Edilizia sostenibile, ad Ecomondo le startup Microwaste ed Enerpaper

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Ad Ecomondo (Riminifiera, 7-10 novembre) sarà presente anche l’Incubatore I3P del Politecnico di Torino con due startup che applicano l’innovazione ai principi dell’economia circolare: MicroWaste, che fornisce un servizio di inertizzazione dell’amianto, ed Enerpaper, che produce un materiale in grado di isolare termo-acusticamente gli edifici con cellulosa proveniente da scarti da macero. Valorizzare gli scarti e trasformare i rifiuti per promuovere un’edilizia sostenibile: è quello che fanno MicroWaste ed Enerpaper, le due startup incubate presso l’Incubatore I3P del Politecnico di Torino che parteciperanno ad Ecomondo, la fiera internazionale del recupero di materia ed energia e dello sviluppo sostenibile (Riminifiera, 7-10 novembre).

MicroWaste ed Enerpaper racconteranno ai visitatori della fiera i processi innovativi, applicati all’economia circolare, che permettono l’inertizzazione dell’Eternit in materiale non nocivo e l’isolazione termo-acustica degli edifici con cellulosa proveniente da scarti da macero.

MicroWaste, la startup che inertizza l’amianto

MicroWaste è la startup che, grazie ad un sistema mobile di trattamento termico a microonde, ha trovato la soluzione per risolvere in modo ecologico, su scala nazionale, il problema dei rifiuti contenenti amianto. MicroWaste fornisce un servizio on-site di inertizzazione dell’amianto in grado di eliminare completamente la cancerogenicità dell’amianto stesso, generando una materia prima secondaria commercializzabile e non nociva, l’Atonit, che, aggiunta al cemento, crea un materiale da costruzione con proprietà simili al cemento pozzolanico.

Enerpaper, la startup che isola termo-acusticamente gli edifici

Edilizia e sostenibilità sono le parole chiave di Enerpaper: la startup produce un materiale isolante composto da cellulosa utilizzando materie prime derivanti da carta riciclata. I fiocchi di cellulosa vengono insufflati nelle intercapedini dei muri per isolare le pareti. La cellulosa, stabilizzata attraverso un particolare processo produttivo, si trasforma in un materiale isolante con caratteristiche di antifiamma, antimuffa e antispolvero che risponde all’esigenza di creare una barriera naturale termo-acustica contro la dispersione termica degli edifici, sfruttando le proprietà della cellulosa stessa. Il prodotto, protetto da brevetto internazionale, è privo di sali di boro ed ha un ridotto apporto di additivi chimici. Nel 2017 Enerpaper ha conquistato il premio “Io Penso Circolare”, promosso da La Stampa Tuttogreen con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.

Chi è I3P

I3P è l’Incubatore d’imprese del Politecnico di Torino. È uno dei principali incubatori europei e sostiene startup fondate sia da ricercatori universitari che da imprenditori esterni. Fondato nel 1999, è una società costituita da Politecnico di Torino, Città Metropolitana di Torino, Città di Torino, Camera di Commercio di Torino, Finpiemonte e Fondazione Torino Wireless. Ad oggi ha favorito la nascita di 217 imprese, che hanno ottenuto capitale di rischio per circa 52 milioni di Euro e generato circa 1600 posti di lavoro e un giro d’affari di oltre 90 milioni di Euro nel 2016. I3P offre alle startup spazi attrezzati, consulenza strategica e specialistica, e continue opportunità di contatto con investitori e clienti corporate.

In I3P possono accedere studenti, dottorandi, ricercatori, docenti del Politecnico di Torino o degli enti pubblici di ricerca, oltre che imprenditori o esterni interessati a sviluppare una startup innovativa con validata potenzialità di crescita. I settori di attività delle startup variano dall’ICT al Cleantech, dal Medtech all’Industrial, dall’Elettronica e automazione al digitale e in ambito Social Innovation. Nel 2011, I3P ha lanciato TreataBit, un percorso di incubazione dedicato ai progetti digitali rivolti al mercato consumer, quali portali di e-commerce, siti di social network, applicazioni web e mobile. Ad oggi Treatabit ha supportato oltre 300 idee d’impresa, di cui 190 progetti sono online e 107 sono diventate impresa. Promotore di importanti iniziative per il trasferimento tecnologico, l’incubazione e la crescita di impresa, l’attività di I3P si inquadra nelle strategie globali del territorio piemontese volte a sostenere la ricerca, l’innovazione tecnologica, l’innovazione sociale e la nuova imprenditoria. Nel 2014 I3P si è classificato al 5° posto in Europa e al 15° al mondo nel ranking UBI Index (University Business Incubator) la classifica annuale degli incubatori universitari che ha preso in esame 300 incubatori di 67 paesi, valutandone l’attrattività e la creazione di valore per l’ecosistema e per i clienti.

