Energia, per la prima volta le rinnovabili superano il carbone per capacità globale

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Le fonti pulite hanno messo a segno uno storico sorpasso sul carbone: hanno rappresentato per la prima volta oltre la metà della nuova capacità di produzione elettrica installata nel mondo. Il rapporto dell’International Energy Agency  Il 2015 si conferma un anno da record per l’energia rinnovabile. Le fonti pulite hanno messo a segno uno storico sorpasso sul carbone: hanno rappresentato per la prima volta oltre la metà della nuova capacità di produzione elettrica installata nel mondo raggiungendo quota 153 Gigawatt (GW), grazie soprattutto a solare ed eolico. Lo afferma l’Agenzia internazionale per l’energia (Aie) nel Rapporto di medio termine pubblicato oggi in cui aggiorna le previsioni di crescita quinquennale del settore. (Leggi il rapporto qui).  Le rinnovabili, afferma l’Aie, cresceranno di un ulteriore 13% tra il 2015 e il 2021 rispetto alle previsioni dell’anno scorso, soprattutto grazie alle politiche di Stati Uniti, Cina, India e Messico. In questo periodo i costi del solare fotovoltaico dovrebbero scendere di un quarto e quelli dell’eolico “onshore” del 15%. Nei prossimi cinque anni le fonti verdi rimarranno la fonte di elettricità che cresce più velocemente e la loro quota passerà dal 23% del 2015 al 28% del 2021. Nel 2015 ogni giorno in media sono stati installati nel mondo mezzo milione di pannelli solari. Solo in Cina si calcola siano state installate due turbine eoliche ogni ora.

Fonte: ecodallecitta.it

 

Incontro in Zona 8: l’idrogeno da fonti ecocompatibili

Dove: Milano, Zona 8, Villa Scheibler, via Felice Orsini 21IMG_7934

Vladimiro Dal Santo, ricercatore dell’Istituto di scienze e tecnologie molecolari del CNR, illustrerà le ricerche per la produzione di idrogeno da materie prime rinnovabili e da energia solare. Venerdì 9 maggio a Milano, in Zona 8, presso la Villa Scheibler. Ingresso libero.

Il Consiglio di Zona 8 ha organizzato“La scienza si racconta”, un appuntamento in collaborazione con l’associazione Noesis dedicato all’ambiente e alle fonti energetiche ecocompatibili come l’idrogeno, un’energia pulita che permetterà di sostituire in molti casi il petrolio e anche di contenerne gli effetti nocivi per la salute dei nostri polmoni.
L’appuntamento è a Villa Scheibler, alle ore 21 di venerdì 9 maggio, occasione in cui il dott. Vladimiro Dal Santo, ricercatore dell’Istituto di scienze e tecnologie molecolari del CNR, illustrerà gli esiti delle ricerche per la produzione di idrogeno da materie prime rinnovabili e da energia solare. L’ingresso è libero.
Per raggiungere Villa Scheibler, sita a Milano in via Felice Orsini 21, si consiglia l’uso degli autobus 40 e 57, con fermata nelle immediate vicinanze.

Fonte: ecodallecittà.it

Energie rinnovabili: un video sui benefici dell’eolico

In un breve video in computer animation il funzionamento, i benefici, l’impatto e le buone pratiche dei parchi eoliciEgmond-aan-Zee3

