Raccolgono e differenziano i rifiuti abbandonati in strada: l’esempio di due giovani a Moncalieri

In città, lungo le sponde dei fiumi, in riva ai laghi: sono sempre più numerose le esperienze che arrivano dal basso e che vedono protagonisti i cittadini per ripulire e dare dignità ai luoghi in cui viviamo. Ogni giorno veniamo a conoscenza delle bellissime storie di coloro che si rimboccano le maniche per dare il proprio contributo al nostro pianeta. Non gesti simbolici ma azioni concrete e mirate per restituire agli spazi la loro bellezza. Oggi vi raccontiamo la storia di Elisabetta Reyneri e Matteo Pignata, giovani torinesi che proprio in questi giorni sono scesi in strada per ripulire e differenziare un tratto di viale Europa a Moncalieri. Elisabetta Reyneri e Matteo Pignata sono due giovani ed intraprendenti ragazzi che vivono nella provincia torinese e che, stanchi di essere testimoni dei continui rifiuti abbandonati lungo la strada che quotidianamente percorrono, hanno deciso di armarsi di guanti, sacchi della spazzatura e tanto entusiasmo, con l’obiettivo di pulirne e differenziarne un tratto. A spingerli è la passione per la salvaguardia dell’ambiente, oltre ad una sempre maggior consapevolezza del contributo che ognuno di noi può dare. “Abbiamo parlato spesso di dare un contributo concreto e sensibilizzare chi ci sta intorno, con la speranza che molti altri si possano unire a noi in futuro. Passando parecchio tempo in macchina, ho raccontato ad Elisabetta dello stato di degrado in cui versano i margini stradali, soprattutto fuori città. – scrive Matteo in una riflessione sui social – Da questa considerazione nasce la nostra iniziativa, che si è concretizzata ieri. Ci siamo trovati a Moncalieri, lungo viale Europa, zona industriale, armati di guanti e sacchi neri. La raccolta è durata poco più di due ore, il tempo necessario per battere circa 400 metri di strada”.

Il ricco bottino che Matteo ed Elisabetta hanno raccolto sembra una lunga lista della spesa: rifiuti plastici (bottigliette, sacchetti, imballaggi, involucri di alimenti), vetro (in particolare bottiglie), allumino, carta (soprattutto pacchetti di sigarette), componenti di automobili (pneumatici, paraurti, cerchioni) e qualche rifiuto eccezionale (tubi e un pezzo di un tetto con tegole). “La situazione è decisamente peggiore di quanto potessimo aspettarci. Alla fine del nostro breve percorso abbiamo riempito 4 sacchi neri, da almeno 10 kg l’uno, di rifiuti ogni tipo che, stesi per terra in un parcheggio, coprono un’area corrispondente a due posteggi auto” aggiunge Matteo. “Alla fine abbiamo diviso il tutto per categorie omogenee e smaltito i sacchi negli appositi bidoni per la differenziata”.

Un lavoro accurato frutto di un amore per l’ambiente e per gli spazi in cui viviamo, ma che trasmette anche tanta indignazione. Dalle parole di Matteo, che condivide sui social, emergono considerazioni ragionate e consapevoli sull’emergenza rifiuti. Sono parole che invitano i cittadini ad impegnarsi in prima persona per la salvaguardia dell’ambiente nonchè riflessioni sulle ricadute che ha ogni nostra azione sull’intera comunità e sulle nostre città.

A seguito le riflessioni divise per punti:

1. “Purtroppo, la verità è che tutto quel materiale finisce lungo la strada per via dell’inciviltà della gente. Non riusciamo a darci una risposta sensata al riguardo (non ci sarà mai una logica nel lanciare fuori dal finestrino una bottiglietta d’acqua o nel depositare lungo la strada un pezzo di una tettoia!) ma probabilmente è soltanto questione di comodità e di ignoranza delle conseguenze del gesto (“Ho finito la bottiglietta, ma sì dai, la butto fuori dal finestrino, tanto è una sola” – sí, per mille persone, per mille volte);

2. Se 4 sacchi pieni di spazzatura sono il risultato del lavoro di due sole persone in due ore per 400 metri di strada, facendo due calcoli, la quantità di rifiuti sparsi sul nostro territorio risulta, purtroppo, terrificante;

