Milano, il bike sharing finanziato dai privati

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La storia di BikeMi, il bike sharing di Milano, è una storia di successo che Ecoblog02blog hanno già raccontato in passato. Ora, per la prima volta una stazione di noleggio delle biciclette è stata interamente finanziata da un privato. La bancaFineco, infatti, ha deciso di realizzare a sue spese una stazione con 30 stalli in piazza Durante, proprio davanti alla propria sede. La nuova stazione si aggiunge alle altre 277 già attive nel capoluogo lombardo. L’assessore alla mobilità Pierfrancesco Maran ha sottolineato come la collaborazione fra settore pubblico e settore privato consenta di ampliare e rendere più efficienti i servizi. Per aggiunto Giuseppe Mistretta, Bike Sharing Operations Manager di Clear Channel, il gestore di BikeMi, il bike sharing milanese sta diventando un importante “asset di comunicazione” con una duplice veste:

“‘mezzo’ salutare ed ecologico dedicato al servizio di trasporto pubblico per la collettività e, allo stesso tempo, ‘mezzo’ che si propone come efficace strumento attraverso il quale veicolari messaggi con contenuti dal forte impatto sociale in termini di promozione e sponsorship”.

Attualmente BikeMi ha 46.645 utenti attivi e tra gennaio e febbraio 2016 sono stati registrati 216.366 utilizzi, una crescita del 34% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il picco massimo giornaliero è stato di 12.822 prelievi dagli stalli. Anche nei mesi freddi, insomma, la bicicletta non smette di essere un mezzo di spostamento per chi si sposta nel traffico di Milano. Dopo l’esempio di Fineco e i numeri importanti dell’utenza non è da escludere che altre aziende decidano di fare lo stesso dando vita a un circolo virtuoso.

Fonte:  Askanews

Borkum, primo eolico off shore finanziato dalle municipalizzate

I 400 MW off shore sono di proprietà di Trianel, un consorzio che raccoglie 100 aziende municipalizzate europee.

Un nuovo parco eolico off shore da 400 MW è stato ultimato 45 km a nord di Borkum, la più occidentale delle isole frisone tedesche nel mare del nord (vedi mappa in fondo al post). Ottanta turbine AREVA (1) da 5 MW sono state installate su un’area di 56 km quadrati e godendo della invidiabile producibilità di 3500-4000 ore all’anno, garantirà una produzione di circa 1,4-1,6 TWh ogni anno, equivalenti al consumo di 1,2-1,5 milioni di famiglie (2). Questo parco ha una caratteristica che lo rende unico: è il primo off shore finanziato da un consorzio di aziende municipalizzate.Off-shore-Borkum

Trianel è infatti un consorzio che raccoglie un centinaio di municipalizzate, concentrate soprattutto in Germania, Austria e Svizzera, ad esempio le aziende energetiche di Bochum, Bonn, Aachen, Salzburg. Sono sei milioni i cittadini europei serviti dalle aziende socie di Trianel. Un interessante esperimento sociale di sovranità energetica che parte dall comunità locali. Il parco eolico e pronto, ma verrà collegato alla rete solo nei prossimi mesi, per disguidi con l’ operatore di rete, l’olandese Tennet, che ora dovrà pagare un a penale a Trianle pari al 90% del valore commerciale dell’energia che sarebbe stata prodotta nel periodo di mancato allacciamento.Trianel-wind-farm

(1) Si proprio AREVA, la multinazionale del nucleare, sta iniziando a differenziare il suo business…

(2) Si fa riferimento ai consumi domestici pro capite italiani di 1,1 MWh/anno. In Germania i consumi sono naturalmente un po’ più alti

Fonte: ecoblog.it

Banane OGM finanziate da Bill Gates pronte per il test umano

Il primo test umano al mondo per la banana arricchita con vitamina A dovrebbe iniziare presto con la promessa di portare benessere a milioni di ugandesiJames Dale_bananas

Il progetto è partito dalla QUT Queensland University of Technology e lo dirige James Dale Distinguished Professor e finanziato con 10 milioni di dollari dalla Fondazione Bill e Melinda Gates: nella pratica è una banana geneticamente modificata per produrre più beta carotene che viene poi trasformato dall’organismo umano in vitamina A. Un progetto simile al golden rice che pure prometteva di integrare nella dieta degli abitanti in Paesi in via di sviluppo la carenza di vitamina A. Intanto il prof. Dale gongola dalla pagina del sito dell’Università del Queensland e dice:

La Sperimentazione umana è una pietra miliare significativa per questo progetto che è iniziato nel 2005 e dovrebbe vedere varietà di banane arricchite con pro-vitamina A coltivate dagli agricoltori ugandesi intorno al 2020. Le conseguenze della carenza di vitamina A sono terribili con 650 mila- 700 mila bambini in tutto il mondo che muoiono per la carenza di questa vitamina o che restano ciechi. muoiono di pro-vitamina A ciascun anno e almeno altri 300.000 diventare cieco. Una buona scienza può fare una enorme differenza arricchendo la basilare coltura di banane con la vitamina A

Le banane OGM si presentano esternamente alla stregua di tutti gli altri frutti, con la differenza che la parte interna invece di essere color crema è di color arancione a causa della presenza dei carotenoidi. La sperimentazione umana sarà effettuata negli Usa e durerà 6 settimane e il frutto è già stato testato su gerbilli della Mongolia. L’obiettivo è aumentare il livello di 20 microgrammi per grammo di peso secco, per, come spiega Dale:

migliorare significativamente lo stato di salute dei consumatori africani di banane.