Maggiori informazioni sul sito: www.i3p.it

 

Fonte: – agenziapressplay.it

 

FieraMilano ottiene la certificazione di edilizia sostenibile LEED

FieraMilano ottiene la certificazione di edilizia sostenibile LEED® – Leadership in Energy and Environmental Design – per 42mila dei 350mila m2 coperti del polo di Rho-Pero. Un audit che vaglia consumi energetici ed idrici, mobilità, green procurement e gestione rifiuti. E’ la prima LEED ottenuta in Europa da un complesso espositivo379621

Fiera Milano ha ottenuto la certificazione sulla sostenibilità in edilizia LEED® per il cuore del quartiere espositivo di Rho-Pero: il Centro servizi, il Centro congressi e le palazzine uffici. Ossia 42mila metri quadrati sui 350mila coperti complessivi dell’enorme polo fieristico di Rho-Pero, progettato da Massimiliano Fuksas e inaugurato nel 2005.
Un risultato che la colloca ai vertici della classifica della sostenibilità nel settore fieristico. LEED infatti è il più diffuso standard di qualità ambientale degli edifici nuovi ed esistenti e certifica la sostenibilità delle strutture in termini di risparmio energeticoattenzione al ciclo di vita dei prodotti, salubrità degli ambienti interni e sintonia con il contesto urbano circostante. La tipologia esatta di certificazione di sostenibilità è la LEED EB:O&M (acronimo di Existing Buildings:Operations& Manteinance – gestione e conduzione degli edifici esistenti). Una certificazione che ha permesso a Fiera Milano di misurare, implementare e pianificare le strategie di gestione connesse alle attività più impattanti da un punto di vista sia ambientale sia economico delle aree interessate. Il risultato si traduce nella piena conoscenza dell’andamento delle strutture grazie a cinque categorie di crediti.  Oggetto di questa prima certificazione sono stati i 42.000 metri quadrati del Centro servizi, Centro Congressi e palazzine uffici. L’energy audit delle strutture ha permesso di identificare misure di efficientamento che hanno comportato un taglio di circa 700.000 kWh/anno di consumi energetici (con un risparmio stimato in 82.000 Euro) ed una riduzione di 250 tonnellate di emissioni di CO2. Un esempio che dimostra come con investimenti relativamente contenuti si possano avere risultati rilevanti anche su grandi edifici, come i poli fieristici, spesso eccessivamente energivori e con elevati costi gestionali. La certificazione LEED EB:O&M si estende anche all’illuminazione, alla gestione dell’acqua, alla mobilità, alla qualità degli ambienti, al green procurement, alla gestione dei rifiuti, al green cleaning.
Nell’ambito della mobilità si è lavorato sul Mobility Management, in particolare introducendo nel portale di FieraMilano una sezione dedicata al car pooling aziendale, che consente di formare gli equipaggi per la condivisione dell’auto per raggiungere il posto di lavoro e fornisce a chi aderisce un servizio sms in tempo reale con le informazioni relative al traffico. Per quanto riguarda l’illuminazione, è stata avviata la sostituzione delle lampade a fluorescenza con lampade a led. Attenzione anche ai consumi idrici che con interventi mirati e a costi contenuti permetteranno un risparmio del 10% su base annua. Mentre per la salubrità dell’ambito lavorativo FieraMilano ha ottenuto punti importanti per il raggiungimento della certificazione grazie a filtri d’aria altamente performanti.
“FieraMilano è stata sin dall’inizio attenta all’impatto delle sue attività sull’ambiente – ha ricordato il suo presidente Michele Perini, in occasione della presentazione della certificazione LEED durante l’EIRE – Expo Italia Real Estate – già nella fase di progettazione erano stati adottati provvedimenti specifici, come il teleriscaldamento dal vicino termovalorizzatore di AMSA per padiglioni e uffici e l’utilizzo di reti idriche separate per l’acqua potabile e l’acqua di falda, quest’ultima destinata alle pompe di calore, all’irrigazione e ai servizi igienici”.
L’architetto Doriana Mandrelli Fuksas ha ricordato la specificità della progettazione dell’enorme polo fieristico alle porte di Milano: bacini d’acqua, spazi verdi e percorsi coperti, pareti colorate che si riflettono nei pannelli in acciaio e accompagnano i visitatori durante le esposizioni. Nel suo percorso verso il traguardo di LEED, Fiera Milano è stata affiancata da Habitech, azienda leader nei servizi per il green building. Secondo Thomas Miorin, direttore di Habitech, con la certificazione LEED di FieraMilano si è raggiunto un risultato “che acquista un valore simbolico nella prospettiva di EXPO 2015 e si è andati ben oltre un efficace intervento di efficientamento energetico: FieraMilano ha saputo abbracciare un percorso di sostenibilità integrato, lavorando su diverse policy organizzative. Un percorso che porta ad un effettivo orientamento della cultura aziendale verso la sostenibilità, passando dall’edificio alla testa e al cuore delle persone che lo vivono”.