3. Si può fare qualcosa? Certamente sì! L’obiettivo di questa nostra prima iniziativa era quello di verificare la situazione di persona e di sensibilizzare un po’ i nostri amici e conoscenti sul problema, per poi arrivare ad organizzare altre giornate come quelle di ieri, coinvolgendo il maggior numero di persone possibile. Chiaramente il sabato pomeriggio di divertimento è altra cosa, ci sono un sacco di attività più belle, meno faticose, in cui ci si sporca meno le mani. Ma dedicare tre ore a questa attività ha ricadute positive per tutti.

La differenza la si può fare con poco e in poco tempo, senza troppo clamore, non abbandonando rifiuti in giro e, ogni tanto, rimboccandosi le maniche raccogliendo, ad esempio, una bottiglietta da terra mentre si passeggia o si va al lavoro. Purtroppo, la strada da fare è ancora lunga (più dei soli 400 metri che abbiamo percorso che ci sono sembrati niente), ma se ognuno di noi si impegnasse anche solo nel proprio piccolo, i passi in avanti che si potrebbero fare sarebbero immensi!”

Foto copertina
Didascalia: Pulizia rifiuti in strada
Autore: Matteo Pignata
Licenza: Pagina fb Nicolò Pignata

Fonte: http://piemonte.checambia.org/articolo/raccolgono-differenziano-rifiuti-abbandonati-strada-esempio-due-giovani-moncalieri/?utm_source=newsletter&utm_campaign=general&utm_medium=email&utm_content=relazioni

Regione Marche, approvata la legge sulla tariffazione puntuale

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“La Regione Marche è la prima in Italia che legifera in merito alla tariffa puntuale. Il cittadino avrà la sicurezza di pagare in proporzione alla quantità di rifiuto indifferenziato prodotta, vedendo premiati i propri sforzi per aumentare la differenziata” commenta l’assessore all’Ambiente Angelo Sciapichetti

L’Assemblea legislativa delle Marche ha approvato oggi, martedì 27 marzo, la legge sulla tariffazione puntuale dei rifiuti. Il provvedimento (legge regionale 173/17 “Norme in materia della tariffazione puntuale dei rifiuti nella Regione Marche”) è stato approvato all’unanimità dal Consiglio Regionale.

“La Regione Marche è la prima in Italia che legifera in merito alla tariffa puntuale. Il cittadino avrà la sicurezza di pagare in proporzione alla quantità di rifiuto indifferenziato prodotta, vedendo premiati i propri sforzi per aumentare la raccolta differenziata”. Così l’assessore all’Ambiente Angelo Sciapichetti, che aggiunge: “Con la tariffa il cittadino è responsabilizzato e vengono promossi comportamenti virtuosi: più si differenzia meno si paga, meno rifiuti non riciclabili si producono a tutto vantaggio dell’ambiente e allontanando il pericolo di veder realizzato un inceneritore sul territorio marchigiano. L’approvazione della legge è un risultato importante che valorizza il ruolo delle ATA e delle associazioni ambientaliste voluta dalla maggioranza e votata all’unanimità”.

Grande soddisfazione nelle parole del Consigliere regionale Sandro Bisonni, Vice Presidente della Commissione Ambiente e primo firmatario della legge: “Un passo importante nel percorso di uniformità della tassa su tutto il territorio regionale, di riduzione dei rifiuti e della tassa a carico del cittadino, di salvaguardia dell’ambiente. Sono felice che questa legge sia stata approvata, perché rappresenta il raggiungimento di un traguardo importante nella gestione dei rifiuti nelle Marche e pone la Regione stessa all’avanguardia nazionale essendo la prima in Italia ad aver agito così specificatamente su questo tema”.

“Con queste norme – prosegue Bisonni – non si è potuto obbligare i Comuni ad applicare la tariffa puntuale, in quanto vietato dalla norma nazionale, ma per quanto di sua competenza, la Regione introduce e semplifica tutte le condizioni preliminari all’applicazione della stessa. Nello specifico si realizzeranno infrastrutture informatiche per l’implementazione del dialogo dei dati tra Comuni e Regione, verrà istituito un tavolo tecnico che, oltre alla funzione di monitoraggio e controllo, dovrà individuare gli indirizzi per porre i Comuni nelle migliori condizioni possibili e spingerli all’applicazione della tariffa puntuale. Sarà realizzata anche una campagna di comunicazione diretta ad informare e sensibilizzare gli utenti riguardo ai potenziali benefici della tariffa puntuale ed ai risultati raggiunti nei territori in cui essa viene applicata.”

