Il futuro di eventi e festival musicali? Ripartiamo dalla sostenibilità!

Questo momento di sospensione forzata di moltissimi eventi live, può rappresentare l’occasione giusta per ripensare il settore in un’ottica di maggiore attenzione per l’ambiente. Ne abbiamo parlato con Katia Costantino che da anni si occupa di progettazione sostenibile di festival e manifestazioni culturali e musicali. Il mondo della cultura, della musica e degli eventi live è stato il primo comparto a scontrarsi con l’emergenza Covid-19 e a rimanere a tutt’oggi in una fase di stasi. L’espressione oggi più usata da chi è motore di questo settore è “ripartenza con proposte concrete”. Così lavoratori, imprenditori, professionisti della musica e dello spettacolo hanno stilato un documento programmatico, “LaMusicaCheGira”, per promuovere una riforma definitiva del settore. Tra le istanze un punto è dedicato alla sostenibilità degli eventi e dei festival, ne abbiamo parlato con la sua autrice Katia Costantino.

Katia Costantino da anni si occupa di progettazione sostenibile di festival e manifestazioni culturali e musicali

Puoi presentarti e dirci di cosa ti occupi?

Sono nata a Torino, anni fa feci un master sulla Sostenibilità Ambientale cioè sullo sviluppo sostenibile. Nel 2013 mi sono trasferita in Inghilterra e lì sono riuscita ad unire le mie due passioni quella per la salvaguardia dell’ambiente e quella per la musica quando ho incontrato A Greener Festival un’associazione no profit che si occupa di aiutare eventi musicali che vogliono intraprendere un percorso verso la sostenibilità. Dal 2016 collaboro con loro come Environment Assessor, un perito ambientale: vado nei festival che hanno aderito ad un protocollo e verifico che effettivamente abbiano attuato quelle azioni che hanno dichiarato di fare tramite un questionario che noi mandiamo preventivamente.

Ho pensato che sarebbe stato bello replicarlo anche in Italia così dall’anno scorso ho iniziato da consulente freelance con un nuovo progetto che si chiama Eco.Reverb e aiuto i festival a progettare, disegnare un evento ad hoc. Mi rendo conto che una figura come la mia di Sustainability Project Manager non è forse considerata una professione a tutti gli effetti com’è in tutte le altre parti d’Europa”.

In base alla tua esperienza, come valuti la consapevolezza rispetto alla tematica in Italia?

Undici anni fa quando feci il master la sostenibilità era un’idea abbastanza vaga. Negli ultimi anni la consapevolezza è assolutamente cambiata, la conoscenza e la determinazione nel voler fare qualcosa stanno emergendo fortemente. Quando parlo di sostenibilità la declino sempre alle tre definizioni: ambientale, economica e sociale. Sto considerando questo momento di crisi sanitaria, di blocco, come un momento per poter ridisegnare gli eventi, un nuovo approccio di qualsiasi aspetto dei live in cui la centralità per ripartire sia dallo sviluppo sostenibile e l’interesse per l’ambiente. In Italia ci sono tanti festival che già adottano azioni sostenibili, ma in realtà non le intendono come tali bensì come normali, ad esempio il servizio di acqua gratuita, l’utilizzo di bicchieri riutilizzabili anziché monouso, la possibilità di raggiungere il festival con shuttle o pulmini. Il problema è che non esiste una mappatura effettiva di cosa fanno i festival e di cosa potrebbero fare.

Dopo una delle serate del ToDays Festival 2019 l’arena dei concerti era completamente pulita avendo usato i bicchieri riutilizzabili

Nello specifico quando segui un evento come consulente, quali sono le azioni che proponi?

Ogni evento che prendo in carico ha delle specificità diverse. Quello che dico sempre è che le azioni sono replicabili perché si va ad agire su determinate aree: trasporti, riduzione o diminuzione dei rifiuti, ma anche tutta la parte degli “acquisti verdi” , banalmente il catering per gli artisti per cui si utilizzerà piatti e bicchieri biodegradabili.

Per ogni evento scrivo un Action Plan per individuare gli interventi che posso fare. Se ci sono state edizioni precedenti, raccolgo tutti i dati per cercare di capire qual è il comparto più impattante ed andare ad agire in prima fase. La sostenibilità è un progetto che si sviluppa negli anni, va programmata, bisogna capire quali sono i limiti e quali le possibilità. Si può ambire al 100% di sostenibilità. Ci sono festival come il DGTL di Amsterdam che quest’anno avrebbe dovuto essere totalmente sostenibile ma anche questo è andato in streaming.

Pensi che si possa continuare a portare avanti questi eventi solo in streaming?

