Fracking: 7 milioni di americani vivono in aree a rischio sisma

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Secondo un rapporto dello United States Geological Survey (Usgs) circa sette milioni di persone vivono in regioni del centro e dell’est degli Stati Uniti nelle quali la fratturazione idraulica può causare o ha già causato scosse telluriche che rischiano di danneggiare gli edifici: Oklahoma, Kansas, Texas, Colorado, New Mexico e Arkansas sono, nell’ordine, gli Stati maggiormente esposti alle scosse sismiche e Oklahoma e Texas sono gli stati più popolosi fra quelli a rischio.

“Il fatto di includere le scosse telluriche conseguenti alle attività umane ha fortemente accresciuto, nella nostra valutazione, il rischio in più parti degli Stati Uniti” ha spiegato Mark Petersen, responsabile della cartografia sismica dell’Usgs. È la prima volta che l’Usgs pubblica una carta nella quale vengono inseriti i rischi sismici risultanti dalla fratturazione idraulica e non soltanto quelli di origine naturale. Petersen precisa che negli ultimi cinque anni l’Usgs ha registrato un considerevole aumento delle scosse dovute al fracking in 21 siti degli Stati prima citati. Nella carta vengono mostrati i sismi di magnitudo superiore a 2,5 della scala Richter avvenuti fra il 1980 e il 2015.

Fonte:  Le Monde | Usgs

 

In Oklahoma terremoti in serie dovuti al fracking

La correlazione fra la fratturazione idraulica per l’estrazione del gas scisto e i terremoti è ormai innegabileshale-tubature

La correlazione fra la pratica del fracking e i terremoti e una delle ragioni della lotta degli ambientalisti contro l’estrazione del gas scisto grazie alla fratturazione idraulica. Per gli abitanti dell’Oklahoma i sismi sono diventati famigliari proprio da quando si è iniziato a estrarre il gas scisto con questa tecnica. Il 6 gennaio 2016due scosse di magnitudo 4,7 e 4,8 hanno fatto tremare la terra nella regione più settentrionale di questo Stato. Nel corso del 2015 l’Oklahoma ha registrato 900 terremoti di magnitudo prossima al grado 3, vale a dire due casi e mezzo per giorno. Per il 2016 le previsioni sono poco confortanti: secondo il National Earth­quake Information Center di Golden, in Colorado, verranno superati i mille sismi. Fra il 1973 e il 2008 erano stati registrati 21 sismi di magnitudo 3 in questa regione centrale del Paese, ma dal 2008 i casi sono aumentati esponenzialmente, proprio con il moltiplicarsi degli impianti che compiono la fratturazione idraulica. Il settore petrolifero rappresenta il 20% dell’impiego in Oklahoma e due terzi dei nuovi impieghi creati dopo il 2010 sono attribuibili alla fratturazione idraulica. Per estrarre un barile di petrolio è necessario iniettare – mediamente – dieci barili di acqua. Oltre ai terremoti le conseguenze riguardano anche la potabilità dell’acqua visto che alcuni prodotti chimici vengono utilizzati nelle operazioni di fratturazione idraulica. Secondo quando affermato da Bloomberg, l’Oklahoma Geological Survey avrebbe subito pressioni dalle società petrolifere per non rendere pubblica la correlazione fra il fracking e i terremoti. Inoltre l’ente regolatore del settore, l’Oklahoma Corporation Commission, non ha fatto abbastanza, limitandosi a limitare i nuovi pozzi per far fronte alle proteste della popolazione dello Stato. Secondo Daniel McNamara, geologo del National Earthquake Information Center intervistato dal New York Times, esiste una forte possibilità che l’Oklahoma debba confrontarsi con una forte scossa, nell’ordine di magnitudo 6. L’Oklahoma non è il solo Stato ad avere registrato terremoti connessi al fracking: fenomeni analoghi si sono infatti verificati in CaliforniaNorth Dakota e Texas.