Il professor Dale ha detto che i test iniziali di laboratorio sono state eseguiti al QUT a Brisbane e prove sul campo nel Far North Queensland mentre sono state predisposte le prima prove sul campo in Uganda. Nel corso dei prossimi tre anni sarà coltivata una linea d’elite di banani nell’attesa che in Uganda siano autorizzate sia le colture sia la commercializzazione delle banane OGM. Se dimostrati i benefici sulla salute umana le banane potrebbero poi essere coltivate anche dalla Repubblica Democratica del Congo al Kenya alla Tanzania. La carenza di Vitamina A causa effettivamente tantissimi morti, sopratutto tra i bambini perché è la malnutrizione il vero problema. La Vitamina A o meglio il betacarotene è contenuto in tutta la frutta e gli ortaggi arancioni, gli spinaci, le uova e il latte. Ma come intervenire nell’integrare la vitamina A? L’OMS investe circa 90-100 milioni di dollari all’anno per informare sulla nutrizione diversificata, sostiene gli orti domestici e promuove la coltivazione di piante ricche di pro-vitamina A. Ma non basta poiché la malnutrizione resta. Probabilmente neanche la banana con betacarotene potrà risolvere il problema e allora dovremo convincerci che a essere necessario sarà l’approccio politico globale e non solo tecnico-scientifico.

Fonte:  Italia Fruit, Queensland university of Technology

Foto | QUT

A Torino la ciclabilità si paga con le multe

Due milioni di euro di finanziamento all’anno, fino al 2020, arriveranno dagli incassi delle multe per infrazioni al codice della stradaP5265235-586x330

Il Comune di Torino devolverà parte delle multe agli automobilisti ai progetti per incentivare la ciclabilità urbana. La scorsa settimana il capoluogo piemontese ha approvato uno stanziamento di due milioni di euro all’anno, fino al 2020 per rendere Torino, sempre di più, una città a misura di ciclista. L’emendamento, firmato dai presidenti delle commissioni ambiente e viabilità, Marco Grimaldi e Mimmo Carretta, ha ottenuto parere favorevole da parte dei rispettivi assessori Enzo Lavolta e Claudio Lubatti. La richiesta accolta la scorsa settimana era stata presentata durante il Bike Pride dello scorso 26 maggio: destinare alla sicurezza ciclistica il 15% degli incassi delle multe per infrazioni al codice della strada. Grazie a questo finanziamento dovrebbero essere completate le direttrici che taglieranno Torino e rivisti i collegamenti e gli attraversamenti degli incroci. Le due commissioni hanno inoltre ricordato come sulle piste ciclabili non debbano essere piazzati pali, alberi, transenne e dehors, elementi di arredo urbano che, invece, troppo spesso spuntano in mezzo alle arterie riservate ai ciclisti. E nei piani che riguardano la ciclabilità torinese vi è, naturalmente, l’allargamento della rete del servizio di bike sharing che conta attualmente più di 110 stazioni distribuite nel centro cittadino e nella parte sud della città. L’ampliamento della rete dovrebbe avvenire soprattutto sull’asse ovest di corso Francia permettendo così di completare l’intermodalità con la linea della metropolitana e sull’asse settentrionale del capoluogo piemontese attualmente sprovvisto di stalli e biciclette.

Fonte: Repubblica

Milano cantiere della città metropolitana

Dove: Milano, Sala Otto Colonne, Piano Nobile Palazzo Reale, Piazza Duomo

 

Un seminario internazionale rivolto agli amministratori locali e ai soggetti che saranno attivamente impegnati nel “cantiere” della Città Metropolitana. Si propone di contribuire alla riflessione sul processo di costituzione del governo metropolitano nell’area milanese a partire da un confronto con alcune significative esperienze internazionali.

Un seminario internazionale rivolto agli amministratori locali e ai soggetti che saranno attivamente impegnati nel “cantiere” della Città Metropolitana. Si propone di contribuire alla riflessione sul processo di costituzione del governo metropolitano nell’ area milanese a partire da un confronto con alcune significative esperienze internazionali. La finalità del seminario è identificare problemi e soluzioni in contesti diversi da quello italiano che possano essere utili nella attuale fase “costituente” della città metropolitana milanese, anche sotto il profilo dei dispositivi istituzionali che dovranno essere messi a punto. I casi scelti Stoccarda, Barcellona, Parigi si contraddistinguono per il diverso stadio del processo di istituzionalizzazione del governo metropolitano e rappresentano contesti emblematici in regioni urbane ad elevata difficoltà e frammentazione. I temi trattati con riferimento ai quattro contesti sono:

– La relazione tra istituzione metropolitana e cooperazione intercomunale, l’identificazione di ruoli e funzioni del governo metropolitano con particolare attenzione alle attività di service nei confronti dei comuni;

– Il ruolo di agenzie di scopo e di altre strutture di servizio metropolitano;

– I meccanismi di fiscalità e di finanziamento;

– I processi partecipativi e associativi connessi all’istituzione del governo metropolitano.

Scarica l’invito

Fonte: eco dalle città