Rimozione amianto e fotovoltaico, l’accoppiata conviene ancora!

Senza Conto Energia non c’è più la possibilità di ripagarsi la rimozione e lo smaltimento dell’eternit grazie al fotovoltaico? Abbiamo indagato, scoprendo che, grazie alle detrazioni fiscali, la convenienza per le famiglie e per le imprese rimane.
È dagli anni ’40 del secolo scorso che si sa per certo che l’amianto è una sostanza estremamente pericolosa, le cui fibre, se respirate o ingerite, possono provocare tumori, ma solo nel 1992 l’Italia ha proibito con un’apposita legge la produzione e l’uso di prodotti che lo contengono e obbliga alla rimozione dall’ambiente di questo minerale, in Italia presente soprattutto nei manufatti di Eternit, miscela di cemento-amianto, con cui sono stati realizzati nei decenni scorsi centinaia di chilometri quadri di coperture. Da allora, però, delle 32 milioni di tonnellate di Eternit che si stima essere in circolo in Italia, anche nei tetti di 3000 scuole, ne sono state rimosse e smaltite legalmente appena il 2%, mentre non si conosce ancora con precisione dove sia il restante 98%, perché non esiste un completo censimento nazionale, mentre le Regioni procedono in questo campo in ordine sparso.  Un’ottima idea per far sparire da sopra le nostre teste l’amianto, in realtà l’Italia l’aveva avuta negli anni scorsi, quando con i vari Conto Energia, avevano riservato un incentivo maggiore del normale, a chi, approfittava della rimozione di un tetto di Eternit, per l’installazione di un impianto fotovoltaico. A fine 2012, grazie a questa possibilità, di cui avevano approfittato soprattutto nel Nord e Centro Italia, erano stati risanati 26.000 tetti con amianto, per una superficie di 20 kmq e una potenza elettrica ottenuta di circa 2,5 GW.

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Da luglio 2013, gli incentivi al solare FV sono finiti. Con essi è dunque sparita la possibilità di ripagarsi rimozione e corretto smaltimento grazie all’elettricità prodotta dal sole?
Per le famiglie, esiste la possibilità di usare la detrazione del 50% sui lavori di ristrutturazione domestica che, oltre al fotovoltaico, è utilizzabile anche per la rimozione dell’amianto. Ma visto che l’amianto è pericoloso a tutte le latitudini, forse, per rendere più semplice e spedita la sua rimozione dai capannoni italiani, si potrebbe valutare l’ipotesi di dare uno sconto fiscale simile a quello destinato alle famiglie anche alle imprese, calcolandolo in modo che si recuperi, in tempi ragionevoli, sia la spesa dell’impianto che quella del risanamento del tetto, e tenendo conto che le imprese, normalmente, possono auto-consumare ben più delle famiglie e che quindi potrebbe bastare anche uno sconto più ridotto. L’idea sembra essere condivisa dallo stesso Piano Nazionale Amianto, ideato dal governo Monti per censire e rimuovere la pericolosa sostanza almeno nei luoghi più sensibili, dove si legge: “Il reperimento delle risorse finanziarie può essere coadiuvato da interventi di defiscalizzazione delle attività di bonifica. Ad esempio, il sistema incentivante per la sostituzione delle coperture con pannelli fotovoltaici ha già dato ottimi risultati in quelle regioni che lo hanno praticato”.

 

Fonte: qualenergia

DETRAZIONE FISCALE 50%: FOTOVOLTAICO, BONUS MOBILI, RISTRUTTURAZIONI

In vista della dichiarazione dei redditi ecco il punto sulle detrazioni fiscali 2014 su ristrutturazioni, fotovoltaico, bonus mobili ed elettrodomestici: entro quali agevolazioni si collocano gli interventi e le ultime novità sulle detrazioni per risparmio energetico.