Fonte: ecodallecittà.it

Case ecologiche a Amburgo con il progetto IBA

IBA è un progetto di edilizia sostenibile in costruzione a AmburgoIBA-620x350

IBA Hamburg nel quartiere Wilhelmsburg è un grande cantiere di edilizia sostenibile rivolta con grande attenzione alla resilienza ai cambiamenti climatici e che si impernia sul risparmio energetico in atto per Amburgo Green capital 2011 (il bando per Green capital 2016 apre il prossimo 17 giugno). Costruire rispettando l’ambiente e risparmiando energia, sia per contenere inquinamento e emissioni nocive e per l’atmosfera sia per avere edifici in grado di sostenere i cambiamenti climatici in atto e adattabili all’acqua e agli eventi estremi. I progetti degli edifici sono stati affidati, dopo concorsi pubblici, a diverse società e architetti che costruiscono, dunque, non secondo uno stile omogeneo ma con differenza di stili sebbene l’approccio sostenibile sia poi l’elemento che accomuna tutti. Ne parla e descrive i progetti con grande passione il direttore di IBA Uli Hellweg Direttore IBA (nella foto sotto) che spiega come il passaggio delle zone di campagna all’edilizia sostenibile sia avvenuto attraverso un processo di bonifica e integrazione volto alla conservazione delle aree verdi. I progetti nascono al termine dei concorsi pubblici che hanno coinvolto diversi studi di architettura in una partnership tra pubblico e privato con l’intervento di moltissimi sponsor. Il nuovo quartiere che è in via di completamento e che sarà terminato del tutto nel 20125 sarà a emissioni 0 e energeticamente autosufficiente, anzi come mi viene fatto notare: autarchico. Nel frattempo le unità abitative sono in parte concluse alcune abitate e sopratutto il quartiere è visitato al pari di un monumento ed è a tutti gli effetti una vera attrazione turistica che si incastona tra le tante proposte di Green Capital 2011.direttore-IBA-Uli-Hellweg-620x350

IBA Hamburg, le case ecologiche e passive

 

CSH – Case Study Hamburg edificio in legnocasa-sostenibile-economica-620x350

A fronte di prezzi di vendita da 3000 euro per mq vi è anche in atto l’esperimento della costruzione di case economiche che siano costruite sempre secondo i rigorosi standard del risparmio energetico dello EnEV 2009 German Energy Standard e dei materiali della bioedilizia ma il cui costo non vada oltre i 1800 euro al mq. Ci sono riusciti con CHS Case Hamburg Study edificio costruito in legno e con illuminazioni a LED in gran parte già abitato. L’edificio dispone di un gran numero di elementi in legno massiccio che come materia prima rinnovabile presenta non solo vantaggi in termini di sostenibilità e riciclo ma rende più facile il montaggio e consente di risparmiare sui costi. I quattro piani sono stati completamente assemblati in quattro settimane e le finiture interne sono state realizzate immediatamente dopo. Le pareti esterne sono in pannelli di compensato mentre una struttura in legno e cemento attraversa i muri di sostegno e permette di beneficiare di un ampio soffitto; ottimo anche l’isolamento acustico interno.

Edifici sostenibili economici e auto costruiticase-ecologiche-auto-assemblate-620x350

Il progetto Grundbau und Siedler si basa sui principi del fai da te e auto costruzione. Questi appartamenti sono auto assemblati e ciò consente alle famiglie con redditi bassi di costruirsi case a poco prezzo. Il progetto combina pianificazione intelligente e basso costo e consente molteplici possibilità di utilizzo degli edifici. Basso costo però non vuol dire materiali scarsi, al contrario la qualità è elevatissima. Infatti, l’approccio sperimentale adottato dalla società vincitrice dell’appato, la BeL Sozietät für Architektur con sede a Colonia mette la filosofia fai da te al centro della scena, permettendo agli utenti futuri di costruire edifici in diverse fas e in base alle loro esigenze. L’edificio che ho visitato è stato costruiti in due tempi.Nella prima fase si sono costruite la struttura, gli elementi portanti e tutti gli allacci e poi questi appartamenti sono stati messi a disposizione dei futuri residenti. Nella seconda fase, i futuri abitanti sono stati coinvolti nella costruzione completando gli appartamenti in base ai gusti personali e alle loro personali necessità. Questa grande versatilità è resa possibile grazie al fatto che i singoli appartamenti sono indipendenti dalla struttura portante e dai piani adiacenti. Infatti, nei progetti non è specificato quale stanza debba essere utilizzata come bagno, cucina o camera da letto, il che fa ridurre notevolmente i costi.Il progetto “Grundbau und Siedler” ha lo scopo di offrire case sia per la proprietà privata sia per l’affitto. Al pian terreno si trovano i posti auto e aree destinate a negozi ma che possono essere anche usati come laboratori dai residenti.I piani superiori possono ospitare fino a tre appartamenti ciascuno, a seconda delle dimensioni. Questi sono raggiungibili tramite una scala centrale e un ascensore che è in grado di trasportare carichi pesanti. Nel lungo termine, il piano terreno aperto offre anche i futuri residenti la possibilità di adeguare l’edificio per il modo in cui desiderano usarlo: se l’appartamento diventa troppo piccolo per le loro esigenze, ci sono anche aree coperte all’esterno per la costruzione di spazi ulteriori di conversione o estensione. L’energia viene fornita tramite una connessione alla rete della centrale integrata per l’energia di Wilhelmsburg così da rispettare i requisiti del regolamento tedesco in materia di energia sostenibile.

