VenTo: un progetto di territorio può essere raccontato anche attraverso una pedalata collettiva! | VIDEO

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Il video del Politecnico di Milano realizzato dal collettivo Lele Marcojanni che attraverso le immagini racconta i 679km della prima ciclovia nazionale che corre lungo il fiume Po

Il video del Politecnico di Milano realizzato dal collettivo Lele Marcojanni che attraverso le immagini racconta il percorso e le suggestioni della prima ciclovia nazionale. VENTO è il progetto di una dorsale cicloturistica che corre lungo il Po. Con i suoi 679 km è la più lunga in Italia. Ma VENTO non è soltanto un’infrastruttura ciclabile. 
VENTO è prima di tutto un progetto di territorio perché il cicloturismo non nasce per caso. Non basta una bici in un posto turistico. Il cicloturismo è un progetto che coinvolge un territorio ampio con l’obiettivo di rigenerarlo attivando recuperi, occupazione, identità, dignità, socialità e urbanità. Una ciclabile disegnata senza un progetto di territorio è un legame muto, funzionale a spostare qualcosa da un punto a un altro senza una visione. VENTO una visione ce l’ha ed è quella di ricucire la bellezza dei territori che attraversa rianimandone la vitalità: luoghi che hanno favole da raccontare se incontrano la meraviglia e l’incanto di occhi, gambe e pedali di chi ci passa attraverso senza scavalcarli veloce. VENTO è un progetto di 679 km di dorsale cicloturistica lungo il fiume Po, la più lunga d’Italia, da VENezia a TOrino con una pausa a Milano. Un concetto nuovo quello di dorsale cicloturistica: un’infrastruttura leggera, sicura e continua e interconnessa che riapre al pubblico il paesaggio italiano e il piacere di visitarlo, percorrerlo, scoprirlo con il ritmo giusto della bicicletta. È il paesaggio il nostro bene culturale più prezioso, il continuum fra monumenti, città e cittadini. Ed è la bicicletta a invitare centinaia di migliaia di nuovi visitatori da tutto il mondo nel territorio delle straordinarie aree interne del nord d’Italia. VENTO è un progetto-Paese e non solo locale: sono 679 km di ciclabile, ma sono anche 679 km di green economy e green jobs, che diventano un esempio per tutta la penisola. Centinaia di migliaia di cicloturisti potrebbero pedalare lungo VENTO, divenendo il motore di una nuova occupazione per nuove economie diffuse, sostenibili e durature. VENTO può generare 2.000 nuovi posti di lavoro e un indotto di 100 milioni di euro all’anno.
VENTO già esiste, ma solo in parte: per completarlo occorrono circa 120 milioni di euro tra opere, progetti, oneri e cantieri (il costo di 2-3 km di autostrada). VENTO sarà una pista ciclopedonale e non un itinerario in promiscuo con le auto per permettere a persone di tutte le età, esperti e non, di pedalare in sicurezza.
VENTO oggi è un progetto, ma sarà realtà tra pochi anni grazie al Protocollo d’Intesa firmato il 27 luglio 2016 tra le quattro regioni del Po (Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Veneto), il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo. Non solo. VENTO è nella Legge di Stabilità 2016 ed è una delle quattro “ciclovie di priorità nazionale” per le quali il Governo italiano ha previsto un primo investimento di 91 milioni di euro a cui si sono poi aggiunti ulteriori 84 milioni di euro per lo sviluppo del sistema nazionale di ciclovie turistiche (Legge di Stabilità 2017). VENTO è anche (e non per ultimo) il VENTO bici tour, il tour in bicicletta da Venezia a Torino lungo il tracciato di VENTO, un laboratorio itinerante che attraversa i comuni e le terre che hanno bisogno di sentirsi visitate dal progetto. Ed è questo che in fondo VENTO vuole fare: unire, ricucire e creare contatto, rimettendo insieme ciò che si è slegato nel tempo. Dal 2017 il tour è stato aperto al pubblico.