Detrazioni fiscali su ristrutturazioni e bonus mobili, al 50% nel 2014 detrazioni

Ricordiamo alcune informazioni essenziali sulle detrazioni fiscali su ristrutturazioni, mobili ed elettrodomestici nel 2014, ovvero sulle detrazioni Irpef al 50%: anzitutto, non si può beneficiare delle agevolazioni del bonus mobili senza correlati lavori di ristrutturazione, in secondo luogo tali lavori risultano validi solo se si tratta di manutenzione straordinaria (interventi minori come la tinteggiatura delle pareti o la sostituzione di alcune piastrelle non valgono), in terzo luogo le detrazioni fiscali su ristrutturazioni permettono l’accesso al bonus mobili ed elettrodomestici che per questi ultimi è valido solo se l’apparecchio ha classe energetica A+ o superiore o A o superiore nel caso dei forni.
Nella dichiarazione dei redditi modello 730 le detrazioni fiscali 2014 al 50% vanno inserite nel quadro E, sezione IIIA per le agevolazioni Irpef sulle ristrutturazioni edilizie, sezione IIIC per le detrazioni su mobili ed elettrodomestici.
Detrazioni fiscali 2014 su fotovoltaico e pannelli per il solare termico
Per quanto riguarda le detrazioni fiscali su fotovoltaico e pannelli per il solare termico, occorre precisare che le prime rientrano nel bonus fiscale per ristrutturazioni, quindi con detrazioni al 50% nel 2014, le seconde nell’ecobonus o detrazioni per risparmio energetico che dir si voglia, e danno diritto a sgravi del 65%. Come detto, pertanto, le detrazioni fiscali per il fotovoltaico nella dichiarazione dei redditi vanno inserite nella sezione IIIA del quadro E, mentre quelle per impianti per il solare termico, rientrando nelle detrazioni per il risparmio energetico, vanno riportate nel quadro E sezione IV.
Detrazioni fiscali 2014, novità per la bioedilizia
Novità sulle detrazioni fiscali per il risparmio energetico sono giunte ieri dal Parlamento: è stato infatti approvato il documento presentato da Serena Pellegrino di SEL per ulteriori sgravi in merito a interventi di ristrutturazione effettuati con materiali o tecniche biocompatibili: si tratta di una notizia dell’ultim’ora, ci auguriamo che possa essere approvato e definito meglio il tutto quanto prima.

Fonte: qualenergia.it

Ecobonus 65%, il Governo si impegna alla proroga per tutto il 2014

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Il Governo si impegna a prorogare per tutto il 2014 le formule di detrazioni fiscale del 65%, o in alternativa a stabilizzarle permanentemente. Le Commissioni riunite Ambiente e Finanze della Camera hanno infatti approvato una risoluzione per l’estensione delle agevolazioni sugli interventi di efficientamento energetico e messa in sicurezza antisismica, in scadenza al 31 dicembre. La risoluzione, che vede come cofirmatari il presidente della Commissione Ambiente della Camera Ermete Realacci (nella foto a sinistra), e Daniele Capezzone, impegna il Governo a inserire nella Legge di stabilità per il 2014 una serie di misure urgenti per mettere in sicurezza e riqualificare dal punto di vista energetico il patrimonio edilizio pubblico e privato. Come sottolineato da Realacci, la risoluzione riconosce un vantaggio in più agli interventi di riqualificazione energetica e messa in sicurezza antisismica rispetto alle altre agevolazioni previste per l’edilizia. Solo il primo gruppo di interventi godrebbe infatti della proroga del 65%, mentre per gli altri, come ad esempio le ristrutturazioni, le detrazioni seguirebbero l’iter previsto dalle norme in vigore. La risoluzione chiede al contempo di estendere le detrazioni anche agli interventi sugli edifici destinati all’edilizia residenziale pubblica, comprendendo anche il consolidamento antisismico degli edifici ricadenti in aree ad alta pericolosità sismica, i beni immobili strumentali e le strutture alberghiere.

Fonte: Esco Italia

Efficienza energetica, il Governo proroga l’ecobonus e lo porta al 65%

Il Consiglio dei ministri ha rinviato la scadenza per la detrazione fiscale per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici. Proroga di 6 mesi per i privati e 12 per i condomini. L’aliquota, stando alle prime indiscrezioni, sale al 65%

