E-bike: Zalando le usa per le consegne a Berlino

Il gigante tedesco dell’e-commerce di scarpe e accessori testa le consegne a Berlino a bordo di una e-bike a quattro ruote cassonata creata da citkar.http _media.ecoblog.it_3_3a3_e-bike-zalando-consegne-berlino

Consegnare pacchi in e-bike nei centri urbani delle moderne metropoli superando le restrizioni alla circolazione sempre più diffusi per ridurre l’inquinamento atmosferico. E’ la “sfida dell’ultimo miglio“, che stanno affrontando tutti i giganti della logistica e del commercio elettronico. Compresa Zalando che ha deciso di testare le consegne nel centro di Berlino usando una bicicletta a pedalata assistita molto particolare: la Loadster realizzata dalla start up tedesca citkar.  Il progetto pilota è partito a inizio ottobre nella capitale teutonica: Zalando e la giovane azienda specializzata in mobilità sostenibile urbana vogliono scoprire fino a che punto l’e-bike può essere utilizzata come metodo di consegna alternativo e aggiuntivo all’automobile, soprattutto nei centri città. La Loadster ha diversi vantaggi: ha una capacità di carico di 500 litri e 100 kg, ha una carena che protegge il ciclista-fattorino dalle intemperie, può toccare la velocità di 25 chilometri l’ora e, soprattutto, può circolare sulle piste ciclabili scartando il traffico. Un motore elettrico della potenza di 2,7 kW e con 100 Nm di coppia assiste la pedalata mentre le batterie a ioni di litio da 1,4 kWh promettono 200 km di autonomia. Le ruote sono 4, con ammortizzatori indipendenti, i freni sono idraulici.
Le dimensioni totali della Loadster sono di 240x90X170 cm mentre il peso a vuoto è di circa 70 chilogrammi. Questa bici elettrica a quattro ruote si guida senza patente e in Germania non è tassata come un quadriciclo a motore. Zalando utilizzerà Loadster anche per i “Same Day Tours“, gli ordini che vengono effettuati al mattino e consegnati la sera stessa.

Fonte:ecoblog.it

Assicurazione e-bike anche sotto i 250 Watt di potenza? La proposta UE

La Commissione Europea vuole modificare la Motor Insurance Directive e le associazioni di ciclisti e produttori di e-bike insorgono.http _media.ecoblog.it_d_d32_e-bike-peugeot-salone-ginevra-201708

Sta facendo molto rumore la proposta di modifica, da parte della Commissione Europea, della Direttiva comunitaria che regola l’obbligo di assicurazione civile per i veicoli a motore. Tra le varie modifiche, infatti, potrebbe esserci anche quella di imporre l’obbligo di assicurazione anche alle bici elettriche non omologate, cioè quelle a pedalata assistita (i cosiddetti “pedelec“) con motore fino a 250 Watt di potenza e velocità massima di 25 km orari. La European Cyclists’ Federation (ECF), che rappresenta gli interessi dei ciclisti in Europa facendo lobby comune con i produttori di e-bike, in un position paper critica aspramente tale proposta affermando che si tratterebbe di una criminalizzazione delle biciclette a pedalata assistita e, di fatto, l’introduzione dell’assicurazione obbligatoria ucciderebbe questo nascente mercato. Secondo i dati della ECF nella sola Germania circolano 4 milioni di pedelec sotto i 250 Watt, il 45% delle vendite di biciclette in Belgio riguarda questo tipo di veicoli e un quarto dei ciclisti olandesi usa i pedelec. Questo mercato, secondo l’ECF, rischia di sparire se passa la revisione della Motor Insurance Directive per come è stata paventata. Ma cosa dice, realmente, la Commissione Europea? I timori di ciclisti e produttori di e-bike sono giustificati o si sta solo alzando un inutile polverone? La risposta è “Ni”.

