Ecco il testo del nuovo Accordo Quadro Anci-Conai e gli allegati tecnici (tranne la plastica)

Disponibile il testo del nuovo Accordo Quadro ANCI CONAI, valido fino al 31 marzo 2019, e dei cinque Allegati Tecnici sottoscritti dalle parti, in attesa di quello sulla plastica379313

Conai pubblica il testo dell’Accordo Quadro con l’Anci, che regolerà per il quinquennio 2014-2019 l’entità dei corrispettivi da riconoscere ai Comuni convenzionati per i “maggiori oneri” della raccolta differenziata dei rifiuti di imballaggio. Il consorzio fa sapere che “per quanto riguarda la gestione dei rifiuti di imballaggi in plastica, in attesa della definizione del nuovo Allegato Tecnico, si ricorda che sono state prorogate fino al 30 giugno le condizioni previste dall’Allegato precedente, con un incremento pari al 10,6% dei corrispettivi da esso previsti”.

“Per quanto riguarda invece i cinque allegati tecnici già sottoscritti, considerato quanto previsto dal vigente Accordo Quadro in merito al rinnovo automatico delle convenzioni fatta salva la possibilità di recesso entro 30 giorni, i singoli Consorzi di Filiera comunicheranno ai propri convenzionati le relative modalità attuative”.

Al fondo i link per scaricare il testo completo del nuovo Accordo ANCI-CONAI e i rispettivi Allegati Tecnici.

 

 

 

Testo accordo quadro Anci-Conai 2014-2019 [0,14 MB]

 

 

Acciaio [0,06 MB]

 

 

Alluminio [0,11 MB]

 

 

Carta [0,39 MB]

 

 

Legno [0,09 MB]

 

 

Vetro [0,88 MB]

 

 

 

Fonte: ecodallecittà.it

Tasse sui rifiuti: “cambiano le parole ma non la sostanza”

Tarsu, Tares, Trise, Tari. “Basta con i giochi di parole. Chi produce meno rifiuti deve pagare meno”. È quanto afferma Legambiente commentando la notizia di possibili ulteriori aumenti delle tasse sulla casa attraverso la legge di stabilità.rifiuti___9

“Chi inquina paga, chi produce meno rifiuti deve risparmiare”. Questo è l’unico principio su cui deve basarsi la tariffazione sui rifiuti. Che si chiami Tares o Trise oppure Tari, non è possibile che questa vada ad aggravare il peso fiscale sugli italiani in maniera illogica e ingiusta”. Così Stefano Ciafani, vicepresidente di Legambiente, ha commentato la notizia, diffusa ieri dalle agenzie, di possibili ulteriori aumenti delle tasse sulla casa attraverso la legge di stabilità. Chi produce meno rifiuti dovrebbe essere premiato, mentre la nuova tassa sui rifiuti Tari, forse più della precedente Tares, rischia, al contrario, di aggravare ulteriormente il peso fiscale sugli italiani in maniera ingiusta. Per questo, sul sito di Legambiente, continua la raccolta firme della petizione popolare Italia rifiuti free, indirizzata al presidente del Consiglio dei ministri Enrico Letta e ai ministri dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare Andrea Orlando e dell’economia e delle finanze Fabrizio Saccomanni, per chiedere al governo di rivedere questo tributo in maniera tale da rispettare il principio europeo del “chi inquina paga”, calcolandolo solo sulla effettiva produzione di rifiuti indifferenziati e consentendo così alle utenze più virtuose di pagare di meno, come richiesto recentemente anche dalle associazioni di categoria Federambiente e Fise – Assoambiente. Oggi infatti, è possibile affrontare in concreto la sfida della riduzione, come è riuscita a fare ad esempio la Germania, utilizzando una equa leva economica, introducendo un criterio di giustizia e sostenibilità ambientale e alleggerendo la pressione fiscale sui più virtuosi. Solo in questo modo si contribuirà davvero a liberare l’Italia dal problema rifiuti, facendo entrare il nostro Paese a pieno titolo in quella “società europea del riciclaggio” alla base nella nuova direttiva europea. La gestione dei rifiuti in Italia sta vivendo una fase di grande evoluzione. Sono oltre 1300 i Comuni che in tutto il Paese superano l’obiettivo di legge del 65% di raccolta differenziata, si stanno diffondendo le buone pratiche locali per la riduzione degli imballaggi inutili, sono sempre più numerosi gli impianti di riciclaggio che costituiscono l’ossatura portante della green economy dei rifiuti. Ma ci sono ancora tanti problemi irrisolti: continuiamo a produrre troppi rifiuti e a smaltirne quasi la metà nelle inquinanti discariche. In più di settemila Comuni italiani l’ammontare della tassa non è determinato secondo la quantità di rifiuti prodotti, mentre solo alcune centinaia di enti locali fanno pagare in base alle quantità effettivamente prodotte grazie alla tariffazione puntuale.

