Neve e gelo, come proteggersi dal freddo con i consigli della Protezione civile

Una bella nevicata è certamente romantica e fiabesca ma conoscere i pericoli relativi al freddo e alla neve ci consente di non correre rischi: ecco dunque i consigli della Protezione Civile per proteggersi da neve e gelofreddo_cives-650x400

Freddo e neve possono anche essere romantici e fiabeschi a patto che li si affronti con le dovute cautele. La Protezione civile nel merito ha realizzato una breve guida con consigli per non correre rischi in caso di maltempo e condizioni meteo avverse. La prima cosa da fare è ovviamente restare in casa e evitare di prendere l’auto quando nevica. La seconda cosa da fare è procurarsi il sale e le pale per pulire gli ingressi di abitazioni o esercizi commerciali in caso di abbondanti nevicate. Dopo la nevicata potrebbe formarsi ghiaccio sia su strade sia su marciapiedi e dunque sia se usciamo a piedi usiamo calzature adatte; se prendiamo l’autovettura o la bicicletta prestiamo attenzione alle condizioni della strada per evitare scivoloni e cadute. Nel caso siamo obbligati a usare il nostro veicolo ecco cosa fare per non restare intrappolati nella neve o peggio rischiare un incidente:

  • Informati sull’evoluzione della situazione meteo, ascoltando i telegiornali o i radiogiornali locali;
  • Procurati l’attrezzatura necessaria contro neve e gelo o verificane lo stato: pala e scorte di sale sono strumenti indispensabili per la tua abitazione o per il tuo esercizio commerciale;
  • Presta attenzione alla tua auto che, in inverno più che mai, deve essere pronta per affrontare neve e ghiaccio;
  • Monta pneumatici da neve, consigliabili per chi viaggia d’inverno in zone con basse temperature, oppure porta a bordo catene da neve, preferibilmente a montaggio rapido;
  • Fai qualche prova di montaggio delle catene: meglio imparare ad usarle prima, piuttosto che trovarsi in difficoltà sotto una fitta nevicata;
  • Controlla che ci sia il liquido antigelo nell’acqua del radiatore;
  • Verifica lo stato della batteria e l’efficienza delle spazzole dei tergicristalli;
  • Non dimenticare di tenere in auto i cavi per l’accensione forzata, pinze, torcia e guanti da lavoro. Quando invece siamo nel mezzo di una nevicata abbondante ecco allora a cosa dobbiamo prestare attenzione per proteggere o la nostra casa: valutiamo se sul tetto non ci sia troppa neve o ghiaccio e ciò per evitare crolli; tenere l’accesso privato o il passo carraio pulito dalla neve e raccoglierla a bordo strada evitando di lasciarla nel mezzo per agevolare il servizio degli spalaneve.

Nel caso in cui la nevicata ci accoglie mentre siamo in auto, ecco cosa fare:

  • Libera interamente l’auto e non solo i finestrini dalla neve;
  • Tieni accese le luci per renderti più visibile sulla strada;
  • Mantieni una velocità ridotta, usando marce basse per evitare il più possibile le frenate. Prediligi, piuttosto, l’utilizzo del freno motore;
  • Evita manovre brusche e sterzate improvvise;
  • Accelera dolcemente e aumenta la distanza di sicurezza dal veicolo che ti precede;
  • Ricorda che in salita è essenziale procedere senza mai arrestarsi. Una volta fermi è difficile ripartire e la sosta forzata della tua auto può intralciare il transito degli altri veicoli;
  • Parcheggia correttamente la tua auto in maniera che non ostacoli il lavori dei mezzi sgombraneve;
  • Presta particolare attenzione ai lastroni di neve che, soprattutto nella fase di disgelo, si possono staccare dai tetti;
  • Non utilizzare mezzi di trasporto a due ruote

Fonte: ecoblog

Filosofia e pratica del cappotto

Risparmio energetico, vantaggi economici e confort abitativo: come e perché scegliere il cappotto ecologico per la propria abitazione.10

