“L’emergenza rifiuti” di Norvegia e Svezia: intervista a Rossano Ercolini

“Vendeteci i rifiuti o restiamo al buio. L’emergenza al contrario dei paesi nordici”. Dopo l’articolo di Repubblica, Eco dalle Città ha raccolto il commento di Rossano Ercolini (vincitore del premio internazionale “Goldman Environmental Prize 2013”)374807

“La Norvegia ha un problema. Ha finito la spazzatura e non sa più come riscaldarsi e produrre energia. Tutta colpa dei suoi abitanti, che riciclano quasi la metà di ciò che buttano e lasciano un misero 2 per cento alla discarica”. Inizia così l’articolo di Repubblica di domenica 5 maggio dal titolo “Vendeteci i rifiuti o restiamo al buio”. L’emergenza al contrario dei paesi nordici. Norvegia e Svezia sono in emergenza per la mancanza di rifiuti? Lo abbiamo chiesto a Rossano Ercolini del movimento nazionale Rifiuti Zero (vincitore del premio internazionale “Goldman Environmental Prize 2013”). “In quei Paesi – ha spiegato Rossano Ercolini – hanno realizzato inceneritori capaci di smaltire più di mille tonnellate al giorno. Oggi però non hanno più questi quantitativi. L’emergenza non sta nella mancanza di rifiuti ma nella decisione di investire in questi mega-impianti. Il problema è quindi l’over-capacity“. “E’ la crisi della termovalorizzazione e dell’incenerimento – ha continuato Ercolini -. Questo è un monito per l’Italia e per Torino in particolare: se verranno portati avanti gli obiettivi europei di riciclo vi troverete nella condizione di dover andare alla ricerca di materiali”. Ci fu un errore di valutazione dai parte dei Paesi nordici quando furono realizzati questi impianti? “Nei paesi nordici – ha spiegato Ercolini – è sempre prevalsa la cultura ingegneristica che ha portato a preferire impianti di grosse dimensioni piuttosto che piccole taglie (non convenienti dal punto di vista economico). A differenza dell’Italia, tuttavia, i Paesi nordici un alibi possono avercelo ed è costituito dallo sfruttamento di energia e calore date le necessità dettate dal clima”.  E’ noto che alcuni impianti del Nord Europa stanno importando rifiuti come avviene nel caso dei rifiuti Napoli. Secondo Ercolini “il trasferimento di rifiuti dai Paesi del Sud Europa verso gli impianti del Nord è una soluzione che serve a fronteggiare l’agonia. La strada da intraprendere credo che possa essere quella della Danimarca (che oggi brucia del 70% dei rifiuti) dove il governo ha deciso di adottare una strategia di uscita dalla termovalorizzazione. Lungo questa strada però – conclude Ercolini – occorrerà affrontare l’opposizione costituita dalla lobby dell’incenerimento”.

Fonte: eco dalle città

In Francia regalano un pollo per smaltire gli avanzi vegetali

 

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Nel comune di Barsac in Gironda nel sud della Francia, zona di campagna e vigneti, sono in distribuzione polli da allevare con gli avanzi di cucina. La proposta nasce dall’analisi fatta dal sindaco Philippe Meynard, ovvero che un pollo consuma all’anno 150 Kg di avanzi. Barsac è un piccolo comune abitato da poco più di 2000 abitanti che però hanno accolto con grande entusiasmo la proposta di adottare un pollo mangia avanzi. Per ora ne saranno distribuiti 150 a altrettante famiglie. I polli sono stati consegnati con una cerimonia di adozione molto apprezzata sopratutto dai bambini con tanto di carta di adozione e consigli su come allevarli. Per il sindaco grande soddisfazione poiché così conta di risparmiare circa 15 mila euro all’anno sui costi di incenerimento avendo 150 tonnellate di rifiuti in meno. E sopratutto allevando polli il sindaco vedrà ridurre quella quota di 140 kg di rifiuti a testa e per anno dei suoi concittadini. L’idea è partita dal piccolo comune di Pincé (Sarthe) e seguita poi da Mandres-les-Roses (Val-de-Marne) e l’agglomerato di Besançon (Doubs). Spiega Jean-Louis Bergey, direttore de l’Ademe (Agence de l’Environnement et de la Maîtrise de l’énergie) della regione Aquitaine:

Sembra marginale ma non è inutile anzi è un sistema eccellente per la riduzione dei rifiuti che va adottato assieme al compostaggio e peraltro risulta anche essere un metodo pedagogico formidabile.

Fonte: Barsac, ConsoGlobe, Alimentation Gouv