È stata una bella iniziativa nell’immediato, una reazione per far sentire la propria voce, per far capire che il comparto della musica, della cultura esiste e ha bisogno di farsi sentire. Non credo però che lo streaming possa essere il futuro. Per quanto bello manca di un fattore fondamentale che è quello sociale: la maggior parte degli eventi si fonda sul coinvolgimento e la socializzazione tra le persone. In questo momento bisogna progettare nuove soluzioni per far sì che ci siamo ancora eventi live rispettando tutte le misure, però bisogna attuare soluzioni diverse rispetto a quelle che ho letto negli ultimi tempi.

Immagino tu ti riferisca al ritorno del Drive In…

Io lo dico a gran voce: il Drive In secondo me non è la soluzione ottimale! Comprendo la necessità di dare un lavoro a chi al momento è senza, anche la necessità per le persone di sentirsi vive e di andare a vedere uno spettacolo perché la voglia c’è. Eppure questa è a mio avviso un’idea aberrante sotto l’aspetto sociale e ambientale, è un progetto che va in antitesi rispetto alla gestione sostenibile degli eventi. Utilizzare le auto riporta un auge la dipendenza dai combustibili fossili. In questo momento bisogna parlare di responsabilità: tutte le persone si devono rendere conto che se davvero vogliono rispettare le regole e riuscire a godere della musica lo possono fare senza aumentare l’impatto ecologico di un evento che è già altamente impattante. Da dati recuperati in Inghilterra (in Italia mancano molte delle misurazioni) a livello annuale per evento, il trasporto incide a livello di CO2 per l’80%, rientra nel dato sia l’utilizzo di mezzi privati per raggiungere l’evento sia anche i mezzi con cui si sposta un’artista durante il tour.

Ci sono già degli esempi virtuosi di sostenibilità in campo musicale?

Molti artisti si sono già impegnati per un cambiamento, ad esempio i Massive Attack l’anno scorso hanno dichiarato che le tappe del tour le avrebbero percorse in treno, stessa cosa per gli artisti italiani come gli Eugenio in Via di Gioia che hanno raggiunto il Festival di Sanremo arrivando in bici. Ritengo che l’artista abbia sempre un potere molto forte di influenzare il suo pubblico.

A quali iniziative stai lavorando in questo momento?

Come Eco.Reverb sto lavorando ad un progetto che consiste nello scrivere due manifesti/decalogo, con questi claim: il primo rivolto agli eventi “CutEmissionIsTheMission”, propone azioni sinergiche per la conversione energetica verso fonti rinnovabili, trasporti sostenibili, riduzione dei rifiuti, ecc. Per i festival IWishYouWereGreen parafrasando una famosa canzone, invece per gli artisti che appoggiano i valori di sostenibilità degli eventi SingingInTheTrash. Le idee ci sono, le figure professionali anche. Abbiamo però bisogno di un aiuto e che ci sia la volontà di investire sul Green. Se veramente oggi dobbiamo ridisegnare tutto, cambiamo in meglio e cerchiamo soluzioni che rispettino l’ambiente.

Fonte: https://www.italiachecambia.org/2020/05/futuro-eventi-festival-musicali-ripartiamo-sostenibilita/?utm_source=newsletter&utm_medium=email

Tutto pronto per “Fare i conti con l’Ambiente” 2017! Grande apertura il 17 maggio

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La dimensione “formativa” del “Festival” di Ravenna è cresciuta negli anni, ed attualmente son ben tre le Scuole di Alta Formazione ospitate dall’evento: Rifiuti, Bonifiche e Sistemi Idrici. Si parlerà di economia circolare, startup, sviluppo sostenibile, offrendo il meglio delle Buone Pratiche Internazionali.  “Fare i conti con l’ambiente” scalda i motori e si prepara alla grande apertura del 17 maggio. Il 2017 è anche l’anno del decennale, per una delle manifestazioni “green” più originali del panorama italiano, con un format che miscela informazione, ricerca, contenuti scientifici, cultura e formazione. La dimensione “formativa” del “Festival” di Ravenna è cresciuta negli anni, ed attualmente son ben tre le Scuole di Alta Formazione ospitate dall’evento: Rifiuti, Bonifiche e Sistemi Idrici. Solidarietà, innovazione, nuove tecnologie, arte e scienza: tre giorni ad alta intensità in cui sono previsti 5 main conference, 25 workshop, 2 LabMeeting, 18 eventi ospitati (tra cui le scuole di formazione), 10 eventi culturali.

Si parlerà di economia circolare, startup, sviluppo sostenibile, offrendo il meglio delle Buone Pratiche Internazionali.

Grande spazio sarà previsto sulle tematiche connesse alla mobilità sostenibile con la presentazione di due progetti europei.

