Laboratorio Linfa: l’impresa artigiana che recupera il legno usato

Recuperare e ridar vita al legno usato per realizzare mobili, allestimenti e installazioni anche per luoghi pubblici e attraverso la progettazione partecipata. Nato per iniziativa di alcuni giovani designer attenti all’ambiente, il Laboratorio Linfa è un’impresa artigiana che promuove l’economia circolare, l’educazione ambientale e la valorizzazione delle risorse e del territorio.

 “Noi siamo il risultato di una serie di imperfezioni che hanno avuto successo. (…) Sono le strutture imperfette a farci capire in che modo funziona l’evoluzione: non come un ingegnere che ottimizza sistematicamente le proprie invenzioni, ma come un artigiano che fa quel che può con il materiale a disposizione, trasformandolo con fantasia, arrangiandosi e rimaneggiando”
Da “Imperfezione. Una storia naturale” di Telmo Pievani

Tutto ha inizio nel ritiro del materiale: mobili vecchi, serramenti, imballaggi, scarti di produzione. Ogni oggetto, che di solito non è nato con il criterio sostenibile di essere facile da disassemblare, viene smantellato e ogni suo materiale correttamente differenziato. Questa fase è difficile e lunga, se si vuol salvare quanto più legno possibile. Successivamente inizia la fase di recupero delle qualità estetiche e funzionali, le vere e proprie lavorazioni di falegnameria e tarsia; il criterio è sempre quello del minimo scarto, che prevale ed essenzialmente fissa i parametri estetici del manufatto. L’uso di colle, e quindi di sistemi di fissaggio permanenti, è minimizzato; tutto, anche l’energia consumata dagli utensili, va nella direzione dell’efficientamento e del minimo impatto. Si conclude con i trattamenti di finitura, operati con cere naturali e mai sostanze tossiche; in questo modo ogni loro opera potrà essere un giorno smantellata e il legno riusato senza paura di inquinare, Mettere e togliere la cera, anche se può sembrare solo una citazione, è l’operazione che ridona vita al materiale; le venature, i pori così come i colori tornano splendere. É l’olio di gomito, e non le innovative vernici “protettive”, a fare la differenza.

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È questo il ciclo di lavoro che si svolge quotidianamente nel Laboratorio Linfa, un’impresa artigiana che progetta e produce mobili di design, allestimenti e installazioni, impiegando legno usato quindi, non abbattendo alberi. Il laboratorio nasce nel 2004 come gruppo informale, dall’incontro di alcuni giovani designer preoccupati per le conseguenze che il proprio lavoro avrebbe avuto sull’ambiente. Scelgono così di progettare oggetti a basso impatto e sistemi comunicativi che sensibilizzano l’uomo all’adozione di principi ecologici. Attualmente Laboratorio Linfa conta due laboratori artigianali, uno a Orte, in provincia di Viterbo, e l’altro a Montemarciano, in provincia di Ancona, gestiti rispettivamente da Luigi Cuppone e Raul Sciurpa. Grazie anche all’insegnamento in scuole di design, come l’ISIA e lo IED di Roma, il Poliarte ad Ancona, tentano di diffondere le buone prassi ecologiche ed economiche alle nuove generazioni. Hanno instaurato ottimi rapporti con enti pubblici e imprese virtuose, e le attività partecipate di green thinking da loro intraprese in questi anni hanno permesso di costruire una rete capillare di avamposti collaborativi sul territorio nazionale. Laboratorio Linfa si occupa anche di grafica e comunicazione; elabora contenuti per allestimenti e prodotti editoriali e di comunicazione riguardanti i temi della sostenibilità. Per l’impegno nel settore dell’ecodesign, nel 2014 è stato premiato dalla Commissione europea con il primo premio per l’Italia, consegnato dall’allora commissario europeo all’ambiente Janez Potocnik.

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Sul fronte dell’economia circolare, obiettivo primario di Laboratorio Linfa è innescare circuiti virtuosi sostenibili: reintegrare materiali di scarto, provenienti da aziende locali e privati, in nuove catene produttive. Linfa lavora in upcycling, ossia seguendo processi artigianali che puntano a donare maggior valore al materiale. L’estetica delle sue creazioni è subordinata alla funzione e alle risorse disponibili; una sorta di «adattamento», come il comportamento che l’uomo dovrebbe assumere nei confronti della Terra. Si punta quindi a ridurre l’impronta antropica con oggetti duraturi, realizzati con il minimo sfrido e che stoccano CO2. Laboratorio Linfa ha una forte propensione a lavorare per luoghi pubblici, come musei, parchi, biblioteche, coworking. Attraverso la progettazione partecipata o affiancando le pubbliche amministrazioni, si producono allestimenti in grado di testimoniare l’impegno verso un cambiamento culturale e di maggior attenzione per l’ambiente. Un esempio è il Centro di documentazione del SAC – Sistemi ambientali e culturali di Andrano, in provincia di Lecce, sviluppato in progettazione partecipata; qui, agli arredi si affiancano le installazioni, che raccontano il territorio e il suo capitale naturale. Particolare attenzione è posta anche al mondo dei bambini, dagli arredi ai giochi. Sul piano dell’estetica, le installazioni dedicate ai più piccoli sono un modo per spezzare il ritmo dagli arredi convenzionali, un modo per uscire da schemi compositivi archetipici e poco creativi.

