Eolico offshore: il più grande impianto al mondo sarà di Dong Energy

Il gigante danese dell’energia rinnovabile dal vento ha annunciato la firma del contratto che porterà alla costruzione del parco eolico da 1.386 MW al largo dello Yorkshire.http _media.ecoblog.it_e_e50_eolico-offshore-il-piu-grande-impianto-al-mondo-sara-di-dong-energy

Record su record nel settore dell’energia eolica: Dong Energy, gigante danese dell’energia rinnovabile dal vento, non ha ancora ultimato la costruzione del parco eolico offshore più grande del mondo, lo Hornsea Project One da 1.200 MW di potenza, ma ha già annunciato il prossimo giga parco. Cioè lo Hornsea Project Two da 1.386 MW al largo delle coste dello Yorkshire, nel Regno Unito. Lo ha annunciato la stessa Dong Energy, mettendo in luce il costo per MWh molto basso assegnato come incentivo all’energia che verrà prodotta: 57,50 sterline per MWh, il 50% in meno rispetto ai prezzi delle aste per gli incentivi svoltesi l’anno scorso.  Le aste per gli incentivi nel Regno Unito, infatti, si basano sui cosiddetti Contract fo Difference (CfD): per 15 anni il Governo offre una remunerazione predefinita per l’energia elettrica prodotta dall’impianto e, se il prezzo all’ingrosso è inferiore a tale prezzo (e quindi l’azienda vende l’energia a meno di quanto convenuto inizialmente), il Governo paga la differenza. Se è maggiore, la differenza la paga l’azienda restituendo al Governo l’eccesso di profitto. Questo schema è ovviamente una scommessa sia per il Governo che per l’azienda, anche perché l’asta per aggiudicarsi il contratto spinge quest’ultima a proporre il prezzo più basso possibile. Da qui deriva la tendenza delle aziende a proporre impianti dalle dimensioni e potenze gigantesche. Hornsea Project Two sarà costruito in alto mare, a 89 chilometri dalla costa dello Yorkshire. Avrà una capacità di 1.386 MW, sufficienti ad alimentare 1.300.000 utenze domestiche del Regno unito. Entrerà in funzione nel 2022 e avrà una vita operativa di 25 anni. A differenza dei parchi eolici offshore recentemente costruiti in Danimarca, Olanda, Regno Unito e Germania, Hornsea Project Two prevede anche la costruzione (sia offshore che onshore) delle stazioni elettriche e dei cavi di connessione dall’impianto alla terra ferma.

Fonte: ecoblog.it

Eolico off shore con batteria: primo esperimento di Dong Energy

Le rinnovabili con accumulo non sono solo fotovoltaico con batteria: il gigante danese dell’eolico sta per mettere in funzione una batteria da 2 MW al servizio di un parco eolico in mare.http _media.ecoblog.it_7_7e7_eolico-off-shore-batteria-dong-energy

Dopo essere balzata agli onori della cronaca per aver allacciato alla rete due parchi eolici off shore da record, la società danese Dong Energy si appresta a introdurre la prossima rivoluzione nel campo dello sfruttamento dell’energia del vento: mettere in funzione una piccola batteria da 2 MW di capacità, collegata ad un settore di uno di questi mega parchi eolici.

Si tratta di un settore, da 90 MW di potenza, del sito di Burbo Bank al largo di Liverpool. La batteria, prodotta dal gigante degli accumuli di energia ABB, sarà piazzata tra le pale eoliche e la stazione elettrica che connette il parco eolico con la rete nazionale inglese gestita da National Grid. A differenza degli accumuli per fotovoltaico, che servono a massimizzare la produzione di energia elettrica dal sole, la batteria per eolico ha un’altra funzione: stabilizzare la rete elettrica nazionale, tramite la cosiddetta “frequency response“.

Il problema principale dei grandi parchi eolici, infatti, è quello di immettere in un lasso di tempo troppo veloce una quantità di energia troppo alta. Allo stesso tempo, quando viene a mancare il vento e molte pale eoliche del parco si fermano, sulla rete elettrica viene a mancare di colpo un grosso quantitativo di energia. Questo comporta scompensi nella frequenza (che deve restare intorno ai 50 Herz) della corrente elettrica che gira sulla rete nazionale. La batteria si comporta come un tampone: in caso di eccessiva produzione accumula l’energia, togliendola momentaneamente dalla rete, mentre in caso di calo di produzione l’energia la rilascia per mantenere la frequenza entro i valori di sicurezza della rete.  Questo è un problema che affligge un po’ tutte le rinnovabili intermittenti, come spiega Richard Smith, a capo del settore Capability di National Grid: “Man mano che il mix energetico della Gran Bretagna cambia, sappiamo che assicurare un afflusso di energia stabile e sicuro in futuro richiederà strumenti più flessibili. Non vediamo l’ora di vedere come la soluzione di stoccaggio di Dong Energy connessa con il parco eolico offrirà servizi che ci aiutino a rispondere alle sfide operative quotidiane e a mantenere la frequenza dei 50 Herz sul sistema elettrico della Gran Bretagna“.

Credit foto: Flickr

Fonte: ecoblog.it