Verrà presentato il progetto europeo “RePlaCe Belt” relativo allo studio della modalità di gestione della plastica non da imballaggio che solitamente viene conferita come rifiuto secco non riciclabile o erroneamente all’interno della frazione di imballaggi in plastica (in collaborazione con ETRA ): anche qui tecnologie e soluzioni di frontiera in tema di riciclo.

Sarà presente, come è ormai di consueto, il giornalista del Corriere della Sera Umberto Torelli per una conferenza sul tema – “Startup” il nuovo modo di fare impresa tra opportunità e illusioni per giovani, organizzata in collaborazione con il Rotary Club Ravenna Galla Placidia.

All’interno di Labeinternational, il momento di approfondimento internazionale sulle Best practice & innovation in waste, water management and circular economy, gli esperti italiani incontrano esperti stranieri provenienti da diversi paesi, tra cui Nepal, India e Algeria. Notevole anche il programma degli eventi culturali, con le performance di Emergenze Creative 2017 e l’esposizione di mosaici contemporanei a tema ambientale (in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Ravenna) e le iniziative del multiCentro di Sostenibilità Ambientale (CEAS) Ravenna – Agenda 21 in fase di preparazione. Ravenna2017 riconquista il 17 maggio anche “la piazza”, e non si tratta di quella del Popolo ma di quella antistante il meraviglioso Palazzo Rasponi (sede della segreteria organizzativa e di molte iniziative) ove sarà organizzata un’esposizione di modelli elettrici a cura del Multicentro CEAS RA21 (Altra importante anteprima sarà la presentazione il 18 maggio della nuovissima Tesla S85, al top della mobilità elettrica (Piazzetta Serra).

“Essere qua dopo dieci anni evidenzia come rimane sempre alto il bisogno e la necessità di riflessione a livello nazionale sulle tematiche tecniche e di scenario del comparto rifiuti, acqua ed energia – affermano Giovanni Montresori e Mario Sunseri, Direttori della Manifestazione – La forza è nel carattere “open content” e nella sua caratterizzazione di evento organizzato dal basso da una comunità di professionisti, aziende, enti, giornalisti e gente comune che ha creduto da subito al progetto. Gli approfondimenti tematici sono infatti sviluppati da e in collaborazione con reti esterne (associazioni, enti ed aziende), con il contributo del mondo delle università, dei ricercatori, dell’impresa, dei mass-media e del no-profit dedicati sia al mondo tecnico amministrativo sia ai cittadini. Importante ricordare anche il focus formativo, Fare i conti con l’ambiente ospita la quinta edizione del Corso Residenziale di Alta Formazione sulla Bonifica dei siti contaminati; la terza edizione della Scuola di Alta Formazione sulla Gestione dei Rifiuti; e l’esordio della Scuola di Alta Formazione sulla Gestione dei Sistemi Idrici”.

Il programma completo delle 60 iniziative con la Guida all’Evento è disponibile sul sito www.ravenna2017.it

Fonte: ecodallecitta.it

Borgofuturo 2015: il 4 e 5 Luglio torna il festival della sostenibilità a misura di borgo

Fervono i preparativi per la quarta edizione di Borgofuturo, il festival del borgo sostenibile organizzato dal comune di Ripe San Ginesio (MC) per il 4 e 5 Luglio prossimi. Previste personalità di rilievo internazionale, incontri, spettacoli e tavole rotonde, per immaginare una nuova dimensione per i piccoli centri urbani.
L’evento vedrà soprattutto il lancio del macro-progetto Borgofuturo, voluto dall’Amministrazione comunale per riqualificare gli spazi del centro storico e destinarli a giovani imprese, residenze artistiche, coworking e alberghi diffusi. Confermati i primi ospiti: Serge Latouche, Silvano Agosti e Bob Corn.
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Si svolgerà il 4 e il 5 Luglio la quarta edizione di Borgofuturo, il festival della sostenibilità a misura di borgo organizzato da Ripe San Ginesio, piccolo comune di soli 800 abitanti in provincia di Macerata.

Tra i borghi più green d’Italia

Il paese è ad alta vocazione ambientale: raccolta differenziata che ormai da anni supera 80%, un impianto fotovoltaico che produce più della metà del fabbisogno di energia elettrica delle utenze comunali, scuola comunale ad alta efficienza energetica, solare termico che produce acqua calda per la palestra e per l’asilo nido, lampioni a led e un suggestivo anfiteatro all’aperto recuperato in modo sostenibile da una ex cava.

Progetto Borgofuturo

L’evento coinciderà soprattutto con il lancio del macro-progetto Borgofuturo per la riqualificazione sostenibile degli spazi del centro storico di Ripe San Ginesio: una volta ultimati i lavori, i locali ristrutturati saranno ad alta efficienza energetica e a disposizione di giovani imprenditoriartisti e co-workerle cui attività si dimostrino in linea con i temi affrontati dal festival in questi anni.