La casa costruita con gli smart materialssmart-materials-620x350

I materiali intelligenti “sono materiali, sistemi o prodotti che si comportano in modo dinamico, a differenza dei materiali da costruzione tradizionali che sono statici. Questa proprietà permette di reagire e adattarsi ai cambiamenti ambientali. Le loro caratteristiche peculiari sono il risultato di influenze fisiche o chimiche come ad esempio diverse temperature o alla luce solare diretta. Sulla base dei materiali intelligenti ecco nella foto in alto il tetto di un edificio su cui sono state installate tende fotovoltaiche che oltre a fornire ombra catturano l’energia del sole, ma questo è solo uno dei 4 progetti portati a termine sugli 8 presentati. Infatti, il processo di costruzione delle case con materiali intelligenti è stato diviso in tre fasi. La prima fase ha riguardato l’offerta, con la conseguente scelta delle squadre che vi avrebbero partecipato. Le squadre che sono passate alla seconda fase del processo hanno sviluppato il progetto presentato. La terza fase ha visto l’assegnazione dei lotti di terreno e sugli 8 concept presentati gli investitori ne hanno scelti 4.casa-con-alghe-e-acqua-620x350

Nella foto in alto il progetto BIQ della casa con pannelli in vetro contenenti acqua per la produzione casalinga di alghe da destinare all’impianto condominiale di biomasse. L’acqua nei pannelli è arricchita continuamente con liquidi nutrienti e anidride carbonica mediante un circuito idraulico separato che attraversa la facciata. Con l’aiuto della luce solare e per il processo della fotosintesi le alghe crescono. Questa facciata la prima del suo genere in tutto il mondo e si avvale delle più moderne tecnologie energetiche e ambientali. Lo standard energetico è casa passiva e i costi si aggirano intorno ai 3400 euro al mq.

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Grazie ai pannelli PCM in costante scambio con la temperatura esterna gli appartamenti sono isolati dal freddo d’inverno e dal caldo d’estate. Sia sul rivestimento esterno sia sul tetto sono montate con superfici fotovoltaiche che trasformano l’energia dalla luce del sole in energia elettrica; le superfici solari termiche invece convertono l’energia solare in energia termica. La facciata e il tetto svolgono quindi un ruolo attivo e restano integrate nel concetto architettonico. Gli spazi esterni sono versatili e dotati di punti di ricarica per auto o scooter.

Tutti i progetti dell’IBA dall’a alla z e come partecipare a una delle tante visite guidate.

Fonte: ecoblog

Cresce l’edilizia sostenibile, la spinta arriva dai Comuni: 1.003 regolamenti edilizi virtuosi nel rapporto ONRE di Legambiente e Cresme

 “Per uscire dalla crisi si punti sulla riqualificazione energetica del patrimonio edilizio”

