Ogm, il più grande studio mai realizzato

La Global Gmo Free Coalition ha accolto con gioia la notizia dell’inizio del più grande studio mai realizzato su Ogm e pesticidi correlati. Studio che avrebbe dovuto essere realizzato da aziende e autorità prima di immettere gli organismi geneticamente modificati in commercio!ogm_pericoli

Si chiama Factor GMO e sarebbe dovuto essere realizzato molto tempo fa da aziende e istituzioni. Eppure oggi ci troviamo di fronte alla diffusione incontrollata degli ogm senza che in via preventiva siano stati condotti studi che ne attestassero la sicurezza. E ciò spiega gli enormi problemi che stanno emergendo a cose fatte. Factor GMO includerà tre campi di ricerca: carcinogenicità, tossicità e fertilità. L’auspicio è che si arrivi a saperne di più sull’impatto sulla salute del mais RoundUp Ready e del pesticida glifosato con il quale viene cresciuto. Gli erbicidi a base di glifosato sono tra I più diffusi nel mondo. Il RoundUp della Monsanto fa guadagnare alla multinazionale il 20% dei profitti netti. Lo studio fornirà dati sui livelli di pericolosità del glifosato e sui danni che causa alla salute umana. La Global GMO Free Coalition invoca da parte dei governi e delle autorità internazionali maggiore rigore nelle reglamentazioni e nelle autorizzazioni di ogm e pesticidi almeno fino a che lo studio non sarà terminato. Se ciò non avverrà, dicono i promotori della ricerca, le autorità regolatorie si esporranno al rischio di accuse, cause e richieste di risarcimenti. Lo studio Factor Gmo costerà 25 milioni di dollari e la grande alleanza di scienziati che lo promuove ha annunciato che accetterà donazioni e finanziamenti ma non dalle multinazionali del biotech. Prima dell’aprile 2015 servono intanto almeno tre milioni di dollari per verificare innanzi tutto se gli ogm possono provocare infertilità o difetti alla nascita. Poi si proseguirà. E a far parte del team scientifico che porterà avanti lo studio c’è anche la dottoressa Fiorella Belpoggi, direttore del Centro di Ricerca sul cancro Cesare Maltoni dell’Istituto Ramazzini. La dottoressa Belpoggi ha anche partecipato a Londra alla conferenza stampa di presentazione. insieme a Bruce Blumberg e Oxana O. Sinitsyna, valuterà il protocollo e l’esecuzione dell’intero esperimento. Lo studio internazionale “Factor GMO” è il più grande esperimento a lungo termine mai condotto di questo genere. Gli scienziati coinvolti nello studio sono esperti riconosciuti a livello internazionale nei rispettivi ambiti di ricerca, e provengono dall’America, dall’Italia e dalla Russia. Questo studio fornirà importantissime informazioni ai governi, alle agenzie di regolamentazione e ai cittadini di tutto il mondo

Fonte: ilcambiamento.it

Vandana Shiva firma la Carta Universale dei Diritti della Terra Coltivata

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Dignità, Integrità, Naturalità e Fertilità: sono questi i principi fondamentali sanciti dalla Carta Universale dei Diritti della Terra Coltivata. Il documento, presentato a Milano all’interno della prima edizione dell’European Socialing Forum, è stato firmato da Vandana Shiva, nota ambientalista indiana, studiosa di fisica e Presidente dell’International Forum on Globalization. “Ho avuto modo di leggere e apprezzare la Carta. Per anni gli uomini – ha spiegato Vandana Shiva – hanno vissuto nell’illusione di essere gli unici padroni della terra. Illusione che non può durare. Attualmente stiamo vivendo una “apartheid” moderna in cui l’uomo si sta separando dalla terra. È importante quindi poter fissare in un documento i principi fondamentali per la salvaguardia del Pianeta.” “In particolare – ha continuato Vandana Shiva – dei quattro principi sanciti dalla Carta, la Fertilità è quello fondamentale, in quanto connesso alla felicità delle persone e alla base della vita stessa. È importante pertanto salvaguardare la fertilità naturale, e non quella ottenuta tramite sistemi chimici o fertilizzanti. Ritengo che Expo 2015 sia un ottimo punto di partenza e una grande occasione per portare all’attenzione progetti interessanti come la Carta Universale dei Diritti della Terra Coltivata, un’opportunità imperdibile per cominciare un percorso virtuoso per la Terra.” “La Carta Universale dei Diritti della Terra Coltivata è una delle proposte dell’European Socialing Forum per Expo 2015”, spiegano Andrea Farinet e Giancarlo Roversi, che hanno curato la stesura dell’opera. “Il documento si ricollega idealmente sia alla Carta Universale dei Diritti dell’Uomo sia alla Carta della Terra, ed è frutto di un lungo lavoro di ricerca e di riflessione durato due anni su come tutelare meglio la realtà agricola italiana ed internazionale. Il documento, firmato da Vandana Shiva, sarà sottoposto all’approvazione delle più grandi associazioni agricole, ambientaliste e naturaliste internazionali. Potrà così nascere un percorso di condivisione che porterà alla ratifica formale della Carta nel corso di Expo 2015. L’obiettivo finale è trasformare Milano nella capitale mondiale della salvaguardia della terra coltivata, fondando il Palazzo della Terra coltivata, la Banca dei Semi e il Tribunale internazionale dei Diritti della terra coltivata.”vandana__shiva3