Ospiti nazionali e internazionali

Oltre all’anima green, l’edizione 2015 conferma anche la prospettiva glocal di Borgofuturo. Partendo da una piccola realtà marchigiana, il festival allarga i suoi orizzonti dal punto di vista artistico e divulgativo con ospiti di rilievo nazionale ed internazionale, tra cui le primissime conferme: Silvano Agosti, Serge Latouche e Bob Corn.
Il festival, inoltre, chiamerà a raccolta i protagonisti del mondo della comunicazione ambientale con la seconda edizione di Libro Futuro, il Forum dell’Innovazione in campo editoriale curato da Marco Fratoddi e La Nuova Ecologia. Nel corso dell’appuntamento, editori, autori e giornalisti dialogheranno col pubblico per fare il punto sull’editoria e sul suo futuro, sull’innovazione nel settore e in quella ambientale nel nostro Paese.
Cos’è Borgofuturo

Borgo Futuro è il Festival della sostenibilità ambientale, economica e sociale a misura di borgo, che si svolgerà il 4 e il 5 Luglio 2015 a Ripe San Ginesio, in provincia di Macerata.

Maggiori informazioni su: www.borgofuturo.net

Fonte: agenziapressplay.it

100in1giorno: a Milano il festival della creatività urbana

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Cosa succederebbe se centinaia di persone si mobilitassero nell’arco di 24 ore per dare nuova vita, insieme, agli spazi pubblici della città? È aperta la call for ideas di 100in1giorno, il festival della creatività urbana, che arriva in Italia, a Milano, il prossimo 27 giugno. Per un giorno, Milano sarà un luogo di costruzione e sperimentazione urbana. Il festival mira infatti a raccogliere sul territorio urbano di Milano 100 o più iniziative proposte e realizzate dai cittadini nell’arco di 24h con l’obiettivo principale di promuovere una cultura civica proattiva stimolando la partecipazione dal basso.  Il festival sarà anche un’occasione per mappare le iniziative che verranno realizzate e presentarle al Comune di Milano affinché si prospetti la possibilità di mettere in pratica in modo continuativo alcune tra le idee che hanno avuto maggior richiamo. “100in1giorno – spiegano i promotori dell’iniziativa – nasce perché crede che le persone, così come esprimono bisogni, sono anche ricche di competenze, talenti e capacità che possono essere messe a disposizione della collettività per contribuire a trovare soluzioni nuove ed inclusive ai problemi e alle sfide di interesse comune. Lo spazio pubblico non è solamente un insieme di strade, piazze e parchi da attraversare, ma luoghi da abitare, apprezzare e condividere. Un cittadino pienamente consapevole del proprio ruolo all’interno della società è in grado di cogliere questa differenza, e si adopera per favorire condizioni per diminuire l’alienazione e l’apatia che talvolta caratterizzano le grandi città, facendosi promotore di una coscienza civica proattiva”.

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100in1giorno a Halifax (Canada)

Il movimento mira dunque a convogliare il potenziale creativo della collettività in una giornata di festival della creatività urbana e della cittadinanza attiva, con l’obiettivo di coinvolgere singoli individui e gruppi di persone nel realizzare iniziative di cittadinanza attiva e partecipazione dal basso per migliorare insieme la qualità della vita e celebrare gli spazi pubblici urbani. Un’iniziativa urbana è un gesto individuale o collettivo (proposto sia da singoli cittadini che da gruppi, formali o informali). Può mirare a reinterpretare gli spazi pubblici o a creare connessioni fra persone che abitano lo stesso luogo. È un’azione che intende creare un cambiamento positivo nella città, rendendolo visibile e accessibile a tutti. La partecipazione è aperta a tutti: una persona, un gruppo di amici, una famiglia, un’associazione, una scuola, un’istituzione, una comunità. Il festival si rivolge a coloro che vogliono diventare protagonisti della riqualificazione partecipata della città. Per proporre un’iniziativa è necessario andare nella sezione “Partecipa”  del sito internet www.100in1giorno.eu  e compilare il modulo online, dal 9 Aprile al 17 Maggio. A chiusura della call for ideas, le iniziative saranno pubblicate sul sito in un programma completo della giornata.

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100in1giorno a San Jose

L’idea di 100in1giorno nasce da alcuni studenti della scuola danese “Kaospilot” e dal collettivo “Acciò Urbana” di Bogotà che suggeriscono ai concittadini di incontrarsi negli spazi pubblici della città il 26 maggio 2012, giornata in cui vengono realizzate circa 250 azioni e coinvolte più di 3000 persone. Da quell’esperienza ha origine il festival 100en1dia, che nel giro di due anni si è diffuso in tutto il mondo (Santiago del Cile, Cape Town, Toronto, Rio de Janeiro, Montreal, Copenhagen e Ginevra etc.). Ad oggi il festival  è stato realizzato in 13 differenti Paesi e 28 città, e arriverà in Italia dopo essere stato realizzato solamente in altre due città in Europa (Ginevra e Copenhagen).