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Per potenziare le iniziative no-profit, Luigi Cuppone e Raul Sciurpa, hanno fondato anche l’associazione di promozione sociale, culturale e ambientale Linfa, che coinvolge dal 2008 centinaia di giovani motivati alla difesa della natura. Realizzano azioni capaci di valorizzare il territorio secondo i principi della sostenibilità, attraverso workshop di ecodesign gratuiti e percorsi di educazione ambientale in scuole e università. Nei workshop i ragazzi sono invitati a progettare e realizzare mobili, giochi, installazioni, utilizzando materiali di recupero. Queste iniziative sono itineranti, si svolgono ogni anno in un luogo diverso, in aree verdi pubbliche dove si allestisce un’esclusiva falegnameria en plain air, una cucina da campo, tende e docce, per vivere una settimana full-immersion tra design ed ecologia. Grazie ai giovani che hanno partecipato a una o più edizioni del workshop, questa best-practice si è diffusa in modo esponenziale in piazze importanti, come: Torino, Verona, Pescara, Perugia, Terni, Latina, Bari, Roma, Rio de Janeiro, in piazze scomode come Rosarno (Rc) e in piazze piccole come: Sannicola (Le), Morciano di Leuca (Le), Andrano (Le), Salisano (RI), Calcata (Vt), Montemarciano (An), Piticchio di Arcevia (An). Questo a significare che la strada del cambiamento va trovata con metodi e visioni globali, ma con applicazioni locali e integrate sui singoli casi.

Fonte: https://www.italiachecambia.org/2020/01/laboratorio-linfa-impresa-artigiana-recupera-legno-usato/?utm_source=newsletter&utm_medium=email

Al via nelle scuole i corsi per formare gli insegnanti all’educazione ambientale

#SOStenibilmente è il progetto di Cifa Onlus rivolto a tutte le scuole di Italia con l’obiettivo di avviare dei percorsi didattici sull’educazione ambientale. Partiranno da Torino il 23 e il 24 novembre le giornate di formazione per insegnanti che si terranno in diverse città italiane per supportare i docenti delle scuole elementari, medie e superiori nella promozione dello sviluppo sostenibile e della cittadinanza attiva.

«Ti piacerebbe coinvolgere al meglio i tuoi studenti in un percorso di educazione allo sviluppo sostenibile? Vorresti capire come arricchire la didattica con metodologie interattive basate su un approccio teatrale?». È in fase di avvio il nuovo corso di #SOStenibilmente organizzato da Cifa Onlus che si svolgerà nell’anno scolastico 2019-2020 e che si articola in un percorso di educazione ambientale proposto agli insegnanti di tutte le scuole italiane con l’obiettivo di supportare i docenti nella costruzione di un nuovo sistema di valori tramite metodologie didattiche attive, attraverso momenti di riflessione collettiva con gli studenti ed attività ludiche. Si tratta di uno strumento rivolto a tutti gli insegnanti, che da un lato potranno apprendere nuove tecniche per trasmettere l’educazione ambientale in modo dinamico e partecipato e dall’altra favorire il rafforzamento del protagonismo giovanile in campo ambientale attraverso percorsi didattici di educazione allo sviluppo sostenibile.

Vuoi cambiare la situazione dell’educazione in italia?

ATTIVATI

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«In tutto il Paese l’attivismo e il protagonismo dei giovani sui temi ambientali sta vivendo un momento decisamente fertile» si legge sul sito di Cifa. «I ragazzi hanno voglia di agire e di essere protagonisti del loro futuro. Educare allo Sviluppo Sostenibile risulta di importanza cruciale per innescare cambiamenti negli stili di vita di ciascuno e per costruire una cultura basata sul rispetto dell’ambiente e sui principi della sostenibilità».

I prossimi corsi partiranno tra novembre e marzo iniziando da Torino fino a giungere a Napoli, Falconara Marittima, Mirano e Bitonto. A Torino i formatori esperti di tematiche ambientali di Legambiente, Museo A come Ambiente e Italia che cambia affiancheranno gli insegnanti di metodologie teatrali del Centro di Teatro Sociale e di Comunità, guidando i docenti attraverso un percorso formativo volto a rafforzare le competenze di gestione della classe e a fornire gli strumenti per stimolare gli studenti ad essere “attivatori” di buone pratiche. La formazione tratterà inoltre metodi di comunicazione non verbale ed esplorazione delle proprie capacità relazionali, improvvisazione, creatività e ideazione di attività.

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#SOStenibilmente è un progetto di Educazione alla Cittadinanza Globale cofinanziato da Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo. Il progetto è realizzato da Cifa Onlus, Legambiente, Associazione A come Ambiente, COREP – Consorzio per la Ricerca e l’Educazione Permanente, Associazione Italia che cambia, ACHAB srl, Università di Torino, La Stampa, Regione Piemonte, Comune di Torino, Comune di Lecce, Comune di Mirano, Comune di Falconara Marittima, Comune di Figline-Incisa Val D’Arno, Comune di Marsciano, Comune di Narni, Comune di Bitonto.

Come iscriversi alle giornate di formazione

A Torino il corso coinvolgerà un massimo di 30 partecipanti in un modulo di 16 ore di formazione (crediti MIUR) che si terrà sabato 23 e domenica 24 novembre 2019 presso lo spazio Open 011 in Corso Venezia, 11. È possibile iscriversi alle giornate di formazione attraverso la piattaforma S.O.F.I.A. che rilascerà l’attestato di partecipazione, cercando il corso tramite il titolo “L’educazione continua per l’ambiente” oppure tramite il soggetto erogatore Associazione Legambiente Scuola e Formazione. L’iscrizione è gratuita e include il pranzo.

La formazione si svolgerà anche nelle seguenti date e città:

  • 7 e 8 marzo 2020 a Bitonto (BA)
  • 14 e 15 dicembre 2019 a Napoli
  • 18 e 19 gennaio 2020 a Falconara Marittima (AN)
  • 8 e 9 febbraio 2020 a Mirano (VE)

È possibile trovare tutte le informazioni sul progetto #SOStenibilmente e sui nuovi percorsi didattici.
Per maggiori informazioni è possibile contattare l’indirizzo e-mail SOStenibilmente@cifaong.it e la pagina facebook @SOStenibilmenteofficial.