“Con la tariffa puntuale – conclude Bisonni – il cittadino è responsabilizzato: sa che diminuendo la quantità di rifiuti diminuirà la spesa, con la tassa attuale invece, può sentirsi legittimato a produrre quanti rifiuti vuole senza differenziarli. Questa legge, oltre a fornire gli strumenti per rendere omogenea la tariffa puntuale in tutto il territorio regionale, accelererà il passaggio alla tariffazione puntuale nel convincimento che questa modalità possa condurre ad una riduzione significativa dei rifiuti conferiti annualmente in discarica, allontanando così anche il pericolo di veder realizzato un inceneritore sul territorio regionale. I marchigiani da oggi, non solo saranno incentivati a separare meglio i loro rifiuti, ma finalmente riceveranno il giusto riconoscimento con una consistente riduzione della tassa in proporzione alla quantità dei materiali differenziati.”

Fonte: ecodallecitta.it

Più acquisti on line, più scatole a domicilio. La sfida è un packaging facilmente differenziabile

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Quanto ci costa in termini ambientali la comodità di acquistare direttamente da casa usando il nostro computer? In che modo è possibile diminuire l’impatto ambientale degli imballaggi?

Gli acquisti on line sono in aumento. Tra le conseguenze della comodità di fare shopping da casa c’è l’impatto ambientale degli imballaggi: ad ogni singolo acquisto corrisponde una consegna a domicilio e quindi un nuovo imballaggio, composto in larga parte di carta e cartone ma che spesso finisce tra i rifiuti indifferenziati. La sfida per le aziende è quindi quella di avere un packaging più facile da differenziare. Di questo si è parlato martedì 31 ottobre a Milano al seminario “La scatola a domicilio: la sostenibilità degli imballaggi nell’era dell’ecommerce”, presso Assolombarda.

Quanto ci costa  in termini ambientali la comodità di acquistare direttamente da casa usando il nostro computer? In che modo è possibile diminuire l’impatto ambientale degli imballaggi di carta e cartone del commercio elettronico?

Per l’Osservatorio Ecommerce del Politecnico di Milano nel 2017 il valore degli acquisti di prodotti on line è di 12, 2 miliardi di euro (il 28% in più rispetto al 2016) e ha superato il valore dei servizi che è di 11, 4 miliardi di euro. Troppo spesso gli imballaggi sono eccessivamente voluminosi e composti di più materiali, come nastri adesivi, strati di cellophane e pluriball, difficili da separare e avviare a riciclo. I beni trasportati a domicilio sono di vario genere, dagli alimenti alle cose ingombranti ed è necessario preservarli fino alla destinazione finale. Ma  un imballaggio sostenibile è possibile. Del resto lo stesso pacchetto sull’economia circolare prevede un obiettivo comune a livello di UE per il riciclaggio del 75% dei rifiuti di imballaggio entro il 2030. La progettazione degli imballaggi secondo i criteri del design sistemico, con più attenzione ai materiali e alla funzionalità delle cose, è la proposta di Agnese Pallaro del Politecnico di Torino. Gli imballaggi di Tita usati come “media” sono sostenibili ma anche utili a sensibilizzare chi li riceve. Ma anche scatole progettate per essere trasformate in altre cose dopo l’uso, per esempio un piccolo tavolino.

Amelio Cecchini di GIFCO (Gruppo Italiano Fabbricanti Cartone Ondulato) invita a vedere positivamente l’aumento delle consegne dei pacchi nei centri urbani e definisce le città “foreste urbane che producono cellulosa”. E in effetti a Milano, secondo i dati forniti da Netcom, il Consorzio del commercio elettronico, sono 650 mila le consegne e-commerce al mese, ovvero 23 mila al giorno!

