrarre le spese sostenute tra il 6 giugno e il 31 dicembre 2013 per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici di classe energetica non inferiore ad A+ ma sempr legati alle spese per la ristrutturazione per cui viene testualmente scritto:

La detrazione si applica all’acquisto di mobili (come, ad esempio, letti – armadi – cassettiere – librerie – scrivanie – tavoli – sedie – comodini – divani – poltrone – credenze – materassi – apparecchi di illuminazione) e grandi elettrodomestici di classe energetica non inferiore ad A+ (ad esempio, frigoriferi – congelatori – lavatrici – asciugatrici – lavastoviglie – apparecchi di cottura – stufe elettriche – piastre riscaldanti elettriche – forni a microonde – apparecchi elettrici di riscaldamento – radiatori elettrici – ventilatori elettrici – apparecchi per il condizionamento).

Infine una segnalazione riguarda i lavori per l’adeguamento antisismico per cui la detrazione prevista è al 65% se si procede al miglioramento o adeguamento antisismico e messa in sicurezza degli edifici o se questi interventi sono effettuati su edifici che possono essere sia abitazioni sia utilizzati per attività produttive e che si trovano in zone sismiche a alta pericolosità.

Ovviamente tutti i pagamenti vanno effettuati con bonifico bancario altrimenti non sarà possibile avviare le procedure di rimborso.

Per ogni altro chiarimento conviene consultare il sito casa governo.

Fonte: ecoblog

Rinnovabili, è ufficiale: la detrazione del 50% si applica anche al fotovoltaico

Arriva la conferma definitiva da parte dell’Agenzia delle entrate: i pannelli fotovoltaici godono della detrazione Irpef del 50% in vigore fino al 30 giugno per gli interventi di efficientamento energetico. Il bonus fiscale, però, non è cumulabile con gli incentivi del Conto energia

374237

La notizia era stata già diffusa qualche mese fa, ma ora è arrivata la conferma ufficiale da parte dell’Agenzia delle entrate: anche i pannelli fotovoltaici possono godere della detrazione fiscale del 50% per gli interventi di incremento dell’efficienza energetica, a patto che non usufruiscano anche degli incentivi previsti dal Conto energia. La risposta definitiva al quesito sollevato mesi fa dall’associazione Anie-Gifi è stata affidata a una nota dell’Agenzia (vedi allegato), che conferma che gli impianti fotovoltaici rientrano tra gli interventi finalizzati al conseguimento di risparmi energetici (articolo 16-bis del Tuir, lettera h, introdotto dall’articolo 4 del Dl 201/2011). Pertanto, possono accedere alle detrazioni del 50%, per un massimo di spesa pari a 96.000 euro per singola unità immobiliare. Per poter godere dell’agevolazione occorre pagare l’importo previsto mediante bonifico bancario o postale che includa la causale del versamento, il codice fiscale del soggetto che paga e il codice fiscale o numero di partita Iva del beneficiario del pagamento. A questo punto, spiega l’Agenzia delle entrate, occorre conservare tutta la documentazione, mentre «non è necessaria una specifica attestazione dell’entità di risparmio energetico derivante dall’installazione dell’impianto fotovoltaico». La detrazione del 50% (in vigore fino al prossimo 30 giugno, ndr) non è cumulabile con gli incentivi del Conto energia, mentre può essere associata al meccanismo dello Scambio sul posto o del Ritiro dedicato. Come tutti gli interventi incentivati con la detrazione Irpef per l’efficienza energetica, l’aliquota detraibile può essere recuperata dal contribuente in 10 rate annuali di pari importo.

Scarica la nota dell’Agenzia delle entrate [0,34 MB]

Fonte: eco dalle  città

 

INCENTIVI FOTOVOLTAICO 2013

Incentivi-fotovoltaico-2013-scambio-sul-posto-e-detrazioni-fiscali-irpef-50

Scambio sul Posto più Detrazione Fiscale 50% (36% da Giugno)

In merito agli incentivi fotovoltaico per il 2013, in alternativa al V Conto Energia esiste la possibilità di usufruire delle detrazioni fiscali 50% sul costo di installazione dei pannelli fotovoltaici. Il 22 giugno 2012 è stato promulgato il decreto legge n. 83, che stabilisce la compatibilità tra l’agevolazione della detrazione fiscale al 50% e il meccanismo dello Scambio Sul Posto riguardo alla realizzabilità di impianti fotovoltaici. In particolare, la legge in questione regolamenta la detrazione IRPEF attribuendole un valore pari al 50% fino al 30 giugno 2013, passata la quale data essa diventerà strutturale al 36%.