Fonte: il cambiamento

Acqua pubblica: l’energia per gestirla costa più dell’illuminazione stradale

Il consumo energetico per gli acquedotti supera stabilmente quello per l’illuminazione pubblica: gli acquedotti comunali hanno bisogno di immense quantità di energia per le attività di sollevamento, potabilizzazione, depurazione e alimentazione delle condotte adduttrici cittadine 73080889-586x390

Gestire le acque pubbliche costa caro e la bolletta energetica è sempre più salata. Per Alleanza per il Clima (la più grande rete europea di enti locali e territoriali impegnati per una politica di energia intelligente e favorevole al clima) il tema della spesa energetica necessaria per portare l’acqua ai nostri rubinetti è un tema da affrontare con estrema urgenza.

I comuni aderenti al Patto dei Sindaci (il network della Commissione europea per raggiungere e superare gli obiettivi del 20-20-20 del quale fanno parte quasi 2.500 comuni italiani, ndr), nella redazione dei loro Piani d’Azione per l’Energia Sostenibile sono chiamati a dar conto dei propri consumi energetici anche in riferimento ai consumi delle infrastrutture di servizio pubblico, direttamente o indirettamente attribuibili alla competenza comunale. Tra questi è emerso evidente il peso e il relativo potenziale di risparmio energetico delle infrastrutture pubbliche del servizio idrico, voce che in molti bilanci energetici comunali ha addirittura superato quella relativa ai consumi per la pubblica illuminazione,

si legge in una nota di Alleanza per il Clima. Secondo i dati di Terna Spa relativi al quinquennio 2007-2011, in Italia, il consumo energetico per gli acquedotti ha superato stabilmente quello per l’illuminazione pubblica. L’ingente spesa energetica è dovuta alle immense quantità di energia necessarie per sollevare, potabilizzare, depurare e alimentare le condutture adduttrici cittadine. Inoltre non va trascurato il problema della dispersione idrica che, in quest’ottica, è un doppio spreco: di acqua e dell’energia utilizzata per veicolarla. Ma mentre l’acqua dispersa (in Puglia, Sardegna, Molise e Abruzzo e più del 50% di quella intubata) torna nel ciclo naturale, l’energia elettrica è persa con la relativa CO2 emessa inutilmente in atmosfera. Un problema da risolvere al più presto con interventi decisi sulle infrastrutture.

Fonte: Comunicato stampa 

Rifiuti in Europa, aperta consultazione pubblica dalla Ue

La Commissione europea apre una consultazione pubblica sulla gestione dei rifiuti in tutta Europa.170997622-594x350

Come gestiremo i rifiuti in futuro in Europa? Il parere dei cittadini, di associazioni e enti pubblici può fare la differenza rispetto alle scelte che saranno intraprese tra qualche anno. E ecco appunto che la Commissione Europea ha aperto una consultazione pubblica per conoscere opinioni e esigenze dei cittadini europei in merito. La consultazione è aperta fino al 10 settembre 2013. Andrea Zanoni eurodeputato IdV e membro della commissione ENVI Ambiente al Parlamento europeo in un comunicato stampa spiega:

I risultati della consultazione pubblica contribuiranno all’elaborazione di una proposta legislativa nell’ambito della revisione della politica in materia di rifiuti. L’attuale normativa europea sui rifiuti definisce gli obiettivi sul riutilizzo e di riciclaggio dei rifiuti e di riduzione dello smaltimento nelle discariche, stabilendo che entro il 2020 debbano essere riciclati o riutilizzati il 50% dei rifiuti urbani e domestici e il 70% dei rifiuti da costruzioni e demolizioni. Ma a noi non basta. Bisogna intervenire alla base, riducendo la produzione stessa di rifiuti, aumentare il riciclo e il riutilizzo, abolire l’incenerimento e tutte le discariche entro il 2020.

