La classifica delle nazioni per produzione eolica e fotovoltaica per abitante: Italia è settima

I paesi europei guidano la classifica dell’energia rinnovabile pro capite prodotta da eolico e fotovoltaico. Più che i valori totali, sono infatti i valori per abitante che misurano il livello di transizione energetica di un paeseClassifica-nazioni-produzione-Eolico-FV-pc

Il sito svizzero Solarsuperstate.com ogni anno fa una classifica della potenza rinnovabile eolica e fotovoltaica pro capite installata nei vari paesi del mondo. Prendendo spunto da questa idea, ho provato a fare una classifica analoga, ma per l’energia effettivamente prodotta. Non ha infatti molto senso confrontare la potenza installata in luoghi diversi del pianeta, dove sono differenti le condizioni di insolazione e ventosità. Un MW eolico in Puglia, Italia rende ad esempio molto meno di un MW nello Sjælland, Danimarca, mentre l’opposto vale per il FV. La Danimarca vince a mani basse grazie ai forti venti e alla ridotta popolazione (5 milioni di abitanti), mentre la Spagna si colloca al secondo garantendo quasi 1400 kWh rinnovabili all’anno a ciascuno dei suoi 47 milioni di abitanti. La Germania (80 milioni) è a 1070 kWh/ab e l’Italia si colloca buona settima dopo le buone performance di Portogallo, Svezia e Irlanda (chi l’avrebbe detto?).

Se il FV italiano non fosse stato ammazzato a inizio 2012 dagli incompetenti burocrati Monti e Passera (1) oggi potremmo essere tranquillamente al quarto posto, insidiando la posizione della Germania. Ma ahimè, questo non sembra importare molto a quasi nessuno. E’ interessante osservare che tra i primi 10 paesi del pianeta per energia rinnovabile pro capite 8 sono europei e tra questi sono rappresentati tutti i “famigerati PIIGS (Portogallo, Italia, Irlanda, Gracia, Spagna). Vuoi vedere che prima o poi i PIIGS avranno la loro rivincita?

(1) Passera riteneva che riducendo gli incentivi si sarebbero comunque installati da 2 a 3 GW all’anno di FV, mentre in realtà mel 2013 è stato installato solo poco più di 1 GW (un po’ di più nel 2012, ma c’era ancora la coda del quarto conto energia)

 

Fonte: ecoblog

Grave errore nel rapporto IEA 2013: sopravvalutato il nucleare, sottovalutate le rinnovabili

Il primo grafico del rapporto, il più letto induce a pensare che l’energia nucleare produca più di tutte le rinnovabili messe insieme, ma non è così, visto che il suo contributo equivale al 58% delle fonti di energia pulite. Incompetenza o errore deliberato?Errore-rapporto-IEA-586x348

 

Le Key World Energy Statistics dell’IEA (International Energy Agency) contengono un grave errore nel loro grafico a pag 6: è il primo, quindi il più letto, linkato retwettato. Come si vede dal grafico comparativo in alto, rispetto alle altre agenzie (1), ed anche ai dati pubblicati nello stesso rapporto a pag. 24,  l’IEA ha sopravvalutato la produzione di energia nucleare e ampiamente sottovalutato quella delle fonti rinnovabili. In questo modo, il contributo dell’energia atomica appare superiore a quello delle energie rinnovabili, mentre storicamente non ha mai superato nemmeno il solo idroelettrico. Distrazione? Incompetenza? (2) Oppure la volontà deliberata di sminuire il contributo delle fonti rinnovabili in un momento chiave della storia dell’umanità? Inoltre, uscire a febbraio 2013 con i dati del 2011 non è esattamente segno di velocità di informazione, visto che BP mette a disposizione gli stessi dati circa 8 mesi prima. Per la cronaca, secondo BP tra il 2011 e il 2012 la produzione nucleare è calata da 600 a 560 Mtep (dopo la catastrofe di Fukushima il Giappone ha chiuso la baracca), mentre le rinnovabili sono passate da 1000 a 1069 Mtep.

(1) Le sigle si assomigliano e c’è rischio di confonderle. In ogni caso si tratta di: EIA (Energy Information Administration del governo USA), IAEA (International Atomic Energy Agency) e BP (British Petroleum). Le statistiche IEA sono state pubblicate a febbraio e non vanno a loro volta confuse con il World Energy Outlook in uscita a novembre.

(2) Il sospetto viene quando si legge a pag. 58 nella tabella dei fattori di conversione che 1 Mtep (milione di tonnellate equivalenti petrolio) equivalgono a 11,63 TWh (miliardi di kWh). Si tratta di un’uguaglianza teorica, legata al calore prodotto dalla combustione. In realtà, la produzione di energia elettrica è assai più bassa. Il fattore normalmente usato da BP è ad esempio infatti 1 Mtep –> 4,4 TWh. Sembra di capire che il secondo principio della Termodinamica fatica a farsi strada anche nelle alte sfere…

 

Fonte: ecoblog