http://vimeo.com/82107376

Fra le energie rinnovabili, quella eolica è senza dubbio quella che suscita il maggior numero di polemiche. Da una parte vi sono i sostenitori, coloro secondo i quali l’energia da fonti pulite e rinnovabili è da accogliere positivamente, a prescindere. Dall’altra ci sono i detrattori, coloro che cedono nei parchi eolici uno scempio del paesaggio e uno stupro del territorio, con le conseguenze che ciò può comportare a livello ambientale e turistico. Si tratta, dunque, di una questione in grado di spaccare in due lo stesso movimento ambientalista.  Secondo un’indagine condotta su un campione di 800 intervistati dall’Osservatorio Energia e pubblicata sul sito dell’Anev, l’80% degli italiani ritiene l’energia eolica rispettosa dell’ambiente, mentre il restante 20% si divide fra chi non è per nulla d’accordo (4%), fra chi è poco d’accordo (11%) e chi afferma di non saperne abbastanza (5%). E il breve video Verso l’eolico firmato da Nicola Vargiu può essere l’occasione per saperne di più: appena due minuti che sintetizzano il funzionamento e le principali destinazioni dell’energia eolica. Nel video viene ricordato il protocollo per la realizzazione di un Buon Eolico sottoscritto da Anev (Associazione Nazionale Energia del Vento), Greenpeace, Legambiente e Wwf nel 2002. Qual è il buon eolico? Quello che rispetta quattro criteri: 1) controllo totale su territorio, flora e fauna; 2) costante manutenzione della viabilità di accesso; 3) dismissione totale degli impianti a fine ciclo di vita; 4) esclusione delle aree a particolare pregio e tutela. Il video è patrocinato dall’Università degli Studi di Sassari e pone l’accento sulle potenzialità della Sardegna, la regione più ventosa d’Italia nella quale lo sviluppo di una politica energetica basata sull’eolico è stata frenata da burocrazia, dalle resistenze alle modifiche del paesaggio e da interessi illeciti che in altre regioni italiane hanno già portato all’arresto di faccendieri legati alla criminalità organizzata.

Fonte:  Vimeo

Comuni “rinnovabili”: Bergamo sul podio della Res Champions League

Consegnati i premi ai comuni europei più attivi nello sviluppo delle fonti pulite e delle politiche energetiche locali168292905-586x390

Sono stati consegnati ieri, a Kassel, in Germania, i premi della Res Champions League ai comuni europei che hanno ottenuto, nel corso dell’ultimo anno, le migliori performance nell’utilizzo delle fonti pulite e nelle politiche energetiche locali. I dodici comuni sono stati suddivisi in quattro categorie determinate dal numero di abitanti: i piccolissimi Comuni, fino a 5mila abitanti, quelli tra 5 e 20mila abitanti (piccoli Comuni), quelli tra i 20 e i 100mila (medi) e quelli oltre i 100mila residenti (grandi). Sui quattro podi continentali c’è solo una presenza italiana, quella di Bergamo, terza nelle cittadine con più di 100mila abitanti. In tre delle quattro classifiche sono al vertice comuni tedeschi: il piccolissimo comune di Wildpoldsried, Saerbeck per i piccoli comuni e Region Trier per i grandi comuni. Fra i comuni medi svetta l’austriaco Amstetten. I premi sono stati consegnati nel corso dell’annuale congresso sulle energie rinnovabili che ha coinvolto, oltre ai comuni vincitori e alle 12 associazioni aderenti al progetto europeo Res 1900% Communities. In gara c’erano i comuni di 12 paesi europei Alla competizione europea hanno partecipato i “migliori” comuni di 12 paesi europei – Austria, Belgio, Bulgaria, Francia, Germania, Italia, Polonia, Scozia, Repubblica Ceca, Romania, Slovenia, Ungheria – precedentemente selezionati in base ai risultati ottenuti in competizioni nazionali.

In tutta Europa è in corso una rivoluzione energetica dal basso, con progetti sempre più ambiziosi che dimostrano come, oggi, puntare sulle fonti rinnovabili sia l’unica prospettiva energetica da percorrere e la migliore risposta alla crisi economica. Bergamo è il settimo Comune italiano premiato in questa competizione europea, segno di quanto il nostro territorio sia ricco di risorse ed esperienze di successo sul fronte delle fonti rinnovabili. Ora spetta al governo dare continuità a questa prospettiva, facendo in modo che in Italia si prendano provvedimenti atti a favorire la diffusione di solare, eolico e altre rinnovabili, al contrario di quanto sta avvenendo con una normativa che di fatto sta devastando un settore così strategico,

