In marcia per il clima

Domenica 21 settembre sarà la giornata mondiale di mobilitazione contro i cambiamenti climatici. In occasione del vertice dei capi di Stato che si svolgerà a New York, la società civile si incontrerà in centinaia di piazze di tutto il mondo, nella più grande manifestazione globale per il clima mai organizzata, la People’s Climate March.nuova copertina per donata con scritta

Tra le piazze previste in tutto il mondo c’è anche Roma. Legambiente, KyotoClub, Italian Climate Network e Power Shift Italia, insieme, hanno risposto all’appello per la mobilitazione e danno appuntamento a tutti coloro che vorranno partecipare alle ore 17 in via dei Fori Imperiali, per unire simbolicamente il Colosseo a New York e dare voce alla società civile che chiede interventi urgenti e concreti contro i cambiamenti climatici. I dati diffusi dall’Onu dicono che nel 2013 si è registrato un nuovo record di gas a effetto serra nell’atmosfera mentre diminuisce rapidamente la capacità della terra e degli oceani di assorbirli. La manifestazione a Roma vedrà biciclette, musica e stand, proiezioni e un collegamento con New York per dare voce a cittadini, famiglie e giovani “che vogliono un modello economico ed energetico diverso, ma anche per promuovere, diffondere e far conoscere le alternative concrete e già integrate nei territori” spiegano gli organizzatori. “I cambiamenti climatici – prosegue Cogliati Dezza – hanno ripercussioni sull’intero pianeta e ci riguardano tutti da molto vicino. A pochi giorni dall’ennesima catastrofe nel Gargano, che ancora una volta ha seminato vittime e distruzione, è ormai evidente che non sono un rischio lontano, ma un dramma con cui occorre fare i conti anche per paesi dell’area mediterranea. I dati riportati dall’Organizzazione meteorologica mondiale sono preoccupanti – aggiunge il presidente di Legambiente – Serve un cambio di passo da parte dei governi, una forte accelerazione, nell’adottare e imporre misure di riduzione delle emissioni e seri ed efficaci interventi di adattamento. Da parte di tutti è necessaria una forte assunzione di responsabilità eppure il nostro governo continua a sostenere politiche energetiche autolesioniste e non riesce a distaccarsi dalle vecchie idee di politica industriale e di governo del territorio, non riuscendo proprio a capire che è un’esigenza popolare e un’opportunità economica muoversi verso un’economia a basse emissioni di co2”.

Fonte: ilcambiamento.it

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Fori Imperiali, Ignazio Marino spiega la rivoluzione: “quella strada scomparirà”

Intervistato da Lucia Annunziata il neo-sindaco di Roma Marino racconta il progetto per i nuovi Fori Imperiali: eliminare la strada e creare un grande parco archeologico, alla faccia di Mussolini175378174-586x390

Via dei Fori Imperiali è stata creata da Benito Mussolini: occorreva, all’epoca, una strada che conducesse le parate dei mezzi militari e delle forze armate del regime fascista dal Colosseo (simbolo dell’Impero Romano) a Palazzo Venezia (simbolo dell’Impero fascista); Mussolini ordinò di abbattere tutto il quartiere popolare che allora sorgeva sopra e dentro il Foro Romano, radendolo al suolo e spostando decine di migliaia di persone nei quartieri di nuova costruzione della Garbatella e del Tiburtino. Oggi il sindaco Ignazio Marino vuole tornare su quella decisione, non ripopolando il Foro Romano quanto eliminando quella strada, simbolo della fallace dittatura fascista e di quell’impero crollato oramai circa 1600 anni fa. Lo ha detto a Lucia Annunziata, raccontando come nel lontano 1988 gli venne l’idea (o l’embrione di un’idea, grazie ad una turista americana che definì “pazzia” il traffico di via dei Fori Imperiali), dicendo di aver studiato gli scritti di fine ottocento di Baccelli, il primo a parlare di “Parco Archeologico”. La “pedonalizzazione” dei Fori Imperiali (che tale non è, ma dalle parole di Marino sembrerebbe che Roma deve dare “tempo al tempo” per potere vedere finita la rivoluzione che ha in mente) è solo un primo passo: nuovi scavi, strato per strato, fino allo smantellamento di quella strada e la creazione, in 25-30 anni, di una Roma completamente rinnovata, in cui arte, bellezza, storia e cultura si incontrano finalmente unite da un sistema urbanistico ancora tutto da realizzare (anzi, in larga parte da immaginare, ma il bello è anche quello). Intervistato da Lucia Annunziata Ignazio Marino ha dato corpo alla sua “visione” di Roma:

