Il detersivo ecologico fatto in casa

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Tutti sappiamo benissimo che le sostanze chimiche alla base dei detersivi o degli ammorbidenti che utilizziamo abitualmente sono tra le peggiori sostanze inquinanti per l’ambiente. Gli annunci pubblicitari alla televisione ci illudono con prodotti miracolosi, contraddistinti da meravigliose fragranze e soprattutto efficaci contro le macchie. Esiste un’alternativa altrettanto efficace, ma meno inquinante? Certo che sì! Continuate a leggere questo articolo per saperne di più!

I vantaggi di preparare a casa un detersivo ecologico Detersivo-ecologico

 

Non si tratta solo di trovare un’alternativa un po’ più economica e non vi stiamo nemmeno suggerendo di adottare uno stile di vita hippy, quello di cui stiamo parlando è di circondarvi di prodotti più salutari che non siano pericolosi per la vostra salute. Tenete presente che i saponi e i detersivi che trovate in commercio impregnano gli indumenti di sostanze nocive, gli stessi indumenti che poi vengono a contatto con la nostra pelle o quella dei nostri figli. A lungo andare, queste quantità di elementi chimici possono provocare una serie di malattie che ignoriamo perché non ne siamo consapevoli. Utilizzando, invece, dei detersivi naturali, potremo prenderci cura non solo del pianeta e dell’ambiente che ci circonda, ma anche della nostra salute. Il detersivo di cui vi parleremo in questo articolo è biodegradabile al 100%, pulisce a fondo il bucato e lo rende morbido. L’unica differenza rispetto ai normali detersivi è che quando rimuovete il bucato dalla lavatrice, non sentirete il caratteristico profumo. Ad ogni modo, è più naturale e più sano, non preoccupatevi!

Come preparare il vostro detersivo ecologico?Detersivo-ecologico2

Di cosa avete bisogno?

  • Una grattugia o un robot da cucina
  • Una bilancia di precisione per poter pesare gli ingredienti
  • 75 grammi di saponenaturale (quello di Marsiglia, ad esempio, è molto indicato)
  • 1 bicchiere di bicarbonato di sodio
  • 1,5 litri di acqua
  • Un recipiente grande oppure un flacone da 2 litri per conservare il vostro detersivo fatto in casa
  • 20 gocce di olio essenziale, quello che volete o che più vi piace, da aggiungere al detersivo per conferirgli una lieve profumazione, ad esempio l’olio essenziale di lavanda, di rosa mosqueta, etc.

Come potete preparare il vostro detersivo?

  • Non preoccupatevi, non impiegherete più di 15 minuti per prepararlo. La prima cosa da fare è grattugiare il sapone naturale. Se lo fate a mano, ovviamente ci metterete più tempo, quindi vi consigliamo di usare il robot da cucina, anche per evitare di farvi male alle mani.
  • Una volta grattugiato il sapone, il passo successivo è metterlo nel recipiente che avete scelto di utilizzare. Successivamente, dovrete aggiungere anche il bicchiere di bicarbonato di sodio.
  • A questo punto dovete riscaldare il litro e mezzo di acqua fino a quando non avrà raggiunto il bollore. Fate attenzione a non bruciarvi quando la verserete nel recipiente o nel flacone che avete scelto.
  • Versate l’acquaun poco per volta e agitate il flacone di tanto in tanto per far sì che tutti gli ingredienti si mescolino per bene. Una volta finito, aggiungete le 20 gocce di olio essenziale. Il vostro detersivo avrà una gradevole profumazione, oltre ad essere un prodotto completamente ecologico e naturale. Che ci crediate o meno, il vostro detersivo è pronto! Non dovete fare altro che usarlo!
  • Dopo una settimana potrete notare un cambiamento nella consistenza del detersivo, ma non vi preoccupate, il suo potere pulente non è cambiato e potrete utilizzarlo fino a quando non lo avrete finito. La quantità di detersivo da mettere in lavatrice è la stessa dei normali detersivi industriali. Fin dai primi lavaggi vedrete ottimi risultati!