In effetti l’UE dichiara chiaramente che “i nuovi tipi di veicoli a motore, come le biciclette elettriche, i segway e gli scooter elettrici, rientrano già nel campo di applicazione della direttiva. L’utilizzo di tali nuovi tipi di veicoli elettrici a motore nel traffico ha il potenziale di causare incidenti, le cui vittime devono essere tutelate e rimborsate rapidamente“.
Quindi è vero che l’Europa vorrebbe far ricadere anche le bici a pedalata assistita, i segway e altri mezzi simili di mobilità elettrica leggera all’interno della normativa.

Ma la stessa Commissione subito dopo afferma che “Tuttavia, l’attuale direttiva attribuisce altresì agli Stati membri il potere di esentare tali veicoli dall’assicurazione per la responsabilità civile autoveicoli, laddove essi lo ritengano necessario. Durante la consultazione pubblica, numerose associazioni che rappresentano l’industria delle biciclette elettriche hanno richiesto l’esclusione di tali veicoli dalla direttiva stessa, sostenendo che imporre un’assicurazione per la responsabilità civile potrebbe minare l’utilizzo delle biciclette elettriche. Ciò non è considerato necessario alla luce del potere degli Stati membri di esentare le biciclette elettriche o qualunque altro nuovo veicolo elettrico a motore. In tal caso, i fondi nazionali di garanzia si farebbero carico dei costi del rimborso delle vittime di incidenti causati da tali nuovi tipi di veicoli. Tale alternativa fornisce il massimo livello di protezione delle vittime, senza la necessità di ulteriori interventi da parte dell’UE“.

In parole povere, ciò vuol dire che la UE è intenzionata a imporre l’obbligo di assicurazione per le bici elettriche a pedalata assistita sotto i 250W, ma allo stesso tempo è intenzionata a lasciare ai singoli Stati membri la possibilità di esentare gli stessi tipi di mezzi dall’obbligo. Ma con una pesante precisazione: le vittime degli incidenti causati da pedelec e segway vanno risarcite e, se non ci deve pensare il guidatore dotandosi di una assicurazione RCA, ci deve pensare lo Stato membro che ha concesso l’esenzione dall’assicurazione. Nel caso italiano, ad esempio, sarà lo Stato a dover pagare le vittime degli incidenti attingendo al Fondo per le vittime della strada.

Fonte: ecoblog.it

Piste ciclabili sopraelevate per le e-bike nel futuro secondo BMW Vision E³ Way

BMW immagina una città del futuro, con piste ciclabili per e-bike rialzate dal piano stradalep90285361_highres_bmw-vision-e-way-11

In un futuro non molto lontano, fatto di mobilità elettrica dalle forme non per forza simili a quelle di una automobile, le principali case automobilistiche dovranno assumere un nuovo ruolo per sopravvivere: non più solo produttori di automobili, ma fornitori di servizi di mobilità complete e innovative. E di idee, tante e buone idee. Anche coraggiose, se necessario. Come coraggiosa è sicuramente l’idea che sta dietro BMW Vision E³ Way, il concept di viabilità del futuro sviluppato dal centro ricerca BMW di Shanghai in collaborazione con l’università Tongji, che prevede soluzioni completamente nuove per muoversi nelle metropoli del futuro. Già la E³, E alla tripla, sta per Elevated, Electric, Efficient. E dice tutto: sopraelevata, elettrica ed efficiente, come deve essere la strada delle future metropoli secondo BMW. Ma, in questo caso, non si tratta di una strada per automobili ma per e-bike, scooter elettrici e qualunque altro mezzo elettrico leggero.  In quest’ottica nelle piste ciclabili sopraelevate circolano solo mezzi a motore elettrico a emissioni zero. E circolano “protetti” dagli altri mezzi che potrebbero causar loro pericolo, come le automobili o i mezzi pesanti. Quest piste ciclabili sono trasparenti e chiuse, per proteggere chi vi circola dentro anche dalle intemperie. E climatizzate, per aumentare il comfort anche nelle giornate estive. All’interno di questi “tubi ciclabili” si viaggia a bassa velocità (5/25 kmh) e a senso unico, per minimizzare gli incidenti. In caso di necessità i sensi di marcia possono essere invertiti: ad esempio nelle ore di punta è possibile dedicare due o più corsie all’ingresso in città o all’uscita verso la periferia. Nessun incrocio né semaforo, perché non servono, ma numerosi svincoli per raggiungere i meandri della metropoli in maniera rapida e con meno stress. L’idea è quello di un flusso di veicolo elettrici che viaggiano senza fermarsi o rallentare, come un fiume che scorre lento ma senza intoppi.

