Agricoltura: in Italia un’impresa su tre è nata negli ultimi dieci anni

Tempo di rinnovamento nell’agricoltura italiana: il 10% dei conduttori delle aziende agricole ha meno di 40 anni89663620-586x393

Non c’è statistica che non confermi come sia l’agricoltura uno dei settori più vitali dell’economia italiana. L’ultimo dato che conferma il rinnovamento della filiera agricola è quello che evidenzia come un’impresa agricola su tre sia nata negli ultimi dieci anni: il 10% dei conduttori ha meno di 40 anni, il 45,3% ha un diploma e l’11,2% una laurea. La relazione di Coldiretti è stata presentata all’Assemblea nazionale di Coldiretti che ha visto la partecipazione dei ministri Alfano, De Girolamo, Orlando, Lorenzin, Zanonato, oltre che da rappresentanti delle forze economiche, sociali, sindacali, nazionali ed estere. Il 10% dei giovani imprenditori decide di investire nell’agricoltura: 59mila sono le imprese agricole gestite da under 35 e il 70% di queste opera in attività multifunzionali: dalla vendita diretta dei prodotti tipici alla trasformazione aziendale delle materie prime, dall’agriturismo alle fattorie didattiche. Nell’ambito dell’Assemblea internazionale è stata presentata la guida Come aprire un’azienda agricola che aiuta le nuove generazioni a confrontarsi con gli aspetti tecnico-partici e con gli iter burocratici da intraprendere se si vuole affrontare la sfida dell’agricoltura. Le agevolazioni per l’imprenditoria agricola sono per la maggior parte di natura comunitaria e vengono erogate attraverso le regioni con la consulenza dei centri Caa avviati anche dalla Coldiretti. Per quanto riguarda l’acquisto di terreni, l’Ismea offre mutui nell’ambito dei finanziamenti della piccola proprietà contadina, mentre le banche offrono condizioni particolari grazie a una serie di accordi con il Consorzio fidi Creditagri Italia, promosso dalla Coldiretti per la ricerca delle migliori condizioni di accesso al credito. Per tutte le start up agricole i passaggi obbligati sono tre: 1) apertura di una Partita Iva presso l’Agenzia delle Entrate, 2) iscrizione al Registro delle imprese, alla sezione speciale agricoltura, presso la Camera di Commercio competente, 3) iscrizione e dichiarazione presso l’Inps. Chi non ha una formazione di tipo agricolo può approfittare dei numerosi corsi di formazione professionale organizzati a livello regionale per acquisire le competenze e ottenere la qualifica di imprenditore agricolo dal punto di vista fiscale.

Fonte: Asca

 

Imprese agricole: sconti alle bollette per le aziende più energivore

Sconti per le aziende che spendono oltre il 3% del fatturato in energia e oltre il 2% in energia elettrica

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Nel Decreto firmato lo scorso 5 aprile dai ministri dell’Economia e dello Sviluppo economico si aprono interessanti prospettive per le cooperative, le imprese e i consorzi agricoli particolarmente energivori: chi ha elevati consumi energetici connessi alle attività produttive potrebbe rientrare in un apposito registro e beneficiare di sconti e agevolazioni sulle bollette. Con il rincaro dei prezzi di luce, gas e acqua per molte imprese le bollette sono diventate una pesante voce di spesa. Le agevolazioni interesseranno soprattutto le imprese di dimensione medio-piccola. A cambiare sarà il criterio base della redistribuzione degli oneri fiscali e parafiscali che rappresentano una componente significativa e crescente dei costi energetici. Per la definizione di azienda energivora verrà identificata l’incidenza del costo dell’energia sul volume complessivo degli affari e non solo il valore assoluto di consumo d’affari, come prevedevano le norme europee varate 10 anni fa. Le aziende registrate come energivore usufruiranno di sconti sulle accise e sugli oneri di sistema sull’energia acquistata. Le aziende con costi energetici superiori al 3% del fatturato avranno diritto a uno sconto sull’accise, mentre le imprese che supereranno il 2% del fatturato in spesa per la sola energia elettrica godranno di oneri di sistema ridotti. Le riduzioni verranno applicate solamente se verrà superata la soglia minimo di consumo di 2,4 GWh annui. Perché l’impegno formulato con l’articolo 39 del Decreto Sviluppo dello scorso giugno diventi operativo manca solo la stesura del regolamento attuativo. Da quel momento le imprese agricole interessate potranno usufruire degli sconti.

Fonte: Il Punto Coldiretti