Fenice Green Energy Park: il parco delle energie rinnovabili

Il Fenice Green Energy Park è un parco immerso nel verde, a Padova, che favorisce la conoscenza delle energie rinnovabili, delle ecotecnologie e della sostenibilità ambientale. Sviluppato in cinque ettari di terreno, organizza corsi di formazione specialistica per aziende e professionisti, laboratori didattici per scuole di tutte le età e attività di educazione ambientale all’interno del parco. È uno spazio recuperato dall’abbandono ed è liberamente accessibile alla cittadinanza.

Fenice Green Energy Park è un sogno diventato realtà. Così lo descrive Andreas Spatharos, uno dei suoi fondatori e direttore organizzativo, che tiene a precisare come tutto sia stato reso possibile grazie all’impegno di molte persone che si sono messe in gioco, alla società civile e a una buona gestione pubblica.

Oggi il Fenice Green Energy park è un luogo immerso nel verde che favorisce la conoscenza delle energie rinnovabili e della domotica, contribuisce a costruire un modello  di sviluppo ecosostenibile, predispone piani energetici al servizio della cittadinanza e delle imprese, è un luogo di incontro per le famiglie e un momento didattico importante per studenti e insegnati. È una realtà che non solo si autofinanzia e produce utili che vengono reinvestiti sul territorio e in favore della cittadinanza, ma dà lavoro a circa 15 persone che fanno parte dello staff ordinario e oltre 60 collaboratori nei periodi di grande affluenza. Ma facciamo un passo indietro. È il 2000 quando gli Scout di Padova pensano a un progetto di riqualificazione per l’area dove oggi sorge il Green Park, un territorio alle porte di Padova, Isola di Terranegra, che all’epoca era abbandonato al degrado tra spaccio, rifiuti e prostituzione. Da quando il progetto FENICE viene presentato, ci sono voluti 10 anni di lavoro e circa 4 milioni di euro, una metà dei quali elargiti dal Consorzio ZIP di Padova, l’altra metà investita da fondazioni e enti del territorio o europei.IMGP2466.jpg

Chi sono i principali beneficiari di questo luogo? Tantissimi. Ogni anno il parco ospita circa 20 mila persone tra le scolaresche, altrettante tra le famiglie e circa 500 aziende. Per le imprese e i liberi professionisti offre un’occasione di formazione e supporto per quanti vogliono assumere competenze in lavori e nuove tecnologie all’insegna della sostenibilità ambientale, offrendo anche idee per la progettazione e la riqualificazione energetica degli edifici. Per le scuole c’è solo l’imbarazzo della scelta. La gamma di attività a disposizione partono da un target di bambini di 4 anni fino ai ragazzi delle superiori e delle università. Tutte le proposte hanno un’impronta laboratoriale, fortemente pratica perché “bisogna fare per imparare”, assicura Andreas Spatharos. Anche la durata della permanenza qui può variare a seconda delle esigenze. Si può restare una giornata intera o pernottare da uno a 5 giorni nell’ostello del parco, una struttura eco-sostenibile a 360° dove i ragazzi possono vivere un’esperienza unica, oltre che molto formativa.IMGP2471.jpg

Anche per le famiglie c’è un posto nel verde di questo parco. Non solo uno spazio ludico dove condividere una giornata di festa, ma anche un centro estivo per bambini e ragazzi (dai 4 ai 13 anni) della durata di una o più settimane, tra passeggiate a cavallo, relax all’aria aperta e laboratori ludico-ricreativi.

“Questo è un esempio bellissimo – conclude Andreas Spatharos – di come le parti sociali e un ente pubblico si sono messi insieme per la gestione virtuosa di uno spazio”, creando opportunità dove prima c’erano solo abbandono e degrado.

Intervista: Daniel Tarozzi
Riprese e montaggio: Paolo Cignini

Fonte: http://www.italiachecambia.org/2017/10/io-faccio-cosi-184-fenice-green-energy-park-parco-energie-rinnovabili/?utm_source=newsletter&utm_campaign=general&utm_medium=email&utm_content=relazioni

Ecofuturo: torna ad Alcatraz il festival delle ecotecnologie e dell’autocostruzione

Italia che Cambia è tra gli organizzatori di Ecofuturo  che, dopo il successo dello scorso anno, tornerà alla Libera Università di Alcatraz  dall’1 al 6 settembre 2015. Il Festival delle EcoTecnologie e dell’Autocostruzione nasce dall’incontro tra alcune persone e realtà che stanno maturando insieme la consapevolezza che esiste nel nostro Paese un patrimonio straordinario di idee, esperienze e progettualità che coinvolge l’ecologismo in tutte le sue diverse espressioni.testata-ecofuturo

Un patrimonio troppo spesso invisibile rappresentato da associazionismo, imprese innovative, amministrazioni virtuose, mondo della ricerca e dell’informazione che rappresentano delle vere e proprie eccellenze, a livello europeo e in alcuni casi addirittura mondiale! EcoFuturo si pone dunque l’obiettivo di costruire ponti, di far incontrare fra loro queste eccellenze, dare loro voce e visibilità attraverso una rete di comunicazione (web, tv, radio, giornali…) e la possibilità di confrontarsi – in una cornice conviviale, creativa e cooperativa – per fare nascere nuove idee e possibili collaborazioni.

Dalla mobilità alla bioedilizia, dall’energia alla riduzione dei rifiuti: anche quest’anno è previsto un ricco programma di incontri, approfondimenti e tavole rotonde. Non mancheranno concerti, spettacoli e… una grande festa! Musica, video, giocoleria, teatro e danza animeranno la sera del 5 settembre la grande festa dell’Italia che Cambia, alla quale tutti siete invitati a partecipare portando con voi, se lo desiderate, il vostro talento.

Per tutte le informazioni su Ecofuturo vi invitiamo a visitare il sito del Festival 

Fonte : italiachecambia.org

Libro Bianco delle ecotecnologie: in Senato le proposte per un Ecofuturo

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E’ stato presentato ieri in Senato  il Libro Bianco con le proposte di ecotecnologie emerse dal Festival Ecofuturo. Si tratta di proposte che consentono di risparmiare 200 miliardi di euro, creare milioni di posti di lavoro, difendere salute e ambiente, promuovere pace e diritti umani. Alla presentazione tenutasi a Palazzo Madama sono hanno preso parte Jacopo Fo e Michele Dotti, promotori del Festival EcoFuturo Fabio Roggiolani, coordinamento FREE (Fonti Rinnovabili ed Efficienza Energetica) Bengasi Battisti, nuovo presidente del Consiglio direttivo dell’Associazione dei Comuni Virtuosi, Sergio Ferraris FIMA (Federazione Italiana Media Ambientali), Gianpietro Zonta e Daniela Raccanello, del Movimento Energitismo, Daniel Tarozzi e Andrea degli Innocenti di Italia che Cambia, Giuliano Gabbani, Dipart. di Scienze della Terra – Università di Firenze, Maurizio Fauri, Dipart. di Ingegneria Civile Ambientale e Meccanica – Università di Tre (membri del Comitato Scientifico di EcoFuturo). “Non si tratta di una sfida, le soluzioni esistono già. Per cambiare non bisogna però agire individualmente ma è necessario farlo in modo cooperativo”, affermano i promotori di Ecofuturo invitando tutti a partecipare alla prossima edizione del Festival Ecofuturo che si terrà dall’1 al 6 settembre presso la Libera Università di Alcatraz .

Vi proponiamo il video realizzato e diffuso da TeleAmbiente

Fonte : italiachecambia.org