Tra le proposte dell’European Socialing Forum presentate anche i due progetti “Dieci filiere per salvare il pianeta” e “Dal chilometro zero al chilometro verde”. L’European Socialing Forumè stata l’occasione per presentare il “Socialing”, un nuovo modello di sviluppo economico e culturale nato con l’obiettivo di proporre alle organizzazioni ed alle imprese nuovi approcci etici verso i consumatori, coinvolti, come evidenziato da Eurisko, in un cambiamento epocale che ha radicalmente modificato il tradizionale rapporto tra domanda e offerta. “Il Socialing rappresenta un’evoluzione del tradizionale marketing”, spiega Andrea Farinet, Coordinatore dell’European Socialing Forum. “La parola marketing si è ormai svuotata di significato, inaridita e spenta in uno sterile tentativo di condizionamento dei bisogni e dei consumi. Indica troppo spesso manipolazione, seduzione e simbolizzazione. ll Socialing vuole invece ristabilire un rapporto tra aziende e consumatori basato sull’orizzontalità, sulla reputazione, l’autenticità e la reciprocità. Un’impresa “Socialing oriented” pone al centro delle proprie strategie di business le reali esigenze dei consumatori, migliora sistematicamente il rapporto qualità-prezzo della propria offerta, sviluppa la propria responsabilità sociale e ambientale nel territorio in cui opera e contribuisce, attraverso l’innovazione intellettuale ed organizzativa, alla crescita del capitale sociale e al miglioramento della qualità della vita della comunità nella quale è inserita. Il Forum ha visto la partecipazione di alcuni tra i più autorevoli esponenti del mondo accademico, imprenditoriale e istituzionale italiano tra cui Remo Lucchi, Paolo Anselmi, Dipak Raj Pant, Francesco Bertolini e Marco Meneguzzo, e ha proposto alcune delle principali esperienze italiane di responsabilità ed etica sociale, tra cui Coop Italia, LifeGate, Poste Italiane, SABAF. Un’attenzione particolare è stata riservata anche al ruolo dei new media e dei social network, con la partecipazione di Clouditalia Communications, Microsoft, Sas e Vodafone.

Fonte: European Socialing Forum

Presentata a Milano la Carta universale dei diritti della terra coltivata, una proposta per Expo2015

E’ stata presentata nella Milano pre Expo2015 la prima Carta universale dei diritti della terra coltivata, un documento che incarna tutta la volontà di uscire dalla crisi attuale con un modello economico completamente innovativo: dignità, integrità, naturalità e fertilità.179767060_6dc33902fd_o-586x439

Attorno ai quattro principi cardine dignità, integrità, naturalità e fertilità è stata costruita la prima Carta universale dei diritti della terra coltivata: presentato in anteprima a Milano e facente parte di una delle proposte più “eco” messe sul piatto di Expo2015, sarà discusso il 15 maggio prossimo all’European Socialing Forum, che chiamerà a Milano esperti e influencer “green”, tra cui Vandana Shiva. European Socialing Forum sarà infatti un’importante occasione per discutere sopratutto di sul “Socialing”, un nuovo modello di sviluppo economico e culturale nato per dare una risposta concreta ai cambiamenti in atto nella nostra società. Insomma, un tentativo di riscrivere le regole dell’economia.

Il Socialing nasce con l’obiettivo principale di proporre alle organizzazioni nuovi approcci etici verso i consumatori ed i mercati, mettere al centro delle priorità le reali esigenze delle persone, siano consumatori, risparmiatori, imprenditori o manager e ristabilire il primato della dimensione umana e sociale negli scambi tra soggetti economici, profit e no-profit

ha spiegato Andrea Farinet, coordinatore del Forum del prossimo maggio e tra i curatori della stesura della Carta universale. Proprio in questo contesto verrà presentato a tutti il documento della nuova Carta universale dei diritti della terra coltivata, sottoposto ad associazioni ambientaliste, naturaliste ed agricole, a cooperative e piccole medie aziende: le intenzioni, nobili nella loro ambizione, sono di arrivare ad una ratifica della Carta proprio nel corso dell’Expo2015 che si terrà a Milano. L’obiettivo dichiarato è trasformare Milano in una capitale verde d’Europa, nella capitale mondiale della salvaguardia della terra coltivata come spiegato da Giancarlo Roversi, anch’egli curatore del documento, il quale ha anche annunciato l’intenzione di operare in tal senso anche tramite la fondazione del Palazzo della Terra Coltivata, la Banca dei Semi e il Tribunale internazionale dei Diritti della terra coltivata. Che cosa significa tutto questo? Significa che occorre rapidamente dare risposte alle nuove esigenze della società, del mondo, mantenendo però il focus sulla tutela delle terre, dell’ambiente: partire dall’offerta per sviluppare nuovi modelli di sviluppo “Socialing”, in grado di soddisfare i reali bisogni correnti dei consumatori che chiedono più etica, trasparenza, sostenibilità e orizzontalità. ha spiegato Remo Lucchi, presidente onorario di Eurisko. Il Forum di maggio inoltre sarà occasione per altri due progetti su Expo2015: “Dal chilometro zero al chilometro verde”, con la chiara intenzione di incentivare filiere agro-alimentari sempre più tracciate, tutelate e ispirate ai principi del Socialing (Green economy, Bioeconomia, responsabilità sociale e ambientale) e“Dieci filiere per salvare il mondo”, un progetto per esportare nei paesi in via di sviluppo filiere agro-alimentari italiane, per sviluppare un’agricoltura socialmente orientata alle aree economicamente più deboli del pianeta.

Fonte: ecoblog