Sono dati significativi che dimostrano quanto questo nuovo strumento sia diffuso. Ma bisogna chiedersi che fine fanno gli imballaggi dopo aver trasportato il bene scelto” (Carlo Montalbetti, Direttore generale Comieco).

Amsa come sta affrontando l’aumento degli imballaggi nel capoluogo lombardo? Il 12,4% di carta e il 18,6% di cartone va a finire ancora nella frazione residuale. “Migliorare la situazione ed evitare che l’aumento degli imballaggi dovuti al commercio elettronico comprometta il 54% di raccolta differenziata che fa di Milano un modello di riferimento per molte città europee e mondiali è possibile” (Mauro De Cillis, Direttore Operativo di Amsa) .

In collaborazione con Comieco, Amsa ha avviato un progetto pilota nella zona nord ovest della città con un servizio settimanale di ritiro porta a porta del cartone dalle utenze domestiche. Le utenze domestiche potranno conferire le scatole di cartone accanto ai contenitori per la carta, purché siano adeguatamente piegate. Entro il 2019 il progetto dovrebbe coprire tutta la città. Nel 2016 era stato avviato un servizio di prenotazione e ritiro a domicilio di imballaggi in cartone di utenze domestiche ma non era stato sufficiente. Tra i costi ambientali degli acquisti on line c’è certamente anche l’aumento del traffico urbano e Netcom propone soluzioni come centri di distribuzione urbana, punti di stoccaggio temporaneo, aree di sosta prenotabili e punti di ricarica per i veicoli elettrici.

Fonte: ecodallecitta.it

Collegato agricoltura: sfalci e potature non saranno più rifiuti

Approvato a larghissima maggioranza da Senato il Collegato Agricoltura. Nel testo confermata la norma che mette sfalci e potature fuori dalla disciplina rifiuti. Bernocchi: “Crollerà la differenziata e aumenteranno i costi per i cittadini”1

Il Senato ha approvato il 6 luglio, in via definitiva il Collegato Agricoltura. Secondo il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina siamo di fronte ad un “provvedimento fondamentale che arriva alla fine di un lungo e approfondito lavoro in Parlamento. Come Governo raccogliamo la sfida di innovare e sviluppare un settore cardine per l’economia italiana. Le parole d’ordine sono semplificazione, tutela del reddito, ricambio generazionale e organizzazione”.

Il collegato, una specie di Milleproroghe agricolo, contiene al suo interno non solo norme strettamente inerenti al settore dell’agricoltura. Infatti c’è una norma in particolare che porta sfalci e le potature al di fuori dell’ambito dei rifiuti urbani.

Perplessità su questa nuova norma giungono da un po tutto il mondo dei rifiuti, si veda la nostra intervista a Marco Avondretto responsabile area rifiuti di Acea Pinerolese e la lettera aperta del Presidente del Cic Alessandro Canovai al presidente dell’Anci.

Abbiamo chiesto al Delegato Energia e Rifiuti diell’ANCI Filippo Bernocchi un commento sull’approvazione in via definitiva del “Collegato agricolo”, all’interno del quale una norma prevede che sfalci e potature urbane escono dal regime dei rifiuti.

In pratica non verrebbero più conteggiati nella raccolta differenziata e, di conseguenza non sussiste più l’obbligo di raccolta da parte dei comuni, con una probabile ricaduta sugli investimenti e sull’occupazione all’interno del settore del recupero dei rifiuti organici delle raccolte differenziate. Inoltre va ricordato che, gli sfalci e potature, vengono considerati rifiuti organici, e quest’ultimi costituiscono mediamente circa il 40% dei rifiuti.

Un Filippo Bernocchi, molto amareggiato, ha detto: “Da anni hanno tentato di far passare questa norma, prima con il Ddl Concorrenza e addirittura nel Ddl Madia (la riforma della Pubblica Amministrazione, nda), e poi finalmente approvato quasi all’unanimità dal Senato nel Collegato AgricolturaQuesta nuova norma porta solo svantaggi e complicazioni al sistema di gestione dei rifiuti. Si spera che il legislatore riesca a porre rimedio altrimenti lo farà la l’Europa in quanto una legge europea individua gli sfalci e le potature come rifiuti (Direttiva Europea 98/2008 sui rifiuti). Il primo risultato di questa norma sarà il crollo generalizzato della raccolta differenziata, vanificando tutti gli sforzi e i sacrifici fatti dai comuni e dall’Anci negli ultimi anni.