La BMW Vision E³ Way apre una nuova dimensione della mobilità in agglomerati sovraffollati: efficiente, conveniente e sicura – spiega Markus Seidel, direttore dell’ufficio tecnologico di BMW in Cina – Funziona semplicemente creando spazio dedicato per il traffico a zero emissioni a due ruote“. Idea semplice e, probabilmente, sempre più necessaria.

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Fonte: ecoblog.it

La bici elettrica fai da te stampata in 3D ora viaggia a 54 km/h

Tom Stanton aggiorna il progetto della sua e-bike realizzata con componenti stampati in 3D. Ora va molto più veloce.

Tom Stanton, giovane e promettente studente inglese di Ingegneria Aerospaziale, l’ha fatto di nuovo: dopo averci stupito con il suo primo progetto di bici elettrica a pedalata assistita stampata in 3D, ora torna con una nuova versione potenziata. Sul suo canale YouTube, infatti, il ragazzo ha pubblicato un video in cui descrive la sua DIY Electric Bike V2, seconda versione della bici elettrica. Si tratta di piccole modifiche, ma molto efficaci, al progetto originario. Ricordiamo che Tom ha basato il suo progetto su una bicicletta tradizionale Vilano Rampage a scatto fisso, alla quale ha aggiunto alcuni componenti fai da te realizzati con la stampante 3D: una puleggia di trasmissione collegata a una cinghia. Puleggia e cinghia sono poi collegate a un motore elettrico alimentato da una batteria, posizionata in un marsupio sotto il sellino, il tutto pilotato da una manopola acceleratore inserita nel manubrio. La versione 2 della e-bike di Tom è quasi identica alla prima, ma mostra un netto miglioramento nella sezione puleggia-cinghia-motore. In pratica, sempre con la stampante 3D, Tom ha creato una nuova puleggia in grado di ospitare un secondo motore. I due motori sono collegati tra loro con una cinghia dentata corta e insieme tirano la cinghia che spinge la ruota posteriore. Questa nuova e-bike fai da te ha una potenza complessiva, con due motori al posto di uno, di 4 kW e raggiunge le 34 miglia orarie. Cioè circa 54 km/h. Non male per essere un progetto fatto in casa da un giovane studente…

Fonte: ecoblog.it

Stark Drive, la e-Bike pieghevole ed economica

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Stark Drive è una e-Bike pieghevole che promette di abbattere i costi al minimo e di essere così disponibile per tutte le tasche: l’offerta di e-Bike sul mercato di oggi è vastissima ma c’è ancora molta strada da fare per rendere le bici elettriche ad alta tecnologia alla portata di tutti. Se davvero l’obiettivo è rivoluzionare la mobilità a pedali, ed è non solo raggiungibile ma anche auspicabile, allora il problema dei costi a lungo andare potrebbe diventare la madre di tutti i problemi, legati a questo mercato.