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Crescono innovazione e sostenibilità nel panorama dell’edilizia italiana con una spinta “dal basso”. Sono, infatti, 1.003 i Comuni italiani che hanno modificato i propri regolamenti edilizi per inserire nuovi criteri e obiettivi energetico-ambientali in modo da migliorare le prestazioni delle abitazioni e la qualità del costruito, anticipando e andando oltre la normativa in vigore. Un numero in aumento costante da quando, 5 anni fa, Cresme e Legambiente hanno promosso l’Osservatorio Nazionale sui Regolamenti Edilizi, che fotografa il cambiamento in atto nella filiera delle costruzioni, ricostruendo annualmente il quadro dei provvedimenti nazionali e regionali in materia di innovazione energetica e ambientale.
Complessivamente i cittadini che vivono nei Comuni dove sono in vigore questi strumenti innovativi sono oltre 21 milioni. Il rapporto ONRE 2013 – presentato oggi a Milano da Cresme e Legambiente – mette in evidenza come i regolamenti sostenibili siano diffusi in tutte le Regioni italiane, nonostante una forte prevalenza in quelle del centro-nord. La ricerca sottolinea, inoltre, come siano aumentati non solo i Comuni virtuosi (i regolamenti sostenibili sono cresciuti del 42,3% rispetto 2010 e addirittura dell’80% rispetto al 2009) ma anche i temi affrontati. Come partner dell’osservatorio sono entrati, a partire da quest’anno,  importanti soggetti della filiera delle costruzioni, quali Assotermica, Consiglio nazionale degli architetti, Federlegnoarredo, PVC Forum, Uncsaal. I parametri presi in considerazione nell’analisi sono l’isolamento termico, i tetti verdi, l’utilizzo di fonti rinnovabili, l’efficienza energetica degli impianti, l’orientamento e la schermatura degli edifici, i materiali da costruzioni locali e riciclabili, il risparmio idrico e il recupero delle acque meteoriche e delle acque grigie, l’isolamento acustico, la permeabilità dei suoli e l’effetto isola di calore, le prestazioni dei serramenti, la contabilizzazione del calore, la certificazione energetica, le pompe di calore e le caldaie a condensazione, la ventilazione meccanica controllata. “I regolamenti edilizi comunali – ha spiegato Edoardo Zanchini, vice presidente di Legambiente – si stanno dimostrando un’ottima chiave di lettura per raccontare l’evoluzione verso l’edilizia sostenibile e strumenti preziosi per accompagnare l’innovazione in corso, per una corretta progettazione e per la realizzazione di edifici efficienti dal punto di vista energetico. I risultati – ha aggiunto Zanchini – dimostrano che l’innovazione sta andando avanti e che la spinta alla certificazione energetica e al miglioramento delle prestazioni impressa dall’Unione Europea sta producendo buoni risultati. Ora occorre, però, una regia nazionale che consenta di superare le troppe contraddizioni del quadro normativo italiano e i ritardi nel recepimento della normativa europea di riferimento, per raggiungere gli obiettivi fissati al 2021 quando tutti i nuovi edifici dovranno essere progettati e costruiti in modo tale da avere bisogno di una ridotta quantità di energia per il riscaldamento e il raffrescamento che, in ogni caso, dovrà essere prodotta da fonti rinnovabili. E’ indispensabile anche una strategia per la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, dando certezze per le detrazioni del 55% che terminerebbero a giugno e legando gli incentivi ai risultati raggiunti in termini di riduzione dei consumi energetici, aiutando così concretamente le famiglie”. Il rapporto ONRE traccia il quadro della normativa in vigore in Italia in materia di efficienza energetica in edilizia. Tra le norme regionali più avanzate rispetto a questi temi sono da segnalare le Province Autonome di Trento e Bolzano, dove la certificazione energetica è oggi una pratica conosciuta e diffusa e dove si è stabilito che per tutte le nuove costruzioni la classe B deve essere, per tutti i nuovi interventi, quella minima obbligatoria. La Lombardia è la Regione dove si conta la quantità più elevata di Comuni virtuosi (318), seguita da Toscana (133) ed Emilia-Romagna (con 127). L’Emilia-Romagna inoltre ha deciso di anticipare gli obblighi di sviluppo delle energie rinnovabili previsti dal Decreto 28/2011 e quindi di soddisfare una percentuale crescente dei fabbisogni di riscaldamento, raffrescamento, elettricità. I nuovi obiettivi previsti dalla Direttiva Europea 31/2010 implicano un’accelerazione ancora più forte nella transizione verso uno scenario nel quale il peso dei consumi energetici legati al settore delle costruzioni si dovrà ridurre significativamente grazie a un rapido miglioramento degli standard e a una fortissima integrazione delle fonti rinnovabili. Le date sono precisamente individuate: dal 1° gennaio 2019 tutti i nuovi edifici pubblici costruiti in Paesi dell’Unione Europea, e dal 1° gennaio 2021 tutti quelli nuovi privati, dovranno essere “neutrali” da un punto di vista energetico, ossia garantire prestazioni di rendimento dell’involucro tali da non aver bisogno di apporti per il riscaldamento e il raffrescamento oppure di soddisfarli attraverso l’apporto di fonti rinnovabili.
Importante anche il Decreto legislativo 28/2011, attuativo dal 1 Giugno 2012, che stabilisce che in tutto il territorio nazionale i nuovi edifici, e quelli in ristrutturazione, facciano ricorso obbligatoriamente all’energia rinnovabile almeno per il 50% dei consumi previsti per l’acqua calda sanitaria. In aggiunta sarà obbligatorio soddisfare sempre da fonti rinnovabili la somma di parte dei consumi previsti per l’acqua calda sanitaria, il riscaldamento e il raffrescamento. Oltre alle rinnovabili termiche il Decreto stabilisce vincoli importanti anche per la parte elettrica dei fabbisogni degli edifici. E’ infatti obbligatorio installare impianti da fonti rinnovabili proporzionalmente alla grandezza dell’edificio. Inoltre per tutti gli edifici pubblici gli obblighi vengono incrementati del 10%. Numeri e parametri del Rapporto ONRE 2013

Isolamento termico: è tra i punti fondamentali da affrontare per il contenimento dei consumi energetici delle abitazioni ed è un parametro trattato da almeno un Comune per Regione. Sono 782 quelli che prevedono obblighi sull’isolamento termico degli edifici.

Tetti verdi: anche il ricorso a tetti verdi inizia ad essere inserito nei Regolamenti Edilizi proprio per migliorare l’isolamento termico degli edifici. In 328 Comuni per le nuove edificazioni è incentivata e promossa la realizzazione di parte della copertura con “tetti giardino” per un miglior isolamento termico.

Serramenti: per quanto riguarda i serramenti ad alta efficienza l’argomento viene affrontato in 439 Comuni, dei quali 386 obbligano a rispettare specifici parametri di trasmittanza, 64 incentivano miglioramenti nelle prestazioni.