Obiettivi che vale la pena ricordarlo, per l’Italia, al momento sembrano distanti anni luce dalla realtà. Infatti, dall’ultimo deferimento dell’Europa per la mancata gestione dei rifiuti in Campania alle future probabili multe per la gestione dei rifiuti nel Lazio, abbiamo decisamente difficoltà. Per cui continua Zanoni:

A Bruxelles sto combattendo una dura battaglia contro le discariche illegittime, le mancate bonifiche, il conferimento illegale di rifiuti pericolosi, l’amianto e il continuo ricorso all’incenerimento. Purtroppo mi trovo a combattere a 360 gradi contro i mulini a vento di un Paese, l’Italia, che di ambiente e gestione virtuosa dei rifiuti non vuole proprio sentir parlare. Per questo è importante dare un forte segnale popolare affinché si prendano determinate misure a livello europeo che vadano nel senso di una nuova concezione del rifiuto, da qualcosa da nascondere o bruciare a una risorsa.

Fonte: ecoblog

Come risparmiare fino a 685 euro in bolletta elettrica con 5 regole

Come risparmiare energia e avere una bolletta più leggera? Ottimizzare i consumi e imparare a usare correttamente gli elettrodomestici in 5 regolerisparmio4-620x211

Il sogno di tutti gli italiani è risparmiare energia e avere una bolletta elettrica più leggera. In genere ottimizzare i consumi richiede un po’ di attenzione ma non è molto difficile da mettere in pratica. Ci sono 5 regole messe a punto da SOS Tariffe che aiutano a usare al meglio l’elettricità. Innanzitutto bisogna analizzare i propri consumi elettrici mensili in KWh e stabilire in quale fascia questi sono più concentrati: F1 (08:00 – 19:00 di giorni feriali) e F23 (giorni festivi e 19:00 – 08.00 dei giorni feriali). Fatto ciò serve anche capire cosa si consuma e in che orario e iniziare a applicare le regole che possono farci risparmiare molti euro:
La prima regola consiste nell’usare il condizionatore quando se ne ha davvero bisogno e sempre con il deumidificatore mentre per il raffrescamento conviene usare il ventilatore; la seconda regola consiste nell’usare la lavatrice a basse temperature ossia al di sotto dei 30 gradi C. Infatti, il bucato si disinfetta quando viene asciugato al sole o in asciugatrice e per altro il programma Eco, presente in molti modelli di lavatrici non aiuta a risparmiare effettivamente denaro; con la terza regola si risparmiano davvero molti euro poiché va a rivedere l’uso del frigorifero che va scelto nella classe energetica più conveniente ossia A+++ ma va bene anche A++. L’investimento vale la resa e sopratutto è importante portare a casa un frigorifero che sia a misura della famiglia che lo userà. I frigoriferi combinati e a doppia porta consumano meno dei modelli americani e con la macchina del ghiaccio che risulta essere troppo energivora; quarta regola: scegliere bene l’asciugatrice che può davvero far risparmiare fino a 200 euro all’anno se usata correttamente anche 5 volte a settimana: filtro sempre pulito, capi introdotti umidi ma non bagnati e va usata a pieno carico; infine, quinta e ultima regola, scegliere il mercato libero sulla base della quantità di energia consumata e alla tipologia di fascia in cui si rientra. Infine, sono da sfatare anche alcuni comportamenti che sembrano farci risparmiare energia ma che si sono dimostrati essere ininfluenti.risparmio1-620x333

Non sono elettrodomestici come il phon, la piastra per capelli o il ferro da stiro a farci pagare di più la bolletta energetica anche se consumano più energia. Il consumo energetico è più consistente per quegli elettrodomestici sempre accesi come il frigorifero, le stufette elettriche, scaldabagno elettrico o il condizionatore; spegnere gli apparecchi in stand-by spesso non apporta particolari risparmi in bolletta e nel caso di alcuni di essi, vedi antifurto, che comunque non si possono spegnere; i caricatori di batterie anche se lasciati nella presa non consumano; da evitare invece di lasciare acceso il condizionatore quando non si è in casa per trovare gli ambienti freschi. Il condizionatore va acceso solo quando lo si usa, diversamente si spreca energia; infine i consumi di energia non dipendono dalla grandezza della casa ma da quanti elettrodomestici si usano.