“Si alla fine scomparirà (via dei Fori Imperiali, ndr). Immagino che ne rimarrà solo una parte, una sezione centrale, magari per biciclette e pedoni, magari per un tram… magari terremo le mappe dell’Impero. Questo risultato finale lo vedremo. Senza volerle sembrare un folle, mi immagino un’unica area che unisca i Fori Traiani ai Fori Imperiali…”

Un progetto immaginifico che conduce fino all’Appia Antica, depredata dal sacco di Roma dei palazzinari negli anni del boom economico e perpetrato ancora oggi con abusi edilizi in una delle zone archeologiche più incantevoli del mondo (e a più alta densità abitativa del mondo). Sul suo rapporto con le automobili il sindaco di Roma chiarisce:

“Io non lo chiamo odio, preferisco parlare di intolleranza. Ma sicuramente c’è. Cosa pensare del fatto che a Roma ogni 1000 abitanti ci sono 980 auto, che a Roma si muovono ogni giorno si muovono 600mila persone, di cui il 60 per cento fa meno di 5 chilometri? È un assurdo. Il traffico deve essere diminuito. È una priorità anche medica.”

Una posizione, una “visione”, quella di Marino che ha attirato immediatamente ferocissime critiche, anche da chi non ti aspetti: il M5s Roma, ad esempio, bolla la protesta come “dilettantistica”, spiegando:

“Fare degli scavi in quel tratto porterebbe alla luce solo le fognature di epoca fascista. Prima di rilasciare tali dichiarazioni avrebbe dovuto contattare archeologi e urbanisti.
Tale superficialità è preoccupante.”

senza però spiegare i danni che deriverebbero alla città da quella scelta. Su Twitter i commenti all’intervista sono divisi tra favorevoli e contrarissimi, anche con nomi importanti (Pierluigi Battista del Corsera, ad esempio, da residente nel rione Monti vede come una vera e propria “iattura” già il divieto di accesso tra largo Ricci e piazza Colosseo, figurarsi lo smantellamento di quell’asse viario. Personalmente vedo nella proposta a lunghissimo termine di Marino due cose precise: la prima è una visione, un’immagine, che fa piacere veder raccontata da un sindaco, sopratutto se dal sindaco di Roma, che denota spirito d’iniziativa e creatività amministrativa. Nell’immobilismo romano oramai calcificato nelle coscienze dei residenti, questo aspetto non può che essere visto in modo positivo. La seconda è invece il tentativo di rottura, verbale fino ad ora (Marino è stato eletto poche settimane fa), con il passato (non inteso solo come Alemanno, ma anche come Rutelli, Veltroni e compagnia, che hanno devastato letteralmente una città riportandola indietro di almeno 35 anni). Il dubbio è: è vera rottura o propaganda?

Tempo al tempo.

Fonte: ecoblog

Al Campidoglio si beve solo…l’acqua del sindaco

Acqua in brocca per il Campidoglio. Il Sindaco Marino e il Vicesindaco Nieri dicono no all’acqua in bottiglia, una scelta nell’ottica del risparmio e del rispetto dell’ambiente.375665