Fonte:  Le Monde | New York Times 

Fracking bocciato da un report del Regno Unito

Mark Walsh, capo del Consiglio Scientifico del Regno Unito, e il prof. Andrew Stirling bocciano la fratturazione idraulica sottolineandone la dannosità per l’ambiente e per la salute ed evidenziando come le possibili alternative non vengano appoggiate perché meno remunerativa per i potentati dell’industria dell’energia. Il fracking? È pericoloso per la salute tanto quanto il talidomide, il tabacco e l’amianto secondo un rapporto introdotto da un consulente scientifico del Governo britannico che proprio sullo shale gas sta costruendo il sogno di una parziale autonomia energetica. Mark Walport, capo del Consiglio Scientifico del Regno Unito, sostiene che il fracking non sarebbe il primo caso di un’innovazione scientifica rivelatasi a posteriori dannosa per la salute e per l’ambiente. Su Ecoblog abbiamo spesso seguito le ricerche scientifiche indipendenti provenienti da più Paesi, ma il report britannico rappresenta un ulteriore step nella consapevolezza della dannosità del fracking visto che è stato prodotto da uno dei governi che hanno maggiormente sostenuto le istanze delle compagnie che lo praticano. Lo stesso premier David Cameron si è schierato apertamente dalla parte di questa tecnica che prevede il pompaggio di sostanze chimiche, sabbia e acqua ad alta pressione nel sotto suolo. I timori degli ambientalisti sembrano essere confermati dal report Innovation: managing risk, not avoiding it del Government Office for Science:

La storia presenta molti esempi di percorsi di innovazione che poi si sono rivelati problematici, per esempio quelli inerenti l’amianto, il benzene, il talidomide, le diossine, il piombo nella benzina, il tabacco, molti pesticidi, il mercurio, il cloro e i composti che alterano il sistema endocrino. In tutti questi e in molti altri casi, il ritardato riconoscimento degli effetti avversi non ha portato solo a gravi impatti ambientali e sanitari, ma a enormi perdite in termini di competitività per le imprese e le economie che hanno proseguito sulla strada sbagliata,

ha spiegato Mark Walport.

Insomma la fratturazione idraulica è una soluzione figlia di una politica incapace di declinare al futuro le proprie scelte. Nello stesso report il professor Andrew Stirling della University of Sussex sostiene che il Regno Unito e il mondo potrebbero far fronte ai cambiamenti climatici con l’efficienza energetica e le energie rinnovabili, ma gli interessi dell’industria dei combustibili fossili dovrebbero allinearsi: la fattibilità esiste ma anche “politici autorevoli” affermano il contrario sostenendo il “vecchio” travestito da “nuovo”.

Secondo Sterling

nel settore dell’energia gli ostacoli alle strategie svantaggiate (come efficienza energetica e fonti rinnovabili) sono in genere più commerciali, istituzionali e culturali che tecniche. Tra gli ostacoli più potenti vi sono le richieste degli interessi di parte, come le pressioni delle industrie nucleari e dei combustibili fossili.

L’importanza delle dichiarazioni di Mark Walsh non è certo sfuggita agli ambientalisti. Secondo Louise Hutchins di Greenpeace Uk se un capo scienziato del governo avverte i propri ministri dei pericoli connessi al fracking significa che “il re è nudo”.Hundreds of Activists Gather At Blackpool Anti-Fracking Camp

Fonte:  The Guardian

© Foto Getty Images

David Cameron preso di mira da Greenpeace, la sua casa di campagna ospita il fracking

La casa di campagna di David Cameron premier del Regno Unito

La casa di campagna di David Cameron nell’Oxfordshire è stata trasformata in un cantiere per il fracking da un gruppo di attivisti di Greenpeace, come segno di dissenso in merito alle nuove leggi che spianano la strada alla fratturazione idraulica nel Regno Unito. La protesta è accompagnata anche da una petizione da firmare online. La protesta è stata sospesa qualche minuto fa dalla polizia che ha intimato gli attivisti di lasciare la casa essendo una proprietà privata. La protesta è stata comunque pacifica e prettamente simbolica e ha visto gli attivisti provvisti di elmetti e giubbini di riconoscimento apporre sul cancello anteriore dell’edificio un cartello con su scritto:

Ci scusiamo per gli eventuali disagi per il fracking sotto casaBpRKshLCcAE3_bV

e hanno cercato di i consegnare un assegno gigante di 50 sterline, pari all’indennità disposto per pagare i proprietari di casa e terrieri per lasciare campo libero alle imprese di perforare sotto il loro suolo.
Spiega Greenpeace UK:

Il fracking – o fratturazione idraulica – è un processo distruttivo e sporco che usa una miscela di acqua, sabbia e sostanze chimiche per rompere le rocce e far rilasciare il gas intrappolato. Nonostante la retorica di Cameron, sappiamo che il fracking non aiuterà coloro che hanno bisogno di carburanti e sappiamo che le emissioni di gas di scisto peggioreranno i cambiamenti climatici. Gli scienziati dicono che i due terzi di tutte le riserve di combustibili fossili accertate devono rimanere nel terreno se vogliamo evitare i cambiamenti climatici catastrofici. Il boom del fracking minerebbe la crescita delle energie rinnovabili nel Regno Unito e lascerebbe nei nostri villaggi camion e impianti di perforazione per gli anni a venire.

Fonte: The Telegraph, Greepnpeace UK

Foto | Greenpeace UK @Twitter

 

Fracking proibito in Francia: la fratturazione idraulica resta vietata

La Corte costituzionale francese ha convalidato la legge del 13 luglio 2011 sulla proibizione della fratturazione idraulica per l’estrazione di petrolio e gas scistoImmagine

Il Consiglio costituzionale francese ha convalidato venerdì 11 ottobre la legge del 13 luglio 2011 che proibisce il fracking in Francia. Non si potrà, dunque, utilizzare la fratturazione idraulica per sondare ed estrarre il petrolio e il gas scisto dal sottosuolo. Si tratta di un successo per Christian Jacob, presidente dell’Ump all’Assemblea nazionale, principale artefice della legge contro il fracking. Questa tecnica è la sola esistente quest’oggi per liberare questi idrocarburi non convenzionali situati nelle rocce a grande profondità. Si è cpsì conclusa la vicenda giuridica imbastita dalla compagnia texana Schuepbach dieci mesi fa: dopo che nell’ottobre 2011 le erano stati revocato due permessi minerari nel sud della Francia, la compagnia petrolifera aveva presentato al tribunale amministrativo di Cergy-Pontoise una questione prioritaria di costituzionalità successivamente trasmessa al Consiglio di Stato e al Consiglio costituzionale. I magistrati hanno rigettato le quattro serie di contestazioni avanzate da Marc Fornacciari, l’avvocato di Schuepbach. L’argomento più consistente sviluppato dalla compagnia era concernente il carattere discriminatorio della legge Jacob nella misura in cui questa è concernente il petrolio e il gas scisto e non la geotermia per cui la fratturazione idraulica è talvolta utilizzata. Il Consiglio costituzionale ha ribattuto sottolineando come la quantità e la qualità delle perforazioni sia nettamente più distruttiva per petrolio e gas scisto. Quanto alle altre contestazioni – ostacolo al diritto d’impresa, violazione del diritto di proprietà e utilizzo improprio del principio di precauzione. Un grande successo per il governo. Il ministro dell’Ecologia e dell’Energia, Philippe Martin, si era già messo al lavoro su un nuovo testo di legge nel caso la legge Jacob fosse stata revocata, ma il Consiglio costituzionale ha dato ragione alle forze ecologiste: niente fracking in Francia.

Fonte:  Le Monde

 

Fracking, la protesta sale in alta quota

In cima al monte Gorbea per protestare contro il fracking: la battaglia dei baschi contro la  Sociedad de Hidrocarburos de Euskadi Fracking-futures-586x379

Centinaia di persone in marcia sulle pendici del monte Gorbea per protestare contro il fracking. È questa la protesta che gli abitanti dei Paesi Baschi hanno inscenato ieri per opporsi alla pratica altamente impattante dell’estrazione di gas scisto con la fratturazione idraulica. La marcia, iniziata dai versanti di Álava y Bizkaia, ha raggiunto i 1.482 metri della vetta della montagna dove è stato dispiegato uno striscione con lo slogan Fracking, non qui, non in nessun altro sito.

Con questa azione i movimenti baschi contrari a questa tecnica estrattiva hanno voluto ricordare la “minaccia” che questa pratica comporterebbe per l’ambiente nei Paesi Baschi.