Fonte: http://www.italiachecambia.org/2019/10/sostenibilmente-citta-italiane-nuovi-corsi-formare-insegnanti-educazione-ambientale/?utm_source=newsletter&utm_medium=email

#SOStenibilmente: al via un innovativo progetto di educazione ambientale per le scuole

Supportare i docenti delle scuole elementari, medie e superiori nella promozione di cambiamenti nelle azioni quotidiane e negli stili di vita di ciascuno, per costruire una cultura basata sul rispetto dell’ambiente e sui principi della sostenibilità. Italia che Cambia partecipa al progetto #SOStenibilmente promosso dal Centro Internazionale per l’Infanzia e la Famiglia (CIFA Onlus) e finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo. Italia che Cambia partecipa al progetto #SOStenibilmente che prenderà il via a settembre ed è riservato a studenti e studentesse delle scuole elementari, medie e superiori, che potranno aderire su base volontaria e gratuitamente, alla luce del cofinanziamento dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo. Il progetto mira al rafforzamento del protagonismo giovanile in campo ambientale attraverso percorsi didattici di educazione allo sviluppo sostenibile e attivazioni giovanili. Alle circa 500 classi in tutta Italia che ne faranno richiesta per prime, saranno spediti dei kit didattici/scientifici elaborati da un team di esperti di cui fa parte anche Italia che Cambia ed è coordinato da Legambiente, che consentiranno agli Insegnanti di guidare i propri studenti per tutto l’anno scolastico 2019/20 dalla mera consapevolezza dei problemi ambientali globali, a forme di mobilitazione e di azione concreta di tutela e cittadinanza attiva.

Il team di #SOStenibilmente riunito a Torino

L’autorevolezza dei soggetti istituzionali coinvolti e la notevole esperienza dei professionisti che hanno progettato il “kit” garantisce la massima qualità didattica e scientifica del progetto. In tutto il Paese l’attivismo e il protagonismo dei giovani sui temi ambientali sta vivendo un momento decisamente fertile. I ragazzi hanno voglia di agire e di essere protagonisti del loro futuro. Educare allo Sviluppo Sostenibile risulta di importanza cruciale per innescare cambiamenti negli stili di vita di ciascuno, e per costruire una cultura basata sul rispetto dell’ambiente e sui principi della sostenibilità. L’urgenza è quella di supportare i Docenti nella costruzione di un nuovo sistema di valori, promuovendo cambiamenti nel nostro modo di pensare e nelle nostre azioni quotidiane, tenendo presente l’età degli studenti. Per questo i kit sono differenziati in tre tipologie:

– scuole primarie: ci si concentra sulle abitudini domestiche, tentando così di innescare processi di imitazione delle nuove prassi ecologiche anche all’interno delle famiglie dei giovani studenti;

– scuole secondarie di primo grado: maggiore attenzione alla tutela ambientale all’interno del microcosmo scolastico e nel quartiere;

– scuole secondarie di secondo grado: prevale la componente di attivazione civica con l’analisi dei problemi e delle risorse dei territori, e l’organizzazione di eventi in grado di coinvolgere volontari, imprese, amministratori pubblici e il mondo dei mass media.

Ciascun kit conterrà:

– una guida per gli insegnanti (che potranno beneficiare anche di specifici moduli di formazione);

– una serie di giochi, personalizzati a seconda delle tre fasce d’età coinvolte, che tuttavia in questa fase preferiamo non svelare;
– accanto ai supporti ludici, vengono forniti dettagliati input per la realizzazione del prodotto finale che verrà presentato il 5 giugno 2020 nella giornata conclusiva. 

I kit saranno disponibili a partire da settembre 2019. I kit verranno distribuiti fino ad esaurimento delle copie disponibili!
Per informazioni: www.cifaong.it/sostenibilmente.pdf, facebook: @SOStenibilmente, oppure scriveteci a SOStenibilmente@cifaong.it.

 Fonte: http://www.italiachecambia.org/2019/06/sostenibilmente-innovativo-progetto-di-educazione-ambientale-scuole/?utm_source=newsletter&utm_campaign=general&utm_medium=email&utm_content=relazioni

Educazione ambientale: contest di Bosch per sensibilizzare gli alunni delle scuole

I disegni degli studenti vincitori del contest di Bosh trasformati in murales contro l’inquinamento.missione-ambiente-bosch-04

Il rispetto dell’ambiente parte dall’educazione e le scuole hanno un ruolo di primaria importanza su questo fronte. Missione Ambiente by Bosch punta proprio su ciò per alimentare una coscienza green, grazie anche a contest come “Opera d’Aria: lasciamo un segno contro l’inquinamento“. Il progetto di Corporate Social Responsability del Gruppo Bosch Italia, giunto alla decima edizione, mette insieme ambiente, tecnologia e creatività, stimolando la sensibilità dei giovani studenti verso lo spinoso tema e chiamandoli ad esprimersi con disegni in stile graffito dedicati proprio alla qualità dell’aria. Ad aggiudicarsi il contest è stato quest’anno, fra le scuole primarie, l’istituto “G. Mazzini” di Besozzo Superiore (VA), i cui alunni hanno interpretato al meglio il tema espressivo, poi tradotto in un murale da parte degli artisti di Artkademy-Officina Creativa Italiana, che hanno dato un tocco di colore all’edificio scolastico. La premiazione è stata un momento di festa, ma anche di riflessione su un tema quanto mai attuale: quello dell’inquinamento atmosferico. I ragazzi che hanno partecipato alla gara creativa hanno anche attribuito alle loro opere un titolo in grado di esprimere appieno il concetto raccontato attraverso i colori e la fantasia. A partecipare sono state 194 scuole primarie e 197 scuole secondarie di primo grado, i cui elaborati sono stati valutati e selezionati da una giuria di esperti che ha decretato i 6 disegni migliori. La cosa più importante è stata però la metabolizzazione del messaggio per cui ognuno, nel suo piccolo, può contribuire a salvaguardare il pianeta. La premiazione è stata anche l’occasione per conoscere l’astronauta Maurizio Cheli che ha raccontato ai ragazzi com’è l’aria vista dallo spazio e come la Terra da lassù sia bella e fragile: un motivo in più per averne cura.

