La popolazione cresce più in fretta delle riserve di acqua

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Nel 1960, Heinz von Foerstere i suoi colleghi pubblicarono su Science uno studio contenente una formula in grado di prevedere l’andamento della crescita della popolazione mondiale. Questa formula, quando utilizzata, restituiva un accurato valore della popolazione per il 1960 (2,7 miliardi di persone), e mostrava come questo andamento sarebbe diventato infinito a partire dal 13 Novembre 2026, una predizione che ha fatto guadagnare alla formula il nome di Doomsday Equation, l’equazione dell’Apocalisse. Grazie ai dati ottenuti da varie fonti, infatti, von Foerster concluse che la crescita della popolazione attraverso i secoli stava aumentando più rapidamente di una curva esponenziale, più simile, di fatto, a un’iperbole. Molte ricerche hanno cercato di provare la solidità dei risultati ottenuti da von Foerster 50 anni fa. Uno studio, pubblicato su WIREs Water, si è occupato di indagare, in particolare, come la crescita della popolazione sia collegata alla quantità di acqua potabile globale, considerata risorsa fondamentale per una crescita sostenibile del numero di esseri umani sul pianeta e celebrata domani nella Giornata mondiale dell’acqua. Alcune ricerche, in passato, hanno già mostrato come il ‘sistema acqua’ presente sul pianeta mostri dinamiche simili ad alcuni pattern osservabili nella crescita della popolazione. Ovviamente, previsioni sull’andamento del sistema dipendono da un gran numero di variabili, dall’accessibilità dell’acqua potabile al miglioramento ai miglioramenti tecnologici o ai cambiamenti sociali sul pianeta. Queste previsioni possono essere contenute, con un certo livello di approssimazioni, in una equazione differenziale contenente le interazioni tra esseri umani e acqua come un parametro. In questa equazione sono anche presenti i fattori sociali, ambientali e tecnologici che influenzano questo equilibrio e queste interazioni. Tenendo in considerazione questo e altri modelli, i ricercatori hanno notato che la popolazione mondiale sta crescendo più in fretta della riserva di acqua sul pianeta, un cambiamento nel regime di crescita previsto da von Foerster che potrebbe portare a una nuova fase per il sistema uomo-acqua. “Storicamente, la riserva di acqua ha attraversato periodi alterni di rapida crescita e stagnazione,” ha spiegato Anthony Parolari, autore principale dello studio: “Sembra che stiamo ora per entrare in un periodi di stagnazione mentre la popolazione continua a crescere”.

Parolari ha anche aggiunto che, per evitare una penuria di acqua potabile in futuro, è necessario studiare innovazioni tecnologiche che permettano di aumentare le riserve di acqua disponibili sul pianeta. E’ anche necessario prendere più seriamente il concetto di un tasso di consumo di acqua su scala globale più sostenibile di quello attuale.

Riferimenti: WIREs Water doi: 10.1002/wat2.1080

Credits immagine: LASZLO ILYES/Flickr CC

Fonte: galileonet.it

Nella Giornata Mondiale dell’acqua 2014 l’Onu punta al legame tra energia e acqua

Acqua ed energia sono strettamente interconnesse e interdipendenti, poiché la produzione di energia richiede l’utilizzo delle risorse idriche, in particolare per le fonti energetiche idroelettriche, nucleari e termiche

Le Nazioni Unite e la Banca mondiale nella Giornata Mondiale dell’acqua 2014 che cade il 22 marzo portano avanti una riflessione interessante che scardina un po’ la retorica intorno all’oro blu. Acqua e energia sono strettamente interconnesse e interdipendenti e in molti casi (energia idroelettrica, nucleare e termica) non c’è l’una senza l’altra. Anzi, aggiungono circa l’8% della produzione globale di energia è usata per il pompaggio, trattamento e trasporto dell’acqua ai vari consumatori.wwd14_bg800x600

Nel 2014 le Nazioni Unite – in stretta collaborazione con gli Stati membri e altre parti interessate ha posto l’attenzione all’acqua energetica, in particolare affrontando le disuguaglianze, soprattutto per l’ “ultimo miliardo” ovvero per quelle persone che vivono nelle baraccopoli e nelle aree rurali impoverite costrette a sopravvivere senza accesso all’ acqua potabile, ai servizi igienici adeguati, a cibo sufficiente e ai servizi energetici. Mira inoltre a facilitare lo sviluppo di politiche e strutture trasversali che i ministeri dei settori ponte, aprendo la strada alla sicurezza energetica all’uso sostenibile delle acque in un’economia sostenibile. Particolare attenzione sarà rivolta ad individuare le migliori pratiche che possono rendere realtà acqua a basso consumo energetico.