Ripararsi dal caldo, ripararsi dal freddo. In entrambi i casi ci si deve coprire. Coprire e non scoprire. Sembra strano ma è così. Pensiamo agli eschimesi che per far fronte a temperature che arrivano a -30, si devono coprire con indumenti fatti prevalentemente di pelli, ma anche ai Tuareg, popolazione nomade del Sahara, che si coprono di lana per proteggersi dalle elevate temperature del deserto. Per ovviare al mancato comfort, quando le condizioni ambientali non sono tra le più miti e piacevoli, risulta utile creare una sorta di filtro con l’esterno che migliora la percezione del nostro benessere. Questo filtro deve avere delle caratteristiche ben studiate, sia che si parli di un abito sia che si parli di un isolante per la casa. Facciamo un esempio parlando della lana, anche se i miei amici vegani, a ragion veduta, non sarebbero contenti. Ma questo ci consente di ragionare introducendo anche altre questioni, ossia l’importanza dell’approvvigionamento del materiale. La lana è un materiale di origine animale dalle grandi qualità, ha la straordinaria virtù di tenere caldo in inverno e fresco in estate. Il segreto della lana sta nella naturale arricciatura delle fibre non trattate, che permette la creazione di micro spazi pieni d’aria che agiscono come isolanti nei cambiamenti di temperatura. Le fibre hanno la singolare caratteristica di assorbire fino al 18/25% del loro peso in umidità, garantiscono una forte protezione termica, sono elastiche, resistenti all’usura e alla fiamma. Il contenuto di lanolina, le rende inoltre antibatteriche e autopulenti. Ecco perché gli indumenti dei Tuareg sono di lana. Molte delle caratteristiche della lana sono presenti in altri materiali isolanti per coibentare la casa e la stessa lana naturale di pecora è sempre stata ed è ancora considerata un eccellente  materiale per l’isolamento termico, unendo disponibilità e praticità, leggerezza e resistenza all’acqua. Aggiungo che in particolare la lana, a mio giudizio, ha senso usarla in edilizia solo in economie di piccola scala e non attraverso produzioni industriali che arrecano danno e sofferenza agli animali. Anche il sughero è un materiale isolante e insonorizzante molto buono che però comporta, a causa di un lentissimo ripristino della sua corteccia,  un utilizzo limitato a certe zone e a produzioni locali e controllate.

Il “filtro” cappotto

Per produrre calore l’organismo brucia gli zuccheri come una casa brucia, per esempio, metano, entrambi combustibili. Se non vogliamo intaccare le riserve energetiche, dobbiamo “filtrare” la differenza di temperatura tra l’esterno e l’interno. Ecco che entrambi, il corpo e la casa, ovviano al problema indossando un bel cappotto! In edilizia il “cappotto” consiste in una coibentazione esterna delle pareti verticali mediante materiale isolante di diverso genere, rasato da uno strato sottile di intonaco per esterni. In questa sede ci limitiamo a parlare di coibentazione dall’esterno perché essa offre maggiori vantaggi rispetto a quella interna. Il cappotto fornisce in pratica, con il suo inscindibile pacchetto, sia l’isolamento sia la finitura. Si tratta di un vero e proprio “sistema a cappotto” usato in Europa ormai da una cinquantina d’anni per la coibentazione degli edifici nuovi o già esistenti e il recupero di immobili storici e di pregio, residenziali, commerciali, industriali. Si parla di “sistema” in quanto esiste una certificazione di realizzazione e posa del cappotto da parte di alcune ditte specializzate riunite in Italia in un Consorzio (www.cortexa.it) che lo garantiscono una decina di anni, e inoltre, tutti i componenti e materiali sono marchiati e certificati e devono essere posati a regola d’arte. Vengono usati il collante-rasante per l’incollaggio dei pannelli isolanti alla struttura di supporto e per la formazione del primo strato di intonaco rinforzato con una rete in fibra di vetro o materiali naturali, eventualmente un primer quale prima protezione dell’intonaco rinforzato e a completare, la mano di finitura con rivestimento continuo sottile a protezione dell’intero sistema dagli agenti atmosferici.  Spesso i pannelli, oltre a essere incollati al supporto, vengono tassellati alla struttura, si utilizzano profili metallici

“Il cappotto permette di isolare senza discontinuità gli ambienti riscaldati (abitati) dal freddo e dal caldo, migliorando sensibilmente il comfort abitativo” Shutterstock: Copyright: Jakub Krechowicz

o plastici leggeri per le modanature verticali od orizzontali e sigillanti per i giunti degli infissi. È necessario, inoltre, utilizzare elementi speciali di polipropilene con struttura alveolare o in schiuma poliuretanica per evitare ponti termici e danni al cappotto per il fissaggio di veneziane e persiane, balconi, arcarecci di tettoie ecc. L’installazione del sistema richiede molta attenzione alle istruzioni della sequenza di montaggio che si possono trovare esposte nelle schede tecniche e di applicazione dei diversi produttori di materiali, oppure nel manuale per l’applicazione del sistema a cappotto a cura del Consorzio citato. Le attrezzature necessarie sono quelle usualmente richieste per l’applicazione degli intonaci tradizionali. Si tratta di studiare in fase di progettazione i dettagli tecnici esecutivi per risolvere particolari nodi costruttivi e di privilegiare sistemi di isolamento caratterizzati da parametri ecologici in linea con una costruzione compatibile nel rispetto dei princìpi di ecosostenibilità.11

La scelta del materiale

Il tipo di sistema da utilizzare dipende da tanti fattori e come sempre non esiste una sola ricetta. Tenendo presente quanto si è consigliato nella scelta di materie prime riciclabili e a basso impatto ambientale, è possibile scegliere tra una vasta gamma di soluzioni che prevedono sostanzialmente due tipi di lavorazioni: la posa di pannelli e il riempimento di intercapedini. I pannelli in fibra di legno godono di un’alta inerzia termica a differenza di altri materiali artificiali, cioè cambiano lentamente la temperatura in risposta alla variazione della temperatura esterna o interna e, di conseguenza, hanno uno sfasamento maggiore (il tempo impiegato dall’onda termica per arrivare all’interno dell’edificio). La fibra di legno è consigliabile quindi anche dove fa caldo e come coibentazione del tetto. Ci sono anche pannelli a base di idrati di silicato di calcio che uniscono le caratteristiche ecologiche ai vantaggi di un isolante massiccio completamente minerale. Nel caso di intercapedini da riempire, un ottimo materiale riciclato risulta essere la fibra di cellulosa proveniente da carta di giornale selezionata e trattata con sali di boro.