Fonte: ecodallecitta.it

Vento: un sabato dedicato alla passione per la bicicletta

Il 28 febbraio a Milano, a partire dalle 18, un laboratorio gratuito di cicloturismo, un aperitivo a tema e la proiezione del film “Il Vento, l’Italia in bicicletta lungo il Po”. Per parlare di cicloturismo consapevole e raccontare il progetto di una ciclabile lungo il Po che colleghi il Piemonte e la Lombardia381949

Una giornata interamente dedicata a chi ama la bicicletta e i viaggi, tra proiezioni di film, laboratori e racconti. “Vento: un sabato dedicato alla passione per la bicicletta”, questo il nome della giornata organizzata a Milano da WonderWay, progetto che mira a riscoprire una Milano non convenzionale e piena di meraviglia, per sabato 28 febbraio in occasione della proiezione del film documentario “Il Vento: l’Italia in bicicletta lungo il Po”.
Si parte alle 18 con il laboratorio di Cicloturismo, offerto da Bici&Radici, in via Nicola D’Apulia 2, angolo piazza Morbegno, che sarà aperto gratuitamente a un massimo di 30 partecipanti. Viaggi in bici, racconti, consigli e trucchi per un turismo consapevole di qualità in un’ora di laboratorio in cui sarà ospite Alfonso Cantafora, architetto che presenterà il suo portapacchi BAC. Il laboratorio sarà il primo momento della giornata in cui si discuterà della visione di una ciclabile lungo il fiume Po che colleghi Torino a Venezia. Per raggiungere Bici&Radici con i mezzi pubblici: MM2 fermata Caiazzo/MM1 fermata Pasteur o tram 1 fermata Piazza Morbegno. Dalle 19.30 ci si sposta negli spazi caffetteria del Cinema Beltrade, via Oxilia 10 (fermata metro più vicina MM1 Pasteur) dove la serata proseguirà con un aperitivo, preparato da “Al Tempio D’Oro” che celebrerà i sapori regionali dal Piemonte al Veneto e sarà allietata da una selezione di canzoni “sulle sponde del Green River” canzoni del cantautore Carlo Pestelli.
Costo: 7 euro (buffet + drink). Momento clou della serata è, sempre al Cinema Beltrade, la proiezione alle 22 del film documentario “Il Vento, l’Italia in bicicletta lungo il fiume Po”. Un diario di un viaggio lungo 8 giorni e 630 km per dimostrare che una strada ciclabile lungo il fiume Po è possibile. A raccontare il progetto, i registi Paolo Casalis, Pino Pace e Stefano Scarafia che entreranno nei dettagli e spiegheranno come una visione può trasformarsi in un progetto concreto che apporti tanti vantaggi al Nord Italia e non solo.  Costo: 6 euro con prenotazione.
Per prenotarsi, bisogna mandare una mail con nome, cognome e indicazioni della parte del programma cui si vuole partecipare a: mi.wonderway@gmail.com. È possibile infatti partecipare anche a una sola parte del programma.

Fonte: ecodallecitta.it

 

Progetto VENTO. Appunti (e foto) di viaggio dal Po in bicicletta

Piacenza (9/6), Cremona (10/6), Boretto (11/6), Suzzara (12/6) e Ferrara (13/6). Ecco le foto e gli appunti di viaggio del gruppo del Politecnico di Milano, in bici da una settimana da Torino a Venezia, per promuovere il progetto VENTO, il tracciato che potrebbe diventare la più lunga dorsale cicloturistica del sud Europa (679 km)379497

Tappa da Cremona a Boretto (RE)