Isolamento acustico: 303 Comuni hanno deciso di affrontare l’argomento del corretto isolamento acustico negli edifici. Di questi, 220 prevedono un limite preciso alle emissioni acustiche da rispettare, 45 prevedono incentivi qualora si raggiungano livelli di isolamento acustico particolarmente elevati.

Orientamento e schermatura degli edifici: sono 475 i Comuni che nei loro regolamenti affrontano il tema dell’orientamento e/o ombreggiatura delle superfici vetrate. In 324 Comuni i due requisiti sono obbligatori.
Permeabilità dei suoli ed effetto isola di calore: sono 212 i Comuni che trattano la permeabilità dei suoli nei loro Regolamenti Edilizi, punto fondamentale per impedire l’incremento delle temperature nella aree urbane, noto come effetto “isola di calore”, e di conseguenza per evitare un sempre crescente bisogno di impianti di climatizzazione nei mesi estivi.
Materiali da costruzione locali e riciclabili: 446 sono i Comuni i cui regolamenti edilizi prendono in considerazione l’origine dei materiali e l’energia impiegata per la loro produzione. In 50 vengono proposti incentivi per realizzare edifici con materiali naturali e riciclati.

Utilizzo fonti rinnovabili: risultati particolarmente importanti sono quelli raggiunti dalle energie rinnovabili. Infatti, in ben 856 Comuni italiani si parla dell’installazione di pannelli solari termici e fotovoltaici. Di questi sono 638 quelli dove vige l’obbligo di installazione del fotovoltaico e 613 per il solare termico.

Risparmio idrico: Sono 570 i Comuni che inseriscono il tema del risparmio idrico nei propri Regolamenti Edilizi, di cui 505 prevedono l’obbligo, 15 incentivi ed i restanti 50 fanno semplice promozione.

Recupero acque meteoriche: Il tema del recupero delle acque piovane, per la manutenzione delle aree verdi e per gli autolavaggi, è presente in 556 Comuni, in 449 di questi è un requisito obbligatorio.

Recupero acque grigie: questo tema è presente in 199 Regolamenti ed in 39 se ne fa un requisito cogente sia nel caso di nuova costruzione sia in quello di ristrutturazioni importanti.

Pompe di calore e caldaie a condensazione: Sono 22 i Comuni in cui si obbliga l’installazione di pompe di calore (in alternativa alle fonti rinnovabili) in 165 si fa promozione, mentre in 17 Comuni sono previsti incentivi.

Contabilizzazione individuale del calore: sono 251 i Comuni che si occupano della contabilizzazione individuale del calore con impianto centralizzato di produzione. Tra questi, sono 208 quelli che ne fanno un requisito cogente per i nuovi edifici o in caso di nuova installazione del sistema di produzione di calore.

Ventilazione meccanica: L’adozione di sistemi di ventilazione meccanica controllata è prevista in 345 Comuni. L’obbligo è presente in 105 Regolamenti Edilizi, mentre in 30 casi il requisito è incentivato.

Teleriscaldamento: In 200 Comuni viene espressamente richiesto nei Regolamenti Edilizi di utilizzare la rete di teleriscaldamento qualora presente ad una distanza inferiore ai 1.000 metri. In 9 Comuni sono previsti incentivi. Certificazione energetica: 441 Comuni sottolineano nel proprio Regolamento l’obbligatorietà della certificazione energetica per gli edifici. Sono 38 quelli che prescrivono per i nuovi edifici e le ristrutturazioni l’obbligo di raggiungere almeno la classe B. Sono in tutto 84 i Comuni che incentivano poi i “salti” di classe energetica, ossia il passaggio delle prestazioni energetico-ambientali degli edifici da una classe più bassa ad una più efficiente.

fonte: ufficio stampa Legambiente

 

Rapporto ONRE 2013: cresce l’edilizia sostenibile, la spinta arriva dai Comuni

1.003 regolamenti edilizi virtuosi nel nuovo rapporto ONRE di Legambiente e Cresme. L’associazione ambientalista: “Per uscire dalla crisi si punti sulla riqualificazione energetica del patrimonio edilizio”

