Spreco alimentare, ecco la Carta di Bologna | Documento pdf

La “Carta di Bologna contro lo spreco alimentare” è stata ideata per definire azioni comuni per la lotta allo spreco alimentare. 11 punti che saranno condivisi con gli Stati che parteciperanno ad Expo e con l’Hlpe on Food Security and Nutrition della FAO, e verra’ sottoscritta il 16 ottobre 2015, Giornata Mondiale dell’Alimentazione, proprio nel contesto di Expo 2015 a Milano381176

«Lo spreco alimentare nel mondo vale 2060 miliardi: una volta e 1/3 il Pil italiano. Servono strumenti concreti e urgenti per garantire il diritto al cibo e invertire i dati dello spreco alimentare – ha dichiarato Andrea Segrè, presidente di Last Minute Market e del Comitato tecnico-scientifico del Ministero dell’Ambiente per l’implementazione del Programma nazionale di prevenzione dei rifiuti – Per questo oggi (martedì 25 novembre) a Bologna, con il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti e il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina, nell’ambito del convegno “Stop food waste. Feed the planet” abbiamo presentato la Carta di Bologna, con l’obiettivo di farla sottoscrivere durante Expo dai governi europei, riportando così la questione dello spreco del cibo e del diritto al cibo al centro delle priorità del Governo italiano e dei Governi di tutto il mondo. La “Carta di Bologna contro lo spreco alimentare” – prosegue Segrè– è stata ideata per definire azioni comuni in tema di azioni concrete di lotta allo spreco alimentare, sulla base di una definizione per la prima volta condivisa del ‘food waste’, ma anche di metodologie uniformi di quantificazione dello spreco alimentare, azioni comuni da intraprendere, target da raggiungere e modalità di monitoraggio nel tempo per i risultati conseguiti. Nel mondo oggi un terzo del cibo prodotto finisce sprecato ogni anno lungo la filiera alimentare e 805 milioni di persone risultano ‘cronicamente sottonutrite’. Sappiamo che le percentuali sono ben diverse: laddove in Africa e nel Sud-Est Asiatico si sprecano fra 6 e 11 kg di cibo all’anno, in Europa e Nord America si arriva a 95/115 kg di cibo sprecato. E nella sola Europa, dati 2014 attestano che ogni anno si sprecano oltre 100 milioni di tonnellate di cibo. Così, paradossalmente, lo spreco alimentare ci aiuta a capire per contrapposizione: recuperare il cibo implica comprendere la composizione di questi valori, che non sono soltanto economici e ambientali. Si deve soltanto mangiare, per vivere. E per vivere bene, si deve mangiare bene. È un’equazione ben dimostrata, ormai. Deve essere considerato un diritto per tutti. Questa è la vera sfida sul cibo, e il suo ‘vero’ valore».

«La Carta di Bologna, partita come un decalogo, prevede adesso 11 punti di impegno comune – dettaglia Andrea Segre – ma la piattaforma potrebbe evolvere: la Carta infatti sara’ condivisa in modo ‘partecipato’ con gli Stati che parteciperanno ad Expo e con l’Hlpe on Food Security and Nutrition della FAO, e verra’ sottoscritta il 16 ottobre 2015, Giornata Mondiale dell’Alimentazione, proprio nel contesto di Expo 2015 a Milano».
Al dibattito sulla Carta di Bologna, promossa dal Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, hanno preso parte anche il Ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina, il Sottosegretario del Governo USA per le politiche alimentari Kevin Concannon, il direttore generale FAO Josè Graziano Da Silva, il Ministro dell’Ambiente del Lussemburgo Carole Dieschbourg, il Presidente Commissione Affari Esteri del Senato Pier Ferdinando Casini, il Presidente di Confagricoltura Mario Guidi, il Presidente Coldiretti Roberto Moncalvo, la Presidente del Tribunale di Milano Livia Pomodoro, il Presidente CIA Dino Scanavino. Nel pomeriggio i lavori si sono concentrati sull’esperienza italiana, con la prima convocazione della Consulta degli Stakeholder del PINPAS.  Successivamente è stata ufficialmente sottoscritta la Rete degli enti territoriali contro lo sprecoSprecozero.net, con un protocollo di intesa tra ANCI, Sprecozero.net e Ministero dell’Ambiente, a sostegno dell’azione dei Comuni contro lo spreco alimentare sul territorio. Alle 17 infine si è svolta la premiazione della 2^ edizione del Premio Whirlpool “Vivere a spreco zero”, che valorizza le buone pratiche di Enti pubblici, imprese e terzo settore in Italia. Sono stati premiato le Regioni Piemonte e Val d’Aosta, la Provincia autonoma di Trento, il Comune di Jesi, Action Aid, Associazione Aleph Gallarate, Coop Ancc, Qui Gorup, Portobello di Modena. Menzioni per la Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, ConfAgricoltura, la Provincia di Pesaro Urbino.