Mentre sperano che i permessi di perforazione gli siano concessi, i lavori di quest’anno si sono concentrati sugli aspetti sismici, dai quali si otterranno informazioni sul sottosuolo finalizzati alla pratica della frattura idraulica,

hanno spiegato gli organizzatori della marcia, secondo i quali la pressione popolare ha permesso di disporre di un tempo ulteriore per tentare di bloccare definitivamente il progetto. L’ambizione degli ambientalisti è fare sì che il fracking venga proibito e i diciassette permessi già concessi alla Sociedad de Hidrocarburos de Euskadi vengano ritirati. In aprile la consigliera del Ministero dello Sviluppo Economico, Arantza Tapia, aveva difeso i sondaggi volti a comprendere se vi fosse gas nel sottosuolo dei Paesi Baschi, opponendosi, però, all’utilizzo del fracking. La consigliera Tapia ha ribadito, a più riprese, la propria contrarietà a qualsiasi forma di sondaggio ed esplorazione che utilizzi tecniche simili a quelle del fracking.

Fonte:  El Pais

 

Fratturazione idraulica o fracking

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La fratturazione idraulica, spesso denominata con i termini inglesi fracking o hydrofracking, è lo sfruttamento della pressione di un fluido, in genere acqua, per creare e poi propagare una frattura in uno strato roccioso. La fratturazione, detta in inglese frack job (o frac job), viene eseguita dopo una trivellazione entro una formazione di roccia contenente idrocarburi, per aumentarne la permeabilità al fine di migliorare la produzione del petrolio o dello shale gas contenuti nel giacimento e incrementarne il tasso di recupero . Le fratture idrauliche possono essere sia naturali che create dall’uomo; esse vengono create e allargate dalla pressione del fluido contenuto nella frattura. Le fratture idrauliche naturali più comuni sono i dicchi e i filoni-strato, oltre alle fessurazioni causate dal ghiaccio nei climi freddi. Quelle create dall’uomo vengono indotte in profondità in ben precisi strati di roccia all’interno dei giacimenti di petrolio e gas, estese pompando fluido sotto pressione e poi mantenute aperte introducendo sabbia, ghiaia, granuli di ceramica come riempitivo permeabile; in questo modo le rocce non possono richiudersi quando la pressione dell’acqua viene meno.

Storia

Il primo uso di questa tecnologia per la stimolazione di giacimenti petroliferi avvenne negli Stati Uniti nel 1947. La prima azienda ad usarla commercialmente fu la Halliburton nel 1949, e vista l’aumentata produzione che provocò si diffuse rapidamente prima nell’industria petrolifera statunitense e poi in quella di tutto il mondo. Il primo uso in assoluto però è ancora più antico: secondo T.L. Watson risale addirittura al 1903. Prima di quella data ci sono prove di uso di questa tecnica nella cava del monte Airy, vicino Mount Airy, North Carolina dove si usava (e si usa tuttora) per separare blocchi di granito dalla roccia madre.

Utilizzo attuale

Negli Stati Uniti durante il 2011 sono state effettuate esplorazioni estensive di fitte rocce bituminose alla ricerca di petrolio.

Rischi ambientali

La fratturazione idraulica è sotto monitoraggio a livello internazionale a causa di preoccupazioni per i rischi di contaminazione chimica delle acque sotterranee e dell’aria. In alcuni paesi l’uso di questa tecnica è stata sospesa o addirittura vietata.

Rischi sismici

Le tecniche di microfratturazione idraulica del sedimento possono, in taluni casi, generare una micro-sismicità indotta e molto localizzata. L’intensità di questi micro-terremoti è di solito piuttosto limitata, ma ci possono essere problemi locali di stabilità del terreno proprio perché i sedimenti sono superficiali. Sono stati comunque registrati alcuni terremoti probabilmente indotti superiori al 5º grado della Scala Richter. Ad esempio nel Rocky Mountain Arsenal, vicino a Denver in Colorado, nel 1967, dopo l’iniezione di oltre 17 milioni di L al mese di liquidi di scarto a 3.670 metri di profondità, furono registrate una serie di scosse indotte localizzate nell’area, con una punta massima di magnitudo compresa fra 5 e 5.5.