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Il Consiglio dei ministri ha prorogato fino a dicembre 2013 (e fino a giugno 2014 per i condomini) la detrazione fiscale per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici. Non solo. L’aliquota detraibile è stata innalzata dall’attuale 55% al 65%, anche se secondo le prime indiscrezioni la soglia più alta dovrebbe scattare solo se verrà adeguato almeno il 25% dell’involucro dell’immobile. La notizia è stata diffusa dal ministro dello Sviluppo, Flavio Zanonato, che già nei giorni scorsi aveva più volte comunicato la sua intenzione di rimandare la scadenza del provvedimento, inizialmente fissata al prossimo 30 giugno. Ora la definitiva conferma, con l’ecobonus che è stato esteso fino alla fine dell’anno per i privati e per altri 12 mesi in caso di interventi realizzati da condomini. Proroga fino a dicembre anche per la detrazione al 50% prevista per le ristrutturazioni generiche, che è stata inoltre estesa ai “mobili fissi compresi nella muratura”. Non a letti, tavoli e comodini, dunque, ma ad esempio ad armadi e cucine in muratura. Detrazione del 50%, infine, anche per in caso di interventi per adeguare l’immobile agli standard anti-sismici. La maggiore durata del bonus per l’efficientamento energetico degli edifici si deve alla possibilità di accedere ai finanziamenti del Fondo rotativo per Kyoto gestito dalla Cassa depositi e prestiti, che permette di ottenere finanziamenti agevolati con un tasso di interesse dello 0,5%. Grande soddisfazione è stata espressa dal ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando, felice soprattutto del fatto che la riqualificazione ambientale sia diventata «prevalente rispetto al precedente decreto». Oltre che per gli aspetti strettamente ambientali, Orlando ritiene che il provvedimento sia «importante per le imprese, perché aumenta il livello qualitativo dell’intero settore». Positivo anche il commento di Legambiente, che giudica «interessante» la proroga degli ecobonus fiscali per l’efficienza energetica in edilizia. «Ci auguriamo che l’innalzamento non sia a detrimento degli ambiti di applicazione – ha dichiarato il presidente Vittorio Cogliati Dezza – Il sistema di agevolazione fiscale negli anni ha infatti permesso di raggiungere buoni risultati creando tra l’altro nuovi posti di lavoro, ma bisogna fare ancora molto in questa direzione pensando a misure che abbiano una durata di medio termine e non di soli sei mesi». L’ambientalista di dice comunque perplesso per quanto riguarda la «durata limitata della proroga». Secondo Cogliati Dezza, occorre pensare a «misure di media e lunga durata che permettano una rigenerazione del patrimonio edilizio, che si è ormai troppo invecchiato, anche a vantaggio della riqualificazione dell’industria edile italiana, di cui l’Italia ha fortemente bisogno in questa fase di grave crisi economica».

Fonte: ecodallecittà

INCENTIVI FOTOVOLTAICO 2013

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Scambio sul Posto più Detrazione Fiscale 50% (36% da Giugno)

In merito agli incentivi fotovoltaico per il 2013, in alternativa al V Conto Energia esiste la possibilità di usufruire delle detrazioni fiscali 50% sul costo di installazione dei pannelli fotovoltaici. Il 22 giugno 2012 è stato promulgato il decreto legge n. 83, che stabilisce la compatibilità tra l’agevolazione della detrazione fiscale al 50% e il meccanismo dello Scambio Sul Posto riguardo alla realizzabilità di impianti fotovoltaici. In particolare, la legge in questione regolamenta la detrazione IRPEF attribuendole un valore pari al 50% fino al 30 giugno 2013, passata la quale data essa diventerà strutturale al 36%.

Il meccanismo dello Scambio Sul Posto regolamenta l‘utilizzo dell’impianto fotovoltaico tramite un sistema di conguaglio tra l’energia non utilizzata di giorno, quindi ceduta alla rete, e l’energia prelevata dalla rete, quindi comprata, dal calare del sole all’alba del giorno successivo. Ogni tre mesi viene effettuato un conguaglio economico in conto corrente, il quale restituisce parte della bolletta pagata quando l’impianto fotovoltaico non è attivo. A titolo di esempio, un impianto produce 10 kWh al giorno e viene installato su una utenza che utilizza 4 kWh diurni e 6 kWh serali e notturni. Di conseguenza il sistema cederà alla rete 6 kWh perché non direttamente utilizzati. Ogni tre mesi l’utente riceverà un conguaglio in conto corrette pari all’80% del costo pagato, in bolletta, per l’ammontare della differenza tra l’energia elettrica ceduta alla rete durante il giorno e quella prelevata dalla stessa a sole tramontato, in questo esempio 6 kWh.