Fonte:  viverepiusani.com/

Olio di alga per sostituire l’olio di palma: sul mercato entro il 2014

La belga Ecover è pronta a lanciare detersivi a base di oli algali. Una buona notizia per le foreste pluviali

La società belga Ecover è pronta a lanciare sul mercato un liquido per bucato a base di olio di alghe, una soluzione che le permetterebbe di sostituire l’olio di palma, sostanza che viene ampiamente utilizzata sia nei prodotti per la pulizia che nel cibo. Da anni l’olio di palma è oggetto di critiche poiché la su produzione è collegata alla deforestazione: foreste pluviali e torbiere vengono cancellate per far posto alle piantagioni di palme e questo, nel sud-est asiatico, sta diventando un problema sia per la crescita delle emissioni di carbonio, sia per i rischi che corre la biodiversità, per esempio, la sopravvivenza degli oranghi. Il settore Ricerca e Sviluppo di Ecover ha scoperto che le alghe sono in grado di produrre uno degli oli più puri e puliti disponibili in natura, inoltre, gli oli algali hanno un’impronta ecologica che è decisamente inferiore alla maggior parte degli oli tropicali, come quello di palma. Inizialmente soltanto il 7% degli ingredienti del liquido da bucato verrà da alghe, ma la quantità verrà progressivamente aumentata. Ecover sta lavorando su diversi progetti fra cui quello per l’utilizzo di batteri per convertire materiale organico in sostanze chimiche utili e nel 2013 si è anche impegnata nel riutilizzo dei rifiuti plastici trovati in mare per creare bottiglie sostenibili e riciclabili. Insomma un’azienda all’avanguardia nell’innovazione e nelle buone pratiche eco. E per le alghe si prospetta un roseo futuro anche nel campo dei biocarburanti: la Us Navy ha già testato un combustibile algale sulle sue navi.172830943-586x390

Fonte: The Guardian

Foto © Getty Images

Procter&Gamble e il suo sporco segreto: la campagna di Greenpeace

Procter&Gamble multinazionale attiva nel settore dei detersivi e detergenti è nel mirino di Greenpeace per l’uso dell’olio di palma. P&G multinazionale americana che produce e commercializza in tutto il mondo detersivi e detergenti è nel mirino di Greenpeace per l’uso dell’olio di palma proveniente dalle foreste indonesiane. Greenpeace dopo indagini e controlli ha dimostrato nelle piantagioni di olio di palma di uno dei fornitori di P&G di proprietà del Gruppo Plantation BW siano stati uccisi oranghi e tigri e che addirittura siano stati creati cimiteri destinati agli animali uccisi ai confini del Parco nazionale Tanjung Puting.Forest Fires in Sumatra

Scrive Greenpeace:

Più volte, negli ultimi otto mesi, abbiamo cercato di confrontarci con P&G ottenendo però in cambio solo azioni di greenwashing. Eppure altre multinazionali come Ferrero, Unilever, Nestlé e L’Oréal hanno già dimostrato come esistano altre strade praticabili, tagliando i rapporti con fornitori implicati nella distruzione delle foreste e impegnandosi a utilizzare solo olio di palma proveniente da coltivazioni sostenibili, che non impattano sulla salvaguardia delle foreste.P&G deve seguire immediatamente il loro esempio. Per fermare la distruzione delle foreste e per tutelare la sopravvivenza di tigri ed oranghi.

Procter&Gamble è la prima multinazionale al mondo per la produzione di detergenti e ha utilizzato 462.000 tonnellate di olio di palma nei suoi prodotti. Per produrre olio di palma in Indonesia sono distrutte antiche foreste e ciò comporta un aumento delle emissioni di gas serra transcontinentali, di smog, sgomberi forzati, lavoro minorile e schiavitù moderna.

Fonte: Greenpeace

Detersivi fai da te: la lisciva di cenere, biodegradabile e a costo zero

Come recuperare la cenere e farla diventare un detergente a costo zero e totalmente biodegradabile,ottimo per le pulizie di casa.lisciva-di-cenere-640x423

Fare detersivi fai da te è un ottimo modo per non sprecare denaro e soprattutto detergere oggetti, abiti e anche la nostra pelle con qualcosa di naturale e non dannoso per l’ambiente e gli esseri umani. Grazie a Stefania Rossini, una delle nostre esperta di Family – Management, vediamo come farci in casa la famosa lisciva. Tutte le ricette possono essere trovate nel suo libro  “Come vivere con cinque euro al giorno”.

LISCIVA DI CENERE: COME PROCURARSELA.

Anche la cenere di legna (mi raccomando non di pallet), si può riutilizzare. Non tutti abbiamo una bella stufa in casa oppure un camino ma di pizzerie in giro ce ne sono tantissime: saranno ben felici di regalarvene un po’ tanto loro la butteranno sicuramente via.

COME FARE UN DETERSIVO CON LA LISCIVA DI CENERE. 