Applicazioni

La tecnica della fratturazione idraulica è utilizzata per aumentare, o ristabilire, il ritmo di estrazione di fluidi come petrolio, gas e acqua, incluso da giacimenti non convenzionali come quelli carboniferi o le rocce bituminose. La fratturazione idraulica permette l’estrazione di gas naturale e petrolio da formazioni rocciose molto al di sotto della superficie terrestre (tra i 1500 e i 6100 metri). Tali profondità spesso non presentano porosità e permeabilità tali da permettere l’estrazione ad un tasso economicamente conveniente. Ad esempio, la fratturazione permette l’estrazione di gas naturale dalle rocce bituminose, un materiale estremamente impermeabile (tra i micro e i nanodarcy. La frattura crea un passaggio dal giacimento al pozzo, aumentando la portata dell’estrazione.

Mentre il principale uso industriale della fratturazione idraulica è stimolare l’estrazione di petrolio e gas, la fratturazione idraulica è utilizzata anche:

  • nella costruzione di pozzi idrici;
  • per preparare le rocce alla trivellazione di miniere;
  • per rendere più efficienti processi di riduzione delle perdite (di solito fuoriuscite di idrocarburi);
  • smaltire perdite iniettandole in formazioni rocciose idonee;
  • come metodo per misurare tensioni nella crosta terrestre.

Metodologia

Una frattura idraulica viene creata dal pompaggio del liquido fratturante nel pozzo, con una forza sufficiente per aumentare la pressione oltre il gradiente di frattura della roccia sottostante. Questo causa una o più crepe in cui il fluido entra e le estende ancora di più. Per mantenere aperta la crepa anche dopo l’arresto del pompaggio si aggiunge al fluido un materiale solido, normalmente sabbia setacciata, che viene portato dal fluido nelle fratture e impedisce loro di richiudersi completamente, creando un passaggio ad alta permeabilità per il fluido da estrarre. Trivellare un pozzo produce schegge di roccia e detriti che possono infilarsi nelle crepe e nei pori della parete del pozzo, sigillando parzialmente il pozzo e riducendone la permeabilità: la fratturazione idraulica può ristabilire un adeguato flusso di estrazione dal giacimento. Per questo motivo è una misura standard adottata in tutti i pozzi trivellati in rocce scarsamente permeabili, e circa il 90% di tutti i pozzi di gas naturale negli Stati Uniti usa la fratturazione idraulica per produrre gas a un prezzo competitivo. Il fluido iniettato nei pozzi può essere acqua, gel, schiuma o gas compressi come azoto, diossido di carbonio o semplice aria. Si usano anche vari tipi di materiale solido di mantenimento: di solito sabbia, ma anche sabbia con rivestimenti in resina o sferule di ceramica appositamente progettate a seconda del tipo di permeabilità richiesto o della pressione a cui il materiale dovrà resistere. A volte si usano sabbie contenenti dei traccianti radioattivi naturali, per poter seguire l’andamento delle fratture indotte nel sottosuolo. La proporzione fra fluido di fratturazione e materiale di mantenimento è in genere 99% fluido e 1% di materiale. Per rilevare la dimensione e l’orientamento delle fratture provocate si esegue un monitoraggio microsismico durante il pompaggio di fratturazione, installando schiere di geofoni in pozzi adiacenti. Mappando i microsismi dovuti alle fratture in crescita si può dedurre la geometria approssimativa delle fratture. Altre importanti informazioni sugli sforzi indotti nelle rocce si ottengono piazzando schiere di inclinometri. L’equipaggiamento standard per la fratturazione che si usa nei campi petroliferi comprende un miscelatore dinamico, una o più pompe ad alta pressione e alto flusso (di solito pompe triple o quintuple) e una unità di monitoraggio sismico. Altro materiale necessario sono serbatoi, tubature ad alta pressione, unità additivanti e manometri per tenere sotto controllo la pressione, il flusso e la densità del fluido durante l’iniezione. I valori di pressione e flusso del fluido variano molto nelle varie fasi: l’iniezione inizia con bassa pressione e flusso anche di 265 litri al minuto. Nella fase di sforzo la pressione aumenta fino a valori di 100 MPa e il flusso diminuisce gradatamente.

Fonte: Wikipedia