ha dichiarato Katiuscia Eroe, membro dell’ufficio Energia e clima di Legambiente e responsabile del progetto europeo Res 100% Communities. Nel confronto tra Paesi, ottima la performance dell’Italia sul fronte del fotovoltaico: ad oggi secondo solo alla Germania per MW installati – oltre 17mila MW, con oltre 1.000 MW realizzati in un solo anno, nonostante il periodo di crisi e il taglio degli incentivi che avevano dato linfa al settore negli ultimi anni. Bergamo ha guadagnato il terzo posto tra i Comuni con più di 100 mila abitanti per il suo impegno sul fronte dell’efficienza energetica, della riduzione dei consumi e delle emissioni di anidride carbonica. Il progetto “Bergamo Sostenibile” rappresenta un progetto a lungo termine: ad oggi, in questo Comune, sono presenti 7,3 MW di solare fotovoltaico, 286 mq di solare termico, 1.900 kW di impianti mini idroelettrici, 815 kW di biogas, 4.600 kWe e 2.100 kWt di biomasse solide e 44,4 kW di impianti geotermici a bassa entalpia. Particolare attenzione è stata posta agli edifici pubblici, in particolare alle scuole, in cui sono state installati 1,6 MW di fotovoltaico e 51 mq di solare termico. Per quanto riguarda l’illuminazione pubblica sono state sostituite 17.700 lampade tradizionali con 14.452 sistemi a Led ed entro la fine dell’anno sarà completata l’opera.

I premi della RES Champions League 2013

Comuni piccolissimi (fino a 5.000 abitanti)

1 posto: Wildpoldsried (Germania)

2 posto: Mureck (Austria)

3 posto: Saint Julien Montdenis (Francia)

Comuni piccoli (5.000 – 20.000 abitanti)

1 posto ex-aequo: Saerbeck (Germany)

1 posto ex-aequo: Bruck-Leitha (Austria)

3 posto: Western Isles (Scozia)

Comuni medi (20.000 – 100.000 abitanti)

1 posto: Amstetten (Austria)

2 posto: Wangen Im Allgau (Germania)

3 posto: Mouscron (Belgio)

Comuni grandi (> 100.000 abitanti)

1 posto: Region Trier (Germania)

2 posto: Perpignan Mediterranee (Francia)

3 posto: Bergamo (Italia)

fonte: Comunicato stampa

Greenpeace: nuovo record delle rinnovabili in Italia

“L’evoluzione è chiarissima. Avanzano le fonti rinnovabili e arretrano le fossili. Viene da chiedersi se la politica ne sia al corrente”. In Italia le rinnovabili segnano un nuovo record: le fonti pulite nel mese di giugno hanno generato il 50,2 per centro dell’elettricità italiana.energia_pulita3

