Dona, riusa, condividi! Il Formicaio, luogo comune di Lecce

Economia del dono, cultura dello scambio reciproco e condivisione. Non vi stiamo raccontando di un’antica civiltà scomparsa ma di un’esperienza attiva e laboriosa che opera nella città di Lecce.

Il Formicaio“, protagonista della storia di oggi, è un’Associazione di Promozione Sociale formata da un gruppo di giovani amici che si sono da sempre occupati in varie forme di tematiche socio-ambientali.

Hanno iniziato ad operare nel 2010 con progetti di educazione ambientale non formale, negli anni sono cresciuti allargando il campo di azione e lavorando a progetti che valorizzassero i concetti di socialità e incontro. “Tornare a vivere le piazze e le strade significa riappropriarsi degli spazi e dei luoghi comuni” sottolinea Umberto Cataldo, uno dei fondatori dell’Associazione “Il Formicaio”, “e la condivisione ha un ruolo importantissimo per lo sviluppo di progetti ambientali fondati su riciclo e riuso”. In questa stessa ottica sono stati pensati i laboratori di auto-produzione e saper fare: imparare insieme diventa occasione di incontro e conoscenza, lo scambio di sapere estende virtuosamente l’apprendimento e l’applicazione di buone pratiche. Proprio da queste radici nasce nel 2014 l’iniziativa più importante, “Il Bazar del dono”,uno spazio dedicato sia a chi vuole liberarsi di oggetti che non usa più (purché siano belli e in buone condizioni!), sia a chi è alla ricerca di pezzi di seconda mano utili per le proprie esigenze.8581957373_70d6df37f8_h-1024x682

Il denaro è escluso dall’economia del dono, la vendita lascia il posto al regalo in maniera incondizionata. “Ma chi ce lo fa fare?”, ci si potrebbe chiedere. Ma questo singolare bazar ha in realtà una valenza fondamentale, perché è uno spazio che realizza concretamente buone pratiche dal punto di vista etico, sociale e ambientale: dal riutilizzo degli oggetti all’abbattimento della produzione dei rifiuti, oltre che il contrasto del consumismo incondizionato e, soprattutto, contribuisce all’attivazione di una rete virtuosa tra i cittadini che usufruiscono di questi servizi e le associazioni attive sul territorio che si spendono per la causa. “Il nostro Bazar si è scoperto particolarmente utile soprattutto per il riuso di oggetti e accessori per bambini” spiega Umberto “che fanno parte della categoria di beni materiali più esposti a un consumo fugace”. Il target di persone che accede, sia donando sia prendendo, è però ancora molto settorializzato. I giovani attivisti de “il Formicaio” hanno notato che sono soprattutto ragazzi e ragazze tra i 25 e i 30 anni a partecipare alle loro iniziative. “Il nostro obiettivo sarebbe quello di farci conoscere il più possibile tra le persone più distanti dai temi a cui ci dedichiamo” confida Umberto “in futuro vorremmo coinvolgere nuovi quartieri per arrivare alla gente che non sa nemmeno chi siamo”.8581957073_c7540e63b7_h-1024x682

Accanto al “Bazar del dono” il Formicaio continua a promuovere altre iniziative, come la proiezione di film e documentari su temi a sfondo socio-ambientale, la circolazione della cultura attraverso il prestito gratuito di libri e, tra gli eventi più riusciti, l’organizzazione di aperitivi a base di prodotti biologici o a chilometro zero. Durante l’appuntamento eno-gastronomico sensibilizzano gli avventori sulla qualità e la sostenibilità dei prodotti ma anche sulle modalità del servizio. I piatti e le stoviglie utilizzate sono tutte rigorosamente in compost e nell’ultimo periodo hanno incentivato la riduzione dei rifiuti chiedendo ad ogni partecipante di donare piatti in ceramica e lavarli alla fine del pasto. “Il nostro successo ha spinto anche altre associazioni ad utilizzare questa formula e in alcuni casi abbiamo prestato i nostri piatti” racconta Umberto “per noi è stato il segnale del successo perché abbiamo sentito di contribuire alla diffusione di una pratica virtuosa”. D’altronde gli attivisti de “il Formicaio” hanno fatto rete con tutti gli altri attivisti presenti sul territorio a seconda delle varie tematiche che di volta in volta affrontano: se si parla di mobilità sostenibile si rivolgono alla ciclofficina, per il cibo biologico sono in contatto con i GAS(i Gruppi di Acquisto Solidale) e così per ogni argomento, dall’intercultura ai cambiamenti climatici.

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Molti dei ragazzi che fanno parte de “il Formicaio” si sono formati o hanno lavorato per un periodo all’estero ma hanno sempre voluto tornare perché sentono di voler dare il proprio contributo al loro territorio. “Vogliamo far crescere Lecce. La nostra sfida è quella di allargare il giro e smuovere tutta la popolazione, non solo chi è già sensibile a certi temi” conclude Umberto “perché in questo periodo di crisi della socialità, abbiamo notato che la maggior parte delle persone che non è disposta a muovere il primo passo ha solo bisogno di ricevere stimoli per reagire e iniziare a intraprendere il proprio percorso”.


fonte : italiachecambia.org

Economia? Sì, ma solo se è…del dono

Il nome, già di per sé, indica un…brulichio di energia, movimenti e persone: “Il formicaio” è l’associazione di promozione sociale di Lecce che è riuscita a far decollare un’esperienza da prendere ad esempio, il bazar dove si pratica l’economia del dono.ilformicaio