Oggi VENTO sconfina in Emilia. E sconfinare è qualcosa che piace molto a VENTO, perchè il fiume non è un confine e le sue terre non sono terre di confine (come recitano sbiaditi poster nelle stazioni ferroviarie a Casalmaggiore). Il Fiume Po è un centro. Il centro della valle più agricola e vasta d’Europa. Una valle piena di storia, una storia che si è depositata in patrimoni e paesaggi proprio a ridosso del Po. Tutto questo VENTO lo raccoglie nel suo filo narrativo, cercando di riannodare ciò che negli anni si è separato o addirittura scomparso. Oggi ci siamo fermati a Casalmaggiore, invitati dal neo sindaco, un ragazzo di 34 anni che vuole la SlowTown e che ha capito insieme a tanti suoi cittadini che il benessere sta anche nella mobilità dolce, nei bei centri urbani dei piccoli comuni, in opportunità come VENTO.
I paesaggi agricoli attraversati sono di nuovo il segno tangibile della nostra attualità produttiva agricola. Le sommità arginali tra Cremona e Casalmaggiore sono quasi tutte in ordine e ciclabili, ma sono ancora troppe le auto, i camion, i furgoni che letteralmente sfrecciano veloci sull’argine sfiorando noi in bicicletta e disattendendo le indicazioni di divieto di transito. Sono tante anche le saracinesche abbassate che abbiamo trovato. Molte più dell’anno scorso. E questo ci convince che bisogna fare qualcosa, proporre alternative concrete. La dorsale cicloturistica è un’infrastruttura che potrebbe essere, ne siamo convinti, vitale per questi piccoli e medi comuni. Vitale per far rialzare molte delle saracinesche che abbiamo visto abbassate, lasciandoci dolore. Serata emiliana a Boretto per parlare di nuovo di Acqua, di fiume, di consorzi di bonifica, ovvero di qualcosa di importantissimo lungo il PO. Luoghi pieni di storia che dai più è dimenticata ma che chi l’ha vissuta vorrebbe raccontare a tanti con lo stesso entusiasmo che oggi ha mostrato a noi.

Tappa da Boretto a San Benedetto Po (MN)

Don Giorgio é il personaggio VENTO del giorno. Don Giorgio é il parroco di San Colombano, una antica chiesa a Riva di Suzzara spostata pezzo a pezzo un paio di secoli fa. Un altro gioiello custodito lungo il Po. Ma don Giorgio é il custode di mappe e antichi scritti attraverso i quali ha ricostruito gli antichi tracciati della via Giacobea e della via Teutonica già percorsi da San Colombano. Una testimonianza preziosa che ci conferma quanto il Po fosse una terra con meno confini di oggi e percorsa da strade da sponda a sponda. Un teatro di storie su storie oggi quasi perse. Don Giorgio ha subito simpatizzato con VENTO vedendo in questo progetto un nuovo filo conduttore. Da Riva di Suzzara un lungo tratto di 15 km di argine in ghiaia (faticoso e insidioso per bambini e meno esperti) ci ha portati fino a San Benedetto Po, sotto la guida di Annarosa Rizzo e di Angelo, della provincia di Mantova. Il tratto arginale é uno di quei tratti che fanno parte della progettazione di VENTO, laddove si suggerisce una pavimentazione adeguata in sostituzione della ghiaia polverosa. San Benedetto Po é una delle città del sistema matildico. La sua abbazia, del polirone, é tanto splendida quanto ancora troppo poco conosciuta purtroppo. Sarebbe una di quelle gemme della collana VENTO e rappresenterebbe bene l’immagine del patrimonio culturale lungo Po. A San Benedetto Po VENTO si é raccontato in piazza davanti a sindaci, cittadini e alla compagnia di Slow Food. L’ultima tappa ci ha portato all’Ostello dei Concari a Governolo, dove fino agli anni ’80 scorreva il Mincio. Oggi il paesaggio é surreale e bellissimo: laddove scorreva l’acqua un’elegante tappeto erboso fa da palcoscenico all’antica conca sostegno e alle belle case de lBorgo di Governolo. Infine serata a Mantova, città dalla bellezza irresistibile, già dotata ciclabili urbane ed extraurbane (quelle lungo i laghi…) che andrebbero ad innestarsi naturalmente su VENTO. Per chiudere in bellezza, VENTO é stato ospite del World Vespa Days 2014. Ma la chiusura più bella della giornata ci è suggerita da Paolo dell’associazione Scarponauti che, pensando all’idea progetto, ci ha detto: la vá cuma’l vent.