Fonte:  Bosch.it

4 Guarda la Galleria “Missione Ambiente by Bosch”

Serra Guarneri: il borgo abbandonato diventa un Centro di Educazione Ambientale

Tra le colline del Parco delle Madonie, vicino Cefalù in Sicilia, un borgo abbandonato e poi recuperato ospita oggi il Centro di Educazione Ambientale Serra Guarneri. Immerso nel bosco di Guarneri e aperto a tutti, ma in particolare a bambini e ragazzi, il Centro è un luogo dove ritrovare il contatto con la natura, riscoprendo il senso di comunità e appartenza. Ripercorriamo insieme la storia di Serra Guarneri, dove il tempo non esiste e i visitatori sono abitanti veri e propri del posto. “Ho sentito parlare di un posto dove il tempo cammina e non corre, dove sei sempre in buona compagnia, dove tutti i sensi possono essere appagati e dove cielo e mare si fondono in una vista splendida”.

Arrivati nella zona di Cefalù, in Sicilia, questo luogo lo abbiamo trovato: è il Centro di Educazione Ambientale Serra Guarneri, un borgo recuperato dall’abbandono immerso tra le colline del Parco delle Madonie, circondato da un fiabesco bosco di lecci misti a sugheri e pregno di un’energia vitale difficilmente descrivibile a parole.

Serra Guarneri è un centro di educazione ambientale che ospita soprattutto bambini e ragazzi ma aperto a tutti, per periodi più o meno lunghi, alla riscoperta del (vero) contatto diretto con la natura; pratica una “piccola ospitalità” che si pone gli obiettivi di far sentire gli ospiti come parte di un progetto e di praticare l’educazione ambientale, soprattutto con i sensi piuttosto che con le spiegazione teoriche. Oltre all’area riservata ai soggiorni, Serra Guarneri è anche un’azienda agricola (a scopo educativo) con la presenza di orti sinergici e tradizionali, alberi da frutto e ulivi. Tutto nasce nel 1983 quando Valeria Calandra, co-fondatrice della Cooperativa Palma Nana che gestisce Serra Guarneri, scopre questo borgo che al tempo era abbandonato: “Ho scoperto Serra Guarneri negli anni Ottanta, mentre lavoravo su alcuni studi per la perimetrazione del nascente Parco delle Madonie. Finimmo insieme a mio marito, che era un fotografo, in questo meraviglioso bosco, un vero e proprio paradiso terrestre: esplorando per bene l’area, abbiamo inoltre scoperto l’esistenza di alcune case abbandonate.centro-serra-guarneri

Esplorando maggiormente, siamo giunti nel luogo in corrispondenza di quella che è oggi la casa madre di Serra Guarneri e, pulendo le porte, abbiamo scoperto un cartello dove c’era scritto ‘si vende’. Nella ricerca del proprietario, scoprimmo che questo luogo era stato, a partire dalla fine del milleottocento, un piccolo borgo destinato all’attività di transumanza ed era stato abbandonato nel periodo della guerra; gli abitanti erano emigrati tutti negli Stati Uniti”.

Dopo il progressivo acquisto dell’area, insieme alla Cooperativa Palma Nana, sono iniziati i lavori che hanno permesso oggi a Serra Guarneri di divenire un centro di educazione ambientale e un luogo di ospitalità, anche grazie al contributo di tutte le persone che hanno vissuto qui nel corso degli anni. La Cooperativa è stata fondata nel 1983 e da sempre si occupa di ecologia e attenzione all’ambiente; nel corso degli anni si è sempre più specializzata, in virtù anche della gestione di Serra Guarneri, nell’attività di educazione ambientale e nel turismo naturalistico e sostenibile.serra-guarnieri

Serra Guarneri: l’educazione ambientale e l’ospitalità partecipata

Fabrizio Giacalone è oggi il responsabile della Cooperativa Palma Nana: “La quasi totalità delle esperienze che noi raccontiamo hanno come attori principali i bambini e i ragazzi attraverso varie attività, che si svolgono nel cuore del Parco Naturale delle Madonie, a pieno contatto con la natura: il messaggio più importante che vogliamo trasmettere è che noi facciamo parte della natura. Che sia tramite una gita, un campo scuola o un campo avventura estivo noi vogliamo proporre l’educazione ambientale nella maniera più esperienziale possibile: ad esempio non facciamo solo una lezione teorica sul leccio, una delle piante del bosco di Guarneri, ma glielo facciamo abbracciare. Per la cucina, non raccontiamo solo la storia delle farine di grani antichi siciliani, ma i ragazzi impastano direttamente un dolce o il pane, lo mettono nel forno in terra cruda e lo cuociono. Nel mentre raccontiamo anche la storia del luogo, il suo habitat, le sue tradizioni e le sue usanze”.