Fonte: Comunicato stampa SOS Tariffe.it

Enel Lab, come gestire l’efficienza energetica migliorandola

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Quanto consuma un frigorifero? Quanto un phon? E qual è il momento migliore della giornata per attivare la lavatrice o per caricare l’auto elettrica? Anche a queste domande legate al settore dell’efficienza energetica, oggi in forte crescita, Enel Lab, la prima edizione dell’iniziativa promossa dal Gruppo Enel per sostenere l’innovazione nelle clean technologies, ha dato delle risposte. Partiamo dalla prima: esiste una piattaforma che potrebbe rivoluzionare la relazione tra consumatore e fornitore, garantendo loro reciproco vantaggio. Si tratta di un sistema di metering elettrico la cui peculiarità sta nel fatto che un singolo dispositivo consente di catturare gli elementi elettrici per poi trasmetterli a un sistema cloud e ricostruire quindi i singoli consumi dei diversi elettrodomestici. Vantaggioso è anche il fatto che non richiede l’utilizzo di smartplugs ed è capace di interfacciarsi con qualunque smart meter. Inoltre, questa piattaforma permette al fornitore di segmentare in modo più approfondito i clienti esistenti e i clienti potenziali e quindi vendere con maggior successo i servizi e i prodotti commerciali. A firmare questo prodotto è Mirubee, start up spagnola tra le vincitrici di Enel Lab. Veniamo alla risposta alla seconda domanda. A offrirla è un sistema che elabora i dati di consumo di un’azienda o di una casa con quelli ambientali acquisiti attraverso il satellite o altre fonti. Il tutto permette di fornire informazioni previsionali sull’evoluzione di determinate grandezze fisiche, garantendo così supporto alle decisioni per l’energy management. Il sistema è aperto alle elaborazioni di dati da parte di terzi in totale sicurezza. A firmare tale prodotto è i-EM, azienda livornese (con sede legale a Torino) che propone tre linee di prodotto: sistemi per il monitoraggio di impianti di energia rinnovabile (in particolare fotovoltaici ed eolici); sistemi per la gestione dell’efficienza energetica; sistemi di gestione e monitoraggio di smart grid. Nacho Vives, direttore tecnico di Mirubee, ha osservato che con il semplice strumento cloud proposto dalla sua azienda è possibile avere una “radiografia energetica della propria casa” tracciando ogni singolo elettrodomestico. Emilio Simeone, direttore generale di i-EM, ha spiegato:

Sfruttiamo immagini satellitari per poter meglio ottimizzare le prestazioni degli impianti di energia rinnovabili e poterli integrarli nella rete. Lavoriamo sulle smart grid come possibilità di prevedere l’impatto sulla rete di un impianto a energia rinnovabili.

fonte: ecoblog

Velo-City 2013: Vienna ospiterà a giugno la 18^ edizione

Dall’11 al 14 giugno prossimi Vienna sarà capitale mondiale della mobilità ciclistica. Oltre 1200 partecipanti da tutti cinque i continenti prenderanno parte al “Velo-City 2013”, la più prestigiosa e specializzata conferenza al mondo su pianificazione e gestione della ciclabilità di tutti i giorni e del tempo libero374388