Dunque ecco che sono stati diffusi 5 messaggi chiave su acqua e energia che amministrazioni e governi potranno usare per strutturare le loro politiche in merito all’acqua e all’energia.

1. L’ acqua richiede energia e l’energia richiede acqua

L’acqua è necessaria per produrre quasi tutte le forme di energia. L’energia è necessaria in tutte le fasi di estrazione di acqua, trattamento e distribuzione.

2. Le forniture sono limitate e la domanda è in aumento

La domanda di acqua dolce ed energia continuerà ad aumentare in modo significativo nei prossimi decenni. Questo aumento presenterà grandi sfide in quasi tutte le regioni, soprattutto in via di sviluppo e nelle economie emergenti.

3. Risparmio energetico è risparmio di acqua Risparmiare acqua è il risparmio energetico

Scelte riguardanti la fornitura, la distribuzione, il prezzo ,e l’utilizzo di acqua ed energia impattano l’un l’altra.

4. L’ultimo miliardo ha bisogno urgentemente di accesso ai servizi sia idrici, sia igienico-sanitari e all’elettricità

In tutto il mondo 1,3 miliardi di persone non può accedere elettricità; 768 milioni di persone non hanno accesso a fonti idriche e 2,5 miliardi di persone non hanno servizi igienico-sanitari. Acqua ed energia hanno un impatto cruciale sulla riduzione della povertà.

5. Migliorare l’efficienza idrica ed energetica è indispensabile

Una migliore comprensione tra i due settori delle connessioni e gli effetti dell’uno sull’ altro migliorerà il coordinamento nel settore dell’energia e nella pianificazione idrica, con conseguente riduzione delle inefficienze. I politici, progettisti e professionisti possono adottare misure per superare le barriere che esistono tra i loro rispettivi domini. Politiche nazionali innovative e pragmatiche possono portare a una più efficiente e economica fornitura di servizi idrici ed energeticienergia-acqua

Fonte:  ecoblog.it

MATT DAMON scatenato: sul web parte la campagna di Water.org sull’emergenza idrica

Da oggi nei cinema italiani con Promised Land di Gus Van Sant che denuncia la pratica del fracking, l’attore Matt Damon lancia, proprio in queste ore, una campagna di sensibilizzazione sulla crisi idrica ideata da Water.org, l’Ong da lui presieduta. In una sorta di mini mockumentary l’attore statunitense annuncia in conferenza stampa l’intenzione di voler rinunciare all’utilizzo del bagno fino a quando non sarà risolta la crisi idrica. Quindi niente wc, né servizi igienici fino a quando non si porrà rimedio a una crisi idrica che costa la vita, ogni anno, a 3,4 milioni di persone. Attualmente, nel mondo, sono 780 milioni le persone che non hanno accesso ad acqua pulita, due volte e mezzo la popolazione degli Stati Uniti.

Il video pubblicato sul sito Water.org è il primo di una serie di cortometraggi con i quali Damon intende sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema dell’irreperibilità dell’acqua pulita, una delle emergenze umanitarie più sottovalutate (anche) dal mondo dell’informazione.

Tutto giocato sul filo dell’ironia – con giornalisti e blogger completamente spiazzati – il video chiarisce come il wc sia l’invenzione che ha salvato più vite nella storia dell’umanità e come nel mondo vi siano più telefoni cellulari che gabinetti. “Si tratta di sperimentare come un video possa innescare nuovi livelli di consapevolezza e partecipazione sociale” ha spiegato Damon.

L’ambizione del video – che nasce dalla collaborazione di Hollywood, Google, social network e ONG – è di diventare un fenomeno virale e di sensibilizzare così l’opinione pubblica sino alla Giornata Mondiale dell’Acqua in programma venerdì 22 marzo 2013.

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Fonte: ecoblog