Stark Drive promette di rompere con questa spirale, puntando al mercato di massa per le tasche di tutti: i produttori, svedesi, hanno lanciato un crowdfunding su Indiegogo proponendo la bicicletta ad appena 399 dollari americani ma il grande successo (tanto che la piattaforma sta rivedendo proprio in queste ore l’offerta su Stark Drive dopo che l’obiettivo è stato raggiunto e quadruplicato). La e-Bike pieghevole svedese Stark Drive viene proposta dai produttori in più versioni, per andare incontro ad ogni esigenza: lo standard di motore è da 250W, ma sono disponibili motori da 350W e 500W, e questo discorso vale anche per le batterie (rimovibili in-frame 36V Panasonic). Quella standard è da 9Ah, ma vengono montate anche batterie più capienti da 13Ah o 17Ah. L’alta tecnologia è sia meccanica che elettronica: Stark Drive ha ammortizzatori e sospensioni posteriori, localizzazione GPS, parafanghi con linea aggressiva ed è realizzata con materiali resistenti e leggeri (46 chili batteria compresa), perfetta per essere trasportata anche sui mezzi pubblici nelle tratte più lunghe di spostamento. I tempi di ricarica variano a seconda della batteria, che garantiscono tutte percorrenze superiori ai 100km (fino a 120km con le batterie da 17Ah) e una velocità massima di 30km/h. Il cambio è Shimano a 21 rapporti, le ruote da 26 pollici garantiscono un’ottima tenuta di strada e i freni a disco performance ottime anche in frenata.

Ok, dove sta la fregatura? Purtroppo nella spedizione, che costa 200 dollari e che va aggiunta ai 399 del prezzo della e-Bike. Come fare quindi? Beh, se prendi un aereo e voli a Stoccolma sicuramente trascorrerai un bel weekend e abbatterai non di poco il costo (della spedizione).

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Fonte: ecoblog.it

E-Bike impariamo a riconoscerle

Le E-bike non sono tutte uguali, ecco come riconoscerle.ebike-come-riconoscerle-1

Finalmente vi siete decisi, è arrivato il momento di acquistare un’E-bike, sì ma quale? Ne esistono di molti tipi diversi ed è facile confondersi. Nelle biciclette l’elemento fondamentale è il telaio, sembra un’affermazione banale ma non lo è, la sua geometria costruttiva identificherà, una volta assemblata, la categoria di appartenenza dell’E-bike. Se per le biciclette tradizionali vale la regola di cominciare a pedalare anche rispolverando vecchi cimeli di famiglia spendendo pochi euro, per le E-bike questo discorso non vale. Questa nuova famiglia è sul mercato da pochi anni e i prezzi dei modelli entry level sono piuttosto alti, per questo motivo è importante fare una scelta ponderata e preferire elementi di qualità per non ritrovarsi in sella a un’E-bike che non vi soddisfa o peggio non funziona come dovrebbe. Cominciamo nel suddividerle in due marco aree, ROAD e OFF ROAD.

ROAD E-BIKE
PIEGHEVOLI:

Questa tipologia di biciclette trova la sua destinazione d’uso nelle aree metropolitane, grazie alla possibilità di ripiegarsi su se stesse riescono ad avere ingombri molto ridotti e possono essere trasportate con grande facilità in auto ma anche sui mezzi pubblici. Il rovescio della medaglia è che per mantenere contenute le dimensioni e il peso si utilizzano ruote di piccolo diametro comprese fra 16” e 20” penalizzando il confort e la fruibilità sui lunghi spostamenti cittadini.

CITY BIKE:

Questa categoria di E-bike è pensata per gli spostamenti a medio e lungo raggio nel panorama cittadino, la seduta è comoda per limitare al minimo l’affaticamento anche sui tragitti più lunghi, se non avete paura della pioggia potrebbe diventare il vostro principale mezzo di trasporto cittadino. Esistono telai dal design più vario spaziando dal classico al moderno, è quasi d’obbligo la presenza del portapacchi e dell’impianto luci. L’equipaggiamento standard comprende forcella ammortizzata, freni a disco e ruote comprese fra 26” e 29” per garantire un buon livello di confort e sicurezza.