La struttura ricettiva di Serra Guarneri dispone di un massimo di ventiquattro posti letto e sono previsti diverse opzioni per bambini, ragazzi, famiglie e adulti. Con una specifica importante: “Chi arriva a Serra Guarneri non è un ospite ma è un abitante. Che lo sia soltanto per un giorno o per sempre, vive il luogo partecipando attivamente alla vita del borgo in tutti i suoi aspetti. Ci sono molte storie al riguardo, come il bambino che ha piantato l’albero di ciliegio, oppure quello che ha costruito la casa sull’albero, così come la storia di bambini italiani e di altri luoghi d’Europa che insieme costruiscono. Tutte le persone che dalla fondazione di Serra Guarneri fino ad oggi sono passate di qui hanno lasciato una loro traccia donato qualcosa a questo posto, che possono considerare la loro casa”.serra.guarnieri

L’educazione ambientale oggi

Concludiamo il nostro incontro con Fabrizio e Valeria con una riflessione sul ruolo dell’educazione ambientale e di come si sia trasformato, nel corso degli ultimi anni, il ruolo di questa nella nostra società: “Noi, oggi, dobbiamo assolutamente rivedere i nostri stili di vita, dobbiamo rimettere in discussione tutto! Quindi oggi, secondo noi, fare educazione ambientale non si limita più a far conoscere il nome di una pianta o di un animale, ma è capire insieme cosa stiamo mangiando, cosa compriamo quando facciamo la spesa e dove, con quale mezzo andiamo a scuola. Tutto questo si inserisce in una visione che deve essere globale, dove ognuno ha il proprio ruolo nelle decisioni assunte nella vita di tutti i giorni”.

Intervista: Daniel Tarozzi

Realizzazione video: Paolo Cignini

Fonte: http://www.italiachecambia.org/2018/06/io-faccio-cosi-217-serra-guarneri-borgo-abbandonato-diventa-un-centro-educazione-ambientale/?utm_source=newsletter&utm_campaign=general&utm_medium=email&utm_content=relazioni

Orto in Condotta di Slow Food: l’esempio della Scuola primaria Nino Costa a Torino

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Orto in Condotta è un progetto di educazione alimentare e ambientale di Slow Food dedicato alle scuole. Coinvolge genitori, produttori locali, insegnanti e nonni, uniti nell’obiettivo di condurre e accompagnare i bambini alla scoperta della vita e del piacere del cibo. L’esempio della Scuola primaria “Nino Costa – I.c. San Mauro Torinese” di Torino. Il progetto Orto in Condotta di Slow Flood prende avvio in Italia nel 2004 e nel corso degli anni è diventato lo strumento principale dell’Organizzazione per le attività di educazione ambientale e alimentare nelle scuole. Ispirato al primo school garden di Berkeley, California, coinvolge genitori, nonni, insegnanti, bambini e produttori locali in numerosi percorsi volti a creare una comunità dell’apprendimento, per la trasmissione alle giovani generazioni dei saperi legati alla cultura del cibo e alla salvaguardia dell’ambiente.orto-in-condotta-slow-food-torino-1518510315

La rete italiana delle scuole aderenti al programma è ormai vastissima, con oltre cinquecento orti realizzati in tutta Italia. Una delle scuole aderenti al programma è la Scuola primaria “Nino Costa – I.c. San Mauro Torinese” di Torino, che ha aderito al progetto Orto in Condotta con una particolare iniziativa: la scuola, con l’obiettivo di rafforzare la coscienza co-produttiva dei bambini, ha infatti aderito ad alcune feste locali e tra i banchetti dei produttori locali c’erano anche i prodotti dell’orto realizzato dagli alunni a scuola: i prodotti sono andati letteralmente a ruba, per la gioia dei piccoli produttori.  All’interno dell’Istituto gli insegnanti hanno deciso di lavorare sodo per fare in modo che i bambini conoscano attivamente il mondo del cibo, degli orti e della natura, grazie anche alla preziosa collaborazione dei nonni dei bambini che collaborano affinchè essi possano rastrellare, seminare, innaffiare e alla fine raccogliere i prodotti.
Le piantagioni sono in parte coltivate all’aperto (le numerose erbe aromatiche, i piselli, i fagiolini, rucola, insalata, ravanelli) e in parte in serra. I piccoli studenti hanno inoltre costruito dei semenzai, organizzato dei laboratori del gusto con i prodotti dell’orto e si sono presi cura di una piantina ciascuno, seguendone la crescita.
Uno degli obiettivi che si pone la scuola è quello di coltivare e recuperare alberi da frutto dimenticati come il giuggiolo, l’azzeruolo e il sorbo, così come alcuni fiori.orto-in-condotta-slow-food-torino-1518510340

Per quanto riguarda la regione Piemonte, sono attualmente settantatrè gli istituti che hanno deciso di collaborare al programma Orto in Condotta, e le varie attività delle scuole si pongono tutte l’obiettivo comune di condurre e accompagnare i piccoli studenti alla scoperta della vita, del piacere del cibo, del rispetto della natura e di chi la coltiva.