Nuovo record delle fonti rinnovabili in Italia: nel mese di giugno (dati Terna) le fonti pulite hanno generato il 50,2 per cento dell’elettricità italiana, coprendo il 44,3 per cento della domanda. In un anno (confrontando giugno 2012 con giugno 2013) la quota delle fonti rinnovabili sulla produzione netta è passata dal 38,2 per cento al 50,2 per cento, mentre i consumi complessivamente sono diminuiti del 6,2 per cento. Mentre fotovoltaico, eolico e idroelettrico fanno registrare livelli record di produzione, la produzione termoelettrica crolla (-22,8 per cento), con impianti a gas e – dato parzialmente inedito – anche a carbone, in netto calo. I dati di giugno sono peraltro la conferma di una tendenza registrata finora lungo tutto il primo semestre del 2013. Con una produzione in calo del 4,1 per cento, il comparto termoelettrico ha registrato una contrazione del 16,3 per cento mentre idroelettrico (+37,9 per cento), eolico (+31,4 per cento) e fotovoltaico (+15,2 per cento) sono cresciute significativamente, rappresentando il 41 per cento della produzione nazionale (+9,6 per cento rispetto al 2012). Lo scorso 16 giugno hanno coperto il 100 per cento del fabbisogno nazionale, azzerando per due ore il costo dell’elettricità. “L’evoluzione è chiarissima. Avanzano le fonti rinnovabili e arretrano le fossili. Viene da chiedersi se la politica ne sia al corrente” afferma Andrea Boraschi, responsabile dalla campagna Energia e Clima di Greenpeace Italia. “Mentre la generazione di energia pulita – che fa risparmiare sull’import di fonti fossili, crea lavoro e azzera le emissioni inquinanti – è oramai in grado di dare un contributo essenziale al fabbisogno del Paese, da più parti giungono segnali inquietanti, di fondi a pioggia per premiare produzioni vecchie e inefficienti, sempre più incapaci di tenere il mercato”. Sembra che il Ministero per lo Sviluppo Economico stia approntando, senza trovare resistenze da parte dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, un piano di sussidi per il settore termoelettrico pari a 400-500 milioni di euro all’anno, nei prossimi tre anni, fino a crescere a 1,5-2 miliardi all’anno dal 2017. “Abbiamo l’occasione storica di lasciarci alle spalle le fonti più sporche e inquinanti, a partire dal carbone che appare economicamente conveniente solo perché il sistema ETS (Emission Trading Scheme), in Europa continua a non funzionare. Già oggi le rinnovabili fanno risparmiare al Paese 8-10 miliardi di mancate importazioni fossili. Cosa aspettiamo a imboccare senza esitazioni la strada della rivoluzione energetica, come altri Paesi stanno già facendo?” conclude Boraschi.

Fonte: il cambiamento

Energie rinnovabili: nel 2011 il 13% dei consumi dell’Unione Europea è stato da fonti pulite

Nel Nord Europa gli Stati membri maggiormente virtuosi. A Malta soltanto lo 0,4% dei consumi da fonti rinnovabilirinnovabili-586x1083

Oggi, vi proponiamo un’elaborazione di Centimetri sulla base dei dati di consumo di Eurostat relativi al 2011. Anche in questo caso il dato complessivo fa registrare un trend di crescita sensibile e in linea con l’obiettivo di raggiungimento del 20% nel 2020. Nel 2011 il 13% dei consumi energetici dell’UE è stato coperto dalle fonti rinnovabili, una crescita sensibile rispetto al 7,9% del 2004. In Italia, nello stesso periodo, si è passati dal 4,9% al’11,5% e le proiezioni per il 2020 (quando l’Europa dovrebbe assestarsi sul 20%) sono del 17%. Gli squilibri fra gli Stati membri dell’UE sono enormi: se Norvegia e Svezia hanno fatto registrare, rispettivamente, 64,7% e 46,8%, le maglie nere sono rappresentate da Malta (0,4%), Lussemburgo (2,9%), Gran Bretagna (3,8%), Belgio (4,1%) e Olanda (4,3%). Nei sette anni presi in esame (2004-2001) dall’indagine Eurostat l’aumento più sensibile è avvenuto in Svezia (dal 38,3% al 46,8%), Danimarca (dal 14,9% al 23,1%) e Austria (dal 22,8% al 30,9%). Grandi progressi hanno fatto registrare la Germania passata dal 4,8% al 12,3% e l’Estonia cresciuta dal 18,4% al 25,9%. La Croazia, 28esimo Stato membro, due anni fa ha consumato un 15,7% di energie da fonti rinnovabili, percentuale che ipoteca il raggiungimento dell’obiettivo comunitario del 20% fissato per il 2020. Fra i paesi del Mediterraneo spicca il 24,9% del Portogallo, l’unico Paese del sud in grado di competere con le nazioni del nord Europa.

Fonte:  Centimetri