STRADALI:

Sono E-bike costruite con le medesime geometrie del telaio e componenti delle sorelle tradizionali, l’unico componente che si differenzia è l’impianto frenante a disco per garantire un adeguata sicurezza visti i pesi più elevati. Le ruote sono da 28″ (700C) equipaggiate con pneumatici dalla sezione ridotta per garantire la massima efficienza in pedalata. Grazie alla pedalata assistita riescono a percorrere con il minimo sforzo fisico chilometraggi importanti, l’utente finale è chi per vari motivi non riesce ad allenarsi ma non vuole rinunciare a pedalare.

S-PEDELEC:

Questa categoria è l’unica caratterizzata più dal motore che dal telaio, ne fanno parte, infatti, tipologie di biciclette con geometrie costruttive nettamente differenti. L’assistenza alla pedalata è in grado di superare i 25km/h di limitazione delle E-bike tradizionali. Prestazioni cosi alte inquadrano queste E-bike a livello giuridico al pari di un ciclomotore e richiedono l’utilizzo della targa. Sono sicuramente fra le scelte più interessanti nel campo della mobilità a zero emissioni.

 

OFF ROAD E-BIKE
GRAVEL:

Queste E-bike ad un primo sguardo possono sembrare delle biciclette stradali, ma non è cosi. Il telaio è più robusto ed ha geometrie specifiche per garantire una stabilità maggiore su strade sterrate. Le ruote sono da 28” o 29″ e utilizzano copertoni con volume d’aria e tassellatura specifica per avere un giusto compromesso fra scorrevolezza e aderenza. I modelli top di gamma sono equipaggiati con forcelle ammortizzate dall’escursione inferiore agli 80 mm e freni a disco per il massimo della sicurezza anche in presenza di sporco e fango.

CROSS COUNTRY:

Abbreviate anche con la sigla XC, sono E-Bike progettate per avere il massimo delle prestazioni in salita. Utilizzano quasi esclusivamente ruote da 29” ed hanno geometrie del telaio studiate per massimizzare l’efficienza in pedalata, proprio per questo la componentistica con cui sono assemblate è più votata alla leggerezza che alla resistenza. Ne esistono di due tipi, front suspended o full suspended, secondo la presenza o meno dell’ammortizzatore posteriore, l’escursione delle sospensioni ha un valore compreso fra 80 mm e 100 mm.

MARATHON:

Di questa categoria fanno parte le E-bike progettate per coprire grandi distanze in fuoristrada. Le geometrie del telaio, infatti, consentono una posizione in sella più comoda mantenendo una buona efficienza in pedalata. Come per le XC le ruote sono di solito da 29”mentre i modelli disponibili sul mercato si dividono equamente fra front suspended e full suspended. I valori di escursione per questa categoria sono compresi fra 100 mm e 120 mm.

TRAIL:

Nel settore E-bike dedicate al fuoristrada è senza dubbio la categoria più vasta. Le geometrie del telaio consentono un utilizzo a 360° mantenendo un buon equilibrio fra efficienza in salita e sicurezza in discesa. La categoria Trail si può dividere a sua volta in due sottocategorie, la prima comprende le E-bike con escursioni comprese fra 120 mm e 135 mm equipaggiate con ruote sia da 27.5″ da 27,5″plus che da 29”. La componentistica mantiene le caratteristiche delle Marathon puntando su un peso contenuto rinunciando ad un po di stabilità in discesa. La seconda sottocategoria comprende le E-bike con escursione compresa fra 140 mm e 150 mm, le ruote sono quasi sempre 27,5 “ plus e le geometrie del telaio ispirate ai modelli da enduro consentono di affrontare in sicurezza ogni tipo di sentiero. I componenti sono solidi e non temono l’uso intensivo. Le Trail bike grazie alla loro versatilità sono il cuore di gamma delle mountain bike a pedalata assistita.

