Influenza aviaria: decine di migliaia di uccelli vaccinati in Cina

Sale a nove il bilancio delle vittime, 28 i pazienti contagiati dal virus 

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Colombi in gabbia nella Cina orientale. La nuova aviaria che da qualche settimana sta seminando il panico in Asia e che ha già fatto alcune vittime, ha costretto le autorità cinesi a prendere provvedimenti di tipo igienico-sanitario per prevenire che il virus si propaghi fra la popolazione. La Carrier Pigeon Association – la federazione cui fanno capo i team colombofili che partecipano alle gare dei piccioni viaggiatori – stanno pulendo con cura le gabbie e hanno annullato tutte le competizioni sulla lunga distanza già in programma. Il governo di Pechino ha chiesto all’associazione di tenere in gabbia gli uccelli per un altro mese. Le gare colombofile sono molto popolari in Cina dove circa 300mila persone vi partecipano, perpetuando una tradizione che risale alla dinastia dei Ming. Ora circa 90mila piccioni da competizione saranno vaccinati. Nell’ultimo mese il virus H7N9 ha infettato 28 persone uccidendone nove. I casi sono stati registrati a Shangai e in tre province orientali. Negli scorsi giorni le autorità di Shangai avevano ordinato l’abbattimento di 100mila polli, anatre e oche dopo che erano state trovate tracce del virus in prossimità dei mercati di pollame vivo della città. Inoltre anche alcuni piccioni presenti nelle piazze e nei parchi pubblici vengono catturati e messi in gabbia. Secondo i ricercatori cinesi la nuova influenza aviaria sarebbe un mix genetico generati dall’incrocio fra gli uccelli migratori della Corea del Sud e le anatre della provincia di Zhejiang. IlServizio Sanitario Nazionale cinese ha annunciato negli scorsi giorni che nessuna fra le 621  persone che sono state a contatto con i pazienti infetti ha accusato sintomi dell’influenza aviaria. Naturalmente questo focolaio di aviaria ha avuto un effetto immediato sulle vendite di pollame, facendole crollare a partire dalle prime notizie sui decessi connessi alla malattia.

Fonte:  The Guardian

In Messico abbattuti 2 milioni e 100 mila polli per influenza aviaria

Oltre 2 milioni di polli abbattuti in Messico a causa dell’aviaria. Gli animali positivi al virus sono stati oltre 1 milione e 200 mila in 18 aziende agricole dello stato centrale di Guanajuato.

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Due milioni e 100 mila polli sono stati abbattuti in una settimana, la scorsa, in Messico nello stato centrale di Guanajuato a causa dell’infezione virale dell’influenza aviaria. Il ministero per l’Agricoltura messicano ha precisato:

Questo ceppo del virus è esclusivo per gli uccelli, quindi non c’è alcun rischio per la salute pubblica. L’epidemia di influenza aviaria è controllata

Le autorità hanno spiegato che vi sono stati diversi conteggi sui polli abbattuti e il ministro per l’Agricoltura Enrique Martinez aveva annunciato lunedì scorso l’abbattimento di 2 milioni e 100 mila polli tra cui 519 mila tra produttori di uova; 722.265 mila polli di allevamento e 900 mila polli allevati per la carne. Autorità offerto conteggi diversi quanti uccelli infetti sono stati abbattuti. Secondo Javier Usabiaga Arroyo funzionario statale per l’agricoltura i polli abbattuti e infetti erano circa 1 milione e 200 mila mentre sono già stati vaccinati 1 milione e 900 mila polli da quando l’epidemia è scoppiata dagli inizi di aprile e in programma c’è la vaccinazione per un altro milione di volatili. Gli abbattimenti hanno causato la speculazione e le carni hanno subito un impennata dei prezzi anche se le autorità hanno immediatamente specificato che non vi è motivo essendo il numero dei polli abbattuti una piccola parte degli enormi allevamenti presenti in Messico. Resta forte e sentita la preoccupazione per la possibile trasmissione del virus dell’aviaria all’uomo considerato che l’influenza aviaria in Cina ha già fatto 6 morti.

Fonte: CNN

 

 

Allarme virus: 11 vittime della nuova Sars e torna l’influenza aviaria

In Medio Oriente e nella provincia di Jiangsu i focolai delle due malattie

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Le testate nucleari nordcoreane che puntano verso l’Alaska sembrano non essere le uniche minacce provenienti dall’Oriente. Il nuovo ceppo della Sars  ha già fatto undici vittime. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha annunciato che negli scorsi giorni è deceduto un secondo uomo in Gran Bretagna. Secondo il microbiologo Yuen Kwok-yung se il virus dovesse mutare ulteriormente, potrebbe causare una pandemia mortale:

Il Coronavirus della Sars colpisce pochissime linee cellulari umane. Ma questo nuovo virus, che pare già mutato, può infettare molti tipi di linee cellulari umane, e uccidere le cellule rapidamente.

Dal settembre scorso sono diciassette i casi ipotizzati dall’OMS . Gli ultimi due decessi sono di un 73enne degli Emirati Arabi Uniti trasportato in un ospedale di Monaco di Baviera e lì deceduto e di un cittadino britannico rientrato da un viaggio in Arabia Saudita e Pakistan. La fonte del nuovo Coronavirus potrebbero essere i pipistrelli, ma anche scimmie, maiali e conigli sarebbe organismi ospitanti. L’elemento più preoccupante è che il nuovo virus appartiene alla stessa famiglia virale del raffreddore e della Sars che nel 2003 causò la morte di 775 persone. Difficoltà respiratorie, febbre, tosse e polmonite sono i sintomi del Coronavirus che può diffondersi in tutto il corpo nel giro di 48 ore. Ma c’è un altro fronte, quello dell’influenza aviaria con due vittime accertate e un terzo caso in condizioni critiche nella provincia del Jiangsu, non lontano da Shangai. Il nuovo ceppo – H7N9 – avrebbe contagiato sette persone, oltre, naturalmente, a numerosi animali. Una delle vittime della nuova aviaria, un giovane di 28 anni, lavorava a contatto con alcuni dei 15mila maiali trovati morti nel fiume Huangpu, nei pressi di Shangai. Le autorità sanitarie stanno tenendo sotto controllo 88 persone che hanno avuto contatti con le due vittime per tentare di circoscrivere l’innesco di una possibile epidemia.

Fonte: Daily Mail | Fatto Quotidiano