Prima di tutto setacciare con un setaccio dalle maglie non troppo fini (quello che utilizzate in cucina va bene, purchè poi lo laviate benissimo),e setacciata per bene. Prendete una bella pentola capiente, un bicchiere normale e mettete in proporzione per ogni bicchiere di cenere 5 bicchieri di acqua. Arrivati alla dose che volete ottenere, mischiate bene bene il composto e fate bollire a fuoco vivace, continuando a mescolare. Portato tutto a bollore, abbassate la fiamma e lasciate sobbollire per 2 ore, continuando a mescolare perché il fondo tende ad attaccarsi. Spegnete la fiamma, coprite con un coperchio e lasciate cosi per 24 ore. Il giorno dopo la cenere si sarà depositata tutta sul fondo della pentola: preparate un’altra pentola oppure un catino abbastanza capiente, mettete un colino e un asciugamano sopra la pentola o il catino e scolate la lisciva ottenuta. Lasciate cosi per qualche ora, poi togliete il colino e lasciate il liquido riposare per altre 24 ore circa. Ripetete l’operazione 4 volte, finché il liquido non sarà limpido. Per esperienza è impossibile ottenere un liquido limpidissimo però dopo 4 volte che l’avrete filtrata la lisciva sarà pronta per essere utilizzata. Il prodotto ha scadenza di circa un anno, quindi la potete fare una volta per non pensarci più per mesi. Di solito io la lisciva la metto in bottigliette di plastica recuperate e riciclate con una bella etichetta con scritto lisciva di cenere onde evitare pericoli.

UTILIZZO DELLA LISCIVA:

  • per il bucato a mano: aggiungere 50 ml insieme al solito detersivo del bucato
  • per il bucato in lavatrice: 80 ml per ogni lavaggio
  • per pavimenti: aggiungere 50 ml nell’acqua del secchio
  • per tutte le superficie lavabili, sconsigliato su legno e marmo, ma io sinceramente la utilizzo ovunque e non mi è mai accaduto nulla: riempite uno spruzzino di lisciva e a piacere ma facoltativi olii essenziali di limone tee tree qualche goccia, spruzzare sulla parte da pulire ,mi raccomando però utilizzatene poca perché davvero ha un ottimo potere pulente.

Fonte: nonsprecare.it

Detersivi e saponi con antibatterico triclosan: 5 motivi per non usarli più

Dopo 40 anni di studio la FDA ammette di non avere prove che i saponi che contengono antibatterico siano davvero in grado di eliminare i germidetersivi

La FDA, Us Food and Drug Administration ha annunciato una nuova posizione sul sapone antibatterico : i produttori devono dimostrare che sia sicuro e più efficace di un semplice lavaggio con sapone convenzionale e acqua o devono toglierlo dagli scaffali dal 2016. Circa il 75 per cento di saponi antibatterici liquidi e il 30 per cento dei solidi utilizzano il triclosan come ingrediente attivo. Il farmaco era utilizzato esclusivamente in ambito ospedaliero ma è stato adottato dai produttori di saponi nel corso del 1990 per un volume di affari pari a 1 miliardo di dollari. Dopo il sapone il tricolosan è stato aggiunto anche a una serie di prodotti per l’igiene quali le salviette, il gel per pulire le mani oppure su taglieri, materassi e in ogni sorta di articolo per la casa, arrivando a uno uso eccessivo. All’FDA fu chiesto nel 1972 di pubblicare le linee guida per l’uso de triclosan ma la bozza finale è stata pubblicata lo scorso 16 dicembre 2013. Nel rapporto sono analizzati decenni di ricerca e è stato osservato che i costi di saponi antibatterici probabilmente superano i benefici e dunque la FDA obbliga i produttori a dimostrare il contrario. Ecco dunque i cinque motivi per cui è preferibile evitare saponi con antibatterico triclosan.

Perché i saponi antibatterici non sono più efficaci di sapone convenzionale e acqua

Sandra Kweder vice direttore del FDA ha detto:

Ci sono tantissimi consumatori che usano un prodotto con sapone antibatterico convinti di poter proteggere se stessi e i propri cadi dalle malattie. Ma non abbiamo alcuna prova che i saponi con anti batterico funzionino meglio dei saponi convenzionali.

I produttori di detergenti, al contrario, dicono che hanno le prove di una efficacia superiore del triclosan e il disaccordo deriva dall’utilizzo di diversi tipi di metodi di prova. I test che misurano rigorosamente il numero di batteri sulle mani di una persona dopo l’uso mostrano che i saponi con triclosan uccidono leggermente più batteri rispetto a quelli convenzionali. Ma alla FDA non basta poiché vuole dati che dimostrino che questo si traduce in un beneficio clinico reale, come i tassi di infezione ridotte. Finora le analisi dei benefici per la salute non mostrano alcuna prova che il triclosan possa ridurre la trasmissione di alcune infezioni respiratorie o gastrointestinali. Questo potrebbe essere dovuto al fatto che i saponi antibatterici colpiscono i batteri ma non i virus che causano la maggior parte dei raffreddori stagionali e delle influenze.

