Il micro-orto in autoproduzione, dai semi al frutto

Vi restano cipolle, sedani, patate, aglio, ananas o quant’altro dopo avere servito in tavola il vostro pasto? Non gettate nulla, gli ortaggi possono essere ripiantati e ricrescere, anche sul davanzale o sul balcone. Per poi tornare sulle vostre tavole: autoproduzione e risparmio.orto_autoproduzione

Vi restano cipolle, sedani, patate, aglio, ananas o quant’altro dopo avere servito in tavola il vostro pasto? Non gettate nulla, gli ortaggi possono essere ripiantati e ricrescere, anche sul davanzale o sul balcone. Per poi tornare sulle vostre tavole: autoproduzione e risparmio.

Non gettate gli scarti dei vostri ortaggi o quanto vi resta dopo avere consumato il vostro pasto. Molti di questi possono essere ripiantati e ricrescere, per poi fornirvi altri ortaggi per la vostra tavola. Vi proponiamo anche un utile video che mostra come fare nella pratica; a realizzarlo è stato Nutritional Anarchy, un gruppo il cui nome parla da sé.

– Le cipolle primaverili sono un’ottima scelta, sono facili da piantare e far crescere, ricrescono in circa una settimana e aggiungono sapore a tutti i piatti e le zuppe. Come fare è molto semplice: mettete la radice della cipolla in un vaso di vetro con dentro acqua e guardate crescere la vostra piantina.

– Anche il sedano può ricrescere dopo avere provveduto a fornirvi ottimi nutrienti in insalata o saltato in padella.

-Patate e igname sono tuberi che possono ricrescere molto bene dopo avere germogliato. Metteteli sul davanzale della finestra come mostrato nel video o in un sacchetto di carta al buio per attendere che germoglino. Fate attenzione che si trattai di tuberi biologici, altrimenti non germoglieranno, come accade a molte patate trattate.

– Zenzero e aglio: Attendete che abbiano germogliato, incoraggiateli mettendoli alla luce sul davanzale della finestra. Quando sono pronti, metteteli in terra e aspettate. Per lo zenzero potrebbero occorrere fino a 10 mesi, ma poi è molto facile da coltivare e ne vale la pena.

– Le cipolle comuni possono rigermogliare dalla base e ricrescere delle dimensioni usuali una volta messe a dimora nel terreno.

– Per l’ananas il lavoro è maggiore e può essere necessario molto tempo, anche diversi anni, prima di ottenere i frutti. Una volta germogliata, va piantata a terra e poi non resta che aspettare. L’importante comunque è provare e riprovare.

Queste tecniche possono essere usate anche da chi tiene un orto e vuole prolungare la produzione di ortaggi e magari farla durare anche tutto l’anno se dotato di serra o luoghi adatti e riparati. È anche un’attività divertente da fare con i bambini, per mostrare loro che il cibo che mangiamo non cresce…al supermercato! Impareranno a prenderci cura della terra e di ciò che si vedranno pii arrivare nel piatto come nutrimento. La riproduzione di ortaggi da altri ortaggi consente anche di risparmiare denaro e di avere ortaggi coltivati da voi in maniera naturale e da mangiare appena colti.

Volete provare e sperimentare? Avete idee e suggerimenti perché avete già sperimentato anche con altri ortaggi? Condividete qui le vostre conoscenze, inserendo i commenti o scrivendo a redazione@ilcambiamento.it, facendo partecipi tutti di quanto può essere utile sapere. Buona coltivazione!