Immagini tratte dal sito 100in1giorno 

Fonte: italiachecambia.org

Tutti nello stesso piatto 2014: a Trento un festival dedicato ad ambiente e diritti umani

Quarantuno titoli provenienti da trenta paesi per riflettere su agroalimentare, ambiente, diritti umani e sostenibilità. Nasce nel mondo della cooperazione, grazie all’impegno di Mandacarù Onlus, cooperativa di commercio equo, e al consorzio Ctm Altromercato, la principale organizzazione di commercio equo-solidale d’Italia, Tutti nello stesso piatto Film Festival, la rassegna di film e documentari che ha inaugurato ieri sera la sesta edizione con Il lato oscuro dei pomodori italiani di Mathilde Auvillain e Stefano Liberti. Se l’asse portante della rassegna – che propone 41 titoli girati e/o prodotti in 30 Paesi e quattro continenti – è il racconto della complesso sistema agroalimentare, parlare di cibo significa aprire un dibattito sul tema ambientale in senso più ampio. La rassegna trentina – ospitata dal cinema Astra e dal Teatro Sanbapolis – proporrà, fino alla serata finale di sabato 29 novembre, 65 ore di programmazione, suddivise in quattro aree tematiche. Focus Asia proporrà un itinerario nelle problematiche ambientali e della filiera agroalimentare, fra India, Taiwan e Tailandia. Focus Ambiente è la sezione più ampia, quella che spazia dalle opere di denuncia alle testimonianze di chi si impegna nella difesa del propri territorio. Focus La rivoluzione nel piatto propone otto documentari sulle complessità del sistema agroalimentare. Focus Diritti umani (in collaborazione con Amnesty International) propone riflessioni sui diritti negati ai cittadini di tutto il mondo. La sezione Schermi e Lavagne proporrà una selezioni di documentari nelle scuole trentine. Fra i documentari in programma segnaliamo I cavalieri della laguna di Walter Bencini, Seeds of Time di Sandy McLeod, il bellissimo My Name is Salt che noi di Blogo avevamo visto aCinemambiente 2014Il Sale della Terra diretto da Wim Wenders e da Juliano Ribeiro Salgado. E, ancora, Gmo Omg di Jeremy Seifert, La Deutsche Vita di Alessandro Cassigoli e Tania Masi, Schiavi di Stefano Mencherini e The Toxic Burden di Patrizia Marani. Quattro le opere di fiction: La nostra terra di Giulio Manfredonia, Love and Lemons di Teresa Fabik, Resistenza Naturale di Jonathan Nossiter e In grazia di dio di Edoardo Winspeare.1-620x399

Fonte:  Tutti nello stesso piatto

Napoli Bike Festival: dal 12 al 14 settembre alla Mostra d’Oltremare

Dopo il successo delle precedenti edizioni torna alla Mostra d’Oltremare il Napoli Bike Festival,in programma dal 12 al 14 settembre. Tre giorni di eventi no stop per grandi e piccini dedicati interamente alle due ruote380038