Per scaricare la carta clicca qui

(nella foto Andre Segre alla presentazione)

Fonte: ecodallecitta.it

Diritto al cibo sicuro: Milano sarà centro del dibattito mondiale

Al convegno “Innovazione nell’agro-alimentare. Ricerca e imprese verso Expo” del Comitato Scientifico Universitario del Comune, il sindaco Pisapia ricorda come Milano si prepari ad essere centro del dibattito globale sul diritto al cibo sicuro, con grande attenzione a problemi socioeconomici e giuridici come l’accaparramento di terre da parte dei Paesi più ricchi377910

“Innovazione, ricerca e imprese del settore agroalimentare saranno protagoniste a Expo 2015. Il convegno organizzato dal Comitato scientifico del Comune di Milano è quindi un importante contributo al dibattito sui temi strategici dell’Esposizione universale di cui Milano diventerà centro mondiale. Grande eredità di Expo saranno proprio le proposte concrete che emergeranno dall’azione di analisi e di confronto delle migliori pratiche mondiali per affrontare le emergenze della sicurezza alimentare e dello sviluppo sostenibile. Con un’attenzione anche ai problemi, socioeconomici e giuridici, derivanti dall’accaparramento di terre da parte dei Paesi più ricchi a scapito di quelli più poveri. Un fenomeno che riguarda già decide di milioni di ettari solo in Africa”. Lo ha dichiarato il Sindaco Giuliano Pisapia, aprendo il 23 gennaio a Palazzo Reale i lavori del Convegno organizzato dal Comitato Scientifico Internazionale del Comune “Innovazione nell’agro-alimentare. Ricerca e imprese verso Expo 2015”.
“Per Milano l’Esposizione sarà una spinta ulteriore per il ripensamento di tutta la filiera alimentare urbana, un passaggio significativo nella costruzione della Smart City cui stiamo lavorando. La città intelligente e sostenibile che dovrà garantire una qualità di vita migliore ai suoi cittadini ed essere competitiva nel mondo globale. Per Milano,seconda città agricola d’Italia, con i suoi 2.910 ettari di superficie agricola utilizzata su una superficie comunale totale di 18.175 ettari (180 km2) e con le 117 aziende agricole attive sul suo territorio, si tratta di una sfida importante. Una sfida che non è fatta solo di alimenti a km zero e di agricoltura periurbana. Ma è soprattutto la creazione di un rapporto nuovo e positivo tra chi produce, chi distribuisce e chi regola i rapporti con il consumatore. A questo stiamo lavorando. In collaborazione con le eccellenze della ricerca, le imprese e le associazioni attive in questo campo”, ha concluso il Sindaco Pisapia. Il Comitato Scientifico Internazionale per EXPO del Comune di Milano, è stato istituito sulla base di un accordo con i rettori delle sette Università milanesi, e sta realizzando un vasto programma scientifico e culturale, in preparazione dell’Esposizione Universale del 2015.