Fonte: ilcambiamento.it

Superhub, un “concorrente” eco per Google Maps

Frutto del lavoro di venti partner europei questa applicazione indirizza gli utenti verso spostamenti con il minor impatto ambientale possibile. È stata presentata questa mattina, all’ExpoGate di Milano, Superhub una piattaforma digitale open source che ambisce a diventare l’alternativa green di Google Maps. La sua realizzazione è il frutto dell’impegno di 20 partner e 1800 cittadini “pionieri” che negli ultimi tre anni, fra Milano, Barcellona ed Helsinki, hanno testato questa app (per pc e smartphone) in grado di fornire tutte le informazioni necessarie sui mezzi di trasporto, ma soprattutto di indirizzare gli utenti verso l’opzione che comporta il minore impatto ambientale. Superhub è la forma contratta di SUstainable and PERsuasive Human Users moBility in future cities e oltre a essere una guida per la mobilità consente di acquistare on line i titoli di viaggio e inviare feedback in tempo reale. Fra i venti partner del pool di ricerca europeo, sette sono italiani: Legambiente, ATM, Autoguidovie, Create-NET,eXrade, Imaginary e Vodafone. Un vestito su misura, open ed ecologico frutto di un minuzioso lavoro di ricerca e della partecipazione attiva di tantissime persone che conferma il grande interesse per il tema e la richiesta di coinvolgimento, sempre più insistente, da parte dei cittadini nelle fasi di progettazione della mobilità nuova. La forza di Superhub sta nel saper intercettare le diverse esigenze di mobilità proponendo soluzioni di volta in volta differenziate e che tendono ad una maggiore efficienza e sostenibilità degli spostamenti in ambito urbano,

ha spiegato Andrea Poggio, presidente di Legambiente Fondazione Innovazione. A Milano, Helsinki e Barcellona la sperimentazione di Superhub ha incontrato sensibilità e approcci diversi, ma il sistema è comunque riuscito a recepire e interpretare le differenti esigenze. Fra le varie opzioni dell’app di Android, gli utenti hanno apprezzato soprattutto la possibilità di fissare degli ecogoals personalizzati come la riduzione della CO2 emessa, la possibilità di memorizzare le proprie preferenze in termini di strade e mezzi e la reattività della app nel registrare e permettere di evitare lungo il percorso traffico e incidenti. Un altro degli aspetti “smart” di Superhub è la sua predisposizione alla raccolta dei dati sugli spostamenti e sulle richieste dei cittadini che diventeranno riferimenti per i tecnici e amministratori impegnati nella pianificazione degli interventi sul trasporto pubblico. L’Expo 2015 al via fra sei mesi sarà la prima importante occasione nella quale Superhub incontrerà il pubblico italiano e internazionale.158355683-586x337

Fonte:  Legambiente

© Foto Getty Images

Come far crescere un alberello di avocado a partire dal nocciolo

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Una delle piante più semplici da fra crescere da un seme è l‘avocado. Sembrerà strano ma da soli o con i bambini, in poco più di 2 mesi avrete una bella esperienza di come sbocci la vita a partire da un semplice grosso nocciolo. E senza fare troppa fatica o avere il pollice verde… Ecco qui una breve guida composta da pochi semplici passi, per far crescere una pianta di avocado a partire dal suo seme.

1. Rimuovi e pulisci delicatamente il seme. Fai in modo di non lavar via la sottile pellicina marrone che lo avvolge ma soltanto i residui di polpa.

2. È importante prestare attenzione alla parte del seme più appuntita, perché sarà quella da cui le radici cresceranno.

3. Posiziona 3 stuzzicadenti, con un leggero angolo di 45° gradi, lungo tutta la circonferenza del seme. Gli stuzzicadenti fungono da supporto, ti serviranno per tenere il seme a galla sul bordo di un bicchiere mentre la parte piatta del seme rimarrà immersa nell’acqua.

4. Posiziona il bicchiere presso un davanzale soleggiato e ricorda di cambiare l’acqua almeno una volta alla settimana, per evitare il proliferare di funghi e batteri. Scegli un bicchiere trasparente, così potrai vedere le radici del tuo avocado crescere!

5. Quando all’interno del seme inizieranno a formarsi delle crepe e la pellicina marrone inizierà a cadere, nella parte inferiore spunteranno le prime radici. Assicurati che non rimangano mai all’asciutto: quella dell’avocado è una pianta delicata, morirebbe nel giro di pochissimo. Sii paziente, ci vorranno circa 8 settimane!