Dopo il successo delle precedenti edizioni torna alla Mostra d’Oltremare il Napoli Bike Festival, che si terrà dal 12 al 14 settembre. La rassegna più attesa per chi ama pedalare prevede competizioni sportive, ciclo tour, laboratori, dimostrazioni, esposizioni e tanto divertimento. La prima bicicletta non si scorda mai è il tema della seconda edizione.
Il festival è costruito dalle tante associazioni che da anni promuovono l’uso della bici in città per un sistema di mobilità alternativa. Tre giorni di eventi no stop per tutta la giornata con ingresso libero. Si parte con la festa di benvenuto venerdì 13 settembre al tramonto con il Bike Music Contest, le canzoni che ci fanno pedalare. Ad accogliere i partecipanti una mostra di fumetti dedicati alle bici in collaborazione con il Comicon, installazioni artistiche degli studenti dell’accademia di Belle Arti di Napoli, video mapping, selezione musicale e video ispirati alla bici, reading ciclosofici con il coinvolgimento di artisti amici della bicicletta e un menù con piatti deliziosi per pedalatori D.O.C. A chiusura della serata una pedalata sotto le stelle.  Si prosegue sabato 14 con l’inaugurazione dello spazio village sulle sponde del laghetto di Fasilides. Ad animarlo, da un lato, i migliori professionisti tra rivenditori e produttori di biciclette a livello regionale, che offriranno la possibilità di prove di bici muscolari e a pedalata assistita e dall’altro laboratori e dimostrazioni, dall’arte della manutenzione della bicicletta, ai corsi di smontaggio bici, alle dimostrazione di bike jump, la scienza e la bicicletta, corsi di scrittura creativa dal tema il viaggio e la bici, dibattiti, presentazioni di libri.  Un’area dedicata esclusivamente ai bambini con Storie a Due Ruote, laboratori di lettura per bambini, corsi per imparare ad andare in bici, il teatro a pedali delle guarattelle del maestro Salvatore Gatto e la ludoteca itinerante del Ludobus. Ritorna a grande richiesta la Bicaccia, caccia al tesoro in bicicletta. L’appuntamento con lo sport e le bici è la grande novità di quest’anno, tornei di bike polo, duatlon, gare di bici per la categoria giovanissimi e tanto altro. Le giornate del Festival saranno chiaramente all’insegna delle pedalate. La partenza di tutti gli itinerari è dall’area del villaggio alla Mostra d’Oltremare con biketour per tutte le difficoltà. Oltre 10 itinerari, complessivamente 400 i km percorsi che spazieranno dalle bellezze paesaggistiche a quelle naturali, aree verdi, mare, sterrati e tanto altro.

Info e programma dettagliato su napolibikefestival.it

Fonte: ecodallecittà.it

Cinemambiente 2014: a Torino il festival più green d’Italia

Un centinaio di film da tutto il mondo per fare il punto su inquinamento, energia, clima, demografia e sviluppo sostenibile. La più importante rassegna cinematografica a tematica ambientale d’Italia si svolgerà dal 31 maggio al 5 giugno

Da sabato 31 maggio a giovedì 5 giugno Torino ospita la diciassettesima edizione di Cinemambiente, la più importante manifestazione cinematografica italiana dedicata all’ambiente e all’ecologia. Nonostante i venti di crisi che ciclicamente ne mettono a rischio la prosecuzione, la “creatura” di Gaetano Capizzi continua a crescere e a essere un punto di riferimento a livello globale nel ricco settore dei documentari a tematica ambientalista. Sono circa 100 i titoli che verranno proiettati nelle tre sale del Cinema Massimo e (novità di quest’anno) al Centro Studi Sereno Regis, al Cecchi Point, al Piccolo Cinema e al Cineteatro Baretti. Una novità importante che permetterà al festival di andare oltre la sede consueta di via Verdi 18, per “invadere” altri luoghi del centro cittadino e i quartieri di San Salvario, Aurora e Barriera di Milano. L’idea che Cinemambiente porta avanti da oltre tre lustri è quella di un cinema capace di intervenire sulle coscienze, di informare la cittadinanza e di farne crescere la consapevolezza. L’ambiente viene inteso nella sua accezione più ampia, come ambiente umano e come rapporto fra l’uomo e il territorio, anche quello urbano. Davvero difficile scegliere i titoli di punta in un programma che appare davvero più ricco che mai. Ad aprire il festival sarà Virunga di Orlando von Einsiedel, un’inchiesta sulle pressioni messe in atto da una compagnia petrolifera inglese sui volontari che tutelano il parco della Repubblica del Congo, un vero e propri scrigno di biodiversità minacciato dalla presenza di grandi giacimenti di petrolio nel sottosuolo. Fra i film nel concorso internazionale documentari segnaliamo Divide in Concord di Kris Kaczor, sulla battaglia di Jean Hill contro le bottiglie di plastica nel paesino di Concord nella quale nacque Henry David Thoreau, fondatore dell’ambientalismo, The Horses of Fukushimadi Matsubayashi Yoju, sulla sorte dei cavalli dopo l’incidente nucleare del 2011, The Ghost in Our Machine di Liz Marshall, un’indagine sull’utilizzo industriale degli animali, Just Eat It – A Food Waste Story di Grant Baldwin sullo spreco alimentare, Population Boom di Werner Boote sull’emergenza demografica, Vendages di Paul Lacoste sulle storie di alcune persone impegnate in una vendemmia nel Sud della Francia. Temi molto forti anche nel concorso documentari italiani. Buongiorno Taranto di Paolo Pisanelli racconterà il dramma di una città avvelenata dal più grande stabilimento siderurgico d’Europa, Là suta – La nostra eredità nucleare in un triangolo d’acqua di Daniele Gaglianone, Cristina Monti e Paolo Rapalino. Si parlerà anche di rifiuti a Napoli (Zero Waste di Raffaele Brunetti), del Black Rock Desert del Nevada (A Burning Dream di Massimiliano Davoli) e delle allergie stagionali (The Toxic Burden di Patrizia Marani). Prevista anche una sezione dedicata ai documentari della durata di un’ora e la sezione Panorama Italia. Sono previsti alcuni eventi speciali come il Bike Gala in programma nella giornata di apertura, incontri, dibattiti e proiezioni speciali fuori concorso come quella di Energized di Hubert Canaval sull’emergenza energetica e Thule Tuvalu che mette in relazione una cittadina nel nord della Groenlandia e un atollo del Pacifico entrambi minacciati dallo scioglimento dei ghiacciai.17-cinemambiente-locandina-620x654