È altresì utile formulare esempi pratici commisurati su reali utenze domestiche, in particolare saranno analizzate utenze da 3 kWp, 6 kWp e 10 kWp.

Un impianto fotovoltaico da 3 kWp, del costo indicativo di 8.000 €, posizionato su un tetto idealmente inclinato a 20°, orientato non propriamente a sud, in zona centro-nord Italia, può arrivare a produrre 3450 kWh all’anno. Se si considera un consumo di circa 3300 kWh annui, di cui la metà avviene durante il giorno ed il restante si consuma dopo il calare del sole, tramite il meccanismo oggetto di studio si otterrà un beneficio consistente nel risparmio immediato in bolletta e conguaglio dovuto allo scambio sul posto pari a 680 € (ipotizzando il costo giornaliero per kWh pari a 0,25 €, e il costo serale e notturno a 0,17 €/kWh), di cui 450 € sono riconducibili al risparmio diretto derivante dal proprio autoconsumo. A questo importo è necessario aggiungere 400 € all’anno di detrazione fiscale 50%, per 10 anni, per un totale di beneficio annuale pari a 1.080€. Tale impianto permetterà un tempo di recupero dell’investimento stimato in meno di sette anni e mezzo.

Analizzando un’installazione analoga relativamente ad un consumo di 6,000 kWh, si ottengono produzioni di 6900 kWh. In tal caso il beneficio di risparmio immediato in bolletta e conguaglio dovuto allo scambio sul posto sarà pari a 1,230 € circa, di cui 750 € sono riconducibili al risparmio diretto derivante dal proprio autoconsumo. Qualora il prezzo dell’impianto fotovoltaico fosse stimabile in 14.000 €, la detrazione fiscale 50% di cui l’utenza godrebbe sarebbe quantificabile in 700 € all’anno, di conseguenza l’impianto sarebbe ammortizzabile in poco più di 7 anni.
L’ultimo caso studio è rappresentato da una famiglia i cui consumi ammontino a 10.000 kWh all’anno  L’impianto fotovoltaico, produrrà circa 11.500 kWh, per cui sarà riscontrabile un leggero surplus di produzione di energia elettrica. Il beneficio immediato in bolletta, dovuto al conguaglio per scambio sul posto, sarà stimabile in circa 2.000 €, di cui 1.250 € relative al risparmio immediato della bolletta. Ciò si traduce in un minor costo d’acquisto dell’energia elettrica da sostenere durante l’anno. A tale beneficio si deve aggiungere la detrazione IRPEF 50%, il cui ammontare, ipotizzando un costo pari a 22.000 €, risulta essere 1.100 € all’anno. Effettuati i dovuti confronti, si potrà notare come il payback time dell’investimento è stimabile in meno di 7 anni.

E’ altresì necessario effettuare ulteriori considerazioni a monte. Innanzitutto, tali calcoli sono stati operati ipotizzando l’utilizzo di materiale soggetto a Factory inspection, ovvero certificazioni attestanti qualità di fabbricazione europea, il che implicano costi maggiori. Da ciò deriva che mediante la fornitura di materiale non certificato si possono risparmiare diverse centinaia di € relativamente al costo dell’impianto. Sono state considerate, in secondo luogo, installazioni standard, che nella pratica non sempre vengono effettuate in quanto non tutte le superfici sono uguali. Non sono stati considerati, ad esempio, i maggiori costi di installazione sui tetti in coppi o in ogni caso molto datati, sui tetti piani o sui tetti potenzialmente soggetti a numerosi ombreggiamenti diurni. Considerando, poi, che sta cambiando la fattispecie dello scambio sul posto, che potrebbe diminuire il valore del meccanismo del conguaglio, comportando minori restituzioni dei costi sostenuti durante gli orari serali e notturni, è molto interessante prevedere la dotazione futura di sistemi di accumulo integrati agli impianti fotovoltaici che consentiranno di rimanere allacciati alla rete, ma allo stesso tempo immagazzinare la propria energia per gli usi notturni.
In futuro la connessione alla rete potrà servire in casi molto rari (possibilità di raggiungere la grid parity del fotovoltaico), ma attualmente è ancora preferibile, dato che, a causa degli elevati costi dei sistemi di accumulo, scambiare la propria energia con la rete ottenendo una restituzione della bolletta serale comporta un risparmio economico non trascurabile.


fonte: web Ing. Stefano Superina