6.  Quando la tua piantina sarà arrivata a misurare all’incirca 15-20 centimetri, spuntala (7 centimetri saranno sufficienti) per incoraggiarne l’ulteriore crescita. Arrivata nuovamente a 15-20 centimetri, piantala in un vaso di 20-25 centimetri in un terriccio ricco di humus. Assicurati che la parte superiore del seme rimanga esposta all’aria, poi posiziona il vaso nella parte della casa più esposta al sole. È una pianta tropicale, perciò più sole riceve, meglio è.

7. Tieni il terriccio della tua pianta sempre ben inumidito.

8. Una volta arrivata a 30 cm circa, la tua piantina è pronta per essere potata. Taglia via le prime foglie in cima cosicché diventi più folta, e rifallo non appena cresce di ulteriori 15 centimetri.

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Se la pianta è soggetta ad afidi niente paura: liberati degli insetti sciaquando delicatamente le foglie sotto l’acqua corrente, poi spruzza la piantina con una mistura d’acqua, una punta di detersivo per i piatti e un cucchiaino di olio di Neem, un sempreverde tipico dell’India. Perfetta fuori dal tuo balcone in estate, la piantina di avocado necessita di un ambiente più caldo in autunno-inverno, prima che le temperature inizino a scendere sotto i 7 °.

Così è facile avere il pollice verde!

Fonte: tuttogreen.it

Torino: approvato il masterplan Smart City

Frutto della collaborazione con 66 diverse istituzioni del territorio, il masterplan si compone di 45 punti sui temi della mobilità, dell’energia, dell’inclusione sociale, dell’ambiente, della qualità e degli stili di vita. Fassino: “Un’occasione per un salto di qualità nell’organizzazione della vita della nostra città”377772

Il Consiglio comunale ha approvato la delibera del masterplan “Torino Smart City”, denominato “Smile – Smart inclusion Life & Health and Energy”. Con la delibera, la Città assume gli assi strategici del masterplan “come linea di indirizzo e visione dello sviluppo di future progettualità a livello europeo, nazionale e regionale, legate ai temi della Smart city”.
Frutto della collaborazione con 66 diverse istituzioni del territorio, il masterplan si compone di 45 punti sui temi della mobilità, dell’energia, dell’inclusione sociale, dell’ambiente, della qualità e degli stili di vita. Le 45 azioni proposte rappresentano le potenzialità da sviluppare nei prossimi anni, proposte dalla Città e dagli altri enti locali coinvolti nel progetto. “Smile -ha sottolineato l’assessore Enzo Lavolta, che ha presentato la deliberazione- è la possibilità concreta di rendere operativi gli sforzi che l’intero sistema locale porta avanti nell’ambito dell’innovazione tecnologica e sociale attraverso l’accesso a importanti risorse ulteriori alle risorse pubbliche attualmente a disposizione dell’Amministrazione”.
“E’ un patrimonio straordinario che suscita interesse e aspettative tra gli operatori del mondo economico sociale e culturale della nostra città”, ha commentato Piero Fassino intervenendo in aula prima del voto. “I programmi smart cities – ha continuato il sindaco – sono l’occasione per un salto di qualità nell’organizzazione della vita della nostra città. Smart city è un modo diverso di pensare la città in tutte le sue dimensioni, non solo per il valore aggiunto in termini tecnologici, ma anche per la significativa valenza sociale”.  Nel 2013, grazie al progetto Smart city, sono stati attivati 14 progetti europei per un valore di 3,5 milioni di euro, attraverso il bando MIUR Sartcities and Communities sono partiti 11 progetti di giovani under 30 per 7 milioni di euro nella sezione dell’innovazione sociale oltre a 6 progetti di ricerca per 100 milioni. Da ricordare ancora il bando cluster tecnologici di cui è diventato capofila Torino Wireless.

Fonte. ecodallecittà