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Crescono innovazione e sostenibilità nel panorama dell’edilizia italiana con una spinta “dal basso”. Sono, infatti, 1.003 i Comuni italiani che hanno modificato i propri regolamenti edilizi per inserire nuovi criteri e obiettivi energetico-ambientali in modo da migliorare le prestazioni delle abitazioni e la qualità del costruito, anticipando e andando oltre la normativa in vigore. Un numero in aumento costante da quando, 5 anni fa, Cresme e Legambiente hanno promosso l’Osservatorio Nazionale sui Regolamenti Edilizi, che fotografa il cambiamento in atto nella filiera delle costruzioni, ricostruendo annualmente il quadro dei provvedimenti nazionali e regionali in materia di innovazione energetica e ambientale.
Complessivamente i cittadini che vivono nei Comuni dove sono in vigore questi strumenti innovativi sono oltre 21 milioni
. Il rapporto ONRE 2013 – presentato venerdì 8 marzo a Milano da Cresme e Legambiente – mette in evidenza come i regolamenti sostenibili siano diffusi in tutte le Regioni italiane, nonostante una forte prevalenza in quelle del centro-nord. La ricerca sottolinea, inoltre, come siano aumentati non solo i Comuni virtuosi (i regolamenti sostenibili sono cresciuti del 42,3% rispetto 2010 e addirittura dell’80% rispetto al 2009) ma anche i temi affrontati. Come partner dell’osservatorio sono entrati, a partire da quest’anno, importanti soggetti della filiera delle costruzioni, quali Assotermica, Consiglio nazionale degli architetti, Federlegnoarredo, PVC Forum, Uncsaal.
parametri presi in considerazione nell’analisi sono l’isolamento termico, i tetti verdi, l’utilizzo di fonti rinnovabili, l’efficienza energetica degli impianti, l’orientamento e la schermatura degli edifici, i materiali da costruzioni locali e riciclabili, il risparmio idrico e il recupero delle acque meteoriche e delle acque grigie, l’isolamento acustico, la permeabilità dei suoli e l’effetto isola di calore, le prestazioni dei serramenti, la contabilizzazione del calore, la certificazione energetica, le pompe di calore e le caldaie a condensazione, la ventilazione meccanica controllata.
“I regolamenti edilizi comunali – ha spiegato Edoardo Zanchini, vice presidente di Legambiente – si stanno dimostrando un’ottima chiave di lettura per raccontare l’evoluzione verso l’edilizia sostenibile e strumenti preziosi per accompagnare l’innovazione in corso, per una corretta progettazione e per la realizzazione di edifici efficienti dal punto di vista energetico. I risultati – ha aggiunto Zanchini – dimostrano che l’innovazione sta andando avanti e che la spinta alla certificazione energetica e al miglioramento delle prestazioni impressa dall’Unione Europea sta producendo buoni risultati. Ora occorre, però, una regia nazionale che consenta di superare le troppe contraddizioni del quadro normativo italiano e i ritardi nel recepimento della normativa europea di riferimento, per raggiungere gli obiettivi fissati al 2021 quando tutti i nuovi edifici dovranno essere progettati e costruiti in modo tale da avere bisogno di una ridotta quantità di energia per il riscaldamento e il raffrescamento che, in ogni caso, dovrà essere prodotta da fonti rinnovabili. E’ indispensabile anche una strategia per la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, dando certezze per le detrazioni del 55% che terminerebbero a giugno e legando gli incentivi ai risultati raggiunti in termini di riduzione dei consumi energetici, aiutando così concretamente le famiglie”. Il rapporto ONRE traccia il quadro della normativa in vigore in Italia in materia di efficienza energetica in edilizia. Tra le norme regionali più avanzate rispetto a questi temi sono da segnalare le Province Autonome di Trento e Bolzano, dove la certificazione energetica è oggi una pratica conosciuta e diffusa e dove si è stabilito che per tutte le nuove costruzioni la classe B deve essere, per tutti i nuovi interventi, quella minima obbligatoria. La Lombardia è la Regione dove si conta la quantità più elevata di Comuni virtuosi (318), seguita da Toscana (133) ed Emilia-Romagna (con 127). L’Emilia-Romagna inoltre ha deciso di anticipare gli obblighi di sviluppo delle energie rinnovabili previsti dal Decreto 28/2011 e quindi di soddisfare una percentuale crescente dei fabbisogni di riscaldamento, raffrescamento, elettricità. I nuovi obiettivi previsti dalla Direttiva Europea 31/2010 implicano un’accelerazione ancora più forte nella transizione verso uno scenario nel quale il peso dei consumi energetici legati al settore delle costruzioni si dovrà ridurre significativamente grazie a un rapido miglioramento degli standard e a una fortissima integrazione delle fonti rinnovabili. Le date sono precisamente individuate: dal 1° gennaio 2019 tutti i nuovi edifici pubblici costruiti in Paesi dell’Unione Europea, e dal 1° gennaio 2021 tutti quelli nuovi privati, dovranno essere “neutrali” da un punto di vista energetico, ossia garantire prestazioni di rendimento dell’involucro tali da non aver bisogno di apporti per il riscaldamento e il raffrescamento oppure di soddisfarli attraverso l’apporto di fonti rinnovabili. Importante anche il Decreto legislativo 28/2011, attuativo dal 1 Giugno 2012, che stabilisce che in tutto il territorio nazionale i nuovi edifici, e quelli in ristrutturazione, facciano ricorso obbligatoriamente all’energia rinnovabile almeno per il 50% dei consumi previsti per l’acqua calda sanitaria. In aggiunta sarà obbligatorio soddisfare sempre da fonti rinnovabili la somma di parte dei consumi previsti per l’acqua calda sanitaria, il riscaldamento e il raffrescamento. Oltre alle rinnovabili termiche il Decreto stabilisce vincoli importanti anche per la parte elettrica dei fabbisogni degli edifici. E’ infatti obbligatorio installare impianti da fonti rinnovabili proporzionalmente alla grandezza dell’edificio. Inoltre per tutti gli edifici pubblici gli obblighi vengono incrementati del 10%. Numeri e parametri del Rapporto ONRE 2013
Isolamento termico: è tra i punti fondamentali da affrontare per il contenimento dei consumi energetici delle abitazioni ed è un parametro trattato da almeno un Comune per Regione. Sono 782 quelli che prevedono obblighi sull’isolamento termico degli edifici.