Fonte:  Cinemabiente

Foto © Getty Images

Torino Smart City Days, dal 24 maggio al 9 giugno

A Torino una nuova occasione per avvicinarsi a un’idea di smart city orientata alla sostenibilità ambientale ed economica, idea che caratterizza la via torinese al modello di sviluppo adottato in tutto il mondo e basato sull’innovazione e sulla diffusione delle reti e delle nuove tecnologie Ict375007

Gli Smart City Days, insieme di eventi realizzati dalla Città di Torino e dalla Fondazione Torino Smart City, porteranno in piazza dal 24 maggio al 9 giugno le buone pratiche possibili per consumare meno risorse naturali, migliorando la qualità della vita. Con la direzione artistica di Gaetano Capizzi, si proporranno tre settimane animate da appuntamenti ed eventi nelle principali piazze cittadine, rivolti ad un pubblico vasto ed eterogeneo. Prima ancora di trasformare la città occorre, infatti, un cambiamento culturale che renda i cittadini “smart citizens”.  L’evento è realizzato con il sostegno di Compagnia di San Paolo e Iren. Le prime giornate saranno dedicate alla mobilità sostenibile e alla ricerca scientifica. La Settimana della Scienza dal 24 al 26 maggio porterà in piazza laboratori, conferenze e attività sul tema della sostenibilità energetica e ambientale.  Domenica 26 maggio avrà anche luogo il Bike Pride 2013, quarta edizione della parata festosa in bicicletta, che nella precedente edizione ha visto sfilare 15mila cittadini a sostegno dell’ambiente e della mobilità intelligente. Altro tema centrale sarà l’alimentazione: il 25 maggio si terrà lo Slow Food Day e il 2 giugno piazza Vittorio ospiterà Eating City – La città che mangia, iniziativa per la sensibilizzazione sul tema della lotta allo spreco alimentare che vedrà coinvolti, in un pranzo collettivo gratuito e in altre iniziative, 5000 cittadini. L’evento è organizzato da Risteco con il patrocinio di Fao Onu ed è stato già organizzato a Parigi e Londra, dove ha riscosso un grande successo. Negli stessi giorni si terrà la sedicesima edizione del Festival Cinemambiente, tradizionale appuntamento cittadino con il cinema a tema ambientale, in programma dal 31 maggio al 5 giugno. Smart City Days terminerà con Green Up, una serie di appuntamenti – mostre, spettacoli teatrali, convegni – dedicati al verde e alla vivibilità dello spazio pubblico: in particolare Flor 13, dal 7 al 9 giugno, in via Carlo Alberto – mostra florovivaistica open air nel centro di Torino – e il Park(ing) Day organizzato da Cinemambiente con la collaborazione di Ascom e Confesercenti che, in luoghi diversi della città, occuperà con un rettangolo di prato un pezzo di strada destinato, nella quotidianità, a parcheggio per le auto. “Una città smart è, soprattutto, una comunità dove tutti i cittadini hanno una vera opportunità per esprimere i propri bisogni e per partecipare alle politiche della città – spiega l’assessore all’Innovazione e all’Ambiente, Enzo Lavolta -. La Fondazione Torino Smart City, in collaborazione con Torino Wireless, sta lavorando a un piano strategico denominato SMILE, acronimo di Smart Mobility, Inclusion, Life&Health, Energy che vuole proprio assicurare questa piena partecipazione di tutti. Gli Smart City Days sono, dunque, un’occasione preziosa per entrare in contatto con un progetto declinato secondo queste quattro variabili, che è sempre più una sfida culturale per mettere insieme le diverse generazioni.  La sostenibilità è il motore dello sviluppo della Torino di domani. Innovazione, reti, comunicazione, mobilità sono strumenti del cambiamento e, insieme, un nuovo modo di fare economia, cultura e benessere diffuso”. “Smart City Days non è un nuovo festival – sottolinea il direttore Gaetano Capizzi – ma un insieme di circa cinquanta eventi culturali, sportivi, scientifici e artistici accomunati dalla volontà di proporre una visione di città meno alienata, più a misura d’uomo, attenta al benessere del singolo, alla sicurezza dei più deboli, all’inclusione sociale, alla mobilità dolce, al risparmio energetico. In altre parole una città in cui si viva meglio ma che sia ambientalmente sostenibile. Il fine non è certo quello di nascondere i tanti problemi che ci attanagliano o di proporre una realtà edulcorata, ma per una volta, è quello di cercare di pensare in positivo, mettendo in comune buone pratiche da cui tutti noi possiamo prendere esempio. Il complesso delle manifestazioni ha richiesto il lavoro di centinaia di persone, associazioni e aziende a cui va un ringraziamento pubblico per la capacità che hanno avuto di proporre un aspetto della nostra città che esiste, è vivo e che aspettava l’occasione per mostrarsi”. Il sindaco, Piero Fassino, afferma che “una città può dirsi smart quando parte dalle persone e pensa ad esse. Torino è smart anche in questo: per la capacità di far nascere idee nuove, per l’eccellenza e la cura posta nella formazione, per l’abitudine di condividere idee e strumenti al servizio del bene comune, adattando i servizi ai bisogni reali, utilizzando le soluzioni tecnologiche per migliorare la vita dei cittadini. Ma declinare un’idea di città smart nella vita quotidiana delle persone – prosegue il sindaco – vuol dire soprattutto dimostrare che cambiare abitudini conviene: gli Smart City Days sono un’opportunità per conoscere, attraverso piacevoli momenti di festa e di incontro, un altro modo di consumare energia, di muoversi, di fare acquisti, senza perdere qualità della vita, anzi contribuendo a rendere migliore l’ambiente in cui viviamo”.