ENDURO:

Queste E-bike sono progettate per dare il massimo delle prestazioni in discesa garantendo comunque una pedalabilità accettabile, l’escursione degli ammortizzatori varia fra 155 mm e 170 mm. Le E-bike enduro utilizzano esclusivamente ruote con formato 27,5” o 27,5” plus, la componentistica è robusta e spesso dotata di molteplici regolazioni per soddisfare i rider più esigenti. Si tratta di biciclette pensate per le competizioni ma che trovano sbocchi anche nell’escursionismo grazie all’adozione della pedalata assistita unita all’utilizzo di componenti di qualità.

GRAVITY:

E` la categoria che racchiude i modelli progettati per affrontare qualsiasi tipo di terreno ad alta velocità e sopportare salti di grande entità. L’escursione delle sospensioni è di almeno 175 mm, le ruote sono come per le enduro 27,5” o 27,5”plus, soltanto in rari casi si trovano configurazioni con ruote da 26”. I componenti sono molto robusti ed utilizzano tecnologie derivate dal motocross. Questo tipo di biciclette nasce per l’utilizzo in bike-park o in aree dedicate dotate di sistemi di risalita meccanizzata, soltanto grazie all’utilizzo delle power- unit elettriche riescono a mantenere una sufficiente pedalabilità.

Questa piccola guida vi darà un aiuto in più per riconoscere e scegliere la vostra E-bike ideale, se volete conoscere tutti i migliori modelli 2017 seguite la nostra rubrica dedicata.

 

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Fonte: ecoblog.it

Bike-Up a Lecco: dal 12 al 14 maggio la fiera italiana delle e-Bike

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Dal 12 al 14 maggio 2017 il Comune di Lecco ospiterà la quarta edizione di Bike-Up, il primo festival europeo interamente dedicato alla bicicletta a pedalata assistita, organizzato da Lab.C.: sarà una ghiottissima occasione per tutti gli appassionati italiani (siano essi appassionati, sportivi o famiglie) per “toccare con mano” e sperimentare, attraverso test ride e prove, cosa significhi utilizzare una bicicletta a pedalata assistita. Bike-Up sarà patrocinato dal Comune di Lecco, Confindustria ANCMA, Confcommercio Lecco, Camera di Commercio Lecco, Confartigianato e FIAB, Federazione Italiana Amici della Bicicletta. Con 30.000 visitatori, 60 espositori e oltre 4200 test ride, i dati della scorsa edizione sono sorprendenti e nel programma sono inoltre incluse attività per tutte le età, dai 4 mesi in avanti. Quello delle e-Bike è un mercato in rapidissima espansione che va a guardare con interesse sia la nicchia (piuttosto grande) dei ciclisti sia quella dei motociclisti: a Bike-Up sarà possibile trovare, conoscere e approfondire contenuti tecnici elevati, funzionalità scientificamente studiate e design futuribile i tratti distintivi che fanno innamorare newcomer e ciclisti di lungo corso in vena di sperimentazione. Insomma, ci si deve togliere dalla testa l’impressione che la bici elettrica sia qualcosa di sportivamente poco allettante: non è per niente così e per dimostrarlo gli organizzatori permetteranno ai visitatori di misurarsi su due diversi tracciati (urban e mountain bike) dove sarà possibile provare tutti i modelli di e-bike presenti all’esposizione anche accompagnati da una guida mountain bike (per iscriversi e avere altre info bisogna mandare una mail a info@bikeup.eu).