I romani lo dicono da sempre: l’acqua del Sindaco è la più buona! Sarà per questo che al Campidoglio hanno annunciato, nell’ottica del risparmio e del rispetto dell’ambiente, di non utilizzare più l’acqua in bottiglia durante incontri e riunioni istituzionali. “Per me e per la giunta l’acqua sarà solo in brocca. Così il sindaco berrà ‘l’acqua del sindaco’ o meglio l’acqua di Roma. Buona anche perché pubblica”, ha scritto il primo cittadino di Roma Ignazio Marino sulla sua pagina Facebook.  “Berremo e offriremo solo acqua di Roma originale e purissima in caraffa”, ha detto il vicesindaco di Roma, Luigi Nieri, sempre sulla sua pagina Facebook. “Già da Assessore al Bilancio regionale – ha aggiunto Nieri – mi ero occupato della questione, anche aumentando, attraverso un’apposita legge regionale, i canoni di concessione per le acque minerali imbottigliate nel Lazio, fino a quel momento davvero ridicoli: a fronte di notevoli guadagni per gli imprenditori del settore, la collettività traeva un beneficio troppo esiguo. La strada che seguiamo oggi è la stessa: massimo beneficio possibile per l’intera collettività attraverso la valorizzazione dell’acqua pubblica, l’acqua dei romani, l’acqua di tutti”. Un messaggio che segue quello lanciato, ormai più di un anno fa, anche ai turisti in visita nella Capitale. Infatti, per fermare l’invasione estiva delle bottigliette di plastica vuote, dal giugno 2012 sono state messe in commercio le Eco-water, bottiglie riutilizzabili e ripiegabile nonché simpatici souvenir di Roma, in vendita al costo di 2 euro al PIT (Punto d’Informazione Turistica) dei Fori Imperiali e in tutte le librerie dei Musei Civici. In fondo, non si può dire davvero di essere stati a Roma se non si beve la fresca acqua dei “nasoni” romani.

Fonte: eco dalle città

Restauro del Colosseo e pedonalizzazione via dei Fori Imperiali: il progetto parte il 30 luglio

L’estate romana è all’insegna di lavori di riqualificazione per la zona del Colosseo e dei Fori. Dal 30 luglio infatti cambia la viabilità, iniziano i restauri del monumento e si sperimenta la pedonalizzazione.375560

Prende forma il progetto di pedonalizzazione di via dei Fori Imperiali: dopo la conferenza dei servizi in Campidoglio con le Sovrintendenze e tutti i settori interessati (Assessorato Mobilità, Polizia Locale Roma Capitale, Agenzia per la Mobilità), il sindaco Ignazio Marino ha illustrato il programma nelle sue fasi successiveSi parte il 30 luglio con la nuova viabilità. Roma Capitale ha intanto consegnato alla Soprintendenza speciale per i Beni Archeologici di Roma le aree adiacenti al Colosseo: tra una decina di giorni potranno cominciare i lavori di restauro del grande monumento, finanziati dal gruppo Tod’s di Diego Della Valle. La prima fase del piano riguarda lo stop ai mezzi privati da largo Corrado Ricci al Colosseo, in direzione di quest’ultimo: la via sarà aperta solo a bus, taxi, auto a noleggio con conducente e mezzi di emergenza, con il limite di velocità fissato a 30 chilometri l’ora. Le auto provenienti da piazza Venezia dovranno obbligatoriamente svoltare a sinistra su via Cavour e via degli Annibaldi sarà a senso unico invertito rispetto all’attuale: sarà cioè percorribile a salire da via Cavour verso largo Agnesi, via Nicola Salvi e piazza del Colosseo. L’asse via Labicana-viale Manzoni (quest’ultimo tra via Merulana e via Emanuele Filiberto) diventa a senso unico, con due carreggiate separate e in mezzo la preferenziale: la carreggiata di destra per i veicoli in marcia verso la zona di Termini-Esquilino con svolta su via Merulana; la corsia sinistra per i veicoli diretti verso Celio-Viale Manzoni-San Giovanni. La preferenziale per i mezzi pubblici resta a due sensi di marcia. Nel contempo, su via dei Serpenti viene eliminato il varco e parte di via Cavour diventa a senso unico. E a senso unico si procederà anche su via delle Terme di Tito in direzione via di Colle Oppio. Ciò comporterà un nuovo disegno dello schema di circolazione al Colosseo, nuova segnaletica sulle strade interessate (via degli Annibaldi, largo Ricci, via Cavour, via Salvi, via Merulana) e la realizzazione di uno spartitraffico su via Labicana per separare fisicamente la preferenziale dalla corsia riservata al traffico privato (con eliminazione della sosta tra l’incrocio con via Merulana e il Colosseo, tranne brevi tratti). Nuova disciplina anche per i bus turistici (con divieti di transito e limiti alla sosta su Colle Oppio) e, per evitare che l’eliminazione del traffico privato causi la proliferazione dei commercio abusivo, intensificazione dei controlli.

Fonte: eco dalle città