Elettrosmog: come combatterlo per salvaguardare la nostra salute

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Che cos’è l’ elettrosmog e come si può ridurre il suo impatto nocivo. Varie volte ci siamo trovati a parlare dei rischi dell’inquinamento elettromagnetico. Conosciuto anche come elettrosmog,è l’inquinamento ambientale causato da onde elettromagnetiche. In un contesto in cui i dispositivi elettronici sono diventati parte integrante della quotidianità umana, non è più possibile non comprendere l’importanza di difendere il nostro organismo dai danni causati dall’elettrosmog. Ecco alcune risposte e la descrizione più avanti di un dispositivo veramente efficace, il Transmission, che è bene utilizzare per proteggersi.

Inquinamento elettromagnetico: cos’è e perché è importante difendersi

L’inquinamento elettromagnetico, o elettrosmog, è una realtà che ci ha sempre accompagnati. Nell’ambiente, infatti, esistono delle fonti naturali che causano elettrosmog: parliamo dell’irraggiamento cosmico e solare, delle reti magnetotelluriche, dei fulmini. A queste fonti naturali, però, vanno aggiunti anche i campi elettromagnetici generati dalle tecnologie usate dall’uomo. Ogni passaggio di energia, infatti, determina nello spazio circostante un campo elettromagnetico. Mai come adesso, dunque, l’organismo umano è stato esposto ed alterato dalle onde elettromagnetiche, a causa dell’uso smodato di apparecchi di telefonia mobile, di ripetitori, computer, forni a microonde, e dalla presenza di ripetitori,elettrodotti, radar, reti wireless,satelliti e così via.

A riprova nella figura sotto le alterazioni termiche della zona encefalica causate dal cellulare

(Fig. a sinistra prima della telefonata e fig. a destra dopo 15 soli minuti di uso del cellulare)

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Questa sentenza del tribunale di Ivrea è stata la prima al mondo a riconoscere i danni da cellulare http://torino.repubblica.it/cronaca/2017/04/20/news/ivrea_tumore_al_cervello_per_uso_eccessivo_del_telefonino_inail_condannata_a_pagare_e_la_prima_volta-163447227/

I rischi legati all’ elettrosmog

I rischi legati all’esposizione all’inquinamento elettromagnetico dipendono dall’intensità dei campi e dalla distanza dalla sorgente. Basti pensare che nel luglio 2001 lo Iarc (Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro) ha inserito i campi elettromagnetici nella classe 2B dei “possibili cancerogeni”, affermando che sussiste una “consistente associazione statistica” tra l’esposizione a campi elettromagnetici al di sopra di 0,4 microtesla ed un aumento del rischio di leucemie infantili.

Per questo motivo è importantissimo proteggere il nostro organismo dagli effetti causati da un’esposizione prolungata all’inquinamento elettromagnetico, soprattutto per quanto riguarda i più piccoli, dal momento che la loro struttura ossea ha uno spessore ridotto rispetto a quella di un adulto e per questo motivo nel loro corpo penetrano con più facilità le onde elettromagnetiche. Al giorno d’oggi e’possibile proteggersi utilizzando alcuni dispositivi presenti in commercio, come ad esempio i Biomagneti al Silicio L.A.M.® antielettrosmog che, oltre a proteggere l’essere umano e il suo habitat, fanno anche risparmiare in maniera notevole. Lo staff di Geolam, composto da esperti nei settori della microelettronica e dell’informatica ha messo a punto, iniziando le proprie ricerche nel Maggio del 1994,una serie di Biomagneti al Silicio L.A.M.® anti elettrosmog, che sono tutti conformi alla Direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio 2001/95/CE del 3 Dicembre 2001 recepita con D.Lgs. 172 e successivi, vengono prodotti con tecnologia totalmente italiana e sono registrati alla Farmadati e per questo motivo venduti anche in farmacia. Lo staff di coloro che testano i dispositivi della Geolam è composto da un nutrito team di professionisti ed esperti, che da oltre 20 anni si occupano di sperimentazione sui dispositivi prodotti. Accanto a medici con varie specializzazioni sono presenti docenti di varie discipline olistiche, oltre ad esperti di medicina bioelettronica. Per quanto riguarda la validità soggettiva ed oggettiva, dei Biomagneti al Silicio L.A.M.®, la Geolam riceve continuamente da siti campione sparsi sul territorio relazione scritta sul loro funzionamento. A tale proposito facciamo notare che sono stati bonificati da Geolam interi paesi e acquedotti comunali.

Parliamo ora in particolare del Biomagnete al Silicio L.A.M.® antielettrosmog mod. “TRANSMISSION”ad uso personale

Il biomagnete ideato da Geolam può essere la soluzione personale ideale per difendere l’organismo dagli effetti dell’inquinamento elettromagnetico.