Ma la vera novità per l’edizione 2017 di Bike-Up sarà TrailUP, un’iniziativa pensata per chi desidera esplorare il territorio e provare in modo approfondito un’e-bike in compagnia di una guida: un’ottima occasione per assaggiare le prelibatezze del lecchese, che aiuteranno sicuramente ogni valutazione in positivo sulle e-Bike. Nuova è anche la collaborazione tra il festival e la Gravity School del campione Luca Masserini, maestro di freeride, un’occasione utile per migliorare la propria tecnica con istruttori esperti. Al suo primo appuntamento ci sarà anche l’iniziativa tutta al femminile Mamma Sprint, una divertente prova di abilità tra i birilli dedicata a tutte le mamme presenti. Come spiegano gli stessi organizzatori infatti TrailUP ha come obiettivo dare a tutti la possibilità di esplorare il territorio, visitare aree di interesse culturale e paesaggistico anche remote senza eccessivo sforzo o allenamento grazie all’utilizzo delle biciclette elettriche. Escursioni di mezza giornata guidati da una guida esperta alla scoperta del territorio sia dal punto di vista culturale e paesaggistico che enogastronomico. L’obiettivo è quello di estendere l’esperienza dell’escursione in bicicletta anche a chi non è ciclista grazie all’ausilio dell’assistenza alla pedalata. I numeri della produzione italiana di e-Bike mostrano un trend decisamente in salita nel 2015 (del 90%, dati ufficiali Confindustria ANCMA) e ci si aspetta molto dalle statistiche del 2016, che sono in arrivo a breve e prospetteranno un’altra crescita importante: ragion per cui dopo Lecco BikeUP, in affiancamento al calendario di Superenduro, si sposterà a Canazei il (17 – 18 giugno) e a La Thuile (8 – 9 luglio).

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Fonte: ecoblog.it

Geero E-bike, la vintage dal motore “invisibile”

Design classico in stile retrò, la Geero integra il motore nel mozzo.geero-cream-soda-beige-440-it

È davvero impossibile non rimanere sedotti da un bicicletta elettrica come la Geero E-bike capace di richiamare le linee vintage delle bici da città del secolo scorso e di rendere invisibile un motore elettrico in grado di fornire un’autonomia che va dagli 85 ai 125 chilometri. Oltre ai benefici ormai acclarati per fisico e psiche, la bicicletta è un mezzo di mobilità dolce che può far risparmiare parecchi euro. La spesa media per il carburante necessario a percorrere 100 km è di 5 euro, mentre per coprire la stessa distanza con una bicicletta a pedalata assistita si spendono 10 centesimi ovverosia un cinquantesimo! Per chi non dispone dell’allenamento necessario per superare asperità, strappi e salite medio-lunghe l’assistenza alla pedalata può essere un forte incentivo a scegliere comunque la mobilità sostenibile. Come dicevamo in precedenza il motore della bicicletta è completamente “nascosto” all’interno del mozzo della ruota posteriore. Inoltre, grazie alla tecnologia Sine-Wave la sua azione è molto silenziosa. Attraverso il caricabatterie extra veloce, Geero può essere ricaricata completamente in 3 ore. La sua batteria da 420Wh contribuisce ad un prestante supporto, che consente di percorrere distanze elevate (fino a 125 chilometri). Per caricarla è sufficiente una presa elettrica domestica e se la capacità totale della batteria non risultasse sufficiente, basterà attaccare Geero alla presa più vicina. Il motore da 250 W (ma con un picco massimo di 600 W) dispone di tre livelli di supporto e ha un peso decisamente contenuto visto che nel complesso la bicicletta ferma le bilance sui 15,6 kg.

Il telaio è in alluminio e il cambio Shimano Sora ha 9 velocità.

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Fonte: ecoblog.it

La tua e-bike, le ultime novità ad alta tecnologia

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Il motore per la pedalata assistita e la ebike più conveniente del mondo: le ultime novità tecnologiche in tema di mobilità a pedali.

Hai mai pensato di farti da solo una e-bike?

No, non è una boutade ma una possibilità concreta, che potrebbe permetterti non solo un alto livello di personalizzazione del tuo mezzo ma anche un risparmio di costi rispetto all’acquisto ex-novo di una e-bike: esistono infatti motori che vanno a sostituire il movimento centrale della bicicletta con un sistema a pedalata assistita dalle straordinarie capacità.