Per ulteriori informazioni:

Comitato Scientifico Internazionale per EXPO del Comune di Milano


Via San Tomaso, 3 – 20121 Milano
 Tel. +39 02 884 53166-56207
comitatoscientifico.expo@comune.milano.it

 

Fonte: ecodellacittà

RAPPORTO WWF: “QUANTA NATURA SPRECHIAMO?” – Le infografiche

Lo spreco alimentare non è solo questione di cibo, ma anche di tutte le risorse utilizzate per produrlo come…

…L’ACQUA

Secondo il rapporto WWF, realizzato con la collaborazione scientifica della Seconda Università di Napoli, nel 2012 abbiamo sprecato in Italia fino a 1226 milioni di metri cubi d’acqua utilizzata per produrre cibo che è stato gettato senza essere consumato. Di questi, 706 milioni di m3 sono in capo ai consumatori , mentre 520 milioni di metri cubi si sono persi lungo la filiera prima ancora di arrivare nelle case.

Ecco le percentuali per categoria di prodotto rispetto al totale: a) al consumo; b) lungo la filiera c) totalea

Ecco i quantitativi di acqua di superficie e falda consumata, associati allo spreco al consumatore e lungo la filiera di produzione di beni alimentari, dati accorpati per categorie, anno 2012:b

… I GAS SERRA

Sul fronte delle emissioni, sono 24,5 milioni le tonnellate equivalenti di CO2 immesse inutilmente in atmosfera per produrre beni alimentari sprecati, pari a circa il 20% delle emissioni di gas serra del settore dei trasporti: di queste 14,3 milioni di tonnellate di CO2e associate al cibo sprecato dai consumatori e 10,2 milioni di tonnellate associate alle perdite lungo la filiera alimentare. Ecco il contributo percentuale A) delle diverse fasi della filiera di produzione alle emissioni totali di GHG associate allo spreco B) delle diverse categorie di alimenti alla quantità totale di GHG emessa in fase di produzione e associata allo spreco:c

 

Ecco i quantitativi di gas serra (GHG) emessi, associati allo spreco al consumo e lungo la filiera di produzione di beni alimentari, dati accorpati per categorie, anno 2012:d

…L’AZOTO

Infine, nel 2012 abbiamo sprecato circa 228.900 tonnellate di azoto reattivo contenuto nei fertilizzanti (143.100 tonnellate sprecate dai consumatori, 85.800 tonnellate lungo la filiera), vale a dire che il 36% dell’azoto immesso nell’ambiente, con gravissimi impatti sulla qualità delle acque e sulle specie che popolano gli ecosistemi idrici, poteva essere evitato. Ecco il quantitativo di azoto reattivo (Nr) sprecato a) dal consumatore b) lungo la filiera c) in totale nel 2012:e

Ecco i quantitativi di azoto rilasciati nell’ambiente associati allo spreco al consumo e lungo la filiera di produzione di beni alimentari, dati accorpati per categorie, anno 2012 (*riferito alla sola produzione in acquacoltura):

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IL PESO AMBIENTALE… CIBO PER CIBO

Naturalmente, il peso ambientale di quello che sprechiamo dipende sia da quanto sprechiamo, sia da cosa sprechiamo perché ogni alimento ha una propria impronta ambientale che dipende dalla sua filiera di produzione.g

GAS SERRA:

Qui sono riportati i dati di emissioni di CO2 equivalenti, per 1 kg di diversi prodotti alimentari, esclusi i trasporti nazionali. Come si nota, per esempio, la produzione di 1 kg di carne comporta emissioni circa 10 volte maggiori di 1 kg di pasta o pesce.h

ACQUA

Qui i litri di acqua blu consumati per la produzione e lavorazione (ove applicata) di 1 kg di diversi prodotti alimentari

AZOTO

Qui la quantità di azoto reattivo rilasciata durante la lavorazione dei prodotti o nel prodotto nel suo complessoi

 

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Fonte : WWF