Sono una decina tra ragazzi e ragazze, con background differenti: chi ha studiato economia aziendale, chi viene dalla cooperazione internazionale, chi si è cimentato con il turismo e chi con i corsi di scienze politiche. Ma nell’associazione “Il formicaio” hanno trovato il loro comune denominatore: far comprendere che è possibile intendere l’economia applicando un paradigma radicalmente diverso da quello convenzionale. «Ci siamo costituiti formalmente nell’aprile del 2014, ma in realtà siamo una realtà operante sul territorio da ottobre 2010, quando abbiamo ricevuto il primo finanziamento dall’Agenzia Nazionale Giovani, nell’ambito del Programma Europeo Youth in Action (YIA), con il progetto “Luogo Comune”, per aprire uno spazio nel centro di Lecce dove praticare l’economia del dono» spiega Umberto Cataldo, presidente dell’associazione, anche se ci tiene a dire che lo è «solo formalmente, perché in realtà le decisioni vengono prese tutti insieme e alla pari». «Da quel momento, pur avendo cambiato sede e volontari, il Bazar del Dono è stato l’attività principale del Formicaio. La sede attuale è via Zanardelli 22, vicino al cuore commerciale di Lecce, una grande sfida per un’attività basata sul dono. Il concetto alla base è semplice: “Dona ciò che non usi, prendi quello che ti piace”. Obiettivo del Bazar è quello di promuovere la cultura del dono come buona pratica di sostenibilità ambientale che valorizzi ed accresca la sensibilità ecologica e solidale nella nostra società. Attraverso il Bazar del Dono è possibile donare e scambiare oggetti usati, prendere qualcosa senza necessariamente lasciare altro in cambio. Dono e riuso permettono di ridurre l’impatto ambientale dei consumi, risparmiare e fare rete con cittadini e associazioni, tanto da far divenire il bazar un vero e proprio “luogo comune”, cioè uno spazio di co-working dove il Formicaio e altre realtà, in primis “Le Miriadi 49”, co-progettano e realizzano concept e attività. Il bazar è solo il fiore all’occhiello delle tante attività portate avanti dal Formicaio. Sin dal primo progetto (Luogo Comune, 2010) abbiamo previsto 2 format: “Semi di conoscenza” e “laboratori ecologici”. Nel primo caso si tratta di incontri tra cittadini, spesso proposti da loro stessi, che si svolgono tramite le metodologie non formali come world cafè, eccetera. Scopo di tali incontri è discutere insieme sui temi che vanno dalla mobilità sostenibile all’ agricoltura ed alimentazione, clima ed energia ed interazione culturale per formulare dal basso proposte e soluzioni per migliorare la realtà in cui viviamo. Nel secondo caso, le persone mettono in condivisione, oltre alle proprie conoscenze, anche il saper fare. Si tratta di stimolare nelle persone la riflessione sull’efficacia e sulla semplicità di alcune buone pratiche che ognuno di noi può mettere in atto quotidianamente. Molti laboratori sono incentrati sulla riscoperta del concetto di autoproduzione: dalle conserve al sapone, dal pane all’abbigliamento, si può produrre facilmente una gran quantità di cose commisurate alle necessità e nel rispetto dell’ambiente e della salute. Nel secondo progetto finanziato dall’Ang è stato inserito l’EcoInfoPoint, ossia una mappatura delle realtà ecosostenibili nel del Salento, realizzato in crowdsourcing sul nostro portale www.ilformicaio.eu. Grazie a questo strumento cittadini, studenti e turisti possono facilmente scoprire e venire in contatto con chi, sul territorio, si impegna ogni giorno nel campo della sostenibilità. Infine, attraverso il progetto “Bazar del Dono”, finanziato dalla Regione Puglia nell’ambito del bando “Principi Attivi 2012”, si sta sviluppando un portale di Banca del Tempo che permette di scambiare competenze e saperi avendo come unica unità di misura il tempo. Per fare ciò è in corso un processo di coinvolgimento della cittadinanza”. “Contemporaneamente abbiamo organizzato rassegne e convegni all’interno dell’Università e di circoli culturali – prosegue Umberto – In particolar modo un ciclo di seminari sui cambiamenti climatici e il loro impatto sulla salute, sull’agricoltura e sugli ecosistemi; un ciclo di incontri sulle economie solidali; dibattiti e racconti sui popoli balcanici. Sta per entrare nel vivo anche “Manifesto”, un concorso di comunicazione sociale ed ambientale e realizzazione di esposizioni itineranti delle opere, finanziato dal consiglio degli studenti. Per il terzo anno consecutivo siamo stati accreditati per partecipare al SERR, Settimana europea per la riduzione dei rifiuti, e porteremo in piazza Sant’Oronzo i nostri stand con il bazar del dono itinerante. Cooperiamo con altre associazioni nella realizzazione di eventi green e conviviali. In particolare gli ultimi due anni ci hanno visti collaborare attivamente per il GreenSoundFestival, un festival musicale che invita a riflettere e scambiare buone pratiche per limitare l’impronta ecologica. L’ultimo anno, insieme alla Cianfrusoteca, abbiamo organizzato La Primavera Manifesta, un evento basato sulla convivialità, il dono e l’autoproduzione, e lo Swap Party, una festa per scambiare oggetti e fare nuove amicizie».

Passione, energia, valori e lungimiranza: qualità che possono aiutare tutti a guardare avanti.

Fonte: ilcambiamento.it