Recuperare 2000 Km di ferrovie abbandonate per l’eco turismo

Recuperare 2000 Km di ferrovie abbandonate per creare percorsi per l’eco turrismo. La proposta arriva da CoMoDo – Confederazione della Mobilità Dolceferrovie-dimenticate-581x350

La CoMoDo Confederazione della Mobilità Dolce propone di recuperare gli oltre 2000 km di ferrovie abbandonate e proprio il 2 marzo 2014 cade la Giornata dedicata. Per la verità moltissimi pendolari si accontenterebbero di avere le ferrovie attuali funzionanti in maniera regolare e con sufficienti e puntuali collegamenti tra nord e sud dell’Italia. Ma oltre la necessità di un traffico regolare ferroviario efficiente, c’è da dire che la proposta mira anche a ripristinare parte di queste strade ferrate oramai abbandonate per rivedere la mobilità sia per il tempo libero sia per rinnovare vecchi tracciati per lo spostamento in città. Infatti le ferrovie delle meraviglie costituiscono l’ossatura della rete della mobilità arricchita dai vecchi percorsi a volte abbandonati e molto spesso a contatto diretto con la Natura che sfociano in molti casi nei territori urbanizzati. Nel merito c’è un DDL presentato nel 2006 e per diverse legislature riproposto lo scorso 26 novembre e già firmato da 37 deputati appartenenti a vari gruppi. Spiega Massimo Bottini presidente di CoMoDo:
La strada ferrata non è una strada qualsiasi ma il primo camminamento terrestre a costruirsi in modo del tutto artificiale ed in base ad una logica rigorosamente spaziale e da questo punto obbligato ma dinamico/attivo possiamo ripartire alla rigenerazione/comprensione del paesaggio sociale, ovverosia sostenibile e dolce come solo potrà fare in Italia Co.Mo.Do.”

fonte: Improntaunika, Ferrovie dimenticate

Parigi-Londra in bici con la superciclabile europea (e la Manica in battello)

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Viaggiare da Parigi a Londra in bici? Ora è possibile. E’ stata infatti realizzata una pista ciclabile di 400 km, che attraversa le regioni della Francia del Nord e l’Inghilterra meridionale, sfruttando vecchie ferrovie abbandonate, stradine di campagna e, appunto, vere e proprie piste ciclabili. Il percorso, denominato Avenue Verte, parte dalla cattedrale di Notre Dame e arriva al Westminster Bridge,passando in caratteristici villaggi in cui il tempo sembra essersi fermato, dispersi nella campagna normanna e inglese ma anche mulini a vento, colline e boschi rigogliosi. In Inghilterra le ferrovie riconvertite in percorsi ciclabili sono la Worth Way (da Crawley Grinstead), la Forest Way(da East Grinstead a Groombridge) e la Cuckoo Trail (daHeathfield a Polegate). In Francia da Dieppe a Forges-les-Eaux e da Gisors a Bray. Il percorso in Francia lungo la Senna offre scorci pittoreschi, gli stessi catturati dal pennello di Monet e Renoir oltre un secolo fa. In totale il percorso in bici che attraversa l’Inghilterra va Londra, dalla chiesa di Saint Paul, a Newhaven, ed è di circa 160 km. Il tratto francese invece si snoda per 240 km partendo da Gisors, mentre il percorso alternativo, via Beauvais, è di 70 km più lungo, entrambi sfociano proprio davanti alla cattedrale parigina di Notre Dame. Il percorso in genere è percorribile in 4 – 7 giorni, a seconda del grado di allenamento del ciclista, dalla durata delle soste e dal peso che ognuno si porta dietro durante l’attraversata. La bici ideale è una road bike con copertoni di diametro 23 millimetri ma andranno bene anche una mountain bike o una bici ibrida per procedere sui tratti sterrati. La lunghezza può variare: 408 km se si sceglie di pedalare in Francia nella valle dell’Epte, passando dunque per Giverny (dove c’é il magnifico giardino di Claude Monet), mentre si allunga a 474 km se si viaggia per la regione di Beauvais. Naturalmente il tratto sulla Manica è fattibile attraverso il ferry boat, che impiega circa 4 ore. Per chi volesse sostare lungo la costa ci sono soluzioni low cost come campeggi e ostelli in entrambi i Paesi. ‘E’ solo l’inizio, il tragitto sarà migliorato con nuove corsie e strade riservate ai ciclisti‘ spiegano le autorità del tratto francese. Un’idea straordinaria dunque, che in Italia difficilmente vedremo, visto che già risulta difficile realizzare nelle nostre caotiche città una pista ciclabile lunga qualche decina di km…

Fonte: tuttogreen