Ecco come un piccolo villaggio rurale della Germania ha costruito l’autonomia energetica

Turbine eoliche, pannelli FV e un impianto a biogas hanno migliorato le condizioni di vita del piccolo centro dell’ex DDR e dimezzato i costi dell’energia

Le energie rinnovabili hanno cambiato il volto di Feldheim, piccolo villaggio dell’ex Germania est, rendendo la comunità locale completamente autonoma e migliorandone le condizioni di vita. La prima turbina eolica è arrivata a Feldheim nel 1995; una compagnia locale di energia rinnovabile, la Energiequelle ha colto il potenziale di sviluppo ed ha realizzato un parco eolico di 43 turbine e 74 MW, fornendo un reddito extra agli agricoltori che hanno affittato i terreni. In seguito sono arrivati i 284 pannelli fotovoltaici installati in un ex campo militare sovietico nei pressi del villaggio (2,4 GWhall’anno), oltre a un impianto a biogas in comproprietà tra Energiequelle e la comunità locale. L’aspetto più interessante è forse tuttavia la costruzione di una rete elettrica da parte degli abitanti, dopo che non aveva voluto vendergli la propria. In questo modo la filiera energetica è ora completa  e gli abitanti hanno potuto ridurre le loro bollette alla metà della media tedesca. Guardate l’immagine qui sotto, tratta da Google maps della campagna intorno a Feldheim: le pale eoliche convivono con la produzione agricola senza alcun impatto significativo sull’ambiente e con le adeguate manutenzioni e sostituzioni potranno provvedere energia al villaggio per i decenni e i secoli futuri. Guardate ora più sotto uno scenario un po’ diverso.Turbine-eoliche-Feldheim-Germania-620x360

Qui sotto siamo invece in North Dakota, la patria del fracking per la ricerca di shale gas e shale oil . La campagna è costellata di piattaforme per l’estrazione di gas e petrolio, senza contare le strade di collegamento, i 28000 km di oleodotti con centinaia di perdite di greggio nell’ambiente e le ferrovie dove a volte i treni deragliano ed esplodono (qui siamo poco ad est della CanAm highway, poco lontano dal museo dedicato agli esploratori Lewis e Clark). Qui i pozzi si esauriscono in fretta e nel giro di qualche decennio le multinazionali se ne andranno, dopo aver ben spremuto tutte le risorse, inquinato le falde acquifere, contaminato i terreni e usurato tutte le infrastrutture.

Quale strada vogliamo seguire nel nostro paese?Fracking-North-Dakota-presso-CanAm-highway-Lewis-Clark-Museum-620x424

Fonte: ecoblog

Il villaggio tedesco che si stacca dalla rete perché è diventato energicamente indipendente (SI PUO’ FARE)

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Un paesino tedesco si è reso indipendente dal resto della Germania, almeno per quanto riguarda l’energia. Parliamo di Feldheim, appena 150 anime, circa 90 km a sud di Berlino. A rendere possibile ciò, il vasto campo di 47 mulini a vento che domina questo piccolo villaggio, situato in un ambiente tranquillo e pastorale. Il capo dei pompieri locali, Thomas Glück, ha affermato che dopo Fukushima la città è stata inondata da giapponesi che cercano di studiare il loro metodo. Ma oltre ai mulini, ci sono i pannelli solari lungo il bordo della città. I residenti hanno dato un contributo di 3000 euro per costruire la loro rete elettrica nel 2010, dando loro il controllo completo sui prezzi elettrici, i quali sono il 30% in meno rispetto alla media nazionale, con prezzi fissati mediante riunioni. L’utilizzo dell’energia prodotta viene gestita dai residenti stessi che devono bilanciarla e si applicano sanzioni in caso di sovra-sfruttamento. TEDESCHI DA PRIMATO: Wildpoldsried in Baviera: il villaggio super-mega-rinnovabile che produce il 321% di energia in più!

Esistono altresì cabine per la ricarica delle auto elettriche. Per quanto concerne il riscaldamento delle case invece, viene utilizzato un impianto di biogas che brucia gas utilizzando gli scarti agricoli. E’ previsto un impianto biogas in ogni edificio della città. Questa indipendenza economica ha anche portato posti di lavoro e benefici economici a Feldheim, dopo il crollo dei prezzi del grano che ha messo in ginocchio la comunità agricola locale. Peraltro, i residenti non sono stati neppure disturbati dagli odori provenienti dalla fabbrica di produzione di biogas. Certamente, va sottolineato come questo splendido modello non possa funzionare in tutto il mondo, poiché il suo segreto è la disponibilità di rifiuti agricoli, ampie distese di terra, e, last but not least, l’estrema motivazione dei cittadini. Comunque, resta una grande speranza per un futuro migliore e in fondo possibile.

 

Fonte: tuttogreen