Perché isolare con il cappotto?

Gli obiettivi sono molteplici: risparmio energetico e vantaggi economici, termici, strutturali e di durata nel tempo. Il cappotto permette di isolare senza discontinuità gli ambienti riscaldati (abitati) dal freddo e dal caldo, migliorando sensibilmente il comfort abitativo, protegge le facciate e quindi la struttura degli edifici dagli agenti atmosferici. Il sistema a “cappotto” serve per isolare in modo sicuro e continuo pareti costituite anche da materiali diversi, la cui diversità può riguardare il comportamento alle sollecitazioni termiche, le caratteristiche meccaniche, la conformazione superficiale; pensiamo ad esempio alle strutture in cemento armato e laterizio. La muratura protetta dal cappotto viene posta in condizioni termiche e igrometriche stazionarie, nonostante grandi differenze di temperatura e/o umidità tra l’esterno e l’interno abitativo ed è possibile eliminare la causa di crepe, infiltrazioni, muffe, fastidiosi moti convettivi interni ai locali e di conseguenza anche i ponti termici, attraverso i quali parte del calore viene disperso. Con l’installazione del sistema a “cappotto” tutti questi fenomeni vengono annullati o comunque fortemente attenuati. Inoltre le stesse murature non dissipando più il calore all’esterno, svolgendo l’importante funzione di volano termico, ovvero di una massa temperata uniforme nelle diverse stagioni e condizioni atmosferiche. A questo proposito si tenga presente che il12

sistema a cappotto lavora in maniera unitaria sull’involucro dell’edificio e sul concetto di riscaldare le superfici piuttosto che l’aria. La continuità della coibentazione dovrebbe riguardare anche la qualità e la corretta posa degli infissi, nonché l’isolamento delle superfici orizzontali, quali solaio e tetto. Altra funzione fondamentale del cappotto è che esso permette di razionalizzare l’uso del combustibile liquido, solido o gassoso che sia, riducendone l’impiego. Il conseguente risparmio in bolletta aumenta indirettamente le finanze familiari disponibili e, non da ultimo, permette di ridurre le immissioni inquinanti nell’atmosfera. Per fare un esempio, un’abitazione tipo non isolata, disperde circa l’80% di calore attraverso le diverse superfici non coibentate: è come se a fronte  di una spesa annuale per il riscaldamento di 3000 euro annui, disperdessimo 2400 euro!

Marta Dina Renata Carugati Architetto, collabora con l’Associazione PAEA – Progetti Alternativi per l’Energia e l’Ambiente (paea.it).

fonte: viviconsapevole

Un giorno da veg: vellutata fredda di cetriolo e menta

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Chi l’ha detto che zuppe e vellutate sono indicate solo per scaldare le rigide giornate invernali? Anche d’estate, infatti, è possibile concedersi il piacere di una gustoso passato di verdure fresco e rigenerante, ideale anche per coloro che a tavola vogliono cibi rigorosamente ‘veg’. La ricetta che vi proponiamo è quella della vellutata di cetrioli e menta che, come anticipato, nasce per essere consumata a freddo proprio durante i mesi più caldi. Il segreto di questa preparazione sono i pochi e semplici ingredienti e la preparazione rapida. Ma vediamo nel dettaglio cosa ci occorre per prepararla in casa. Le dosi sono per 4 persone e sono prese con il vasetto dello yogurt da 125 gr. Ingredienti :

  • 1 vasetto e mezzo di yogurt di soia naturale
  • ½ vasetto di panna acida di soia
  • ½ vasetto di foglie di menta fresca
  • cipollotti verdi
  • cetrioli grandi
  • 1 spicchio d’aglio
  • sale grosso
  • pepe bianco

Preparazione. Per prima cosa tagliate i cetrioli a metà per il lungo, privateli dei semi e cospargete di sale grosso per farli spurgare dell’acqua in eccesso. Fate riposare a lato in giù per 20 minuti sulla carta assorbente. Poi tagliate a tocchi e mettete nel mixer assieme ai cipollotti mondati  e tagliati a spicchi e agli altri ingredienti. Pepate a piacere ma non salate, per quanto puliate i cetrioli dopo il trattamento con il sale grosso, resteranno sempre già salati. Frullate i vari ingredienti fino ad ottenere un composto vellutato e omogeneo. Una volta pronto, non vi resta che lasciare riposare in frigo per almeno 3 ore. Servite in ciotole o bicchieri guarniti con foglia di menta e, a piacere, alcune rondelle di cetriolo sottilissime.

Facile, veloce, fresca e gustosa. Provare per credere!

Fonte: tuttogreen