Foto copertina
Autore: Slow Food Italia

Fonte: http://piemonte.checambia.org/articolo/orto-in-condotta-slow-food-torino/?utm_source=newsletter&utm_campaign=general&utm_medium=email&utm_content=relazioni

L’educazione ambientale diventa materia obbligatoria nelle scuole

L’educazione ambientale sarà presto materia scolastica obbligatoria e si studierà dalla materna alla secondaria superiore già dall’anno scolastico 2015-2016Barbara-Degani-620x350

Indiscrezioni raccolte oggi alla presentazione di un libro a Roma presso la sede del Coni, a cui a presenziato il sottosegretario all’ambiente, Barbara Degani vogliono che per il prossimo anno scolastico 2015-2015 sarà introdotta l’ educazione ambientale quale nuova materia obbligatoria il cui insegnamento partirà dalla scuola materna e proseguirà fino alla seconda superiore. Barbara Degani stamattina durante l’incontro presso la sede del Coni a Roma a cui hanno preso parte i bambini delle scuole elementari e medie e i rappresentanti della FIPSAS, la Federazione Italiana Pesca sportiva e attività subacquee, ha detto:

Il lavoro che ci ha visto impegnati per mesi parte proprio dai bambini e non poteva che essere così. Sono loro il nostro futuro e potranno a pieno titolo essere chiamati nativi ambientali. Io credo che comminare sanzioni, contemplare reati in ambito ambientale sia doveroso ma non sia sufficiente: è necessario intervenire con una politica di grande respiro, a lungo termine altrimenti il patrimonio che abbiamo a disposizione oggi non ci sarà più domani. Ecco allora entrare in campo l’Educazione ambientale come strumento imprescindibile da cui partire per far capire l’importanza di alcune scelte.

E indiscrezioni dell’ultim’ora vogliono che il progetto di rendere l’educazione ambientale una materia obbligatoria nelle scuole italiane sia racchiuso in un fascicolo di 150 pagine oggetto di un accordo tra MIUR e ministero dell’Ambiente. Il programma prevedrebbe l’insegnamento di vari temi che vanno dalla biodiversità alla gestione dei rifiuti. L’occasione entro cui sono state raccolte le indiscrezioni sulla nuova materia scolastica, ha riguardato la presentazione del libro Alla scoperta della pesca sportiva in mare realizzato dalla Federazione Pesca con il contributo del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali. Alla platea di bambini è stato presentato anche il progetto Sharklife finanziato dalla Comunità Europea per tutelare la presenza degli squali nel Mar Mediterraneo. L’obiettivo del libro, secondo Daniela Ferrando che ne ha curato i testi, è di consentire ai bambini di conoscere la pesca sportiva attraverso gli attrezzi utilizzati, ma anxche la biodiversità marina legata alle regole di pesca che si adottano nei mari italiani. Come pratica è stata presentata la catch and release, ossia la cattura del pesce e il suo rilascio da vivo.

Fonte: Il Secolo XIXFIPSASMinambiente
Foto | Barbara Degani@facebook

 

Giornalisti nell’erba 2013: un “tuffo” nella multimedialità “green”

Grande successo per la giornata dedicata ai giovani giornalisti che ha avuto luogo a Frascati: tanti i big dei media intervenuti nei 42 eventi in programma durante tutto l’arco della giornata. Alla settima edizione, giornalisti nell’erba si conferma uno dei più grandi appuntamenti in tema di educazione ambientale

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Si è conclusa alle ore 20 la grande giornata di festa nazionale di Giornalisti Nell’Erba 2013 “Menopermenofapiù”, che ha radunato centinaia di giovanissimi, esperti di ambiente, giornalisti, scienziati, docenti da tutta Italia. Tantissimi gli eventi in programma fino alle 20 di stasera, seguiti con un live blogging di un team di 20 “giornalisti nell’erba” dagli 8 ai 19 anni di età. Nella bellissima cornice di Frascati, i 42 eventi (gratuiti) su ambiente, scienza, giornalismo e informazione hanno visto una partecipazione praticamente ininterrotta di appassionati e curiosi fino a tarda sera. Tanti anche i ricercatori e gli esperti di fama internazionale, protagonisti anche della diretta Twitter (hashtag #GNE2013) che è stata la grande novità dell’edizione 2013. Questi i 7 workshop in programma: uno su come scrivere un buon articolo, uno sui segreti dell’intervista con Alfredo Macchi, inviato di guerra Mediaset, un altro sullo stile dell’articolo di cronaca, con Marco Fratoddi, direttore di La Nuova Ecologia; poi quello sul film making a costo 0, quello sull’essenziale di ogni lingua che ci consente di generare l’infinito dal finito, quello sullo “zainetto 2.0”, quello sulle leggi sull’ambiente che pochi conoscono e su come si è evoluta nel tempo la normativa ambientale nel nostro paese (con Tullio Berlenghi, ambientalista e scrittore, esperto di diritto ambientale). Difficile stabilire quale sia stato il più interessante: sono stati tutti seguitissimi. Tra i big, sono intervenuti il giornalista di Repubblica Carlo Bonini, il direttore dell’Ansa Luigi Contu, il presidente della FNSI Giovanni Rossi e il segretario dell’Ordine Nazionale dei giornalisti Giancarlo Ghirra.

Fonte: ecodallecittà

Taranto, laboratorio per l’educazione ambientale: «Blumilla» in 30 scuole per la sostenibilità

Attivo il Laboratorio jonico per l’educazione ambientale della Provincia di Taranto. In 30 scuole di Martina, Maruggio e Taranto arriva «Blumilla», la regina blu, un personaggio fiabesco che racconta la storia di una piccola goccia d’acqua. Lo spettacolo è stato presentato nelle scuole elementari che hanno aderito al progetto della Rete Infea della Regione Puglia374937

Articolo pubblicato sulla Gazzetta del Mezzogiorno del 14 maggio 2013 – Mariastella Biagiolini

