Sconto sulla Tares per chi adotta un cane

Spetta ai singoli comuni decidere se applicare o no lo sconto per coloro che adottano un cane prelevandolo da un canile municipaleDogs And Owners Gather For 2012 Crufts Dog Show

Venerdì 24 gennaio è il termine ultimo per il pagamento della maggiorazione della Tares, la tassa dei rifiuti destinata a pagata da proprietari o occupanti di beni immobili che, per la loro destinazione ed uso, possono generare rifiuti. Fra gli sgravi e le esenzioni è spuntato uno sconto che farà piacere a molti amanti degli animali. I comuni italiani, infatti, potranno decidere se e in quale misura applicare uno sconto a tutti i contribuenti che preleveranno un cane da un canile municipale. Apparentemente l’agevolazione potrebbe sembrare incongruente (il proprietario di un cane produce indubbiamente più rifiuti di chi non ne possiede uno), ma non è così, poiché per grande che sia lo sgravio fiscale non sarà mai oneroso quanto il costo che un canile municipale sostiene per ospitare i cani abbandonati. Ogni ospite dei canali costa all’amministrazione una media di 4 euro al giorno, una quota che porta a 1500 euro la spesa complessiva annua. Ora spetterà ai comuni decidere se applicare le agevolazioni e quanti scontare dalla singole Tares dei contribuenti. I primi comuni ad adottare questo tipo di politica sono stati in Sicilia. Alcuni giorni fa  Franconfonte, in provincia di Siracusa, ha approvato un bonus fino a 450 euro. A Solarino, altro comune siciliano, ci sono state ben otto adozioni. Un plauso è giunto dall’Ente Nazionale Protezione Animali:

I Comuni hanno capito che per loro i cani sono un costo, e che se si vuol spingere ad adottarli un incentivo non fa male. Ovviamente servono controlli, per evitare che qualcuno aderisca solo per evadere le tasse.

Chi volesse fare il furbo adottando un cane, per poi abbandonarlo una volta ottenuti i benefici della sua adozione, può mettersi l’animo in pace: gli addetti della polizia municipale effettueranno dei controlli a domicilio per verificare che i cani siano ancora con i loro padroni e, soprattutto, che vengano trattati bene.

Fonte:  Il Sole 24 Ore

Stop dall’Ue ai test su animali per i prodotti cosmetici

cosmetici

L’11 marzo 2013 diventerà probabilmente una data storica nella battaglia per superare il tabù dell’obbligo della sperimentazione animale. Entra, infatti, in vigore il divieto totale, in tutto il territorio comunitario, di testare e commercializzare ingredienti e prodotti cosmetici sperimentati su animali. “Il divieto imposto nell’Unione Europea – dichiara Rossella Muroni, direttore generale di Legambiente – segnerà una pagina importante a livello mondiale per il superamento dei tanti, troppi, e spesso inutili esperimenti fatti sulla pelle degli animali: le aziende cosmetiche utilizzeranno altri metodi per testare i vari prodotti, diventando così un esempio per tutti i settori che continuano, invece, ad utilizzare lo strumento della sperimentazione infliggendo agli animali terribili sofferenze”. L’associazione ambientalista, già protagonista della battaglia per salvare i beagle destinati alla sperimentazione dell’allevamento di Green Hill, torna dunque a ribadire il no all’obbligo di sperimentazione animale. “Sono ancora troppi in tutto il mondo – aggiunge il direttore generale di Legambiente – gli animali inutilmente usati come cavie da laboratorio, senza con ciò garantire maggiore sicurezza per la salute e l’ambiente. Ci auguriamo pertanto che il divieto imposto dall’Ue alle imprese cosmetiche, settore all’avanguardia nella ricerca senza utilizzo di animali, apra una profonda riflessione anche negli altri Paesi, negli altri settori economici e ancor più nel mondo della ricerca affinché capiscano ciò che i cittadini chiedono loro: ossia maggiore rispetto per gli animali e garanzia di solidità e ripetibilità di nuove conoscenze, cosa che la sperimentazione animale sempre più spesso non offre. L’Europa lo ha capito, ora spetta agli altri Paesi rompere questo tabù e perseguire la strada dell’innovazione”. “Indubbiamente, la messa al bando dei test sugli animali nel settore cosmetico rappresenta una svolta epocale, un importante passo avanti, che permetterà di salvare la vita a centinaia di migliaia di esseri senzienti. Ma la nostra battaglia non finisce qui perché ogni anno milioni di animali continuano ad essere sacrificati per altri tipi di esperimenti, anche medici, in nome di un modello che – lo ricordo – non è mai stato validato scientificamente” commenta Ilaria Ferri, direttore scientifico dell’Enpa, che prosegue: “E che non può essere assolutamente applicabile all’uomo, come dimostrano sia i numerosi ricercatori che ne hanno contestato le fondamenta, sia le migliaia di persone che hanno perso e continuano a perdere la vita a causa degli effetti collaterali dei farmaci”. Farmaci che paradossalmente avrebbero dovuto essere sicuri proprio perché testati sugli animali. “Dire no alla sperimentazione significa dunque non solo salvare la vita di milioni di esseri viventi – aggiunge Ferri – ma favorire il vero progresso della scienza medica attraverso la ricerca di terapie veramente efficaci per la salute dei pazienti”.