La seconda ricaduta diretta è quella sui cittadini. Cosa farà degli sfalci e delle potature del suo giardino?Ovviamente non può bruciarli. Non essendo più un rifiuto non potrà inserirli nei sistemi comunali per la gestione differenziata dei rifiuti. E quindi? Nonostante paghi la Tari (che sicuramente non diminuirà con questa norma) sarà costretto a chiamare un ditta per smaltirli, con la diretta conseguenza di maggiori costi. Altrimenti dovrà abbandonarli di nascosto chissà dove.

L’Anci è da molto tempo che ha chiesto di essere ascoltata in merito a questa nuova norma, ma nessuno ha voluto sentire il suo parere. Speriamo che il legislatore si ravveda e che Beuxelles non apra una procedura d’infrazione contro l’Italia. C’è tempo, ma è meglio non cominciare a sprecarlo

Fonte: ecodallecitta.it

Comieco, aperte iscrizioni al bando per la differenziata di carta e cartone nei piccoli comuni

Il consorzio apre le iscrizioni al Bando 2015 per il finanziamento delle attrezzature dedicate alla raccolta differenziata di carta e cartone. L’obiettivo è quello di incrementare quantità e qualità della raccolta nei comuni medio-piccoli che abbiano registrato performance molto al di sotto della media nazionale381291

Comieco, rinnoverà anche per il 2015 – in accordo con ANCI – il bando per l’acquisto di attrezzature per sostenere lo sviluppo della raccolta differenziata di carta e cartone in Italia, attraverso uno Sportello attivato con Ancitel Energia e Ambiente e un contributo di 2 milioni di euro. L’obiettivo è quello di incrementare quantità e qualità della raccolta nei Comuni medio-piccoli che abbiano registrato performance molto al di sotto della media nazionale (gli abitanti complessivi di tali Comuni sono circa 7,5 milioni) con un finanziamento, erogato da Comieco a fondo perduto, che potrà essere utilizzato dalle amministrazioni comunali per l’acquisto di nuove attrezzature necessarie ad effettuare o a migliorare il servizio di raccolta differenziata della carta e del cartone (cassonetti, campane, bidoni, sacchetti di carta, etc).
Oltre al sostegno economico, lo sportello fornisce un supporto tecnico gratuito per l’ottimizzazione o la strutturazione del servizio. Per ricevere maggiori informazioni e per richiedere assistenza contattare la Segreteria Tecnica di Ancitel Energia e Ambiente:

numero verde: 800.912.862

email: progettocomieco@ea.ancitel.it

I Comuni interessati dal potenziamento delle attrezzature potranno usufruire anche di attività di sensibilizzazione e comunicazione, messe a disposizione da Comieco, con l’obiettivo di raggiungere sempre migliori performance di raccolta in termini di efficacia, efficienza e qualità. La Domanda e la Scheda tecnica di progetto, dovranno essere redatte mediante l’applicativo web il cui accesso è possibile cliccando qui, seguendo le istruzioni della procedura guidata.

 

Fonte:  ecodallecitta.it

Gennaio-Ottobre: a Torino calano ancora i rifiuti e aumenta la differenziata

Prosegue il ciclo virtuoso di Torino: nel periodo gennaio-ottobre la produzione di rifiuti solidi urbani è calata dell’1,28%, mentre la raccolta differenziata cresce dello 0,5. Percentuali contenute che confermano i dati degli ultimi mesi, e che, per quanto riguarda il calo dei rifiuti, sono in controtendenza rispetto al panorama nazionale380983

Mentre il calo dei rifiuti assodato da Istat per il 2013sembra essersi arrestato , e addirittura pesantemente invertito, nella maggior parte delle città italiane (Milano, Firenze, Pisa, Bari, Pordenone… Leggi qui), Torino si mantiene controcorrente. Negli ultimi mesi la produzione di RSU è risultata in calo costante, al contrario della raccolta differenziata che segna continue, seppur lievi, percentuali in miglioramento.
Non fa eccezione il mese di novembre. Aggiornando i calcoli fatti in precedenza con gli ultimi dati disponibili forniti da Amiat, vediamo che nel periodo Gennaio-Ottobre del 2014 la somma dei rifiuti solidi urbani (RSU) e di quelli raccolti in modo differenziato (RD) si è fermata a 341.953,66 tonnellate, contro le 346.417,16 dello stesso periodo del 2013. Il calo è di 1,29 punti percentuali. La raccolta differenziata è cresciuta invece dello 0,5%: sono state raccolte138.164,04 tonnellate nel 2014, contro le 137.410,8 del 2013.