Scarica il programma del Festival

Fonte: eco dalle città

 

Green Film Network: festival uniti nel nome dell’ambiente

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Consci del fatto che operare in rete sia il modo migliore per ottimizzare (e ammortizzare) i costi e per diffondere un obiettivo culturale condiviso, i diciotto maggiori festival a tematica ambientale hanno creato, da qualche anno a questa parte, il Green Film Network, una piattaforma che ha come scopo principale quello di coordinare gli eventi dei festival associati, promuovere e distribuire film sulla scena internazionale e incoraggiare iniziative e progetti che aumentino la consapevolezza del pubblico su questi temi. Grazie a un sistema di scambi reciproci delle opere più significative, i diciotto festival coinvolti nel progetto creano, di fatto, un circuito alternativo a quello tradizionale, dando la possibilità di raggiungere un vasto pubblico a film che sarebbero altrimenti relegati nelle manifestazioni di nCinemambiente, la manifestazione che dal 31 maggio al 5 giugno prossimi festeggerà la sedicesima edizione, è il membro fondatore del Network. Appuntamento imperdibile per tutti gli appassionati di documentari e film a tinte “green”, il festival torinese – le cui iscrizioni si chiudono quest’oggi, con la possibilità di effettuare l’upload del proprio film online – ha saputo creare eventi che esulano dalla mera esperienza cinematografica e che si fanno strumento educativo nella costruzione di una coscienza ambientalista.

I festival del Green Film Network

1. CinemAmbiente Environmental Film Festival (Turin, ITALY)

2. Cine’Eco – Festival Internacional de Cinema Ambiental da Serra da Estrela (Seia, PORTUGAL)

3. Cinema Planeta – Festival Internacional de Cine y Medio Ambiente de México (Cuernavaca, MEXICO)

4.  CMS VATAVARAN – Environmental & Wildlife Film Festival and Forum(New Delhi, INDIA)

5. Dokufest International Documentary and Short Film Festival (Prizren, KOSOVO)

6. ECOCUP Environmental Film Festival (Moscow, RUSSIA)

7. Ecozine Film Festival – Festival Internacional de Cine y Medio Ambiente de Zaragoza (Zaragoza, SPAIN)

8. Environmental Film Festival in the Nation’s Capital (Washington, USA)

9. FFEM – Festival de Films de l’Environnement de Montréal (Montréal, QUÉBEC)

10. FICA – Festival Internacional de Cinema e Video Ambiental (Goiás, BRAZIL)

11. FIFE – Festival International du Film d’Environnement (Paris, FRANCE)

12. Filmambiente – Festival Internacional de Audiovisual Ambiental (Rio de Janeiro, BRAZIL)

13. GFFIS – Green Film Festival in Seoul (Seoul, KOREA)

14. Green Up Film Festival (Bruxelles, BELGIUM)

15. Interfilm Festival (Berlin, GERMANY)

16. Planet in Focus Environmental Film Festival (Toronto, CANADA)

17. RIEC-IWFE  Rencontres Internationales “Eau et Cinéma” International “Water and Film” Events (Montréal, QUÉBEC)

18. San Francisco Green Film Festival (San Francisco, USA)

Fonte: Green Film Network