Fonte: il cambiamento

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ECOLOGIA: stop ai test cosmetici sugli animali

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Una nuova buona notizia per tutti gli animali e le cavie da laboratorio arriva dall’Unione Europea che impone in modo definitivo il divieto di testare prodotti cosmetici sugli animali. Il bando sui test cosmetici entrerà in vigore l’11 marzo senza proroghe o rinvii, ha assicurato il Commissario europeo Tonio Borg, promotore dell’iniziativa.

Dopo l’obbligo di utilizzare anestetici per gli esperimenti più dolorosi su cavie e animali da laboratorio, dall’Unione europea arriva una nuova legge a favore degli animali impiegati per i test in laboratorio. A rendere nota la notizia sono state la famosa azienda di cosmetica The Body Shop e l’organizzazione no profit Cruelty Free International, impegnate da oltre 20 anni nella lotta per l’abolizione di test per fini cosmetici sugli animali. Il divieto è arrivato ed entrerà in vigore dal prossimo 11 marzo 2013, senza proroghe o rinvii.

Il bando per i test cosmetici riguarderà tutti i prodotti venduti nell’Unione e provenienti dunque da ogni parte del mondo, anche dalla Cina dove non esistono al momento divieti o limitazioni sui test sugli animali da laboratorio; e tutti i tipi di prodotti:  da quelli per l’igiene e la cura del corpo, a quelli di bellezza e make up, al dentifricio e al sapone per le mani. Come ha spiegato Michelle Thew, amministratore delegato di Cruelty Free International

 

Questo è davvero un evento storico e l’apice di più di 20 anni di campagne. Ora sposteremo la nostra determinazione e la nostra visione verso un panorama globale, per assicurarci che il resto del mondo segua questo stesso percorso.

Uguale entusiasmo è stato dimostrato dall’ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali) che parla di punto di partenza e non di arrivo

Come associazione animalista, il nostro obiettivo è di arrivare a uno stop su qualsiasi tipo di esperimenti sugli animali, anche in campo medico. Ricordiamo infatti che si tratta di un metodo mai validato scientificamente e che ogni anno centinaia di migliaia di persone perdono la vita a causa di farmaci che si vorrebbero sicuri proprio perché testati sugli animali. E che invece producono effetti collaterali, talvolta letali, in quanto il modello animale non è assolutamente applicabile all’uomo  Lo stop alla sperimentazione sugli animali permette, dunque, non solo di salvare la vita a milioni di esseri senzienti ma di favorire il progresso della medicina attraversa la ricerca di farmaci realmente efficaci per la salute di numerosissimi pazienti.

Fonte: ENPA