Tappa da San Benedetto Po (MN) a Ferrara

Partenza ore 7.00, direzione Ostiglia percorrendo una variante di VENTO in sponda sinistra. A Pieve di Coriano ci siamo imbarcati sulla Cicogna, una motonave che l’anno scorso faceva servizio a Cremona e ora lavora nel mantovano. La navigazione sul Po é una opportunità bellissima che dà la possibilità di avere un’altra percezione di paesaggio, quella dall’interno del fiume alle sponde. Ma la navigazione é oggi qualcosa di assolutamente sottodimensionato rispetto alle potenzialità ma soprattutto troppo rigidamente (e miopicamente) disegnato sui confini provinciali e regionali. Tutto questo deprime una dimensione turistica internazionale relegando ad una locale meno vantaggiosa per le economie.
Da dietro le fasce boscate svettano i campanili del sistema delle abbazie matildiche fino a Felonica, un comune graziosissimo aggrappato all’argine e con una storia recente ben raccolta e documentata nel museo della seconda guerra mondiale, visto che Felonica come tanti altri paesi lungo il Po è stato teatro di lunghi scontri che la memoria del grande fiume ancora trattiene. VENTO é anche questo, decine sono i musei lungo il Po ma pochi sono i visitatori e pressoché nulla é la conoscenza della loro esistenza al di fuori dei confini locali. Dopo Felonica VENTO ha fatto una piccola tappa in un posto splendido, frutto della buona volonta e del buon gusto di alcuni privati: stiamo parlando di corte Nigella con il suo museo delle erbe vive. Dopo un passaggio a Stellata di Bondeno con la sua splendida Rocca e la casa di Ludovico Ariosto, ma anche con una granatina al limone, quelle che non trovi più. VENTO rimane un progetto di paesaggio e di cultura ancor prima di una realizzazione infrastrutturale. Siamo ora a Ferrara, città della bicicletta. Ferrara é la prima città che nel 2012 ha ospitato il progetto ed é oggi in prima linea nell’aver colto le potenzialità dell’idea VENTO. L’accoglienza a Ferrara é grande. Comune, provincia, università sono stati straordinari. Gli sbandieratori con le loro acrobazie hanno salutato VENTO come solo Ferrara può e sa fare. Dopodiché dibattito al Torrione (che oggi ospita il jazz club) con un consenso unanime al progetto e il rinnovo della disponibilità politica (Maisto per il comune, Zappaterra per la provincia) e del mondo imprenditoriale locale (vicepresidente di Visit Ferrara). E sul finale non potevano mancare i cappellacci e una serata a Giardino delle Duchesse in compagnia di quanti già lavorano alla ciclabilità, di Foddis, un cantautore per la bici, e di Chiara Braga e Alessandro Bratti, due parlamentari che in commissione ambiente si sono dati da fare per riconoscere VENTO a Roma.ecodallecitta

Fonte: ecodallecittà.it

VenTo Bici Tour: 15 tappe su due ruote per presentare il progetto della ciclabile lungo il Po

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Per dimostrare che la realizzazione di un unico tratto ciclabile che colleghi le città lungo il Po è possibile, non c’è che da percorrerlo: l’equipe di ricercatori del dipartimento di infrastrutture e progettazione del Politecnico di Milano, coordinati dal direttore scientifico Paolo Pileri, sta per tornare in sella per compiere un tour in quindici tappe da Torino fino a Venezia. Il progetto VenTo non si esaurisce nella realizzazione di una pista ciclabile ma intende favorire con la ciclovia anche la nascita del turismo su due ruote, praticamente assente in Italia e che invece in molti Paesi più a Nord costituisce una importante voce nel bilancio turistico. Un’idea di mobilità sostenibile, quindi, che è anche una proposta per favorire il superamento della crisi economica attraverso la valorizzazione delle risorse già presenti. Proprio in quest’ottica l’équipe di ricercatori ha già percorso, in sella alle bici, i 679 km di territorio interessato, valutando caso per caso tutti gli ostacoli presenti e le più efficaci soluzioni per garantire il passaggio ed elaborare un tracciato che tenga conto di tutte le piste già presenti ed utilizzabili: in questo modo è stato possibile contenere e calcolare in modo preciso e concreto i costi del progetto, pari a 80 milioni di euro complessivi. Non è stato facile, ammettono i ricercatori, incontrare il consenso delle istituzioni, che tuttavia stanno aderendo sempre più numerose. A dover cambiare è stata la concezione del trasporto su due ruote, per passare da quella della viabilità urbana a quella del lavoro sinergico per una ciclovia che possa essere gestita in cooperazione e che possa portare, allo stesso modo, benefici a tutto il territorio incluso nel tracciato, grazie allo sviluppo delle strutture ricettive per i turisti. Alcuni dei Comuni aderenti hanno ideato un protocollo d’intesa unitario per la realizzazione e la gestione di VenTo: intanto i ricercatori saranno in tour dal 26 maggio al 2 giugno per promuovere l’adesione e la sottoscrizione del protocollo, partendo da Torino e con varie tappe tra le quali Casale Monferrato, Valenza, Pavia, Piacenza, Cremona, Ferrara, Chioggia e Venezia. Eccovi anche il video teaser che spiega il progetto:

L’adesione al progetto è possibile, anche da parte dei singoli cittadini, sul sito web del progetto http://www.progetto.vento.polimi.it/.

Fonte: tuttogreen

Progetto VENTO: la ciclovia ottiene l’ok ufficiale del Comune di Torino

La Giunta Comunale ha infatti approvato, nella sua riunione odierna, lo schema del protocollo di intesa per la realizzazione della “Ciclovia VENTO, Venezia – Milano – Torino lungo il fiume Po” assumendosi l’impegno politico di sostenere l’iniziativa374725

Presentato agli amministratori e ai cittadini torinesi lo scorso settembre al Cecchi Point (Guarda il video) “Vento”, il progetto di una pista ciclabile lunga 679 km per andare in sella a una bicicletta da Torino a Venezia, lungo la Val Padana, riceve il sostegno ufficiale della Città di Torino. La Giunta Comunale ha infatti approvato, nella sua riunione odierna, lo schema del protocollo di intesa per la realizzazione della “Ciclovia VENTO, Venezia – Milano – Torino lungo il fiume Po” assumendosi l’impegno politico di sostenere l’iniziativa. “L’idea di collegare Torino con Venezia con un lungo nastro riservato alle biciclette è un sogno che può diventare realtà – commenta l’assessore all’Ambiente Enzo Lavolta -. La bicicletta – spiega – sta diventando uno strumento di trasporto sempre più diffuso e Torino, che in questo senso non parte da zero con i suoi 175 chilometri di percorsi ciclabili e il progetto della “Corona verde” – con il quale connettere attraverso un sistema di piste ciclabili, ciclostrade, greenways, strade rurali, aree attrezzate e percorsi pedonali le risorse naturalistiche dei parchi metropolitani e il sistema storico-culturale delle Residenze reali (Reggia di Venaria Reale, Villa della Regina, Castello di Moncalieri, Castello di Rivoli, Palazzina di Caccia di Stupinigi, Castello del Valentino) – si sta attrezzando per diventare una città dei ciclisti. La scelta della nostra città come capolinea del progetto VenTo può essere una straordinaria opportunità, un volano economico importante per il turismo e la nostra green economy”. A lanciare l’ idea di “Vento”, lo scorso anno, era stato il dipartimento di infrastrutture e progettazione del Politecnico di Milano che, attraverso un pool di propri ricercatori, ha monitorato l’esistente (tratti di ciclabile, argini sterrati ecc.) e percorso tutti i quasi 700 chilometri lungo il Po ricavandone un tracciato, i progetti delle opere da realizzare e definendo costi e ricadute. Secondo gli ideatori del progetto con un costo di 80 milioni di euro per realizzarlo, “Vento” creerebbe un indotto di oltre 100 milioni di euro l’anno. Un’opera ciclabile paragonabile alle piste europee più famose: la via del Danubio, da Passau a Vienna o quella dell’Elba in Germania: piste ciclabili sicure, attrezzatissime, costantemente curate e abbellite, adatte alle famiglie come agli appassionati.

Fonte: eco dalle città