Lello Sforza

Oltre 1200 partecipanti da tutti cinque i continenti prenderanno parte al “Velo-City 2013”, la più prestigiosa e specializzata conferenza al mondo su pianificazione e gestione della ciclabilità di tutti i giorni e del tempo libero. Sede della conferenza lo storico Palazzo del Municipio. L’iniziativa, giunta alla sua 18^ edizione quest’anno è organizzata dalla Città di Vienna insieme all’European Cyclists’ Federation, organizzazione no-profit che raggruppa oltre 60 soggetti non governativi di tutto il mondo ed è titolare del marchio “Velo-City”. Durante il “Velo-City”, 330 relatori dai cinque continenti interverranno in 240 tra sessioni plenarie, seminari e workshop. In omaggio alla città famosa in tutto il mondo per la musica e per le biciclette (il 6% degli spostamenti cittadini a Vienna avviene in bici), lo slogan di quest’anno del Velo-City è “Il suono della bicicletta”. In occasione del Velo-City è stato inoltre lanciato un concorso a premi per l’idea più creativa ed innovativa riguardante la ciclabilità urbana. Eventi collaterali sono inoltre stati programmati per tutta la settimana, aperti anche al resto della città: proiezioni serali di film a tema, pic-nic in bicicletta, sfilate di moda in bicicletta e molti altro ancora. Ma non è tutto. Il 2013 è l’anno della bicicletta per la capitale austriaca. Insieme agli eventi diretti ed indiretti del Velo-City che interesseranno Vienna per un’intera settimana, l’Amministrazione comunale è fortemente impegnata per far aumentare gli indici di ciclabilità. Il vice sindaco Maria Vassilakou dichiara: “Entro il 2015 vogliamo far crescere la percentuale di spostamenti in bicicletta dal 6 al 10%. La Municipalità di Vienna sta lavorando con impegno per incrementare le infrastrutture ciclabili e per rendere la città più attraente, sicura e confortevole per chi va in bicicletta. Ma abbiamo bisogno anche di idee creative e di uno scambio internazionale di conoscenze. Per questo motivo, siamo particolarmente felici di ospitare la conferenza internazionale Velo-City. In questo modo potremo entrare in contatto con i migliori esperti al mondo di politiche e tecniche di mobilità ciclistica ma al tempo stesso mettere a disposizione il nostro sapere di metropoli al passo con i tempi nel settore dei trasporti. Oltre alla rete ciclabile urbana, Vienna già può contare su un efficiente sistema di trasporto pubblico che assicura il 37% degli spostamenti quotidiani”.

I relatori

Prestigiosa la lista dei relatori. Tra questi Siim Kallas, vice presidente della Commissione Europea, José Viegas, segretario generale del Forum Internazionale Trasporti, Howard Wolfson, vice sindaco di New York, Hep Monatzeder, vice sindaco di Monaco di Baviera, Amanda Ngabirano, pianificatrice urbana e scienziata ugandese. Inoltre esperti austriaci come Alec Hager, direttore e portavoce di Osterreich Radlobby, organizzazione federale che raggruppa tutte le associazioni austriache di ciclisti abitualio Georg Hauger, scienziato del Politecnico di Vienna.
I temi di Velocity

Ma quali saranno i temi trattati al Velo City? Accanto a trasporti e urbanistica si parlerà di ambiente, salute, energia, economia, educazione e comunicazione. La conferenza sarà aperta ufficialmente l’11 giugno dal sindaco di Vienna, Michael Haupl e dal suo vice, Maria Vassilakou insieme con il Presidente ECF Manfred Neun e il ministro federale austriaco dell’agricoltura e delle foreste, dell’ambiente e delle risorse idriche,Niki Berlakovich.
La tavola rotonda dei sindaci, da New York a Stoccolma

Da rilevare, nel ricco programma di incontri, una tavola rotonda che si terrà il 12 giugno. Interverranno i sindaci o i loro vice delle metropoli europee e mondiali, tra cui New YorkBratislavaPragaCopenaghenStoccolmaMonaco Stoccarda, per confrontarsi sulle politiche di mobilità a basso impatto ambientale della mobilità nelle città e negli agglomerati urbani. Ancora una volta, a Vienna si presenta come una piattaforma per lo scambio di know-how e modelli di implementazione. Last but not least. Maestro di Cerimonie la giornalista tedesca, Monika Jones volto noto in tutto il mondo della TV satellitare Deutsche Welle e ciclista abituale: tempo permettendo raggiunge gli studi televisivi di Berlino in bicicletta, percorrendo 28 Km al giorno.

 

Fonte: eco dalle città