E’ uno dei «capitoli» del progetto di educazione ambientale per raccontare e informare di gestione dei rifiuti, biodiversità, aree protette e della risorsa acqua. Promotori dell’iniziativa, i nodi «lnfea» (Informazione ed educazione ambientale) del territorio, ovvero il «Laboratorio per l’educazione ambientale della Provincia di Taranto», il Cea «Janet Ross» del Comune di Statte, il Cea del Comune di Manduria e il Cea Uniba del Comune di Taranto. Obiettivo del progetto è il radicamento di comportamenti virtuosi attraverso la trasformazione di gesti volontari e ragionati in attività consuetudinarie e automatiche. Ma dal mondo dei giovani e giovanissimi arrivano segnali di vivacità e di incoraggiamento. «Su questi temi – spiegano infatti i referenti del progetto – i bambini non solo dimostrano grande attenzione ma sono anche in grado di insegnare. Attraverso loro, ci si rende conto che l’esposizione di concetti astratti rischia di non generare il cambiamento, mentre ogni teoria va resa un’applicazione pratica. Lo dimostra il grado di coscienza che i ragazzi hanno maturato anche sulle vicende ambientali tarantine. In questo scambio continuo tra educatori e alunni il progetto dei nodi Infea si appresta a vivere altri momenti di confronto. Ora quindi, dopo le visite in gravina e in masseria, le escursioni in aree protette e la visita ad aziende agricole all’avanguardia nel settore delle bio-energie, il progetto prosegue in questi giorni con gli esperimenti sull’acqua per apprendere l’uso responsabile di tale preziosa risorsa. Il tutto attraverso lo strumento della narrazione fiabesca e l’utilizzo di Blumilla, la regina blu, personaggio ideato e impersonato da Giuliana Satta.

«Una goccia d’acqua persa in un bicchiere ripercorre le innumerevoli vite alla ricerca del senso del suo esistere e continuo divenire. Insieme ai bambini entra nel fantastico mondo dell’Oro Blu’, giocando a “Nasconfaldolino”, cantando “plic ploc pluc e scrosh”, sognando il Principe Rugiadoso e ridendo al telefono con la cugina Gocciomilla, raccontando della presenza dell’acqua in tutte le religioni, la pericolosità della mancanza di igiene, del saltare la colazione e molto altro».

http://www.reteinfea.ta.it/index.php

Fonte: eco dalle città

Bandiere Blu, nel 2013 sono 248 le spiagge d’eccellenza

Aumentano le spiagge italiane da Bandiera Blu, le eccellenze balneari lungo i mari italiani: 135 località e 248 spiagge.

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La stagione balneare 2013 si apre con un piccolo successo: dalle 131 località che l’anno scorso hanno potuto fregiarsi della Bandiera Blu di mare pulito, quest’anno si è saliti a 135, per un totale di 248 spiagge(due in più dello scorso anno): il 10% dei lidi premiati in ambito internazionale sono italiani. Come ogni anno la Fondazione per l’educazione ambientale (Fee) fregia con le Bandiere Blu le spiagge e le località più belle e pulite delle nostre coste (ma non solo: la new entry di Levico Terme in Trentino, Cannero Riviera e Cannobio Lido in Piemonte e Gardone Riviera in Lombardia sono le quattro località non marittime premiate), riconoscendone la pulizia, la tutela del territorio, la bellezza, il prestigio, la vivibilità: da nord a sud, le coste italiane si disseminano letteralmente di Bandiere Blu. Francavilla al mare in Abruzzo, Fermo e Pedaso nelle Marche, Campomarino in Molise, Tortolì in Sardegna, Carrara in Toscana, Framura e San Lorenzo al mare in Liguria e Levico Terme in Trentino sono le new entry di quest’anno, mentre le località retrocesse sono Marina di Gioiosa Jonica, Cariati e Amendolara in Calabria, Pozzallo in Sicilia e Scanno in Abruzzo.

Anche per il 2013 vediamo con soddisfazione un incremento di Bandiere Blu, ben 135 Comuni, che dimostra l’impegno continuo delle località rivierasche in un percorso per la piena sostenibilità. […] il turismo sostenibile è oggi una scelta obbligata per chiunque abbia la responsabilità di amministrare il territorio e lavori per il suo sviluppo.

ha dichiarato Claudio Mazza, presidente della Fee Italia in occasione della presentazione dell’elenco ufficiale. Acque “eccellenti” secondo quelli che sono i parametri nazionali e campionamenti quasi costanti durante la stagione estiva sono i requisiti fondamentali per l’accesso a questa sorta di “elenco delle meraviglie” marittime italiane, ma anche efficienza nella depurazione delle acque reflue e della rete fognaria, la raccolta differenziata, la corretta gestione dei rifiuti pericolosi, le aree pedonali, la ciclabilità, la cura degli arredi urbani, le aree verdi, i servizi al turismo sulle spiagge, le politiche urbane per i disabili,trasparenza sui dati delle acque di balneazione, alberghi e strutture a norma, servizi pubblici, spazio all’educazione ambientale (sia al cittadino che al turista), sostenibilità dell’attività ittica, certificazioni ambientali, questi sono solo alcuni dei parametri utilizzati per valutare il merito della località. Ma è l’acqua ad essere centrale nel Programma Bandiere Blu 2013:

La qualità delle acque di balneazione è un criterio imperativo: solo le località, le cui acque sono risultate eccellenti nella stagione precedente, possono presentare la candidatura. Per quanto riguarda la depurazione, solo località con impianto di depurazione almeno con trattamento secondario possono procedere nel percorso di valutazione.

Insomma, la tutela della bellezza, del territorio, paga eccome: almeno da giugno a settembre, perchè molte delle queste località che seguono per il resto dell’anno faticano parecchio (sopratutto al sud), in una sorta di limbo di solitudine e dimenticanza che andrebbe stracciato. La dimostrazione ce la da questa mappa dettagliata: visto dall’altro, il panorama marittimo nazionale ha criticità piuttosto nette: da Grosseto ad Anzio (Rm), da Ventotene (Lt) ad Anacapri (Na), la costa tirrenica calabra, praticamente tutta la costa ionica, il Gargano e tutto il Tavoliere delle puglie, il mare tra Messina e Marsala, sono aghi nelle vene per gli amanti del mare, località oggi paradossali per un Paese che dal mare ha tratto una fetta larghissima della propria cultura tradizionale.