E’ conforme alla Direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio 2001/95/CE del 3 Dicembre 2001 recepita con D.Lgs. 172 e successivi, viene prodotto con tecnologia italiana,è registrato come parafarmaco con il codice 923417101 ed è classificabile come DPI (Dispositivo di Protezione Individuale) di 1° categoria come da D.Lgs. 475/92. Alla vista, si presenta come un comune bracciale (vedi foto sotto). Al suo interno è in realtà presente una struttura in silicio opportunamente programmata per migliorare la resistenza dell’organismo all’inquinamento elettromagnetico.elettrosmog-trasmission-ambientebio

I benefici del dispositivo

L’obiettivo dello strumento è quello di ridurre le problematiche più frequenti causate dall’elettrosmog, quali ad esempio:stress, affaticamento, emicranie, disturbi del sonno e dell’apparato digerente. È un prodotto pensato per chi ha uno stile di vita dinamico e per chi, più di tutti, subisce gli effetti dell’elettrosmog, come bambini e anziani.

Ma i suoi benefici non si limitano solo a questo. Il bracciale, infatti, migliora organoletticamente tutto ciò che si assume per via orale e si è notato,da test eseguiti in laboratorio,che le intolleranze alimentari diminuiscono in maniera notevole e che negli sportivi le prestazioni agonistiche migliorano. Test di laboratorio effettuati sul sangue di volontari, che indossavano Transmission, hanno mostrato una fortissima riattivazione del sistema immunitario grazie alla declusterizzazione degli eritrociti. Questi effetti positivi si riscontrano non solo indossando il braccialetto, ma anche semplicemente stazionando all’interno del raggio d’azione dei vari prodotti ambientali della Geolam:Combiplus,Geos,Travel e Purity. Il bracciale è in silicone (facilmente adattabile alla misura del proprio polso) e Transmission è disponibile anche sotto forma di ciondolo per animali. Ha un periodo di funzionamento di minimo 10 anni garantiti. Sul suo sito ufficiale http://www.geolam.org il responsabile della Geolam, Luciano A. Mion,  che ha creato i Biomagneti al Silicio L.A.M.®anti elettrosmog,fornisce inoltre alcune consigli e informazioni utili gratuite su come proteggersi dall’inquinamento elettromagnetico, come nel caso si voglia schermare il proprio cellulare, quando si riposa, a costo zero.

Fonte: ambientebio.it

Lo stand-by dei dispostivi elettronici costa 80 miliardi di dollari l’anno

Quasi due terzi dell’energia utilizzata nel 2013 è stata sprecata a causa dell’inefficienza energetica dei dispositivi elettronici

Ottanta miliardi di dollari l’anno è questa la spesa energetica globale per tenere i dispositivi elettronici in standby. La non semplice quantificazione di quanto si spende su scala globale per mantenere accesi i dispositivi elettronici anche quando non li utilizziamo è stata calcolata dall’International Energy Agency che ha presentato di recente il rapporto More Data, Less Energy: Making Network Standby More Efficient in Billions of Connected Devices. In questo interessante studio è spiegato che nel mondo ci sono 14 miliardi di dispositivi elettronici (in media due persona) che sprecano 80 miliardi di euro a causa di una tecnologia inefficiente che non è ancora riuscita a far fronte al problema dell’efficienza energetica. Secondo l’IEA nel 2020 lo spreco aumenterà del 50% portando a 120 miliardi di dollari l’anno l’energia elettrica utilizzata per nulla. Dai cellulari alle stampanti, dai modem alle consolle di gioco, il rapporto illustra alcune semplici misure che potrebbero essere implementate per migliorare l’efficienza energetica, con un massimo risparmio di energia e denaro. L’economia si sposta sempre di più verso il digitale diventando sempre più energivora. Pensiamo, per esempio al numerosi dispositivi e apparecchi che in passato non erano interessati dalla connettività di rete come lavatrici, frigoriferi, luci e termostati. La soluzione? Adottare le migliori tecnologie disponibili in modo da consumare meno e da non far lavorare inutilmente le centrali che producono energia che finisce per essere sprecata. Si pensa che gli strumenti in standby non consumino energia, ma non è così: in realtà la maggior parte dei dispositivi di rete abilitati consumano la stessa energia di quando sono attivi per svolgere i loro compiti principali. Nel 2013 i dispositivi di rete hanno consumato 616 terawattora su scala globale: quasi due terzi ovverosia 400TWh (la somma dell’energia consumata nel Regno Unito e in Norvegia) sono stati sprecati a causa di tecnologie inefficienti.elettrodomestici-586x390

Fonte:  IEA

Foto © Getty Images