I saponi antibatterici hanno il potenziale per creare batteri resistenti agli antibioticiCHN: China Monitors Colgate Toothpaste Health Concerns

Il motivo per cui la FDA chiede ai produttori di dimostrare l’efficacia di questi prodotti è dovuto a una serie di possibili rischi per la salute connessi con triclosan e la resistenza batterica è il primo della lista. Il massiccio uso di antibiotici può causare resistenza il che vuol dire che una piccola popolazione di batteri con una mutazione casuale riesce a sopravvivere all’esposizione alla sostanza chimica. Se questo prodotto chimico è usato abbastanza frequentemente ucciderà altri batteri ma permetterà al piccolo sottoinsieme resistente di proliferare. Se questo accade su una scala abbastanza ampia l’antibatterico risulterà inutile per quel ceppo. Questo è attualmente un problema enorme in medicina tanto che l’Organizzazione Mondiale della Sanità la definisce una ” minaccia per la sicurezza sanitaria globale”. Infatti già alcune specie di batteri, in particolare MRSA meticillin resistant Staphylococcus aureus, hanno anche acquisito resistenza a farmaci diversi, complicando gli sforzi per controllare e trattare le infezioni. Alcuni studiosi ritengono necessarie ulteriori ricerche sul triclosan prima di stabilire che aumenta la resistenza dei batteri ma altri studi ne hanno suggerito la possibilità.

I saponi con triclosan possono agire come interferenti endocrini

Seen through a soapy window, Shimrit Tan

Una serie di studi hanno trovato che nei ratti, rane e altri animali il triclosan sembra interferire con la regolazione dell’ ormone tiroideo, forse perché gli assomiglia chimicamente. Nel caso degli esseri umani vi sono preoccupazioni relative alla possibile sterilità, alla pubertà precoce, obesità e cancro. Questi effetti non sono ancora stati provati negli esseri umani, ma la FDA esprime “una preoccupazione” e osserva che considerati i benefici minimi dell’utilizzo triclosan a lungo termine non vale usarlo.

I saponi potrebbero portare ad altri problemi di saluteA young couple plays in the heavy lather

Ci sono prove che i bambini che subiscono l’esposizione prolungata a triclosan hanno una maggiore probabilità di sviluppare allergie, come alle arachidi e febbre da fieno. Gli scienziati ipotizzano che questo potrebbe essere il risultato di una ridotta esposizione ai batteri necessari per il corretto funzionamento e sviluppo del sistema immunitario. Un altro studio ha trovato la prova che il triclosan interferisce con le contrazioni muscolari nelle cellule umane. Ciò perchè può penetrare attraverso la pelle ed entrare nel flusso sanguigno più facilmente di quanto originariamente pensato. Una analisi del 2008, per esempio, ha trovato triclosan nelle urine del 75 per cento delle persone testate.

I saponi antibatterici fanno male all’ambienteIndian health workers throw disinfectant

Quando usiamo detergenti con il triclosan questi finiscono giù per lo scarico. Una ricerca ha dimostrato che anche piccoli quantitativi di sostanze chimiche possono persistere dopo il trattamento negli impianti di depurazione e di conseguenza finiscono in torrenti e altri corsi d’acqua. Una volta nell’ambiente il triclosan può compromettere la capacità delle alghe di svolgere la fotosintesi. Il triclosan è una sostanza chimica è liposolubile, il che significa che si accumula nel grasso dei tessuti per cui gli scienziati sono preoccupati per la bioamplificazione. Comparendo nei tessuti degli animali più elevati nella catena alimentare. La prova di questa possibilità è stato ottenuta nel 2009 quando le indagini sui delfini al largo della costa della Carolina del Sud e Florida hanno trovato la sostanza chimica nel sangue.

Che cosa possiamo fare?A woman shops in the detergent section o

Leggere l’INCI ossia l’etichetta dei prodotti che acquistiamo per conoscere gli ingredienti usati e se è presente il triclosan. Lavarsi le mani con saponi convenzionali in ogni caso è sufficiente a disinfettarle poiché l’efficacia del lavaggio dipende da quanto tempo ci si lava e un po’ di gel con antibatterico, ad esempio, ha un effetto che dura molto limitatamente nel tempo.

Fonte: Smithsonian Mag