Fonte: ecodallecitta.it

Rifiuti e buoni spesa. Amiu Bari lancia l’iniziativa anche a Foggia

“Chi differenzia ci guadagna a Bari e a Foggia” è il titolo dell’iniziativa promossa dall’AMIU in collaborazione con la Coop Estense di Foggia che sarà presentata nella sala Giunta di Palazzo di Città foggiana il 31 gennaio alle ore 11cassonetti-foggia-buoni-spesa-700x352

 

Dal 3 febbraio i cittadini foggiani potranno conferire i rifiuti in modo differenziato e ricevere, in base al quantitativo consegnato presso i due centri di raccolta individuati, i punti che si tradurranno in buoni spesa da spendere presso l’Ipercoop. Il regolamento e le finalità dell’iniziativa saranno illustrate dal Presidente, Gianfranco Grandaliano, dal Direttore Generale, Antonio Di Biase e dal Direttore della sede di Foggia della Coop Estense, Pietro Sasso. Parteciperanno il Sindaco di Foggia, Gianni Mongelli e l’Assessore all’Ambiente, Pasquale Russo.

 

Fonte: ecodallecittà

Tares: “Dall’anno prossimo sconti ai virtuosi della differenziata”

A Torino la raccolta dei rifiuti è diversa da zona a zona: come riuscire a trovare un sistema per premiare i virtuosi, tenendo conto delle differenze che, non per colpa dei cittadini, influenzeranno i risultati finali? L’assessore al Bilancio ha un piano: fare due “tornei” mettendo in competizione tra di loro, da una parte, le aree dove si fa solo la differenziata su strada, dall’altra, quelle dove si fa il porta a porta – articoli de La Repubblica e La Stampa

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Rifiuti, non decolla la raccolta differenziata. Cercasi nuovo impianto – da La Repubblica del 12.10.2013

Tares, dall’anno prossimo sconti ai quartieri virtuosi – da La Stampa del 13.10.2013

Madonna del Pilone e Centro oggi vincerebbero il “bonus” – da La Repubblica del 13.10.2013

“Sconti ai virtuosi della differenziata” – da La Repubblica del 13.10.2013

Fonte: eco dalle città

Censis: i romani non sanno differenziare

Un terzo dei romani si dice “disinformato” sulle regole di base della differenziata. Chi ha problemi a fare la raccolta differenziata adduce come motivazioni l’eccessivo impegno richiesto in termini di tempo e fatica e lo scetticismo di fondo sull’utilità di effettuare la separazione domestica dei rifiuti.375796

