CarTOniadi, primo giro a San Salvario. Sembra che l’iniziativa piaccia a negozi e locali

Quasi nessuno sa di cosa si tratti, tuttavia sono stati tutti disponibilissimi ad accogliere i volantini e le locandine. Per alcuni servirebbero più bidoni per i giorni di maggior lavoro, senza sapere che per averli basta chiederli a Cartesio. E infatti c’è chi spiega di averli ottenuti facilmente con una telefonata380854

gestori dei locali e degli esercizi commerciali di San Salvario sono contenti delle Cartoniadi. Nel corso di un giro pomeridiano tra le vie della movida torinese, siamo entrati in numerosi bar, ristoranti e negozi a pubblicizzare l’iniziativa per incrementare la raccolta differenziata di carta e cartone in città e tutte le persone con cui abbiamo parlato si sono dimostrate interessate e partecipative. A dire il vero quasi nessuno sapeva di cosa stessimo parlando, infatti è stato necessario spiegare che per prendere parte alla competizione tra i quartieri non serve fare niente di diverso dalla abituale raccolta differenziata della carta, se non farla meglio. Tuttavia sono stati tutti disponibilissimi ad accogliere i volantini sui banconi e le locandine da attaccare, anche se bisogna sperare che lo facciano veramente vista la grande quantità di iniziative già presenti sulle bacheche. “Se questo può aiutare a migliorare la situazione del quartiere per quanto riguarda i rifiuti in generale ben venga” è stata una delle considerazioni fatte dalla maggior parte degli esercenti “perché qui non è facile raccogliere e conferire correttamente i materiali”.
A sentire i locali serali la carta sembra essere quella che crea meno problemi. Quasi tutti dicono che non hanno difficoltà a fare la raccolta differenziata correttamente, utilizzando i bidoni gialli di Cartesio nei cortili condivisi con i condomini, ma nei fine settimana questo viene smentito dalle grandi quantità di scatole di cartone presenti nei cassonetti dell’indifferenziato in corrispondenza dei posti più frequentati. E infatti qualcuno lo ammette, dicendo che “quando si lavora tanto non c’è molto tempo per sistemare le scatole e buttarle correttamente”. Per alcuni servirebbero più bidoni, proprio per i giorni di maggior lavoro, senza sapere che per averli basta chiederli a Cartesio. E infatti c’è chi spiega di averli ottenuti facilmente con una telefonata. Per venire incontro ai locali della movida ma anche per evitare che la carta venisse buttata nei cassonetti dell’indifferenziato, la scorsa estate Cartesio aveva attivato un servizio di raccolta notturna. La Cooperativa Arcobaleno e Amiat avevano spedito a tutti i gestori una lettera per sensibilizzarli e per ricordare loro che per le inadempienze nel conferimento sono previste delle sanzioni. Nonostante la collaborazione degli esercenti l’iniziativa non aveva ottenuto buoni risultati. Troppe le difficoltà per girare con i mezzi nelle strade affollate e piene di macchine parcheggiate in ogni angolo.

 

Fonte: ecodallecitta.it

Acqua pubblica, l’Europa apre ma l’Italia non ascolta

Per la prima volta l’Europa sembra mostrare aperture verso l’acqua pubblica, dopo il grande consenso dell’Iniziativa dei cittadini europei (Ice) Right2Water. In Italia invece continua l’ostilità del governo e dell’Autorithy verso gli esiti dei referendum. Quest’ultima in particolare ha deliberato una modalità di restituzione dei profitti di gestione ai cittadini estremamente favorevole per i gestori.acqua_europa