Ecco l’elenco con tutte le località.

Regione Abruzzo

Provincia di Chieti: Francavilla al Mare, Rocca San Giovanni, San Salvo,

Ortona, Fossacesia, Vasto – Punta Penna, Vignola San Nicola, San Vito Chietino

Provincia di Teramo: Pineto, Alba Adriatica, Tortoreto, Silvi Marina, Roseto degli Abruzzi, Martinsicuro, Giulianova

Regione Basilicata

Provincia di Potenza: Maratea

Regione Calabria

Provincia di Crotone: Cirò Marina, Melissa – Torre Melissa

Provincia di Reggio Calabria: Roccella Jonica

Regione Campania

Provincia di Napoli: Anacapri – Punta Faro, Gramola, Massa Lubrense

Provincia di Salerno: Pisciotta, Centola – Palinuro, Sapri, Casal Velino, Ascea Velia, Montecorice-Agnone – Agnone e Capitello, Postano, Castellabate, Acropoli, Vibonati, Pollica – Acciaroli e Pioppi

Regione Emilia Romagna

Provincia di Ferrara: Comacchio – Lidi comacchiesi

Provincia di Forlì-Cesena: San Mauro Pascoli – San Mauro Mare, Cesenatico

Provincia di Ravenna: Cervia – Milano Marittina, Pinarella, Cervia, Ravenna – Lidi Ravennati

Provincia di Rimini: Bellaria Igea Marina, Cattolica, Misano Adriatico

Regione Friuli-Venezia Giulia

Provincia di Gorizia: Grado

Provincia di Udine:  Lignano Sabbiadoro

Regione Lazio

Provincia di Latina: Ventotene – Cala Nave, San Felice Circeo, Sabaudia, Sperlonga

Provincia di Roma: Anzio

Regione Liguria

Provincia di Genova: Moneglia, Lavagna, Chiavari

Provincia di Imperia: Caporosso, Bordighera, San Lorenzo al Mare, Sanremo – Imperatrice

Provincia di La Spezia: Ameglia – Fiumaretta, Fra mura, Lerici

Provincia di Savona: Berteggi,Celle Ligure, Albissola Marina, Loano, Varazze, Albisola Superiore, Savona – Fornaci, Finale Ligure, Noli, Spotorno

Regione Lombardia

Provincia di Brescia: Gardone Riviera

Regione Marche

Provincia di Ancona: Senigallia, Numana, Ancona – Portonovo, Sirolo

Provincia di Ascoli Piceno: Grottammare, San Benedetto del Tronto, Cupra Marittima

Provincia di Fermo: Pedaso, Fermo – Lido, Marina Parmense, Porto S.Elpidio,
Porto San Giorgio

Provincia di Macerata: Porto Recanati ,Potenza Picena – Porto Potenza Picena, Civitanova Marche

Provincia di Pesaro e Urbino: Fano, Pesaro, Gabicce Mare, Mondolfo

Regione Molise

Provincia di Campobasso: Campomarino, Termoli, Petacciato – Marina

Regione Piemonte

Provincia di Verbano-Cusio-Ossola: Cannero Riviera, Cannobio

Regione Puglia

Provincia di Bari: Polignano a Mare, Monopoli – Lido Rosso, Castel S.Stefano, Capitolo

Provincia di Brindisi: Fasano, Ostuni

Provincia di Foggia: Rodi Garganico

Provincia di Lecce: Salve, Castro, Melendugno, Otranto

Provincia di Taranto: Ginosa – Marina di Ginosa

Regione Sardegna

Provincia di Cagliari: Quartu S. Elena – Poetto

Provincia di Ogliastra: Tortolì – Lido di Orrì, Lido di Cea

Provincia di Olbia-Tempio: La Maddalena – Punta Tegge; Spalmatore
Palau – Palau Vecchio, Sciumara, Santa Teresa Gallura – Rena Bianca, Capo Testa Ponente

Provincia di Oristano: Oristano – Torre Grande

Provincia di Sassari: Castelsardo – Ampurias

Regione Sicilia

Provincia di Agrigento: Menfi

Provincia di Messina: Lipari – Lipari, Vulcano

Provincia di Ragusa: Ragusa – Marina di Ragusa, Ispica – Santa maria del Focallo, Ciricà

Regione Toscana

Provincia di Grosseto: Grosseto – Marina di Grosseto e Principina a Mare
Castiglione della Pescaia, Monte Argentario, Follonica

Provincia di Livorno: Rosignano Marittimo – Castiglioncello e Vada, Piombino – Parco naturale della Sterpaia, Bibbona – Marina di Bibbona, Castagneto Carducci, Livorno – Antignano e Quercianella, Cecina – Gorette e Marina di Cecina, San Vincenzo

Provincia di Lucca:Viareggio, Forte dei Marmi, Camaiore, Pietrasanta

Provincia di Massa-Carrara: Carrara

Provincia di Pisa: Pisa – Marina di Pisa, Tirrenia, Calambrone

Regione Trentino-Alto Adige

Provincia di Trento:Levico Terme – Lido

Regione Veneto

Provincia di Venezia: Venezia – Lido di Venezia, Eraclea – Eraclea Mare, San Michele al Tagliamento – Bilione, Cavallino Treporti, Jesolo, Caorle

Fonte: ecoblog