Tetti verdi: anche il ricorso a tetti verdi inizia ad essere inserito nei Regolamenti Edilizi proprio per migliorare l’isolamento termico degli edifici. In 328 Comuni per le nuove edificazioni è incentivata e promossa la realizzazione di parte della copertura con “tetti giardino” per un miglior isolamento termico.

Serramenti: per quanto riguarda i serramenti ad alta efficienza l’argomento viene affrontato in 439 Comuni, dei quali 386 obbligano a rispettare specifici parametri di trasmittanza, 64 incentivano miglioramenti nelle prestazioni.

Isolamento acustico: 303 Comuni hanno deciso di affrontare l’argomento del corretto isolamento acustico negli edifici. Di questi, 220 prevedono un limite preciso alle emissioni acustiche da rispettare, 45 prevedono incentivi qualora si raggiungano livelli di isolamento acustico particolarmente elevati.

Orientamento e schermatura degli edifici: sono 475 i Comuni che nei loro regolamenti affrontano il tema dell’orientamento e/o ombreggiatura delle superfici vetrate. In 324 Comuni i due requisiti sono obbligatori.

Permeabilità dei suoli ed effetto isola di calore: sono 212 i Comuni che trattano la permeabilità dei suoli nei loro Regolamenti Edilizi, punto fondamentale per impedire l’incremento delle temperature nella aree urbane, noto come effetto “isola di calore”, e di conseguenza per evitare un sempre crescente bisogno di impianti di climatizzazione nei mesi estivi.

Materiali da costruzione locali e riciclabili: 446 sono i Comuni i cui regolamenti edilizi prendono in considerazione l’origine dei materiali e l’energia impiegata per la loro produzione. In 50 vengono proposti incentivi per realizzare edifici con materiali naturali e riciclati.

Utilizzo fonti rinnovabili: risultati particolarmente importanti sono quelli raggiunti dalle energie rinnovabili. Infatti, in ben 856 Comuni italiani si parla dell’installazione di pannelli solari termici e fotovoltaici. Di questi sono 638 quelli dove vige l’obbligo di installazione del fotovoltaico e 613 per il solare termico.

Risparmio idrico: Sono 570 i Comuni che inseriscono il tema del risparmio idrico nei propri Regolamenti Edilizi, di cui 505 prevedono l’obbligo, 15 incentivi ed i restanti 50 fanno semplice promozione.

Recupero acque meteoriche: Il tema del recupero delle acque piovane, per la manutenzione delle aree verdi e per gli autolavaggi, è presente in 556 Comuni, in 449 di questi è un requisito obbligatorio.

Recupero acque grigie: questo tema è presente in 199 Regolamenti ed in 39 se ne fa un requisito cogente sia nel caso di nuova costruzione sia in quello di ristrutturazioni importanti.

Pompe di calore e caldaie a condensazione: Sono 22 i Comuni in cui si obbliga l’installazione di pompe di calore (in alternativa alle fonti rinnovabili) in 165 si fa promozione, mentre in 17 Comuni sono previsti incentivi.

Contabilizzazione individuale del calore: sono 251 i Comuni che si occupano della contabilizzazione individuale del calore con impianto centralizzato di produzione. Tra questi, sono 208 quelli che ne fanno un requisito cogente per i nuovi edifici o in caso di nuova installazione del sistema di produzione di calore.

Ventilazione meccanica: L’adozione di sistemi di ventilazione meccanica controllata è prevista in 345 Comuni. L’obbligo è presente in 105 Regolamenti Edilizi, mentre in 30 casi il requisito è incentivato.

Teleriscaldamento: In 200 Comuni viene espressamente richiesto nei Regolamenti Edilizi di utilizzare la rete di teleriscaldamento qualora presente ad una distanza inferiore ai 1.000 metri. In 9 Comuni sono previsti incentivi.
Certificazione energetica: 441 Comuni sottolineano nel proprio Regolamento l’obbligatorietà della certificazione energetica per gli edifici. Sono 38 quelli che prescrivono per i nuovi edifici e le ristrutturazioni l’obbligo di raggiungere almeno la classe B. Sono in tutto 84 i Comuni che incentivano poi i “salti” di classe energetica, ossia il passaggio delle prestazioni energetico-ambientali degli edifici da una classe più bassa ad una più efficiente.

Scarica il rapporto ONR

Fonte:.eco dalle città