In Italia, vuole il luogo comune, ci piace arrivare in ritardo anche quando siamo all’avanguardia. I fatti, purtroppo sembrano confermare l’affermazione. Mentre l’Europa mostra i primi segnali di apertura verso l’acqua pubblica, da noi che per primi ci siamo opposti alle privatizzazioni con un referendum, lo stato sembra remare contro la ripubblicizzazione con tutte le proprie forze, calpestando apertamente la volontà popolare. Qui Europa. Il Commissario Europeo Michel Barnier si è recentemente dichiarato contrario alla privatizzazione del servizio idrico e ha firmato una dichiarazione che va incontro all’Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE) Right2Water, sottoscritta da un milione e mezzo di cittadini in tutta Europa (è possibile firmarla su www.acquapubblica.eu) Con una dichiarazione ufficiale del 21 giugno scorso, Barnier ha escluso l’acqua dalla direttiva sulle concessioni e rassicurato i cittadini dell’Unione Europea: “Capisco bene la preoccupazione che deriva da una privatizzazione dell’acqua contro la vostra volontà, anche io reagirei allo stesso modo”. Qui Italia. Se fino a ieri i fautori italiani delle privatizzazioni continuavano a ripetere come un mantra ”ce lo chiede l’Europa”, beh, adesso l’Europa non lo chiede più. Eppure la linea istituzionale non sembra esere cambiata così tanto. Il nuovo governo Letta si muove in perfetta sintonia con i passati esecutivi e l’Autorithy continua a mostrare un atteggiamento ostile verso gli esiti referendari, nonostante i pronunciamenti della Corte costituzionale, del Consiglio di Stato e del TAR della Toscana. Il 25 giugno scorso, infatti, l’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas ha approvato l’ennesimo provvedimento che elude l’esito dei referendum del 2011. Nel deliberare sulle modalità di restituzione ai cittadini della “remunerazione del capitale investo”,illegittimamente percepito dai gestori nel periodo compreso tra luglio 2011 e la fine di quell’anno, l’AEEG ha costruito un metodo che garantirà ai gestori un esborso minimo assai minore di quanto dovuto visto che saranno detratti gli oneri finanziari, quelli fiscali e gli accantonamenti per la svalutazione crediti. Una decisione che va contro ogni logica. Già ai tempi dei referendum la Corte costituzionale aveva specificato che qualora il referendum avesse avuto successo i profitti sull’acqua (la cosiddetta remunerazione del capitale investito) sarebbero dovuti immediatamente sparire dalle bollette. Ciò non era avvenuto e il Consiglio di Stato aveva osservato, in un parere pubblicato a fine gennaio scorso, come l’applicazione degli esiti referendari “non sia stata coerente – […] – con il quadro normativo risultante dalla consultazione referendaria”. Infine anche il TAR della Toscana, nella sentenza di accoglimento del ricorso presentato dal Forum Toscano dei Movimenti per l’Acqua, aveva stabilito che “il criterio della remunerazione del capitale (…) essendo strettamente connesso all’oggetto del quesito referendario, viene inevitabilmente travolto dalla volontà popolare abrogatrice…”. Ma non c’è sentenza o referendum che tenga, quando dall’alto la volontà è quella di mantenere lo status quo. L’ennesima palese violazione dei referendum ha fatto insorgere il popolo dei referendum. In un comunicato il Forum italiano dei movimenti per l’acqua ha dichiarato: “Di fronte all’ennesima dimostrazione della palese intenzione di non voler rispettare la volontà popolare e mettere in discussione gli esiti del referendum come Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua ribadiamo la nostra richiesta di dimissioni dei vertici dell’Authority.” La strada per la ripubblicizzazione e l’esclusione dei profitti dall’acqua è ancora lunga. Per una volta, cerchiamo di non restare indietro.

Fonte: il cambiamento

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Raee, arriva la APP per i centri di raccolta

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Il Centro di Coordinamento Raee mette a disposizione un’applicazione gratuita per dispositivi mobili che consente di effettuare le richieste di ritiro e di cercare i centri di raccolta più vicini dal proprio smartphone o tablet . La WEB APP del Centro di Coordinamento Raee arriva ad integrare le funzioni del portale online del Centro di Coordinamento RAEE ed è scaricabile gratuitamente dal sito del Centro di coordinamento (www.cdcraee.it). L’applicazione permette all’utilizzatore di trovare, comodamente dovunque si trovi, tutte le informazioni di cui necessita attraverso una modalità di ricerca veloce e intuitiva dotata anche di un sistema di geo-localizzazione. Sottoscrittori e gestori dei Centri di raccolta comunali hanno a disposizione un’area riservata per effettuare le richieste di ritiro, visualizzare i propri dati e scaricare manuali e documentazione varia. Più in generale, la WEB APP consente ad ogni cittadino di cercare il centri di raccolta Raee più vicino e adatto alle proprie necessità.

Fonte:  web