I rifiuti elettronici che produciamo in Occidente finiscono in Ghana. Mettendo in pericolo migliaia di persone.
Ad Agbogbloshie in Ghana si trova la discarica più grande al mondo di rifiuti elettronici, provenienti dall’Europa e dagli Usa. Qui migliaia di persone lavorano senza tutele in un ambiente altamente tossico.
I rifiuti elettronici che produciamo finiscono nella discarica più grande al mondo. Si trova, nella periferia di Accrà in Ghana. Qui oltre 70mila persone (la metà delle quali minori) lavorano senza tutele in un ambiente tossico. E l’Occidente? Tace di fronte a questa catastrofe umanitaria e ambientale.
La discarica di e-waste più grande d’Africa
Negli ultimi dieci anni, la capitale del Ghana, si è trasformata nella più grande discarica al mondo. Un vero e proprio cimitero elettronico, grande quanto un campo di calcio, dove finiscono monitor, computer, tastiere, videoregistratori, tubi catodici. I rottami provengono dall’Europa e dagli Stati Uniti. A lavorare qui un esercito di giovani e meno giovani senza alcun diritto, esposti continuamente a sostanze tossiche tra cui mercurio, i ritardanti di fiamma bromurati e il cadmio. L’accumulo di queste sostanze ha effetti deleteri sul corpo. Per i più “fortunati” ci sono conseguenze minori come cefalee, tosse, eruzioni cutanee. Nei casi più gravi, si rischiano problemi all’apparato riproduttivo, aborti volontari e vari tipi di tumore.
In discarica tra i 20 e i 50 milioni di tonnellate di rifiuti elettronici
Secondo una stima dell’ONU che risale al 2013, ogni anno si producono tra i 20 e i 50 milioni di tonnellate di e-waste. Per ogni dispositivo elettronico venduto la UE prevede una tassa di riciclaggio. Un’imposta che ogni anno genera 4 miliardi di euro. Soldi che dovrebbero favorire un corretto smaltimento del rifiuto in una discarica omologata. Peccato che i 2/3 di questi rifiuti tecnologici, secondo un’indagine de l’Espresso, finiscano in Africa. Il motivo è la maggiore convenienza. Se riciclare un pc in Germania costa 3.50 euro, in Ghana il costo è ridotto a 1.50.La situazione nel nostro Paese non è diversa da quella del resto d’Europa: solo il 35% di tutti gli elettrodomestici immessi sul mercato finisce in discariche omologate. Il resto finisce nel porto di Tema, il più grande del Ghana, insieme agli altri container provenienti da alcuni dei principali Paesi europei (Gran Bretagna, Belgio, Olanda, Spagna e Danimarca).
La discarica e la catastrofe umanitaria
Il lavoro delle migliaia di vittime di questo sistema illegale consiste nell’estrarre rame, alluminio, ferro e oro dai dispositivi per poi immetterli sul mercato. Un business che porta all’economia del Paese circa 200 milioni di dollari. Denaro che viene fatto sulla “pelle” di migliaia di ragazzi che rischiano ogni giorno la vita nella discarica:
«Quello che fanno qui è molto pericoloso perché non usano alcuna protezione. In questo modo inalano tutte le sostanze tossiche. Molti di questi ragazzi hanno il sangue pieno di metalli pesanti», la denuncia di un cittadino ghanese a Presa Diretta.
https://www.facebook.com/PresaDiretta.Rai/videos/10158264479945523/
Fonte: ambientebio.it