Il meccanismo dello Scambio Sul Posto regolamenta l‘utilizzo dell’impianto fotovoltaico tramite un sistema di conguaglio tra l’energia non utilizzata di giorno, quindi ceduta alla rete, e l’energia prelevata dalla rete, quindi comprata, dal calare del sole all’alba del giorno successivo. Ogni tre mesi viene effettuato un conguaglio economico in conto corrente, il quale restituisce parte della bolletta pagata quando l’impianto fotovoltaico non è attivo. A titolo di esempio, un impianto produce 10 kWh al giorno e viene installato su una utenza che utilizza 4 kWh diurni e 6 kWh serali e notturni. Di conseguenza il sistema cederà alla rete 6 kWh perché non direttamente utilizzati. Ogni tre mesi l’utente riceverà un conguaglio in conto corrette pari all’80% del costo pagato, in bolletta, per l’ammontare della differenza tra l’energia elettrica ceduta alla rete durante il giorno e quella prelevata dalla stessa a sole tramontato, in questo esempio 6 kWh.

È altresì utile formulare esempi pratici commisurati su reali utenze domestiche, in particolare saranno analizzate utenze da 3 kWp, 6 kWp e 10 kWp.

Un impianto fotovoltaico da 3 kWp, del costo indicativo di 8.000 €, posizionato su un tetto idealmente inclinato a 20°, orientato non propriamente a sud, in zona centro-nord Italia, può arrivare a produrre 3450 kWh all’anno. Se si considera un consumo di circa 3300 kWh annui, di cui la metà avviene durante il giorno ed il restante si consuma dopo il calare del sole, tramite il meccanismo oggetto di studio si otterrà un beneficio consistente nel risparmio immediato in bolletta e conguaglio dovuto allo scambio sul posto pari a 680 € (ipotizzando il costo giornaliero per kWh pari a 0,25 €, e il costo serale e notturno a 0,17 €/kWh), di cui 450 € sono riconducibili al risparmio diretto derivante dal proprio autoconsumo. A questo importo è necessario aggiungere 400 € all’anno di detrazione fiscale 50%, per 10 anni, per un totale di beneficio annuale pari a 1.080€. Tale impianto permetterà un tempo di recupero dell’investimento stimato in meno di sette anni e mezzo.

Analizzando un’installazione analoga relativamente ad un consumo di 6,000 kWh, si ottengono produzioni di 6900 kWh. In tal caso il beneficio di risparmio immediato in bolletta e conguaglio dovuto allo scambio sul posto sarà pari a 1,230 € circa, di cui 750 € sono riconducibili al risparmio diretto derivante dal proprio autoconsumo. Qualora il prezzo dell’impianto fotovoltaico fosse stimabile in 14.000 €, la detrazione fiscale 50% di cui l’utenza godrebbe sarebbe quantificabile in 700 € all’anno, di conseguenza l’impianto sarebbe ammortizzabile in poco più di 7 anni.
L’ultimo caso studio è rappresentato da una famiglia i cui consumi ammontino a 10.000 kWh all’anno  L’impianto fotovoltaico, produrrà circa 11.500 kWh, per cui sarà riscontrabile un leggero surplus di produzione di energia elettrica. Il beneficio immediato in bolletta, dovuto al conguaglio per scambio sul posto, sarà stimabile in circa 2.000 €, di cui 1.250 € relative al risparmio immediato della bolletta. Ciò si traduce in un minor costo d’acquisto dell’energia elettrica da sostenere durante l’anno. A tale beneficio si deve aggiungere la detrazione IRPEF 50%, il cui ammontare, ipotizzando un costo pari a 22.000 €, risulta essere 1.100 € all’anno. Effettuati i dovuti confronti, si potrà notare come il payback time dell’investimento è stimabile in meno di 7 anni.

E’ altresì necessario effettuare ulteriori considerazioni a monte. Innanzitutto, tali calcoli sono stati operati ipotizzando l’utilizzo di materiale soggetto a Factory inspection, ovvero certificazioni attestanti qualità di fabbricazione europea, il che implicano costi maggiori. Da ciò deriva che mediante la fornitura di materiale non certificato si possono risparmiare diverse centinaia di € relativamente al costo dell’impianto. Sono state considerate, in secondo luogo, installazioni standard, che nella pratica non sempre vengono effettuate in quanto non tutte le superfici sono uguali. Non sono stati considerati, ad esempio, i maggiori costi di installazione sui tetti in coppi o in ogni caso molto datati, sui tetti piani o sui tetti potenzialmente soggetti a numerosi ombreggiamenti diurni. Considerando, poi, che sta cambiando la fattispecie dello scambio sul posto, che potrebbe diminuire il valore del meccanismo del conguaglio, comportando minori restituzioni dei costi sostenuti durante gli orari serali e notturni, è molto interessante prevedere la dotazione futura di sistemi di accumulo integrati agli impianti fotovoltaici che consentiranno di rimanere allacciati alla rete, ma allo stesso tempo immagazzinare la propria energia per gli usi notturni.
In futuro la connessione alla rete potrà servire in casi molto rari (possibilità di raggiungere la grid parity del fotovoltaico), ma attualmente è ancora preferibile, dato che, a causa degli elevati costi dei sistemi di accumulo, scambiare la propria energia con la rete ottenendo una restituzione della bolletta serale comporta un risparmio economico non trascurabile.


fonte: web Ing. Stefano Superina