Uno di questi lo produce l’azienda cinese Bafang, nella versione omologata 250w 36v o non omologata 750w 48v; anche per movimenti centrali da 100mm (fatbike) senza adattatori precari, ma con upgrade ufficiale. Attualmente in Italia sono in vendita due versioni, quella da 250W e in una versione Pedelec più veloce con potenza di 350W, entrambe caratterizzate da una coppia elevata fino a 80 Nm, il peso del motore sarà di circa 3,8 kg. Su ebikemag puoi trovare tutte le specifiche di questo prodotto. Come puoi vedere nel video in testa a questo post le batterie, che sfruttano una tecnologia al litio e vantano una capacità di 450-690W, si possono applicare sul tubo obliquo e garantire al ciclista un’autonomia massima di 240 km. Il tutto gestito da un display piuttosto grande da sistemare sul manubrio della tua bicicletta.  Ma montarsi da soli un motore sulla canna della bici per avere così anche la pedalata assistita non è l’unica opzione di alta tecnologia della quale vogliamo parlare oggi. MATE è la e-bike pieghevole più conveniente al mondo: il progetto è stato finanziato su Indiegogo, vanta un design assolutamente interessante e soluzioni tecnologiche molto avanzate, seppur di spiccata semplicità per l’utente.  Le cerniere del sistema di piegatura che equipaggia la MATE sono eleganti nel complesso ma ciò che stupisce è il motore, che permette fino a 80km di autonomia e una velocità massima di 35km/h. E, qualora ce ne fosse la necessità (chi scrive sicuramente l’avrebbe), c’è anche l’alloggiamento USB per collegare il tuo smartphone e ricaricarlo mentre scorrazzi per la tua città. Autoevolution ci ricorda che MATE è stata sviluppata in Danimarca, patria europea delle biciclette – primato condiviso con l’Olanda. Si ricarica in circa 2 ore ed è disponibile anche con freni a disco anteriori in carbonio di alta qualità e freni a disco posteriori, oltre che le sospensioni anteriori e posteriori per una guida sicura e regolare e la possibilità di montare ruote da offroad. Pian piano ci saranno sempre più e-bike a fare da compagnia a motociclisti e automobilisti: i nostri colleghi di Autoblog ne parlavano già 6 anni fa.

Fonte: ecoblog.it

Wi-Bike Piaggio, la bicicletta elettrica con 120 km di autonomia

Si è conclusa quest’oggi a Milano la 73esima edizione dell’Eicma, il più importante salone italiano dedicato alle due ruote. Alla manifestazione meneghina Piaggio a presentato la sua nuova creatura, la Wi-Bike, una bicicletta con un motore di 250 W che garantisce una velocità massima di 25 km/h e che possiede una batteria agli ioni di litio in dotazione capace di ricaricasi in appena 4 ore grazie a una cavo Usb. Un vero e proprio gioiellino, dalla scocca “filante” e in grado di percorrere 120 km a piena ricarica. Questa bicicletta elettrica è stata pensata come mezzo di trasporto agile, veloce e a impatto zero. Questa e-bike ha un’anima smart e può essere collegata allo smartphone tramite un’applicazione per Android e iOS che monitora tutti gli spostamenti e offre un servizio di navigazione tramite Gps. Ma non solo: si possono calcolare i chilometri percorsi e le calorie bruciate pedalando. Il sistema “intelligente” è in grado di valutare se la bicicletta ha bisogno di una maggiore spinta in salita o di un aiuto minore in discesa. La Wi-Bike dispone di un sistema antifurto integrato che da una parte prevede il monitoraggio via satellite della bici elettrica, dall’altra un codice univoco che collega il display, la batteria e il motore elettrico: se si toglie il display, dunque, si prevengono i furti. Disponibile a partire dall’inizio del 2016, l’e-bike Piaggio farà il debutto sul mercato nei primi mesi del 2016, a un prezzo base di 2300 euro.

Fonte:  Piaggio