Per chi vive a Roma la notizia non è così sorprendente: più della metà dei romani non sa fare la raccolta differenziata dei rifiuti. È quanto emerge dall’indagine “Un’agenda urbana per Roma” realizzata dal Censis e Rur (Rete urbana delle Rappresentanze)tra il mese di dicembre 2012 e gennaio 2013 su un campione rappresentativo di romani. I risultati evidenziano che solo il 41% dei romani dice di aver ricevuto informazioni adeguate e di essere a conoscenza delle regole di base della differenziata, contro una percentuale registrata a livello nazionale pari al 67,5%. Più di un terzo dei cittadini considera “insufficienti” le informazioni ricevute. Un quarto dei romani si dichiara sostanzialmente “disinformato“. Incrociando il dato con il titolo di studio dell’intervistato, il Censis afferma che tra le fasce a più basso tasso di istruzione i problemi della mancata informazione sono più gravi. Infatti si dichiara ben informato solo il 30% degli intervistati con titolo di studio fino alla licenza media, contro il 45% dei diplomati ed il 47% dei laureati. Per quanto riguarda la raccolta differenziata dei rifiuti urbani, a Roma la stragrande maggioranza dei cittadini (86%) dichiara che nella propria zona di residenza vige il sistema più semplice e meno evoluto, quello con i cassonetti collocati su strada, mentre i sistemi di “porta a porta” hanno una diffusione ancora molto limitata. A segnalare il ritardo della Capitale su questo versante, va sottolineato che, sempre secondo l’indagine, il dato medio di raccolta con cassonetti delle città con oltre 250.000 abitanti si attesta sul 70% e il dato nazionale sul 51%. Naturalmente nelle città medio-piccole, con popolazione compresa tra 10.000 e 50.000 abitanti, il peso del “porta a porta” nelle sue varie forme è ancora superiore e raggiunge percentuali prossime al 60% delle risposte. Analizzando le motivazioni addotte da chi ha problemi ad effettuare la raccolta differenziata, se circa il 50% delle risposte rimanda all’eccessivo impegno richiesto in termini di tempo e fatica, è da segnalare il fatto che ben il 25% esprime uno scetticismo di fondo sull’utilità di effettuare la separazione domestica dei rifiuti dato che poi, si sospetta, vengono smaltiti comunque in discarica/inceneritore. Un fattore su cui evidentemente molto si può lavorare. Per i più disperati, in attesa di una maggior opera di sensibilizzazione da parte dell’Ama e dalle istituzioni competenti, consigliamo la App “ButtaBene“, per avere sempre a portata di mano le informazioni necessarie per fare un’adeguata raccolta differenziata.

Fonte: eco dalle città

 

Torino, i dati 2012 sulla raccolta rifiuti e le previsioni per quest’anno

Amiat rende noti i dati 2012 sulla raccolta rifiuti. Differenziata al 42%, lieve calo dei rifiuti smaltiti in discarica che si attestano a 260mila tonnellate. L’azienda prevede un ulteriore calo del 4% per il 2013, mentre la differenziata dovrebbe salire almeno dell’1%. Intanto l’inceneritore di Gerbido è pronto per andare a regime entro la fine dell’anno.374958

Raccolta differenziata in aumento di poco più di un punto percentuale, leggero calo dei rifiuti urbani residui. Sono queste le previsioni per il 2013 rese note da Amiat durante l’audizione in Comune dei nuovi vertici dell’azienda. Nel 2012 a Torino sono state avviate a smaltimento 260mila tonnellate di rifiuti residui dalla raccolta differenziata, una diminuzione di circa 10mila tonnellate rispetto all’anno precedente. Questa tendenza sarebbe confermata, stando alle previsioni di Amiat, anche per l’anno in corso: la stima per il 2013 si aggira intorno alle 250mila tonnellateIn leggero calo anche la raccolta differenziata che l’anno scorso si è fermata al 42%. L’intenzione di Amiat è di migliorarla dell’1-1,5% entro dicembre. La crisi economica è stata individuata come principale fattore per spiegare questi dati. Se da un lato la diminuzione della frazione indifferenziata è ascrivibile a un generale calo dei consumi, dall’altro la raccolta differenziata ha dovuto fare i conti con un aumento dei furti. Non solo il rame come avveniva in precedenza, ora anche carta e alluminio sono diventati materiali economicamente interessanti. Entro la fine del 2013 dovrebbe essere avviata la raccolta porta a porta a Crocetta, per un costo complessivo di circa 1 milione di euro. Visti i costi di gestione di questo tipo di servizio, per altri quartieri centrali come San Salvario e Vanchiglia in cui è ancora presente la raccolta stradale, bisognerà aspettare almeno il 2014. Infine i dati sul termovalorizzatore di Gerbido avviato verso la fine di aprile. Durante il primo mese di attività sono arrivati all’impianto 6mila tonnellate (circa il doppio rispetto alle ultime previsioni). La stessa quantità è prevista anche per il mese di maggio. A partire da giugno l’inceneritore brucerà tutti i rifiuti della città di Torino, mentre verso la fine dell’estate si aggiungeranno anche quelli degli altri 4 bacini della parte sud della provincia e l’impianto andrà a regime.

Fonte: eco dalle città